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Autore: Rebl_fleur    13/01/2012    5 recensioni
Matt Jeevas era un giovane fotografo 26enne. Grazie al suo talento era riuscito a entrare in fretta nel complicato settore della moda e realizzava servizi fotografici per stilisti, pubblicità e riviste. Era alto, con un bel fisico; capelli ramati che la gente usava definire 'rossi' e grandi occhi verdi e luminosi: spesso e volentieri passava anche lui per un modello. Attualmente lavorava per Elle in California; viveva in un comodo appartamento in una zona centrale di Los Angeles e frequentava la famosa attrice e modella Misa Amane. Tutto nella sua vita sembrava perfetto..
Matt notò con sua grande sorpresa che il ragazzo alto con il caschetto biondo e gli occhi glacialmente azzurri che corrispondeva al nome di Mihael Keehl non aveva aperto bocca per tutto il tempo. Lo osservò, curioso: ora che non aveva più la camicia semiaperta da boscaiolo e i jeans larghi, indossava un completo di pelle nera attillata e se ne stava sulle sue a braccia conserte. [..] Decisamente, il lavoro di modello gli calzava perfettamente.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Matt, Mello, Un po' tutti | Coppie: Matt/Mello, Matt/Misa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Magazines and Photographs
thinking of you


Il ragazzo si guardava attorno con un sorriso allegro sulle labbra piene. 
Il Griffith Park gli aveva sempre fatto quell'effetto, sin dalla prima volta in cui ci aveva messo piede. Ogni volta che voleva godersi un bel paesaggio con una bella atmosfera per immortalarlo con la sua fedele Nikon era lì che andava.
Mentre passeggiava non gli importava granchè dove si stesse dirigendo, ed era sempre felice di ritrovarsi casualmente davanti al Trails Cafè, nonostante tutto. 
Sorrise ricordando che da ragazzino non voleva mai andarci: sua nonna ce lo portava a forza almeno una volta a settimana. Lo faceva sedere e gli faceva portare un buon thè che lui ostinatamente definiva vomitevole -solo per l'innato bisogno di tutti gli adolescenti di contraddire un adulto- , ma che in realtà beveva con piacere. 
La nonna amava parlargli dell'Irlanda, delle sue tradizioni, e di quanto da quelle parti fosse importante il thè pomeridiano.
E lui ascoltava volentieri quelle storie, mentre mordicchiava un biscotto, non tanto per il racconto in sè -che spesso gli sembrava noioso e/o insensato- quanto più per il sorriso caloroso di chi sta rivivendo dei ricordi meravigliosi che vedeva dipingersi sul suo volto.
Matt ricominciò a scattare qualche foto -voleva proprio approfittare di quel cielo così luminoso- prima di uscire fischiettando, dirigendosi verso la sua auto.
Aveva deciso, non prima di un paio di giorni di crogiolamenti e filmini mentali -in cui, bisogna puntualizzare, Mihael non si era fatto vivo-, che era stufo. 
Mihael si comportava come se lui non esistesse? Bene così, lui avrebbe fatto lo stesso. 
E nonostante in cuor suo sapesse che con buona probabilità quel biondino non sarebbe mai tornato da lui per primo (e al solo pensiero sentiva un grosso groppo in gola) non era intenzionato a cedere. Non gli andava affatto il modo in cui Mihael credeva di poter governare la situazione a proprio piacimento, quindi era arrivato alla conclusione che se davvero gli importava qualcosa di lui, avrebbe dovuto cambiare atteggiamento, o giù di lì. 
Matt era ancora molto confuso a riguardo, non sapendo decifrare a pieno i comportamenti del biondo, ma quello che aveva capito era semplice: Mihael voleva fare a modo suo, per suo egocentrico bisogno di essere desiderato in modo pressante, quasi morboso. Matt era sempre più convinto -per quanto non sapesse molto del carattere di Mihael- che quel tipo di personalità gli calzasse alla perfezione. E se quel biondo pensava di poterlo manipolare come e quando voleva, beh avrebbe preso un gran bel palo, pensava in tono solenne. 
Sospirò; aprì lo sportello dell'auto e infilò la chiave.
Si morse il labbro pensando a quanto quell'atteggiamento da predatore lo rendesse allettante.., salvo ridestarsi, sempre più deciso a non dargliela vinta. 
 
