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Autore: Marlary_killmydreams    10/01/2012    2 recensioni
Il fan và ad un concerto. Il cantante o batterista la nota. Dopo il concerto per scuse si conoscono. Nasce l'amore. Ma lei ha paura di amare. Lui dice che è diversa da tutte le altre. Si sposa e fanno dei figli.
Beh, questa è la classica storia, no?
Mi dispiace;
Ma questa storia di cose classiche propio non ne ha.
Marlary.
Un giorno un duro incarico le viene assegnato, come lo affronterà?
Ah, una piccola cosa da sottolineare.
E' un Echelon.
"Mi dispiace, non sò mantenere le promesse." dissi puntandogli la pistola contro. Le mie mani tremavano, lui lo capiva. Voleva solamente farmi ragionare, ma purtroppo in questo mestiere non c'è bisogno di ragionare, bisogna farlo, punto e basta.
"Io sò che puoi farlo." disse con gli occhi rossi, alzando le mani in segno di arrendimento.
Preparai il grilletto, mancavano pochi secondi, che sembravano un eternità.
"Lary.." disse supplicandomi. Io intanto cercavo di trovare la forza di premere quel grilletto. Non ci riuscivo, ho ucciso troppe persone, e ora? Ora ho solamente paura di uccidere il mio idolo, quella di cui mi sono innamorata.

 
Caught in a bad romance.
 
Genere: Avventura, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Salve ragazze!
Eccomi quì con un'altra FF. :3 Spero che vi piaccia, è un pò diversa dalle solite..
Il primo capitolo parlerà della sua vita. E capirete benissimo di cosa parla questa FF.
Vi giuro che con i prossimi capitoli, il fatto si fà MOOOOLTO interessante! *trollface*
NON PENSATE A COSE ZOZZE. é.è SIETE DELLE PORCELLINE!

VA BENE BASTA PARLARE... vi lascio al capitolo.
Buona lettura, e per favoreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee, fatemi sapere se vi piace. *-*

Baci.
-Marti.

 

 

                             Capitolo 1: Hi, I'm Marlary, and this is my fucking life.



Presi il martello e buttai giù la finestra.
Entrai con violenza. Ero in cucina.

La vittima di questa sera era una signora anziana. Camminai in silenzio per il corridio che portava alla camera da letto. Erano da settimane che mi studiavo quella casa. Sapevo tutto ormai. Entrai silenziosamente nella camera da letto. Caricai la pistola e misi in tasca il coltello.
La signora stava dormendo.
Ringraziando al cielo.
Mi avvicinai al letto, presi la pistola e diedi un colpo sulla testa. Ecco fatto. La stanza si sporcò di sangue e anche la mia maglietta. Uscii dalla stanza.

E anche questa notte è andata.

Ormai non mi spaventavo più a tutto quel sangue. Ero abituata, era il mio mestiere ormai da mesi.
Sono un'assassina e questo è il mio lavoro.


Uscii fuori da quella casa, presi la moto e mi avviai per le strade di Las Vegas.
Arrivai sul posto. The streets of the world, è questo il nostro gruppo. Scesi dalla moto ed entrai nel capannone, buio come al solito, ovviamente per non dare troppo all'occhio. Aprii la porta.

"Fatto." dissi a bassa voce entrando. La luce si accese e il mio capo si avvicinò a me serio.
"Brava, qualche problema durante l'accaduto?" chiese sedendosi sul divano. Io rimasi ferma.
"Tutto ha proceduto come era calcolato." lui accennò un sorriso.
"Ecco a te." dissi mettendo la pistola e il coltello sul tavolo. Lui si alzò e si incamminò verso di me.
"Ed ecco anche a te." disse dandomi i soldi. Io sorrisi e mi diressi verso l'uscita.
"Marlary,aspetta!" disse accendendosi la sigaretta e portandosela alla bocca. Io mi girai verso di lui.
"Zack ho fatto il mio lavoro, ora dovrei andare." dissi innervosita. Lui sorrise.
"Lo so, siediti, ti devo parlare di alcune cose." esitai un pò ma dopo mi sedetti anch'io con lui.
"Si, però in fretta, è tardi e devo andare a casa.." fece un sorrisetto e finalmente apriì quella bocca.
"Si, allora.. per prima cosa volevo complimentarti con te, ormai sono mesi che sei dei nostri, e stai facendo un ottimo lavoro, cosa che gli altri non fanno spesso. La prossima vittima.." lo fermai.
"Aspetta! Grazie, ma in che senso la prossima vittima? La prossima dovrebbe toccare a quella vipera di Valerie!" urlai arrabbiata alzandomi dalla sedia.
"Si, si aspetta, ascoltami un attimo e non ti alterare troppo, sono pur sempre il tuo capo, ricorda." disse alzandosi anche lui dalla sedia. Lo guardavo negli occhi e provavo solamente odio nei suoi confronti.
"Avanti, parla.." dissi arrendendomi. Lui lanciò un sorrisino.
"Bene, allora domani mattina ti darò dei dettagli al telefono, di chi, che cose e dove andare."
"Quindi c'è un'altra vittima? Insomma, io non capisco.." dissi guardandomi intorno, segno di nervosismo.
"Si, questa è una cosa molto importante dato la persona, ok? Sono tanti anni che faccio questo lavoro, ma questo credo sia il momento più difficile." disse serio.
"E io dovrei eseguire il mio lavoro correttemente, giusto? Solo io? Insomma dato questa persona importante.. aspetta, ma chi è?" dissi sempre con la mia classica faccia buffa. Lui alzò gli occhi al cielo.
"Ora non posso dirti nulla di nulla, ok? Domani ti chiamo e ti faccio sapere tutti i dettagli, ora vai e riposati. E ricorda, ho scelto te perchè sei una che ci tiene al suo lavoro." io lo guardai male.
"Si, infatti, credimi mi piace una casino uccidere la gente." dissi sarcastica. Lui rise e poi ritornò di nuovo serio.
"Questa gente viene eliminata perchè ha fatto qualcosa a qualcuno, e noi rimediamo. Non credi?" io sorrisi.
"Vabbene, è meglio che vada, buonanotte Zack." e me ne andai.


