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Autore: Onigiri    11/01/2012    11 recensioni
"Ehi, Ale"
"Mh?"
"A te piace il rosa caramella?"

[Heather/Alejandro]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alejandro, Heather | Coppie: Alejandro/Heather
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Candy Pink




*Candy Pink*
§
















“Ehi, Ale!”

Heather usava un tono di voce così amichevole solamente in certe occasioni: per esempio, quando voleva ingannare qualcuno, quando voleva manipolare qualcuno, o quando voleva farla pagare cara a qualcuno. La voce dolce di Heather che risuonava nell’aria inviava un unico messaggio: pericolo, correre subito ai ripari!

Alejandro conosceva benissimo questa regola, ma per quella mattina non la rispettò: era troppo impegnato nella lettura di un giornale che riportava un’intervista esclusiva ad un sorridentissimo Chris McLean, per percepire quale potesse essere il tono di voce di Heather.
“Mh?” rispose vago, senza lasciare lo sguardo dall’articolo. Fin da quando aveva iniziato a leggere si era aspettato di veder spuntare il proprio nome scritto da qualche parte –Alejandro Burromuerto, latino americano, arrivato secondo nella terza stagione di Total Drama e idolo incontrastato di migliaia di ragazze che seguono il programma- , e il non averlo ancora trovato lo stava facendo innervosire. Senza contare la pubblicità della pagina accanto: quel paio di scarpe col tacco poteva essere un regalo carino per il loro imminente anniversario, ma non aveva idea di quale scegliere tra i tanti colori che erano disponibili.
A distrarlo da quelle due preoccupazioni fu di nuovo la voce di Heather, e la domanda inaspettata che gli rivolse.

“A te piace il rosa caramella?”


Alejandro rabbrividì per un momento, e il caffè nella tazzina che aveva in mano tremò con lui.

Era sempre stato preciso su molte cose: per dirne qualcuna, poteva essere chiamato Burromuerto, Ale, Alejandro, anche Aledruccio se era detto da sua nonna, ma mai Al.
Poteva mangiare patatine normali, rustiche, al formaggio, al barbecue, senza sale, con troppo sale, ma mai col ketchup.
Poteva piacergli il rosso, il magenta, il porpora, il corallo, il cremisi, il bordeaux, il fucsia, persino il rosa scuro; ma il rosa? Il rosa caramella?

Mai, mai mai e poi mai, Madre de Diòs!

Prima di accorgersene, il suo cervello ripassò velocemente tutte quelle cose che in vita sua aveva rifiutato o allontanato solo perché c’entravano con quel colore: fiori, matite, zucchero filato.
Persino ragazze.
Con addosso accessori o vestiti di un colore del genere, lui, il latin lover per eccellenza, era sempre riuscito a guardarle trattenendo smorfie orripilate solamente a stento.


Fu proprio il pensiero delle ragazze che gli ricordò la presenza di Heather poco lontano da lui, in attesa di una sua risposta. Così si voltò verso la porta del salotto, sorseggiando un altro sorso di caffè che però risputò immediatamente nella tazzina.
Sulla soglia, con i capelli in disordine sciolti sulle spalle e lo sguardo saettante di rabbia, c’era Heather.

Con in mano una maglietta sportiva rossa, e indosso quello che una volta era il suo vestito preferito bianco.


Di fronte a una scena del genere, Alejandro sentì l'osso della mascella scroccare dolorosamente, come se fosse pronta a precipitare sul pavimento da un momento all'altro.
In tutti quegli anni non aveva mai neanche pensato di soffermarsi a chiedersi come potesse stare un colore così femminile addosso a un’anima fredda e nera come quella di Heather.
Ma ora, che in modo tanto inaspettato lo stava vedendo con i propri occhi, l’effetto che gli fece fu altamente, incredibilmente, assurdamente devastante.

