Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Little_Lotte    14/01/2012    4 recensioni
"Non è facile trovare l'anima gemella, alcune persone la cercano disperatamente per tutta la loro vita, senza mai riuscire a trovarla; altre, invece, la incontrano per puro caso ed è sufficiente un solo sguardo per capire che la persona che si ha di fronte è colei la cui anima risulta essere perfettamente affine alla propria. Non è affatto facile incontrare l'anima gemella; ma una volta che la si trova, essa farà in modo di guidarci e di restare al nostro fianco, per tutta l'eternità."
Songfic ispirata alla canzone di Taylor Swift "Love Story"
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Blaine/Kurt
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Love Story




" Quando incontrerai il grande amore della tua vita lo capirai subito; la vedrai all'improvviso, in mezzo alla folla, e nel momento esatto in cui i tuoi occhi si poseranno sui suoi, capirai immediatamente che quella è la donna della tua vita."

Blaine Anderson si sentiva ripetere questa frase da sempre, sin da quando era solamente un bambino; aveva vissuto tutta la sua vita circondato da inservienti ed insopportabili dame di compagnia, e tutti non facevano che raccontargli di continuo quella favoletta romantica. Quando era piccolo credeva davvero che le cose sarebbero andate così, ma col tempo aveva capito che l'amore non sarebbe mai davvero arrivato a busssare alla sua porta; almeno, non nel modo in cui lo desiderava lui.

Per un giovane di buona famiglia come Blaine, il matrimonio era senza dubbio un importante traguardo da raggiungere; essere sposato ad una fanciulla di nobile stirpe, dalle maniera raffinate e di bell'aspetto, era tutto ciò che un ragazzo aristocratico potesse desiderare dalla propria vita. Significava onorare il proprio casato e Blaine sapeva che era quello il suo compito, un compito al quale non avrebbe potuto sottrarsi, per alcuna ragione al mondo.

Del resto, aveva ormai compiuto diciassette anni.

Eppure, per quanto il giovane Anderson avesse da tempo imparato quale fosse il suo destino, non riusciva davvero ad esserne lieto; era perfettamente conscio del fatto che prima o poi i suoi genitori lo avrebbero costretto a maritarsi con una di quella sciocche e frivole fanciulle aristocratiche e non riusciva davvero a tollerarlo.

Non riusciva a tollerare l'idea di un matrimonio privo d'amore, ma sapeva che sarebbe stata proprio quella la sua condanna: sposarsi con qualcuno che non avrebbe mai significato niente per lui, qualcuno che gli altri avrebbero scelto per lui e che non avrebbe mai riempito quell'enorme vuoto che albergava dentro di lui.

La sua famiglia aveva già selezionato almeno una ventina di pretendenti, con la speranza che almeno una di esse avrebbe fatto colpo su di lui e lo avrebbe finalmente convinto a compiere quel grande passo, ma Blaine non si sarebbe mai piegato al loro volere.

Non avrebbe mai sposato nessuna di quelle ragazze, perchè sapeva che non ne avrebbe mai amata nemmeno una.

Perchè sapeva che mai nella vita avrebbe potuto innamorarsi di una ragazza.

Inoltre esisteva già una persona speciale nella vita di Blaine, l'unica persona che possedesse veramente il suo cuore; e nessuna di quelle ragazze avrebbe mai potuto prendere il suo posto.
 
 


We were both young when I first saw you.
I close my eyes, and the flashback starts,
I'm standing there, 
On the balcony in summer air.
 
 

Blaine ricordava ancora molto chiaramente il loro primo incontro.

Del resto, come avrebbe potuto dimenticarlo?! Fu proprio in quel momento che comprese che tutto ciò che gli avevano sempre raccontato da bambino era vero, e che il vero amore si riconosce veramente con un semplice sguardo. 

Era il giorno del suo diciassettesimo compleanno e Blaine se ne stava affacciato sul balcone, guardando il cielo e le stelle, non curante di tutte quelle giovani fanciulle dentro alla sala da ballo che continuavano ripetutamente a chiedergli di danzare con loro.

Tutte ragazze di buona famiglia, naturalmente, invitate alla festa dai genitori di Blaine, con il preciso intento di scovare fra di esse la futura potenziale sposa del loro amatissimo figlio. Il giovane Anderson aveva semplicemente scelto di ignorarle tutte quante, decisamente infastidito - e niente affatto lusingato - dalla loro scomoda presenza.