Da parte sua, Mihael cominciava a sentirsi nervoso, giacchè nelle ultime trentasei ore non aveva ricevuto alcun messaggio da parte di Matt. 
Cominciava ad avere dei dubbi -che il suo piano non funzionasse come avrebbe dovuto, che Matt non fosse coinvolto da lui quanto credeva, che al ragazzo non importasse granchè di lui, che preferisse tornare con la sua ragazza e dimenticare tutto-, dubbi che uno dopo l'altro sbucavano tra i suoi pensieri come funghi, tormentandolo con un impeto che non avrebbe mai immaginato. 
Solo all'idea di aver sbagliato i calcoli -non che fosse il termine ideale per definire le sue intenzioni, ma neanche lontanamente avrebbe detto di essersi illuso- si sentiva profondamente sconfortato. Era la prima volta che si trovava in una situazione così, in cui gli sembrava di non aver il totale controllo: nonostante i suoi sforzi, non aveva proprio la più pallida idea di cosa passasse nella testa di quel rossino. 
In sostanza, Matt lo aveva tartassato di telefonate e messaggi solo nel primo giorno della sua scenata d'indifferenza -come lui era certo avrebbe fatto- e poi nulla più, aveva smesso di cercarlo. 
Lui, manco a dirlo, si era imposto fermamente di non fare assolutamente nulla per rintracciarlo, nonostante i suoi stessi pensieri -che puntualmente riguardavano Matt- lo esasperassero. Non aveva mai dedicato così assiduamente il suo tempo a qualcuno, eppure era come se non riuscisse ad evitarlo. Anche mentre faceva una qualsiasi cose che non riguardava per niente quel giovane, riusciva comunque a trovarci un collegamento, e gli era capitato persino di lasciarsi scappare un mezzo sorriso o qualche pensiero di troppo su di lui.
Tutto ciò era insolito, e lo portava a una singolare e scandalzzante spiegazione: che il suo amico avesse ragione? Che si fosse davvero innamorato? Rabbrividì al solo pensiero.
Ricordava fin troppo bene l'ultima volta che gli era successo, quasi dieci anni prima. Essersi innamorato era stata probabilmente -tra le tante altre- la più grande stronzata che avesse mai fatto. Lo aveva sbriciolato da dentro, lasciandolo vuoto e incazzato col mondo. Mai avrebbe dimenticato il modo in cui Nate se n'era andato perchè la carriera era più importante distruggendo il suo cuore, facendolo apparire patetico e inutile. E altrettanto non avrebbe mai dimenticato quando si era promesso -dopo essersi ubriacato e aver vomitato l'anima- che non se lo sarebbe permesso mai più, che non avrebbe più concesso a nessuno il potere di farlo sentire così, umiliato nel profondo del suo pienissimo orgoglio e a pezzi.
Mihael sbuffò, sentendo la sua solita rabbia furente che cresceva. Ora che aveva lasciato che quell'ipotesi gli entrasse nella mente, si stava rendendo conto di quanto fosse pericolosamente reale, e non desiderava altro che scappare. Si sentiva tirare giù in un vortice di sconforto, mentre si affannava alla ricerca di un appiglio che gli impedisse di sprofondare totalmente in quell'insano malessere.
Decise che doveva ragionarci meglio, a mente lucida e controllata. 
Si alzò dalla sua postazione sul divano, andando a cercare uno dei suoi tranquillanti preferiti: cioccolato extra fondente. Più la tavola era amara, più scemava l'amarezza della sua ira, sostituita da quella dal retrogusto dolciastro del cioccolato. Tornò a stravaccarsi, scartando l'involucro argentato e staccando un generoso pezzo coi denti.
Iniziò a ripensare a tutto ciò che stava vivendo nelle ultime settimane con un'ottica differente, più impersonale. In effetti, non era come la volta precedente, anzi, era una situazione totalmente diversa. 
Ricordava come si sentiva in compagnia di Nate: come se non fosse mai abbastanza. 
Ricordava il senso di inferiorità che lo invadeva quando quel ragazzino diceva qualcosa, con il suo tono deciso e incolore, con tutta la sicurezza che traspariva dal suo sguardo quasi perennemente vacuo, che lui ammirava e disprezzava allo stesso tempo. A volte si era sentito inadeguato, e aveva provato anche rabbia. Un po' verso quel ragazzo, che in qualche modo gli metteva soggezione, e un po' verso sè stesso, perchè si sentiva vulnerabile, con la consapevolezza che Nate, con una sola parola, avrebbe avuto il potere di distruggerlo e farlo cadere in mille pezzi, come un castello di mattoncini di plastica o un puzzle completamente bianco.
Con Matt invece era tutt'altra storia.
In sua compagnia si sentiva leggero, senza aver bisogno di pensare bene prima di parlare, perchè lui era certo non gli avrebbe risposto con tono saccente e espressione di disappunto. Lui non avrebbe cercato di metterlo in difficoltà. Stare con lui era rilassante, riusciva ad ammansire il suo lato turbolento e perennemente agitato con qualche semplice parola, detta nel suo tono sempre allegro e scherzoso. A volte riusciva anche a divertirsi. 
Matt era una specie di ..complice. Lo sentiva al proprio pari, fatta eccezione per quelle poche volte in cui si era sentito in vantaggio. Ma non c'era gara, con Matt, non c'era competizione. C'era solo un senso di libertà, che traspariva da quello sguardo verde e luminoso. C'era solo voglia di fare qualcosa di divertente insieme, tanto per passare il tempo. 
Mihael pensò e ripensò ancora, fin quando non si ritrovò con la carta vuota in una mano e un lieve sorriso sulle labbra fini. In uno scatto di consapevole razionalità, gettò la pallina argentata dall'altra parte della stanza e si alzò in piedi, stringendo i pugni. Diverso o non, lui non voleva che andasse così. No, non poteva permetterlo. 
Non era quello lo scopo iniziale del gioco, e non sarebbe finita in modo diverso. Semplicemente, Mihael Keehl non voleva innamorarsi, e allora non lo avrebbe fatto. 
Per paura? Oh, no, affatto. Mihael Keehl non aveva paura di niente, si disse.



ndRebl_fleur : Lo so, questo capitolo è più breve rispetto ai precedenti. Inoltre non succede quasi nulla, ma l'ho fatto di proposito a metterci un po' di introspezione. A dire la verità mi dispiace dilungarmi con tutti questi capitoli di transizione, non era affatto mia intenzione scrivere qualcosa di così lungo, ma pazienza. Spero apprezzerete comunque queste poche informazioni in più sui protagonisti e non resterete delusi! Alla prossima, e spero davvero che sia presto :)
xoxo
  
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