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Autore: Cri cri    13/01/2012    6 recensioni
Questa storia era nata per partecipare ad un contest, indotto qui su EFP, da un'autrice; alla fine - essendo insicura del risultato - non ho più partecipato e lasciata accantonata per parecchio tempo. Parlando questa sera con una mia carissima amica, Shelly2010 qui su EFP, è saltata fuori ed ho deciso, su due piedi, di pubblicarla.
Il nulla... ecco cosa vedo io. Oltre questo perimetro, rispecchiato dai mie profondi occhi blu, non c'é più niente, il vuoto assoluto. Possibile che il bianco candido della pagina della mia vita sia stato marchiato a morte dalla castastrofica mano di un inchiostro nero indelebile?
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Seiya, Starlights
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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La rosa nera




La rosa nera






DISCLAIMER: I personaggi di Sailor Moon non mi appartergono, sono proprietà di Naoko Takeuchi e della Toei Animation.

La citazione che troverete, nel corso della lettura, contrassegnata con un asterisco è proprietà di Martin Luther King, Jr, quindi non ho su di essa alcun diritto.
In questa one shot si farà molto riferimento al colore nero e ai suoi significati, compreso anche quello del fiore della rosa nera. Le informazioni sul colore sono state prese da un sito, che sinceramente non ricordo il nome, e quindi non ho su di esse nessuno tipo di diritto, ma solo studiate per poi essere riportate in questa one shot.




NOTE MIE: Questa storia era nata per partecipare ad un contest, indotto qui su EFP, da un'autrice; alla fine - essendo insicura del risultato - non ho più partecipato e lasciata accantonata per parecchio tempo. Parlando questa sera con una mia carissima amica, Shelly2010 qui su EFP, è saltata fuori ed ho deciso, su due piedi, di pubblicarla.
Spero la leggerete in tanti e  che mi farete conoscere il vostro punto di vista, che cosa riuscite a capire da questa ohe shot e se il colore nero, attraverso il suo significato, sia ben presente nella storia.
Ringrazio in anticipo chi lascerà un commento, chi semplicemente leggerà o chi la inserirà tra le preferite, ricordate e seguite.
A presto.


Cri cri...








Ormai credo di aver imparato a memoria ogni singola cellula del paesaggio fuori la finestra della mia camera, gli alberi spogli con qualche fogliolina ormai morente, le lunghe vallate che si estendono fin chissà dove...