Era stanco di tutto questo, stanco di dover fingere di essere qualcosa che non era; stanco delle continue lamentele dei suoi genitori e dei loro ridicoli tentativi di riportarlo sulla "retta via", come amavano definirla loro. Non c'era assolutamente niente che potessero fare, niente che potesse cambiare Blaine, il suo modo di essere e di pensare; erano anni ormai che il giovane Anderson sapeva di non provare alcun tipo di interesse per le donne e tutta quella ridicola insistenza non faceva che rendere le cose ancora più complicate.

Blaine si domandava se prima o poi i suoi genitori avrebbero capito che non c'era assolutamente niente di sbagliato in lui, niente che dovesse essere cambiato; se lo chiedeva continuamente, giorno e notte, persino quando non avrebbe dovuto perdere il suo tempo ponendosi sciocche domande, del tutto prive di risposta.

Se lo stava chiedendo anche quella sera, sul balcone, mentre guardandava le stelle con espressione sognante, provando ad immaginare se la sua vita avrebbe avuto davvero un senso, se prima o poi avrebbe davvero raggiunto quella tanto agognata felicità o se il suo destino fosse semplicemente quello di convivere con quella devastante sensazione di oppressione al petto.

E poi, quasi per puro caso, abbassò lo sguardo e lo vide.
 
See the lights, see the party, the ball gowns.
See you make your way through the crowd
and say hello.
 
 
In mezzo alla folla, in quell'immenso cortile, lui era lì e si faceva lentamente strada fra la calca, camminando nella sua direzione.

Blaine dovette stroppicciarsi gli occhi un paio di volte, prima di essere sicuro che fosse tutto vero e che quell'immagine non fosse solamente frutto della sua fantasia; quel giovane ragazzo, che a mano a mano si faceva sempre più vicino, era forse la creatura più bella che avesse mai avuto il privilegio di vedere in tutta la sua vita.

Era meraviglioso, sembrava quasi un elfo o una ninfa boschiva, una di quelle creature mitologiche delle quali Blaine aveva sempre letto nei suoi libri di fiabe: la sua pelle era diafana,  il corpo agile e flessuoso e - sebbene fosse ancora troppo lontano perchè Blaine potesse affermarlo con certezza - i lineamenti del suo viso sembravano essere a dir poco perfetti.

Per un attimo Blaine ebbe davvero la sensazione di trovarsi di fronte ad un angelo o a qualcosa di simile.

<< Salve. >>

Blaine sussultò.

Il ragazzo si trovava adesso proprio sotto al suo balcone e gli aveva appena rivolto la parola; ma in quel momento, Blaine era troppo concentrato sulla sua splendida figura per fare effettivamente caso a ciò che diceva.

<< Salve. >> ripetè il ragazzo, stavolta con maggior decisione.

La sua voce era chiara e cristallina, decisamente acuta per appartenere ad un uomo e fin troppo tenera e melodiosa per un semplice essere umano.

<< Salve. >> rispose Blaine, sporgendosi leggermente per guardarlo meglio.

Ora che finalmente era così vicino, riusciva a distinguere alla perfezione i lineamenti del suo viso - e sì, erano davvero perfetti - e il colore dei suoi occhi:  un azzurro chiaro ed intenso, profondo come l'oceano, nel quale Blaine avrebbe molto volentieri desiderato di poter naufragare. 

In quel momento, tutte le sue barriere crollarono del tutto; non aveva idea di chi fosse quel giovane sconosciuto, da dove provenisse e quale fosse il suo nome, ma era perfettamente certo di una cosa: sentiva di essersene perdutamente innamorato.

Il bellissimo estraneo gli sorrise dolcemente, mostrando un'ordinatissima schiera di denti bianchi e perfetti; come ogni altra cosa di lui, del resto.

<< Vi ho visto da lontano, tutto solo su questo balcone, e ho pensato di venire a farvi visita. >> disse, con un tono di voce dolce e premuroso << E' il vostro compleanno, non dovreste starvene da solo; perchè non siete dentro a divertirvi?! >>

Blaine restò in silenzio, non sapendo bene che cosa dire.

Lui non conosceva quel ragazzo, ma era evidente che questi sapesse molte più cose sul suo conto di quanto lo stesso Anderson potesse immaginare.

