O Ma che diavolo…?!
<< Io e
tua sorella andiamo a fare la spesa! >> urlò sua madre in salotto.
<< Sì,
sì. Ciao. >>rispose, ansiosa che le due se ne andassero.
<< Mi
raccomando, non fare guai! >> l’avvertì un’ ultima volta la donna, per
poi uscire di casa.
La ragazza si
precipitò in cucina e si mise a rovistare tra i cassetti, finché non trovò la
sua amata console Nintendo DS.
<< Sì!
Ah ah, alla Cami non si nasconde niente raga! >> sghignazzò.
Si mise a
sedere sul divano. Lei è Camilla. Ha quattordici anni, capelli marroni,
scurissimi – quasi neri –, occhi marroni.
La scuola è finita da una decina di giorni e
si sta godendo le vacanze nel miglior modo possibile.
Inserì la
schedina e accese la console << Credo che giocherò … a Kingdom Hearts. >> , incominciò a giocare. Il
suo cane, o meglio la sua cagnolina salì sul divano con una palla in
bocca. Si chiama Pallina –
soprannominata Palli – ed è un volpino tutto color nocciola.
<< Cosa
c’è? Vuoi giocare? >> e Pallina le abbaiò, ma il suo abbaio sembrava più
uno squittio.
Prese la
palla e gliela lanciò. L’oggetto incominciò a rimbalzare da tutte le parti,
sbattendo contro i mobili. La cagnolina prese ad inseguirla. Camilla rise e
continuò a giocare con il videogame. Stava
per uccidere definitivamente l’ Heartless gigante contro il quale stava
combattendo, ancora pochi colpi e avrebbe vinto. Era forse la venticinquesima
volta che riprovava a fare quel livello e doveva rimanere concentrata.
Vide la palla
del suo cane passarle davanti agli occhi seguita a ruota da Pallina, che saltò
sopra il Nintendo. La console si bloccò.
<< No! >>
gridò, non poteva sbagliare adesso, non adesso! Posò la console sul divano e
tentò di fermare la palla, ma questa colpì in pieno il Nintendo e come se non
bastasse, la cagnolina ci saltò sopra.
<< Pallina!
Cavolo, quel Nintendo è già messo male di suo! Fermati! >> e riuscì ad
acchiappare la palla e il cane. Iniziò a sgridarla << Se l’hai rotto io
ti … >> si bloccò a guardare i display della console che stavano
diventando bianchi. Poi una luce accecante illuminò la stanza, a seguire un
fulmine e delle nubi. Chiuse gli occhi e si nascose dietro al tavolo con il
cane tra le braccia. Ma cosa stava succedendo?! Di nuovo un lampo di luce
accecante e poi il silenzio. Dopo alcuni minuti rimase ad aspettare, poi guardò
cosa era successo dove aveva appoggiato la console. Rimase di sasso quando vide
che sul pavimento giaceva una figura rannicchiata, vestita di un lungo abito
nero. Si avvicinò pian piano, per non far rumore. Quando vide il volto di chi
aveva davanti rimase senza parole, senza fiato, senza niente! << Ma che
diavolo …? >> si chiese. Guardò il DS, che era spento.
Non è possibile, non può essere vero! Pensò. Guardò di nuovo il volto. Un
ragazzo, capelli biondi spettinati e occhi – anche se non li poteva vedere
aveva intuito – azzurri. Sentì un brivido lungo la schiena.
<< R-Roxas?
>> era incredula. Il ragazzo si mosse. Camilla sentì un altro brivido
corrergli lungo la schiena quando Roxas aprì gli occhi e incominciò a guardarsi
intorno. Il ragazzo si mise a sedere e, non appena vide la ragazza, si mise ad
urlare. Camilla per lo spavento si mise a urlare. Mentre Pallina si mise ad
abbaiare, credendo che i due stessero giocando. La ragazza respirò a fondo e serrò
le labbra poi tappò la bocca del ragazzo << Calma, smettila di
urlare! >> gli disse dolcemente. Roxas si tolse la mano di bocca,
rimanendo zitto, fissando negli occhi la ragazza. Era parecchio spaventato.