Un paesaggio che toglierebbe il fiato a chiunque... Perchè io non riesco a vedere nient'altro che il buio attorno a me? Che fine hanno fatto i colori evanescenti, brillanti, che riempivano la mia vita fino a qualche mese fa?
Il nulla... ecco cosa vedo io. Oltre questo perimetro, rispecchiato dai mie profondi occhi blu, non c'é più niente, il vuoto assoluto. Possibile che il bianco candido della pagina della mia vita sia stato marchiato a morte  dalla castastrofica mano di un inchiostro nero indelebile? Non ho più possibilità di poter modificare queste parti dolorose che si beffeggiano di me su quel lurido, e sudicio, foglio impiastricciato, freddo, gelante e minaccioso.
Il buio pesto mi é penetrato talmente tanto in ogni fibra del mio corpo che ora é parte integrante di me; se mi fisso allo specchio noto solo una ragazza avvolta da un velo di oscurità, tristezza e malinconia...
Dove é andata a finire la battagliera Fighter? La spocchiosa e arrogante donna dai lunghi capelli neri - ricordo un nero lucente, scintillante ai raggi del sole - occhi scuri e sguardo dolce e felice? Il nero dei miei capelli non brilla più di quella lucentazza che li caratterizzava, a guardarli bene sono spenti, disillusi... sono capitolati, si sono arresi anch'essi assieme alla sua portatrice.
Per quale motivo abbiamo intrapreso quella farsa? Non potevamo, semplicemente, spacciarci per quello che in realtà eravamo e siamo tutt'ora? NO! Abbiamo avuto la brillante idea di scambiare la nostra entità, trasformandoci - all'apparenza - in tre ragazzi, ma soprattutto... in Seiya Kou.
Seiya Kou...
Ancora non riesco a crederci! Come siamo riuscite a far credere a migliaia di persone che noi eravamo uomini? La falsità non faceva parte del mio vocabolario, eppure... eppure le abbiamo illuse, ho illuso 'lei', ho illuso me stessa.
Pensavo davvero, allora, che quel travestimento ci avrebbe aiutato nel rimanere anonime all'occhio del nemico, ed effettivamente ci siamo riuscite; ma ora? Cosa mi ha portato tutto questo? Alla capitolazione totale, alla disperazione più cupa che possa esistere nell'universo, alla fine che mai avrei pensato di poter fare.
Io, donna di mondo, amata e corteggiata da tantissimi uomini, debole - in una maniera spaventosa - al sesso maschile, mi sono trovata impantanata in una pozzanghera sudicia, maleodorante e priva di ogni nesso logico.
Perdonami testolina buffa se ti stò paragonando con malgrazia a qualcosa che nemmeno ti appartiene; tu, così bella e gentile con tutti, pronta a morire per le persone a cui vuoi bene...
Mi sento uno schifo... non dovrei nemmeno pensarle certe cose ma, ormai, Seiya è sprofondato negli abissi del male interiore, quel baratro da cui è impossibile uscirne vivi; il buio lo chiama, lo attira come come una calamita verso di sé.
Seiya Kou...
Mi sembro pazza! Parlo di Seiya come se fosse una persona ben distinta da me, quando inceve non è altro quella parte di me che mi ha portato alla rovina, alla rinuncia di un sentimento più grande di me, di noi, del destino stesso. Seiya sono io...
Sono io che ho dato vita a lui, a quel lato mascolino che non pensavo di poter mai avere. Pensavo che il sentimento che provavo per te, testolina buffa, fosse solo frutto di un mio capriccio, di un gioco a cui mi piaceva partecipare; pensavo di uscirne vincitrice, invece...