<< Vi chiedo perdono, non mi sono neanche presentato! >> disse nuovamente il forestiero, togliendosi il cappello e rivolgendo a Blaine un piccolo inchino << Il mio nome è Kurt Hummel, figlio primogenito del noto uomo d'affari Burt Hummel. Buon compleanno, signore. >>

" Kurt Hummel.. "

Quel nome - possibile che avesse anche esso un suono così magico, proprio come la sua voce?!-continuò a risuonare insistentemete nella testa di Blaine per diversi minuti. Aveva sentito parlare molto spesso degli Hummel; erano una famiglia molto ricca e nobile ( non come quella di Blaine, ma erano pur sempre molto facoltosi ) e il giovane rampollo era famoso in tutto il paese per la sua inestimabile bellezza.

Eppure, nessuno di quei racconti si avvicinava neanche lontanamente alla realtà.

<< Non scusatevi. >> rispose gentilmente Blaine, ricambiando il sorriso << Siete stato davvero molto cortese; immagino che sia superfluo dirvi chi sono, presumo che lo sappiate già molto bene. >>

Kurt fece segno di sì con la testa.

<< La vostra fama vi precede. >> disse << Tutti nel paese conoscono il vostro nome e ogni giovane fanciulla desidera essere ammesso al vostro cospetto; quando mio padre mi disse che avevamo ricevuto un invito per il vostro compleanno, ero fuori di me dalla gioia! Non riuscivo a credere che avrei avuto l'onore di conoscervi; è sempre stato il mio più grande desiderio. >>

Il cuore di Blaine incominciò a battere più forte del solito e sentì le guance andargli letteralmente in fiamme.

Kurt era lì per lui.

In effetti, tutti quanti erano lì per lui, ma in realtà la maggior parte delle persone invitate alla festa non aveva mai scambiato neanche una sola parola con Blaine ed era presente quel giorno solamente perchè la sua famiglia era stata invitata; solamente perchè si trattava di un evento molto importante, al quale nessuno si sarebbe mai sognato di mancare.

Ma per Kurt era diverso; non era lì solamente per dovere, lui voleva davvero incontrare Blaine, parlargli ed essergli vicino, proprio come lo era in quel momento. 

Ed era questo che lo rendeva più speciale di chiunque altro Blaine avesse mai incontrato fino ad allora.

<< Mi domandavo che cosa ci faceste qua fuori. >> disse ancora Kurt << Pensavo che avreste trascorso il giorno del vostro diciassettesimo compleanno a danzare e discorrere con qualche affascinante e nobile fanciulla, e invece vi ritrovo in terrazza e contemplare le stelle e a parlare con un perfetto sconosciuto. >>

Blaine arrossì ulteriormente e abbassò lo sguardo, leggermente in imbarazzo; avrebbe continuato a parlare con quello sconosciuto per ore, piuttosto che tornare là dentro e mettersi a ballare con una di quelle fanciulle.

<< Domando scusa. >> disse immediatamente Kurt, in tono mortificato << Sono stato davvero un impudente, non avrei mai dovuto farvi una domanda tanto sfacciata! >>

<< Oh, no! >> lo rassicurò Blaine << Non dovete scusarvi, non fa niente! N-non.. non siete stato affatto fuori luogo, ve lo assicuro. I-io.. ecco, volevo semplicemente prendere un po' di aria fresca. >>

Kurt fece segno di sì con la testa.

<< Capisco. >> mormorò, abbassando a sua volta lo sguardo.

Blaine tornò a guardare nella sua direzione e ancora una volta avvertì quella strana sensazione di calore al petto. Gli sembrava ormai sempre più ovvio e del tutto impossibile da negare; anche se conosceva Kurt da poco più di cinque minuti, il suo cuore gli stava dicendo molto chiaramente che era proprio lui il grande amore della sua vita.

<< N-non è solo questo, a dire il vero. >> aggiunse Blaine, balbettando << Io non... non nutro alcun interesse in nessuna di quelle fanciulle. >>

Lo sguardo di Kurt sembrò illuminarsi di colpo.

<< Dite sul serio?! >> domandò, cercando di non sembrare troppo sorpreso << Ma voi... voi siete un giovane di buona famiglia, avete un così bell'aspetto...sono certo che tutte le ragazze del paese sognano di incontrarvi e di condividere un ballo con voi! Come è possibile che voi le snobbiate tutte in questo modo?! >>

Blaine deglutì e non disse niente.

