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Autore: IantoJones    11/01/2012    3 recensioni
E' passato qualche anno dalla fine della terza stagione e i ragazzi sono tornati alle loro vite. Che succede però se un killer inizia ad ucciderli? E Chris ne sa forse qualcosa? Preparatevi al reality più macabro nella storia dei reality...
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Cammino in un parco, senza fare il minimo rumore. La mia preda è davanti a me, a poche decine di metri. È ormai più di un’ora che lo seguo e finalmente è da solo. Indifeso e vulnerabile.
Non è tranquillo, lo capirebbe anche un idiota. Continua a guardarsi dietro ad intervalli di dieci secondi, spesso prova ad accelerare il passo, ma è troppo spaventato per correre.
Non può avvertire la mia presenza, sono invisibile ai suoi occhi.
Un corvo gracchia in lontananza. La mia vittima si gira di scatto per vedere da dove proviene il rumore. È la mia occasione.
Estraggo la pistola dalla sua fodera e sparo. Lo colpisco in un braccio, non voglio mica ucciderlo senza farlo soffrire.
Il ragazzo urla di dolore. Il sangue inizia a scorrere dalla ferita. Prova a tamponare la perdita con l’altro braccio, ma inutilmente.
Sparo di nuovo, questa volte in aria. Lui comincia a correre ma il suo enorme peso gli impedisce di essere abbastanza veloce per sfuggirmi.
Esco allo scoperto e sparo una terza e una quarta volta. Crolla a terra, ormai le sue gambe sono inutilizzabili.
Prova a strisciare per sfuggirmi. Tentativo patetico. Sparo di nuovo, a pochi centimetri dalla sua testa. Lui si ferma e si volta.
“Chi sei? Io non ti ho fatto niente! Non uccidermi ti prego!” supplica con la sua odiosissima voce.
Io non rispondo. La mia identità è celata da un pesante passamontagna.
Mi avvicino con passo lento. La mia vittima trema visibilmente, sa di non avere possibilità di fuga.
Estraggo un coltello dalla mia tasca e lo alzo sopra la mia testa. La lama luccica alla pallida luce della luna.
“Ti prego…” continua il ragazzo ormai in lacrime “io sono un bravo ragazzo!”.
A questo punto tolgo il passamontagna. Lui mi guarda allucinato. Non riesce a credere a quello che vede.
“Tu sei solo il primo, Owen. Gli altri ti seguiranno molto presto” dico con voce piatta, senza far trasparire nessuna emozione.
“M… ma sei dei nostri! Perché?”
“Fatti i cazzi tuoi, palla di lardo” e, dopo queste parole cariche di rabbia, faccio calare la lama sulla sua gola. Il sangue sgorga dalla ferita e in pochi secondi Owen non respira più.
Pulisco la lama dal sangue e da eventuali segni che possano ricondurre il tutto a me. Poso il coltello di fianco al corpo e insieme lascio anche un bigliettino accuratamente piegato.
Non ho ancora finito. Dal mio zaino estraggo una motosega.
Sarà una lunga notte. Ma ne vale la pena. E questo è solo l’inizio.

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Questa sarà una storia un po' particolare, sicuramente nata da una mente malata... capirete meglio nel prossimo capitolo di cosa si tratta, alla prossima!

  
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