Non solo ne sono uscita sconfitta su tutti i fronti, ma ho anche dato un nome a questo maledetto sentimento: amore! Io, che cambiavo ragazzo come si cambia un vestito, ora mi ritrovo sola, racchiusa nel guscio della più tetra e nera solitudine, sofferenza e capitolazione.
Da quando sono tornata su Kinmoku non ho fatto altro che peggiorare, giorno dopo giorno, minuto dopo minuto. Non è solo il mio cuore a soffrire, non è solo la mia anima - luttuosa e tombale - a farmi male, a consumarmi secondo dopo secondo.
No... Il mio dolore è amplificato all'ennesima potenza, è come se soffrissimo in due. Possibile che io abbia dato vita a due anime nel mio stesso corpo? Seiya Kou, Figther... due anime in un solo angelo delle tenebre.
Nero.
E' questo il colore che più ci si addice a noi due... Noi due! Quando ero sulla Terra attribuivo a quella parola un futuro felice, roseo e pieno di colori sgargianti; un futuro con te, Usagi.
Il solo pronunciare il tuo nome mi provoca scosse su tutto il corpo, nell'anima, in noi... Si Usagi, hai capito bene, noi. Tu non hai fatto innamorare solo la parte inensistente di me, ma anche me...
Sei entrata in noi come un monsone e con la stessa devastante, furiosa, malvagia potenza,  ne sei uscita: tu, vittoriosa e regale, io, sconfitta e rassegnata ad un destino che rema contro di me, contro la mia felicità.
Quello che più mi spaventa è che la parte di me, quella di Seiya - che in realtà non è mai esistita - non si arrende, protesta contro questa nuvolosa realtà: non ti avrò mai, Usagi.
Demoniaca.
La mia esistenza non ha più nessun valore se tu non riscaldi le mie giornate con un tuo sorriso, con una tua carezza... Non voglio essere ipocrita! Sono ancora attirata dal sesso maschile, ho provato anche ad uscire con alcuni ragazzi che mi facevano il filo, ma ogni volta che andavamo oltre il semplice parlare qualcosa dentro di me mi frenava, mi diceva ' No, non puoi farlo, non puoi dimenticarla; non voglio dimenticarla '. Ecco perchè demoniaca è l'aggettivo che più mi si addice.
Seiya Kou non esiste, non esisterà mai, ed io non posso farmi più influenzare dall'amore che mi lega a te piccolo angelo biondo; mi hai fatto innamorare, soffrire, sperare, gioire ed illudere allo stesso tempo. Vedere tutte quelle ragazzine che mi sbavavano dietro mi faceva venire il voltastomaco; ricordo bene cosa pensavo "ma cosa vogliono queste galline? Che schifo! Io, Fighter, con una donna? Mai... ".
Quanto mi sbagliavo, Usagi! La falsa entità - chiamata Seiya Kou - mi ha fatto pensare come un uomo, comportarmi da tale; ma solo con te... Sono stata, e lo sono tuttora, ammaliata, stregata da quel lato maschile che poco mi si addiceva, e poco mi si addice ancora.
Oscuro.
Oscuro è tutto ciò che vedo, che continuerò a vedere se non mi libererò dall'ossessione di questo amore a senso unico. Probabilmente nemmeno mi starai pensando in questo momento, sarai talmente presa dal tuo Mamo-chan che non avrai occhi e pensieri che per lui. Non ho mai odiato un ragazzo tanto nella mia vita; forse se mi fossi fatta vedere dal mondo con occhi diversi, nel mio vero essere, probabilmente mi sarebbe anche potuto piacere un tipo come Mamoru.