Avrebbe avuto il coraggio di dirgli la verità?! Gli avrebbe mai confessato di non provare alcun interesse per il genere femminile, ma non di non essere rimasto minimamente indifferente al suo fascino?! Avrebbe mai messo quel giovane al corrente del fatto che il suo cuore adesso apparteneva a lui e a nessun altro?! 

E a che pro?! Kurt non lo avrebbe mai preso sul serio, avrebbe creduto che si trattasse di uno stupido scherzo o più semplicemente delle sciocche fantasie di un giovane ormai troppo grande per attaccarsi così disperatamente ai sogni e alle favolette romantiche. Senza contare che, con tutta probabilità, il giovane Hummel non condivideva il suo interesse per il genere maschile e ne sarebbe stato totalmente disgustato.

Blaine credette che la cosa migliore fosse quella di restarsene semplicemente in silenzio.

Ma allora perchè continuava ad avere quella strana sensazione?! Perchè non faceva che ripetersi di aver finalmente trovato l'amore, dopo aver temuto per così tanto tempo di essere destinato a non incontrarlo mai?!
 
 
Little did I know,
That you were Romeo, 
You were throwing pebbles
 
 

Blaine fu quasi sul punto di aprire nuovamente bocca, ma proprio in quel momento avvertì una voce terribilmente familiare alle sue spalle, che lo intimava severamente di ritornare dentro.

<< Blaine! >> strillò suo padre << Ti ho detto di ritornare dentro immediatamente; Quinn,  la figlia dei Fabray, vorrebbe tanto avere l'onore di danzare assieme a te. >>

Blaine non fece in tempo a replicare che suo padre lo raggiunse sul balcone, afferrandolo per un polso; poi, il suo sguardo si posò su Kurt e la sua espressione divenne di colpo livida e furente.

<< Tu! >> sbraitò, rivolgendosi al giovane Hummel << Stai alla larga da mio figlio. Vattene immediatamente! >>

<< Padre, aspetta.. >>

Blaine cercò di intervenire, ma non servì a niente; prima ancora che riuscisse a rendersene conto, Kurt era già fuggito, allontanandosi nell'enorme parco della tenuta degli Anderson. Il padre di Blaine strattonò violentemente il figlio e lo trascinò nuovamene dentro casa, guardandolo con estrema severità.

<< Che cosa ci facevi con quel ragazzo?! >> domandò furiosamente << Rispondimi, Blaine! >>

Blaine tirò su col naso, un'espressione letteralmente terrorizzata sul volto; non riusciva a capire perchè suo padre fossì così furioso, in fin dei conti non aveva fatto niente di male.

<< P-padre, io.. >> farfugliò << Noi stavamo solo parlando! Era la prima volta che gli rivolgevo la parola, ve lo giuro! Non lo avevo mai visto prima. >>

L'uomo fece una smorfia; sembrava credere alle parole di suoi figlio, eppure non poteva proprio fare a meno di esserne totalmente disgustato, per una ragione che Blaine non riusciva proprio a spiegarsi.

Ma che non ci mise poi molto a scoprire.

 
 
And my daddy said, "Stay away from Juliet."
And I was crying on the staircase, 
Begging you, "Please don't go".
 
 
 

<< Non voglio che tu abbia a che fare con quel ragazzo! >>  sibilò << Kurt Hummel non deve mai più avvicinarsi a te. >>

Blaine sussultò.

Suo padre conosceva Kurt; lo aveva chiamato per nome, per cui era evidente che sapesse molto bene chi fosse.

<< Padre, io.. >>

<< Non voglio che tu abbia niente a che fare con Kurt Hummel! >> ripetè << Quel ragazzo è un demonio, è una creatura spregevole... è un diverso! >>

Blaine avvertì un brivido lungo la schiena e il sangue raggelarglisi nelle vene.

Diverso.

Conosceva bene quella parola, suo padre la usava praticamente ogni giorno, rivolgendosi a lui; questo poteva voler dire solamente una cosa: che Kurt era come lui.

<< Non te lo ripeterò un'altra volta, Blaine. >> senteziò il signor Anderson << Stai alla larga da Kurt Hummel. >>

Blaine guardò suo padre confusamente.

<< Non capisco. >>> mormorò << Perchè lo avete invitato alla mia festa, se.. >>

<< Gli Hummel sono una famiglia importante, non potevamo certo non invitarli. >> rispose brutalmente l'uomo << Questo però non significa che tu possa perdere il tuo tempo con quel giovane. >>

Blaine si morse un labbro e fece segno di sì con la testa; suo padre gli diede una pacca sulla spalla e abbozzò un sorriso.

