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Autore: The_Viking    12/01/2012    2 recensioni
Riflessione solitaria sotto il cielo d'una sera come tante altre.
Genere: Introspettivo, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Interiorità'
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Luna,
dall'alto osservi me
con occhio dorato,
Messaggera degli astri.
Taci e osservi e ascolti
ed io ti parlo, pur tacendo;
non pretendi, non domandi.
Centinaia di volte t'ho vista
morire ed ogni volta, rinata,
volgevi uno sguardo al mondo
e gli recavi un velo di luce.
Quanti hanno veduto il tuo
disco divenir falce e quindi
il nulla, e di nuovo aprire
la tua oscura palpebra
e ancora e ancora, ogni volta,
per così tante volte?
E quando pioveva sul freddo suolo,
caro, quel tuo pianto di meteore,
e quando le nubi filtravano di te
soltanto un debole chiarore
tu pure c'eri, e ti vedevo.
Nel tuo giaciglio di stelle
m'accompagnavi e m'accompagni
tutt'ora e mi rallegro,
perché troppo breve è la mia vita
perché possa esservi giorno
senza il tuo respiro su di me.
Percepivi me e chi pensavo,
silente Guardiana: tu lo sai,
non c'è cosa che ti resti segreta.
M'hai consigliato col tuo sguardo,
certa d'aiutarmi; ma ho colto
appieno quanto esprimevi?
Unica lingua ch'io comprenda
è quella che tu parli tacendo,
tu che tutti gli idiomi fai tuoi,
e pur non sempre capisco
le parole luminose che per me
traduci e riferisci,
Luna.
   
 
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