Oscura è la mia povera ed ingannata anima... Il nero mi ha devastata, ci sta uccidendo, Seiya. Eh si! Oramai ne sono sicura; ti sento pulsare in me come un cuore impazzito, come una mandria di cavalli dalla folta chioma corvina che corre per le praterie. Il mio sentimento - diverso e doloroso - che provo per te, Usagi, non mi appartiene, non mi è mai appartenuto. All'inizio era simpatia, forse attrazione per una buffa ragazzina dalla stramba acconciatura; ma poi... poi è cambiato tutto. Ho provato sensazioni che non mi appartenevano, registrate come le mie solo perchè io ero l'unica realtà: non Seiya Kou.
Quanto mi sbagliavo! Seiya Kou ha preso vita nello stesso momento in cui io, Figther, ho cominciato a provare emozioni nel vederti, semplicemente parlandoti, piccola Usagi.
Io, Figther, ho capito di essermi imbattuta in un futuro nero, tetro, assurdo e spregevole, nel momento in cui la parte maschile di me, Seiya, ti ha detto nel camerino "vorrei soltanto averti conosciuta prima di lui".
Ma perché? Perché, Usagi? Hai sconvolto la mia vita, tramutandola in un dolce e aspro desiderio di possederti, di volerti tutta per me andando così contro ai miei principi, ai miei ideali da ragazza. Mi sto logorando l'anima da mesi ormai, sento il possente desiderio di buttarmi giù da questa finestra e porre così fine alle mie sofferenze, alle sofferenze che non sono mie, ma di quell'anima che si è venuta a creare solo per te, solo per amare e per non essere mai ricambiata. È questo il destino sepolcrale dell'arrogante ragazzo che nasconde un cuore puro, che non si tira indietro dinanzi alle difficoltà? È questo quello che ti aspetterebbe, Seiya, se io - Figther - avessi la possibilità di porre fine a tutto questo?
Freddo.
Il gelo che mi attanaglia il cuore mi sta portando alla pazzia, alla depressione totale. Ma guardatemi?! Mi sembro una suora, vestita - da capo a piede - di un lurido e scuro nero; nero che si sposa perfettamente con il mio essere ribelle, irrazionale e priva di ogni raziocinio. Non posso davvero essere io, questa immagine riflessa nello specchio non sono io... sei tu, Seiya Kou.
Cosa vuoi realmente da me? Perché ti ribelli a qualcosa più grande di noi? Non puoi prendere il mio posto, né tantomeno prendere vita. Ti prego, Seiya, smettila di torturarti, di farti male, di farmi male... Non ti amerà mai.
Ti prego!
Pensavo che l'inferno fosse caratterizzato da un demonio che punisce le anime in pena, facendole bruciare in un caldo infernale; mi sbagliavo... L'inferno è quello che sto vivendo io da quando ho messo piede sulla Terra quel maledetto giorno. Di tanti pianeti esistenti nell'universo proprio quello doveva scegliere Galaxia?
Che cosa devo fare? Perché una forza, a me sconosciuta, mi porta ad uscire da questa lugubre stanza per recarmi dalla principessa e farle quest'assurda richiesta? Io non voglio; se davvero esisti dentro me, Seiya, io non posso farti questo... non voglio che anche tu soffra, come lo sto facendo io; é meglio che io porti il peso - tetro e perforante - di questo amore non corrisposto, di questo inferno nero come la pece, da cui non usciremo mai.
"Non mentirmi Figther, so bene che anche tu vorresti liberarti di questa agonia spettrale che ti circonda".
No! Sto impazzendo, sto impazzendo. Tu... tu... non puoi parlare, non esisti Seiya.
"Mi hai dato vita cara sorellina ed é arrivata l'ora di dividerci; così periremo entrambi. Il tombale silenzio che ti ostini a mantenere ti sta logorando, il mio dolore non deve più far parte di te".
Ma... non posso, io... Basta! Tu non esisti, non puoi parlarmi. È il dolore, tramutato in pazzia, che mi sta giocando brutti scherzi.
Corro...