Dopo qualche esitazione, Camilla cercò di parlarci << Ehm … Ciao, io mi
chiamo Camilla. >> e gli porse la mano. Lui non smise di guardarla negli
occhi e chiese solo << D-Dove sono? >>
<< Sei
a … a casa mia. >>
<< A
casa tua?! Ma … ma io ero lì a … sì, insomma … come ci sono arrivato qui? >>
<< Io …
non lo so. >> il terrore di Roxas aumento a quella risposta.
<< Stai
tranquillo, io non ti farò del male. >> gli disse gentilmente e gli
ri-porse la mano. Parve esitare, ma poi strinse la mano. Per rassicurarlo, lei
gli sorrise e il ragazzo parve apprezzare quel gesto.
<< Ehm
… ti dispiace se vado a prendere il mio cellulare in camera? >> chiese la
ragazza.
<< No,
no. Vai pure. >> rispose lui, che intanto stava accarezzando la cucciola.
Corse in camera e afferrò il cellulare, cercò il numero della sua amica.
Aspetto qualche secondo che rispondesse.
<< Pronto?
>> chiese la sua amica.
<< Pronto,
Chiara! >>
<< Ehi,
Cami! Ciao, cosa c’è? >>
<< Puoi
venire qui a casa mia, adesso? >> chiese
velocemente, preoccupando non poco l’amica.
<< Certo,
ma perché sei così agitata? >>
<< Vieni
e lo scoprirai, ma ti prego fai presto! >>
<< Va
bene, vengo subito … >> la voce dell’ amica parve molto turbata. Ripose
il cellulare e tornò in salotto dove Roxas stava giocando con Pallina. A
Camilla mancò un battito quando la cucciola leccò in faccia Roxas.
Fortunatamente il ragazzo rise, divertito. La ragazza tirò un sospiro di
sollievo.
<< Il
tuo cane è molto simpatico. >>
<< Grazie.
Lei ama molto giocare. >> rispose e si sedette di fianco a lui, poi gli
chiese << Hai fame o sete? >>, ma lui scosse la testa.
<< Ti
va … di vedere casa mia? >> chiese allora.
<< Sì …
grazie. >> lo accompagnò a vedere prima la sua camera: non era molto
grande, ma era accogliente e stranamente in ordine.
<< Carina.
>> disse lui. Camilla gli indicò in alto << Guarda su. >> :
il soffitto era tutto color blu notte e c’erano dipinte tante stelle. Le
sfumature di colore creavano dei piccoli disegni bizzarri, quasi fossero parti
di nuvole in una notte.
<< Wow!
Le hai dipinte tu? >> chiese sbalordito.
<< Beh,
mi ha aiutato mio padre, abbiamo ritinteggiato la camera un po’ di anni fa e ci
è venuta questa idea per il soffitto. >> rispose.
<< Mi
piace molto, è stupendo. >> continuò Roxas. Come ringraziamento, la
ragazza sorrise. Sentì suonare al citofono: era sicuramente Chiara, la sua
amica.
<< Vado
ad aprire, è una mia amica, magari te la presento, ci stai? >> chiese.
<< Ehm
… sì, va bene. >> rispose e continuò ad esplorare la stanza. Camilla
corse ad aprire e non appena vide la sua amica le corse incontro. << Cosa
hai da farmi vedere? >> chiese incuriosita Chiara, una ragazza di
quindici anni, con capelli biondi, occhi marroni, tendenti al verde.
<< Ok,
ma prima che tu veda, >> l’avvertì l’amica << non gasarti o fare
qualcosa che potrebbe fare chi si stupisce, ok? >> e la ragazza annuì,
più confusa che mai. Le due andarono in camera, dove Roxas guardava fuori dalla
finestra. Chiara sgranò gli occhi << Ma … ma è … Roxas! Quello Di Kingdom
…! >> bisbigliò. E Camilla annuì, poi fece segno di silenzio << Ti
spiego dopo. >> poi chiamò il ragazzo e gli presentò la sua amica.
<< Piacere di conoscerti Roxas. >> lo salutò Chiara. <<
Bene … ehm … avete fame? >> chiese Camilla, senza sapere cosa fare.
<< Io ho un po’ di sete. >> disse l’amica. E condusse entrambi in
cucina. Porse loro due bicchieri colmi di coca-cola. Roxas guardò confuso il
bicchiere.
<< Quella
è una bevanda. Come vedi ha le bollicine, infatti quando la metti in bocca ti
“piccherà” un po’ la lingua. >> lo informò la ragazza. Roxas la assaggiò
titubante, ma poi rise sentendo le bollicine fargli il solletico. Disse
comunque che era buona.
