bacy
luna_09
Capitolo 1
Il mio nome è Charlotte
“Devo dirti una cosa molto importante!” “Si, dimmi” “Io ti amo”e lentamente si avvicinarono e si baciarono. Era bello sarei rimasta per sempre attaccata a lui ma…
-Charlotte!!!!! È pronto, smettila di leggere quel maledettissimo libro e scendi giù a cenare!!!
-Si mamma, arrivo!!!!- chiusi il libro, lo riposi nella libreria e scesi a cenare…
Non mangiai quasi niente come al solito, non mi piaceva tanto la cucina della mamma… preferivo cenare con un bel trancio di pizza con i peperoni, la mia preferita.
Finita la cena salii per prima nella mia camera, mi misi sul letto, avviai il computer e mi collegai ad internet, andai sul mio social network preferito, ma dopo due minuti ero già stanca, quindi andai a dormire.
Non feci in tempo a chiudere gli occhi che la sveglia tuonò come ogni giorno senza pietà. Una notte era passata così velocemente, oh mio dio stavo crepando dal sonno.
Non ostante la mia stanchezza mi dicesse di continuare a dormire, mia madre mi costrinse ad alzarmi altrimenti avrei fatto ritardo a scuola.
Dopo essermi preparata scesi per la colazione.
-Tesoro sbrigati che è tardi!!!!
Mi disse mia mamma appena mi vide scendere l’ultimo gradino della scala.
-Mamma sono ancora le 7:45, e la scuola è a due passi.-risposi io.
–George dille tu che si deve sbrigare, se no entrerà a seconda ora-.
-Si Charlotte, ascolta quello che dice la mamma- disse mio padre intento a leggere il giornale.
-Non per fartelo notare ma non sono io quella in ritardo, se non me ne sono ancora andata è colpa di Alexander, ci mette sempre due ore per cambiarsi-Risposi a modi sfida.
-Ti ho detto che mi da fastidio se mi chiami Alexander,voglio che mi chiami Alex – disse il mio “dolce” fratellino maggiore scendendo dalle scale.
Si vestiva sempre in modo bizzarro, almeno secondo i miei gusti.
Oggi portava i jeans a vita bassa come al solito,scarpe più larghe del normale, una magliettina bianca con disegni azzurri, sopra di essa una giacchetta azzurra e blu, i soliti capelli lunghi con il ciuffo laterale al vento, e infine non poteva mancare il suo cappello blu messo con la visiera di lato.
Come accessori indossava le sue “adoratissime” cuffie nere attorno al collo, e il bracciale che gli avevo regalato al suo ottavo compleanno.
Aveva i capelli neri, al contrario di me che li avevo biondi con alcune mesh color oro, e i lineamenti uguali a quelli di mio padre. Era completamente diverso da me l’unica cosa che ci accomunava erano i chiarissimi occhi color verde-azzurro, ereditati da una lontana bis-nonna e unici in tutta la famiglia a possederli. Per tutto il resto eravamo completamente diversi.
Io ero maniaca dell’ordine, adoravo leggere,ascoltare musica e fantasticare nei miei pensieri. A scuola andavo benissimo, e i professori mi adoravano.
Al contrario lui era super disordinato, adorava stare tutto il giorno su internet a chattare con ragazze nuove e ascoltare quella orrenda musica assordante, che ti fa impazzire. A scuola andava male in tutto, tranne educazione fisica,i professori lo odiavano ed era conosciuto in tutta la scuola come il “femminaro”.
Ma torniamo a noi.
Ero intenta ad addentare la mia golosissima ciambella ricoperta di cioccolato bianco quando mia mamma mi interruppe dicendomi:
-Oh mamma, sono già le 8:00, andate!!!
Allora presi con una mano la mia ciambella, mi misi lo zaino sulle spalle e trascinai con l’altra mano Alex fuori dalla porta di casa.