Sbatto violentemente la porta e corro, non ho una meta precisa, sto seguendo il mio istinto. Anche se il cuore rischia di esplodere nel petto non mi fermo, devo sapere la verità: così non posso andare avanti.
La porta che mi ritrovo davanti, finenemente decorata da intarsi d'oro massiccio, mi invita ad entrare: quante volte ho varcato questa soglia; eppure ora mi risulta estremamente difficile. La vista si sta oscurando, il fiato sempre più corto mi impedisce qualsiasi movimento.
Non posso arrendermi ora! Sono mesi che sprofondo sempre più nel burrone della solitudine e della sofferenza, sembra non avere fine; ora ci si mette anche la pazzia a farmi compagnia.
Come ho fatto a non pensarci prima? La pazzia fa parte del miscuglio di tragicità che da mesi percorre ogni fibra del mio corpo; il nero della mia esistenza si ostina a penetrare in me. Ora che ci penso il nero ha sempre fatto parte della mia vita, solo che lo mascheravo con il bianco immacolato della felicità: perfino la mia sailor fuku é nera, di pelle nera lucida.
Sono davvero destinata all'oblio eterno? Al nulla? No... Devo sapere.
Con il briciolo di forza che mi resta busso alla porta ed una voce dolce e soave mi invita ad entrare. Percorro i metri che ci separano a testa bassa, ho troppa paura di far trasparire il marcio che c'é in me.
"Figther... so perché sei qui, conosco i tuoi dubbi, le tue paure, le tue angoscie più profonde. Conosco le tue domande, e... la mia risposta é si".
Il suono di quelle parole provoca in me una rottura, come se qualcosa si stesse staccando dal mio  corpo. Lei sapeva, loro sapevano... ma hanno rispettato il mio rozzo silenzio. Le lacrime cadono copiose dai miei occhi scuri, cadono senza restrizioni, come quando fuori diluvia.
Alzo lentamente il capo e vedo il tuo sguardo preoccupato, Kakiuu.
"So che può sembrarti assurdo ma... l'amore per Usagi ti ha portato a creare una nuova vita all'interno del tuo corpo. La ribellione a questo sentimento - che da sempre ti ha spaventata - ha creato una nuova anima che, assieme alla tua, convive nel tuo corpo. Il problema é che non sei più in grado di reggere il tuo dolore, scaturito dal fatto che per colpa di Usagi ti sei ritrovata ad amare una donna, e il suo dolore: quello di Seiya. Seiya esiste davvero, é dentro te, soffre con te e non aspetta altro di avere un suo corpo da gestire".
Mi sembra tutto così... assurdo, strano, impossibile. L'amore - non voluto volontariamente da me - ha dato vita a quella parte di me che vuole disperatamente poter amare quella ragazzina. Oh Seiya, la causa di tutto sono io; io... "Mi spiace principessa ma io non voglio separarmi da Seiya, non posso. Non voglio che soffra per un amore non corrisposto solo per sentirmi io felice e senza pensieri. In fondo é colpa mia se é venuto fuori, quindi... ".
" Figther non fare la sciocca; questo sentimento non é tuo, non ti é mai appartenuto. Lo hai cullato nel tuo cuore solo perchè Seiya non ha un corpo suo. Lo senti anche tu che lui vuole vivere? Vuole cominciare una nuova vita, e sono sicura che assieme supererete le mille difficoltà che vi circondano. Il vuoto glaciale, oscuro e tetro, verrà sconfitto da entrambi, e sempre insieme condurrete un'esistenza nuova e serena. Se non vuoi dar vita a Seiya allora morirete entrambi, prima o poi".
Sento la paura scorrermi nelle vene; un brivido freddo mi percorre la spina dorsale: io non voglio morire. E se insieme a Seiya riusciremo ad uscire dal tunnel demoniaco della disperazione allora sono disposta a farlo.
"Io... D'accordo principessa. Ma facciamo in fretta prima che ci ripensi".
Non odo nessuna risposta, i miei occhi serratamente chiusi non mi permettono di vedere quello che sta accadendo intorno a me. Sento pronunciare parole incomprensibili per le mie orecchie. Sento che qualcosa sta abbandonando il mio corpo: il senso di gelo aumenta sempre di più. Se potessi paragonarmi a qualche oggetto, in questo momento, sarei un pezzo di cristallo: fragile e puro. Un senso di soffocamento mi assale, non riesco a respirare... Vorrei urlare ma la secchezza della gola me lo impedisce.
Tutto ad un tratto non sento più niente, solo calma. Il respiro torna regolare e apro le palpebre. Il sorriso - splendido - della principessa mi arriva dritto al cuore. La preoccupazione che leggevo prima sul suo viso é completamente sparita e vedo i suoi occhi posarsi su qualcosa affianco a me.
Mi sento una bambina impaurita in questo momento, il senso di leggerezza della mia anima mi spaventa. Non ho il coraggio di girare il volto. Sento un calore provenire dalla mia mano: qualcuno l'ha afferrata.
Presa da una foga incontenibile poso lo sguardo su di lui... Bellissimo ed indentico a me, con la semplice differenza che lui ora non è più parte di me. Mi sembra così strano vedere una persona identica a me. Il legame che sento con lui non lo posso descrivere in questo momento. I suoi occhi sono fissi sui miei e posso leggervi solo gratitudine e ringraziamento. Ringraziarmi di cosa poi? Di averlo creato solo per farlo soffrire? Cerco disperatamente di parlare, di dire qualcosa, ma lui mi precede.
"Figther! Grazie. Grazie di avermi dato la vita, di aver avuto la possibilità di provare un fortissimo sentimento verso Usagi. Ora che anche io esisto cominceremo una nuova vita: tu riprenderai i ritmi e le abitudini che avevi prima di partire per la Terra, ed io cercherò di trasformare l'amore che provo per lei in un dolce ricordo. Insieme ce la faremo, vedrai".
Spinta da una forza sconosciuta mi butto tra le sue braccia, il calore che emana il suo corpo mi da conforto - dopo tanto tempo. Le sue parole serviranno da monito per il futuro; anche se ora vediamo tutto nero, con dolore, noi riusciremo ad essere felici.
"Seiya, grazie a te di esistere fratello mio".