<< Cami,
posso parlarti in privato? >> chiese Chiara.
<< Non
c’è bisogno che ne parli in privato. >>
disse il ragazzo, con gli occhi bassi sul bicchiere mezzo pieno. Le due parvero
turbate.
<< Io
so, cosa vuoi dirle. >> disse lui. Chiara guardò la sua amica << Come
ha fatto ad essere qui? >> Camilla sospirò. Raccontò tutto quello che era
accaduto. Chiara ascoltò senza mai interrompere, molto attenta a tutto, mentre
Roxas tenne sempre lo sguardo basso, smarrito, malinconico. << Questo è
tutto. >> finì. Silenzio. Nessuno si mosse o aprì bocca per dei minuti.
Poi Roxas chiese, guardando negli occhi Camilla << Come faccio a
ritornare a Kingdom Hearts? >>, lo sguardo del ragazzo emanava un
profondo senso di paura, ma anche di speranza. Come erano belli i suoi occhi
azzurri, ed era brutto vederli soffrire così.
<< Non
lo so … mi dispiace. >> rispose Camilla. Il ragazzo abbassò di nuovo lo
sguardo. Silenzio.
<< Ci vorrebbe un
genio dei computer e dei videogame. >>
disse Chiara. << Già … >> borbottò a voce bassa l’atra ragazza
<< un … >> s’interruppe.
<< Leonardo!
>> gridò. I due ragazzi la guardavano con uno sguardo interrogativo,
mentre sul volto di Camilla era dipinto un sorriso.
<< Chi
è Leonardo? >> chiese allora l’amica.
<< Lui
è un mio compagno di classe, esperto in computer e videogiochi! Più volte in
classe si metteva a parlare di “software” e programmi vari, potrebbe aiutarci,
che ne dite? >> disse.
<< Sì,
sì, sì! >> esclamava Chiara, mentre sul volto di Roxas comparve un
meraviglioso sorriso. Camilla prese il cellulare e tra i contatti cercò quello
del ragazzo. Aspettò che rispondesse.
<< Pronto?
>>
<< Pronto,
Leonardo? >>
<< Sì,
chi è? >>
<< Sono
la Cami. >>
<< Ah,
ciao. >>
<< Scusa
ti disturbo? >>
<< No,
no. Dimmi pure. >>
<< So
che ti intendi molto di computer, videogiochi e roba tecnologica e … volevo
chiederti una cosa. >>
<< Dimmi. >>
<< Ti … piace Kingdom Hearts? E Kingdom Hearts 358/2 days? >>
chiese.
<< Sì,
certo, è il mio videogioco preferito. Ma perché? >> a quella risposta,
una luce di speranza si accese nel cuore di Camilla.
<< Ecco
… come reagiresti di fronte ad uno dei personaggi? >> chiese. Dovette
aspettare una paio di secondi prima della risposta << Non ho capito cosa intendi. >>
<< Ti
sto chiedendo come reagiresti se ti trovassi di fronte ad un personaggio di
Kingdom Hearts. >>
<< Vorresti
dire davanti ad un costume? >> E Camilla si schiaffò una mano in faccia.
<< Beh
… ecco … non è un costume … >> disse lei, mentre guardava Roxas e Chiara
che aspettavano ansiosi una risposta.
<< Sono
parecchio curioso … potresti venire a casa mia ora con “il tuo personaggio”? >>
<< Certamente!
>> disse, quasi incredula << Ma dove abiti? >> e il ragazzo
gli disse la via. Camilla non si tratteneva più << Ok, Leo. Arriviamo
subito! >> e riattaccò. I due la guardavano in attesa di una risposta.
<< Leonardo
ha chiesto se possiamo andare subito a casa sua! Forse lui ci può aiutare, ma
non sa cosa aspettarsi. >> disse, non riuscendo a trattenere la felicità.
Chiara, parve molto contenta, e Roxas di più.
<< Bene,
ragazzi. Prendo il Nintendo e andiamo. >> e si preparò alla svelta.
Uscirono di casa, tutti ansiosi. Mentre scendevano le scale, Camilla mandò un
messaggio sua madre, con la scusa che andava da Chiara con la bici.
Spero che ci aiuti, non è bello vedere
Roxas triste. disse
tra sé, mentre usciva dal portone del palazzo.