Madre de Diòs!”: stavolta lo pensò ad alta voce. 
Ma fu l’unica cosa che riuscì a dire prima che Heather lo afferrasse per la vestaglia e gli lanciasse addosso il più truce dei suoi sguardi. “Ora ascoltami bene, razza di spagnolo troglodita che non sei altro! La prossima volta che infili un tuo solo calzino nella mia lavatrice quando devo fare il mio bucato, ti posso giurare che dello stupido Alejandro Burromuerto non rimarrà altro che il Muerto, così ci penserai due volte prima di farmi assomigliare a una dannata bomboniera, sono stata chiara?!”  e lo lasciò andare solo per allontanarsi di un passo e allargare le braccia, come se stesse indicando qualcosa di incocepibilmente orribile.

Eppure, che il cielo potesse aiutarlo, Alejandro non vide proprio nulla di orribile.
Heather -quella Heather dal cuore perfido che odiava ed era odiata da tutti i concorrenti del Reality- in rosa caramella poteva essere del tutto inconcepibile come pensiero, ma nella tangibile realtà gli apparve come qualcosa di stupefacente. I capelli scuri, la pelle chiara, la faccia rossa e persino la sua aria quasi selvaggia si intonavano con quel colore in maniera così perfetta da togliergli il fiato in gola: sembrava davvero una bambola, o il fiore di ciliegio di un dipinto orientale.

Oh, es increìble, màs de una diosa!

E glielo avrebbe anche detto, per poi prenderla tra le braccia e trascinarla fin sopra al divano e baciarla, baciarla fino a quando al sapore del caffè non avrebbe preso il sopravento il suo, solo il suo, per sempre il suo: ma Heather gli lanciò in faccia la maglietta prima che lui riuscisse anche solo ad emettere un fiato.
“IDIOTA! Me la pagherai cara!” concluse, prima di salutarlo con un ringhio infuriato e girare i tacchi, portando le mani dietro la schiena alla ricerca frenetica della cerniera del vestito.

Nel momento in cui lei scomparve da oltre la soglia, Alejandro si disincantò, come se fosse stato sotto ipnosi per tutto il tempo. Si alzò dal divano e pensò di raggiungerla, ma i suoi piedi traditori si scontrarono contro le gambe del tavolo, facendolo ritrovare col naso sul pavimento, in una pozza di caffè caldo, con la zuccheriera che rotolava lontano seminado zucchero sul tappeto e la rivista caduta aperta sulla sua fronte.
Ovviamente aveva combinato un casino, e altrettanto ovviamente nessuno venne a soccorrerlo o anche solo a vedere cosa fosse successo: i passi di Heather, anzi, si fecero più lontani fino a concludersi col rumore di una porta sbattuta, segno che il resto della sua rabbia doveva essere andata a sbollirlo in camera da letto.
Alejandro si massaggiò il mento dolorante con una mano, mentre con l’altra si toglieva la rivista dalla faccia sbattendola a terra con stizza. Strinse gli occhi mugugnando per il dolore, e quando li riaprì lo sguardo gli cadde subito sul giornale sotto le sue dita, e sulla pagina stropicciata con quel paio di scarpe col tacco che stava decidendo di comprare per il loro anniversario.
Lentamente, un mezzo sorriso furbo gli stiracchiò le labbra ambrate.

Intuì all’istante quale sarebbe stato il colore di tutti i suoi futuri regali per Heather.





















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Note autore:
...ah-ehm... dunque...
*il pubblico ha già impugnato i primi pomodori e sta prendendo la mira*
Dopo mesi di mancata ispirazione, dopo essermi ripassata tutte le tre serie di A tutto reality ed essermi di nuovo sciolta per la coppia Heather/Alejandro, torno provando a buttar giù su questa coppia. E' il mio primissimo esperimento su questo fandom, quindi non c'è da stupirsi troppo se mi è venuta una schifezza, credo.. o.O
Ho molti dubbi sull'essere riuscita a renderli decentemente IC, soprattutto Aledruccio. Sperem >>...
detto ciò... grazie infinite a chi ha letto la storia ^^ e scusate per il mio spagnolo da quattro soldi °°" .

*Onigiri

   
 
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