***

Il cielo, intarsiato da grandi nuvoloni neri, comincia a buttar giù tutta la sua collera. So che solo i pazzi escono con questo temporale, ma devo assolutamente andare a quell'appuntamento. Non posso mancare, anche perché sono stato proprio io a richiederlo. Sono passati due mesi da quando sono 'ufficialmente' nato e per questo non smetterò mai di ringraziare la mia sorella gemella. Quando presiedevo nel suo corpo il dolore, la frustrazione, il gelo, il vuoto, il nero, il sucidio che ci circondava era doppiamente amplificato. Stavamo lentamente morendo...
Non potevo permetterlo!
Certo, di strada c'é ne tanta da fare ancora, ma... Oh! Ma é tardissimo; Fighter mi ammazzerà se arrivo in ritardo. Corro sotto la pioggia, incurante delle gocce fredde che cadono pesantemente su di me; i vestiti zuppi mi rallentano la corsa, ma non mi importa. Stretta tra le mani porto il simbolo che segnerà la nostra effettiva rinascita, non posso permettermi di perderla: é un tesoro troppo prezioso.

***

Solo quel pazzo di mio fratello poteva chiedermi di uscire con questo tempaccio. Sono zuppa anche se ho l'ombrello. Certo che io non sono da meno però, assecondare le sue idee strambale. Mi chiedo solo cosa debba farmi vedere di cosi urgente, per di più sopra questa scogliera.
Il mare é agitato, il cielo sfoga la sua ira... Anche io, due mesi fa, ero come loro; grazie all'aiuto di Seiya sto ricominciando a vivere, gradualmente ma comunque a vivere. La strada per la felicità é ancora lunga e impetuosa da percorrere.
Sposto lo sguardo e ti vedo arrivare, zuppo come un pulcino - per di più senza ombrello - che stringi dietro il busto qualcosa. La curiosità é tanta perciò vado subito al sodo - lato che caratterizza il mio carattere spocchioso.
"Si può sapere cosa devi mostrarmi Seiya? ".
Ti vedo sfoggiare un sorriso sprezzante e mi porgi davanti gli occhi questo cimelio, da te tanto stimato. Rimango  a bocca asciutta: lo stupore é tanto che lascio cadere l'ombrello. Sento le gocce bagnarmi il viso, ma non mi importa. È la prima volta che vedo questo fiore, non che non lo avessi mai visto prima d'ora, ma il colore bizzarro mi lascia perplessa.
Lo stupore é tanto che non mi accorgo che ha smesso di piovere. Davanti ai miei occhi erge una rosa nera, dal gambo lungo e sinuoso, con petali setosi ricoperti da tanta tristezza e bellezza. Cerco di capire cosa abbia di particolare ma non trovo le risposte. Lo stupore non ti passa inosservato, infatti, cominci a parlare.
"Questo é il fiore del male da cui sorge la bellezza; è il simbolo che più ci rappresenta sorellina .  Questo fiore siamo noi, cresciuti nel male, nella sofferenza e nel buio più totale. Ma la bellezza di questo fiore non ha eguali. Lo vedi quello spiraglio di sole tra le scure nuvole Figther? Quello rappresenta la nostra rinascita, la nostra volonta di ritornare alla luce".
Mi prendi la mano ed insieme ci avviciniamo allo scoglio, mi posi la mano sul gambo della rosa e delicatamente - con un movimento deciso - la gettiamo in mare.
Ora ho capito Seiya! Con questo piccolo gesto abbiamo gettato in mare la nostra oscurità, il nero delle nostre anime, con la certezza nel cuore che un raggio di speranza, di pura e calda luce, ci aspetta a braccia aperte. Ti guardo, ti vedo sorridere; sorrido anche io e con il cuore in mano ti dico " insieme ne usciremo vittoriosi Seiya, le tenebre non saranno nostre compagne per sempre: sono destinate a sparire e lasciare  posto ad un futuro roseo e meraviglioso, io con il mio tanto sognato principe azzurro e tu con un nuovo amore che ti farà battere il cuore".
Il sorriso sulle tue labbra non é mai scemato durante il mio discorso, mi poggi la mano sul cuore e con una luce nuova negli occhi mi dici " Il buio non può condurci fuori dal buio; solo la luce può farlo. L'odio non può condurci fuori dall'odio; solo l'amore può farlo" *
" Seiya non dirmi che... " .
"Si cara sorellina, ho trovato la luce che mi porterà fuori da questo freddo buio, in cui ero destinato a convivere".
Parole più belle non potevano uscire dalla tua bocca, finalmente hai trovato un amore che ti fa battere il cuore ed io... sono felicissima per questo. Ora che so che tu hai trovato finalmente la strada per la felicità anche io mi impegnerò al massimo per trovare il mio grande amore, quell'amore che ho sempre sognato prima che l'attrazione per una certa testolina buffa sfociasse in qualcosa di più profondo, e che la mia anima desse vita a colui che ora é il mio adorato ed insostituibile fratellino, Seiya Kou...  





   
 
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