Tornai in casa, buttai la giacca e la borsa sul divano. Mi preparai una tazza di latte e me ne andai di sopra.
Accesi l'ipod, misi Hurricane e mi addormentaii.

Mi sarebbe aspettato un grande giorno.

 


La sveglia suonava troppo forte. Aprii gli occhi e iniziai a bestemmiare contro la sveglia.
"Ma vai a fanculo!" urlai dandogli un cazzoto. Subito dopo scappai di corsa in bagno a mettere la mano sotto l'acqua ghiacciata.
"E oggi ho scoperto che la sveglia è dura, in tutti i sensi." dissi tra me e me. Quando il dolore si alleggerì scesi giù a fare colazione, e dopo un pò mi trovai pronta. Dovevo andare a visitare un'attimo a quella tanto brava ragazza di Valarie, per lavoro. Anch'essa fa il mio stesso mestiere. Ne siamo 4, il capo Zack, Valarie, io e Steven. C'è chi và più d'accordo con uno e con l'altro no, ma infondo dobbiamo essere una squadra, e non distrarci un attimo. Se uno và in prigione, ci andiamo per tutti sotto. Se solamente diciamo qualcosa a qualcuno, anche un familiare o un qualcuno molto caro, veniamo cacciati. E perchè no, per vendetta veniamo anche uccisi. Ovviamente non è che decidiamo noi la gente che deve esser fatta fuori, altre persone, persone che pagano migliaia di euro. E' così che funziona, non dobbiamo avere una vita privata, perchè quando meno te l'aspetti la tua vittima è propio quella.
Non dobbiamo affezzionarci troppo alle persone.

Sono entrata in questo giro da 7 mesi, ero senza soldi e questa era la mia unica soluzione.
Uccido gente per me stessa, per cavarmela, per sopravvivere.

Lo so, sono un'egoista.
Ma il mondo gira così.

L'unica mia salvezza, in cui mi fanno dimenticare tutti sono i Mars.
Ho 23 anni e pur essendo una serial killer, sono un Echelon.

Quando ascolto la loro musica, per un attimo mi fanno dimenticare quella che sono veramente.
E forse un giorno diventerò una ragazza con un lavoro serio.
Forse una fotografa. E' per quello che ho studiato.

Boh, chissà.

Non provo amore, se non per i miei idoli, e per quell' uomo.
Quello con la sua voce.
Jared Leto.

Arrivai in destinazione della casa di quella bravissima ragazza di nome Valerie.
Bussai.
"Oh, ma guarda chi c'è quì!" disse con tono altamente antipatico. Mi spostai il mio ciuffo biondo scuro dietro l'orecchio e sbuffai.
"Taci e fammi entrare, dobbiamo parlare di lavoro." dissi alzando gli occhi al cielo. Lei fece un sorrisetto fottutamente finto e mi fece entare.
Ci sedemmo su quei divanetti che si trovavano in quel piccolo salotto.
"Allora, ascoltami bene, perchè io te lo ripeto una volta e basta." dissi seria. Lei accavallò le gambe.
"Se forse ti decidi a parlare." va bene, in quel momento avrei voluto prenderla a pungi, ma ricorda Marlary sei lì per parlare di lavoro.
"Zack, ieri mi ha detto che doveva darmi un incarico importantissimo. Una persona importante, che non sò chi è. Bene, te lo concedo a te." dissi alzandomi e avviandomi verso la porta.
"Marlary, ma sei impazzita? Io il mio lavoro l'ho fatto due sere scorse, l'incarico è tuo." disse incrociando le braccia al petto.
"Io ho lavorato ieri sera. Valerie,è' stato più difficile del solito, quindi.." sono una perfetta bugiarda.
"Lary, uccidere una vecchietta è più difficile del solito?! Stai scherzando vero?" sbuffai e mi avviai alla porta.
"Fanculo troia." e me ne andai da quella fottuta casa. Come cazzo è possibile che non riesco ad avere una discussione normale con quella? Perchè c'è tanto amore tra noi due.

