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Autore: Tony Porky    12/01/2012    3 recensioni
La fine delle riprese.
Robert deve fare a pugni con Watson e Jude. E, soprattutto, con Sherlock.
“Robert, è finita. Holmes può nascondersi definitivamente in casa.”
Ride. Lo guardo. Immortalo le sue rughe d’espressione.
“Vero, Judsie. E Watson può smetterla di prendersi cura di lui.”
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giù le maschere

 

 

“E’ sempre un piacere, Watson.”

 

 

 

Non credevo che questo momento sarebbe davvero arrivato.
Le riprese terminate, il cast festoso, le luci accecanti. Dovrei buttarmi nel chiasso, ma sono inchiodato al mio posto da due occhi troppo azzurri. L’ultimo ciak che chiude, nelle sue fauci nere, tutte le mie speranze. Quanto c’e’ di vero nelle mie battute tormentate?
Le telecamere sono un’arma letale. Trattengono ogni piccolo gesto e lo gettano in pasto alla gente, quando ci sono sottigliezze che vorrei tenere solo per me.
Rimango in piedi a osservare quel viso talmente familiare da essere diventato uno specchio. Avanzo di un passo, mentre Guy attraversa la stanza gettandoci coriandoli in testa. Ci troviamo con forfora dorata e
luccicante appesa ai vestiti, sparsa tra i capelli. Ridiamo assieme, gettiamo a terra le maschere di Sherlock Holmes e John Watson e torniamo noi stessi.

Ecco. Questo sono io che lo abbraccio. Riprendete questo, telecamere. Non sto fingendo. Ho finito di fare l’attore.
Ha sulle spalle un po’ di polvere. Le esplosioni non mancano mai.
Sono sicuro che arrivato a casa si getterà sul divano senza neppure pulirsi.
“Robert, è finita. Holmes può nascondersi definitivamente in casa.”
Ride. Lo guardo. Immortalo le sue rughe d’espressione.
“Vero, Judsie. E Watson può smetterla di prendersi cura di lui.”
Ho la pipa marrone in mano.
I miei occhi vagano frenetici per la sala. Non ho mai avuto paura di giocare. Ma stavolta è diverso. Questa volta, è l’ultima.

 

Mi accorgo di avere la gola secca. Ho passato anni a giocarmi le mie carte con astuzia. Ed ora che Jude si allontana da me, lasciandomi in piedi a fissare la pipa marrone che ancora stringo tra le dita, mi accorgo di non avere imparato niente da Holmes.
Io non scelgo con cura le mie mosse.
E quando afferro la sua mano per stringerlo a me, le mie labbra agiscono d’istinto.
Il chiasso diventa silenzio e nel silenzio avverto l’imbarazzo.
“Scusa.”
Quando si allontana, vedo nei suoi occhi una luce sfocata.
“Niente scene gay, ricordi?”
 “No, mi sono dimenticato del copione.”
Miracolosamente, le guance di Jude diventano rosse.
Telecamere, questo l’avete ripreso? Voglio tenerlo con me e rivederlo un milione di volte.

 

Ma le telecamere sono spente, ormai.
Niente di tutto questo succederà, e lo so.
Sono io che gioco con la mia testa.
Metto la pipa marrone in tasca e mi lascio cadere a terra, ridendo e accettando a braccia aperte Jude che si stende sopra di me, giocando ancora una volta a fare i buoni amici.
Ci rialziamo a fatica e ci guardiamo negli occhi, barcollanti e stravolti.
C’e’ molto rumore.
Ma io non sento nulla.
Ci siamo solo io e lui, due attori ormai troppo colleghi per abbandonare le maschere.
Il silenzio è il peggior avversario.
Guy ci chiama. Parla di foto e di alcool. Certo, perché no. Dopotutto, io sono quello che beve liquido per imbalsamazione.
Jude è lì, in piedi. Increspa le labbra, prima di parlare.
“E’ ovvio che è stata un’avventura fantastica.”
Mi avvicino a lui  e decido di uscire di scena con classe. Senza accorgermene prendo la sua mano tra le mie e la sento contrarsi dentro il pugno chiuso.
“Non c'è nulla di più sfuggevole dell'ovvio.”

Sbagliato, Holmes. Qualcosa c’e’.
Arriviamo davanti a tutti e le nostre mani si lasciano.
Sfuggenti, corrono via, entrano dentro le tasche e lì rimangono.
Il flash ci illumina.
Applaudiamo e finalmente, qualcuno piange.
Mi trascino sulla poltrona, prendo la prima birra che vedo e ne assaggio un sorso.
Jude si butta accanto a me. Ha gli occhi lucidi.
“Non fare la femminuccia.”
Il suo singulto dolce-amaro afferma il contrario.
“Mi mancherà tutto questo.”

Mi mancherai tu.
“L’ultima volta?”
Sembra un bambino dalle richieste impossibili.
“D’accordo.”
Insieme, ci stringiamo la mano.
“E’ sempre un piacere, Watson.”
“Lei non è umano!”
Le nostre due battute preferite.
Ci lasciamo le mani. So già di dover accantonare in un angolo la voce di Sherlock Holmes adesso. Si torna Robert.

 

E’ stato un piacere, Jude.
Cerca di non abbandonarmi.
Watson lo ha già fatto.

 

 

 

 

 

 

Angolino nell’Armadio:

Aiuto, aiuto, aiuto. Perché ho scritto questa cosa da farmi pentire di essere talmente drammatica? çAç
Ok, lo ammetto, avevo bisogno di scrivere di loro due. Giuro, era cominciata bene, ma poi…
La degenerazione della mia mente è continua e inarrestabile.
Qualche piccolo chiarimento: la trilogia (spero ne faranno almeno 1000) di Sherlock Holmes è finita. E’ tempo per Robert di fare a pugni con quello che prova per Jude. Non li ho mai slashati (in testa sempre xD) per scritto, e questa è stata la mia prima prova.
E’ troppo disperata ._.
Ah, la parte in corsivo in mezzo è un gran bel castello che si costruisce Robert. 
La prossima volta devo ascoltarmi qualcosa come Witch Doctor e improvvisare con quella.
Tony P.

   
 
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