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Autore: vincent89    11/01/2012    2 recensioni
un uomo osserva il paesaggio di New York...ed ha un pensiero orribile in testa: l'omicidio come cura del male dell'uomo.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’uomo osserva i passanti come un macellaio osserva la carne che si appresta a disossare.
Gli camminano accanto,senza nemmeno fermarsi. Piccoli automi senzienti che ripetono i loro movimenti in una inesorabile routine di schiavitù invisibile. Mangiano,dormono,vanno al lavoro,fanno l’amore con le loro mogli o con le loro amanti e spendono i loro soldi in piccoli effimeri piaceri che non riesco a colmare il vuoto che divora le loro anime di piccoli schiavi silenziosi.ogniuno di loro è diverso: parlano in modo diverso,guardano in modo diverso. Hanno pelli diverse,pronunce diverse e diversi modi di vivere la vita che il mondo,o il fato,o Dio in persona,ha deciso di “donare” loro.
L’uomo pensa che la vita non sia un dono,ma una condanna.
Decide di salire in alto,vuole vedere meglio le masse che compongono quella città di ferro e carne e sangue dove lui abita. Entra in un grattacielo,e le persone non lo degnano nemmeno di uno sguardo,nonostante lui sia uno che non passa inosservato. Lui non se cura,va avanti,come ha sempre fatto.
Sale sull’ascensore verso i cieli e attende la sua venuta. L’aria al di fuori del cubicolo di metallo è stagnante di pioggia. Un temporale si sta avvicinando,e l’uomo osserva il paesaggio davanti ai suoi occhi di mortale: una giungla d’asfalto,ricoperta di alberi di ferro,quali sono i grattacieli. Una grande confusione di strade,semafori,macchine,uomini,donne e bambini che rimbomba nelle orecchie e nella testa con un onda armonica di spiriti fluttuanti nel cielo di piombo. Viene investito in pieno dai pensieri e dalle parole di centinaia di migliaia di anime perdute nella città che non dorme mai.
Tutte quelle anime hanno un solo sentimento in comune:
L’odio…
L’odio per il proprio lavoro,l’odio per la propria prigione familiare,l’odio per i 10 minuti spesi tra le cosce di una prostituta per ricevere un po’ di piacere fittizio,l’odio per il proprio vicino di casa a cui sembra che il prato sia più verde…l’odio che crea guerre insensate cariche di altro odio…
E di dolore.
L’uomo consce bene il dolore: lo conosce a livello muscolare e mentale. E conosce bene anche l’odio,che usa per alimentare la sua perenne rabbia. La pioggia finalmente cade e lui si sente rinvigorito dal gelido abbraccio del cielo che piange. L’acqua bagna i suoi stivali neri,inumidisce i suoi Levis color notte, scorre placida nella sua lunga giacca di pelle scura che lo ricopre,appanna le lenti della sua maschera anti-gas. Passa una mano sopra quello spesso involucro che ricopre la sua faccia per vedere se è ancora lì,se tutto quello che è e quello che sarà sempre,è ancora lì a donargli il suo oscuro conforto.
La maschera è su di lui,dentro di lui. Dentro la sua testa.
L’uomo indossa una maschera perché pensa che il mondo sia malato.
Non vuole respirare l’aria malsana di quella città,non vuole che i suoi occhi restino contaminati dalla grigia visione tossica che gli viene gettata addosso come un acido corrosivo,non vuole odorare il fetore che percorre ogni casa,vicolo,quartiere che quella città che lui odia con tanta veemenza,offre agli altri. In quella città c’è una piaga disgustosa e purulenta che lo soffoca,ogni volta che esce fuori di casa. Un tumore che sta plagiando tutta la città e la terra al suo interno.
Quel veleno sono le persone che vivono come esseri normali,quando invece non lo sono.
Lui sta cercando di porre fine a questa malattia. La sua cura si chiama omicidio.
L’Uomo Nero ride di questi pensieri oscuri e sussurra alla sua anima nera che spaventa i pargoli:
-Stanotte,pioveranno cadaveri…-
  
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