Entrai in macchina.
"Benissimo, me la caverò da sola." dissi tra me e me. Accesi il motore e andai a fare la spesa.

Tornai a casa con le buste della spesa tra le mani, le posai e mi avviai in cucina. Diedi un'occhiata al telefono di casa e trova due chiamate perse, Zack.

"Ecco il tanto atteso annuncio." dissi tra me e me. Presi la cornetta e lo richiamai.

"Pronto, Marlary?"
"Hei, Zack." dissi annoiata.
"Oh, allora.. prendi carta e penna, che ti detto queste cose importantissime."
"Va bene, aspetta.." posai la cornetta e andai di sopra a prendere quell che aveva chiesto. Scesi subito dopo 2 minuti.
"Eccomi, ho preso tutto, ora parla." dissi appoggiando il foglio sul tavolo e impugnando in mano la penna.
"Allora, partirai a Los Angeles domani mattina, alle 9 del mattino ti devi far trovare là fuori, ti aspetto io.. ti consegno il viale e tutto di questa star, non sò se lo conosci per ora Jared Leto.." NO, DITEMI CHE NON E' VERO, PER FAVORE.
"..Zack, aspetta, hai detto Jared Leto?" chiesi con gli occhi ormai completamente rossi.
"Si, lo conosci?"
"Per favore, no, uccidete me.." dissi piangendo. Non potevo farcela. Io non posso.
"Marlary, cazzo ricorda il tuo lavoro! Cos'è che non ti è chiaro nel fatto che non ci dobbiamo affezzionare a nessuno? E'?!" continuai a piangere, non c'è la fecvo a rispondere.
"Basta piangere, e ascolta. Questa persona ci ha pagato milioni per fare questo servizietto, e vuole mettere una fine ai 30 Seconds to Mars. Segna' sti nomi." non poteva essere vero..
"Zack.." cercavo di parlare, ma il mio pianto non me lo permetteva.
"..Zack.. che vuoldire, mettere fine?"
"Che hai il compito più importante, ora Jared Leto, poi dopo il fratello e poi il chitarrista."
"Io.. faccio parte della loro famiglia.. come potrei?" dissi asciugandomi le lacrime.
"Infatti non è una questione di volontà. Marlary tu DEVI farlo." non parlai.
"Allora?" chiese. Si sentiva chiaramente che era impaziente di una mia risposta. Passarono minuti e lui aspettava ancora una mia risposta.
"Quanto tempo ho?"
"Domani parti, ehm.. ti dò 3 mesetti massimo."
"Va bene." e staccai la chiamata.

In quel momento andai di sopra. Uscii fuori al balcone e mi affacciai.
Misi la gamba sulla ringhiera.
Solo un passo e potevo mettere fine a tutta questa storia.
Squillò il telefono che avevo in tasca. Lo presi, Mamma.
"Pronto?" risposi.
"Amore, come và? Sono 2 giorni che sei scomparsa! Tutto bene il lavoro?" scoppiai a piangere. Ma che sto facendo? Perchè voglio liberarmene della mia vita, perchè?
"Marlary, stai bene? Stai piangendo?" ritirai la mia gamba e mi stesi a terra sul pavimento.
"Si, mamma sto bene.. niente, è che.. sai tutto questo lavoro, sono stanca.."
"Ah, sai sono contenta che il tuo lavoro stia andando bene!"
"Si, sto vendendo tantissime foto, domani parto a Los Angeles." dissi cercando di nascondere il pianto.
"Cosa?! A Los Angeles?! E quando torni?"
"Se tutto va bene, tra 3 mesi."
"3 mesi? Oh cielo.. in che senso se tutto va bene?!"
"Mamma, è un modo di dire, ora devo preparare tutto, è già pomeriggio e non ho fatto niente, stammi bene." e staccai. Entrai dentro e mi stesi sul letto.

 

Forse l'unica cosa da fare è propio fare quello che mi hanno detto.
Metterò fine anche a loro.


Il mattino seguente..


"Bene, le valigie le ho prese, non ho dimenticato niente, ora non resta altro che andare via." dissi avvicinandomi alla porta con le valigie tra le mani.
"Ciao casa." e me ne andai. 

   
 
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