<< Bravo figliolo. >>  disse << E adesso torna dentro; Quinn Fabray è solo una delle tante ragazze che desiderano ballare con te e tu non puoi certo essere scortese proprio il giorno del tuo compleanno. >>

Blaine annuì nuovamente e lasciò che suo padre si allontanasse per primo in direzione della sala da ballo, indugiando per qualche secondo prima di seguirlo a sua volta, lanciando un ultimo malinconico sguardo verso il giardino.
 
 
 

*
 
 

And I said,
"Romeo, take me somewhere we can be alone.
I'll be waiting, all that's left to do is run.
You be the prince, and I'll be the princess
 
 

Quella notte, Blaine non fece altro che pensare a Kurt.

Si domandava se lo avrebbe mai più rivisto, se prima o poi avrebbe avuto l'occasione di parlargli di nuovo e trovare così il coraggio di confessargli il suo amore. In fin dei conti, suo padre gli aveva detto che anche Kurt era attratto dagli uomini come lo era lui, per cui una simile rivelazione non lo avrebbe disgustato come temeva inizialmente.

Anche se, in effetti, probabilmente avrebbe finito col prenderlo per pazzo.

In fin dei conti, come poteva Blaine essere davvero così certo di essersi innamorato di lui?! Avevano scambiato sì e no cinque parole di fila, praticamente si poteva dire che non si conoscessero affatto! Come poteva affermare con tanta sicurezza di amarlo?!

" Ma io lo amo. " si disse mentalmente il giovane " Lo amo davvero."

Era folle, ridicolo, una cosa del tutto priva di senso.

Ma che importava?! Gli avevano sempre detto che l'amore non era qualcosa che potesse essere razionalizzato, non era mai possibile fare previsioni o darvi delle spiegazioni. Per Blaine era così; si era innamorato di Kurt sin dal primo momento in cui lo aveva visto e non c'era assolutamente niente da spiegare.

Blaine si rigirò fra le coperte, afferrando il suo cuscino e stringendoselo forte al petto.

Se solo Kurt avesse saputo...se solo avesse potuto ricambiarlo! Se solo il loro amore fosse stato abbastanza forte da superare le avversitò, da far capire a suo padre che non c'era niente di sbagliato in lui, niente di sbagliato in loro. Lo avrebbe aspettato, avrebbe atteso a lungo pur di vederlo arrivare alla sua porta, domandandogli di fuggire via con lui, di restare al suo fianco e di amarlo per sempre.

Ma forse, Blaine era solamente uno sciocco, infantile romantico.

 
 

It's a love story, baby, just say, 'yes'."
 
 

Il giovane Anderson tirò su col naso.

Era quasi sul punto di addormentarsi, quando all'improvviso avvertì degli strani rumori provenire dalla sua finestra; si alzò di scatto, guardandosi nervosamente intorno, cercando di capire che cosa stesse accadendo. Poi, molto lentamente, si avvicinò alla finestra ancora chiusa e guardò fuori attraverso il vetro; sentì le gambe cedergli e dovette aggrapparsì alla parete, per non rischiare di cadere a terra.

Là fuori nel suo giardino, illuminato solamente dal bagliore delle stelle, vi era Kurt, in piedi sotto la sua finestra e intento a lanciare sassolini al vetro, nel tentativo di attirare la sua attenzione. Blaine aprì immediatamente la finestra e si affacciò sul cortile, guardando il giovane Hummel con espressione di meraviglia.

<< Kurt?! Ma che cosa... >>

<< Blaine, chiedo scusa di essere arrivato così all'improvviso. >> disse Kurt, a bassa voce << Ho cercato di lasciar perdere, ma non ho fatto altro che pensarvi per tutto il tempo da quando vostro padre mi ha fatto allontanare. Sono tornato qui per voi, ho dovuto farlo: ho bisogno di parlare con voi. >>

Blaine avvertì un'ennesima sensazione di magone allo stomaco e il cuore ricominciò a battere ad una velocità decisamente inusuale.

Kurt voleva vederlo.

Kurt voleva parlare con lui ed era tornato a casa sua per farlo, nonostante il signor Anderson glielo avesse categoricamente vietato.

<< Aspettate. >> disse Blaine, facendogli segno di restare al suo posto  << Arrivo subito. >>

<< No, fermatevi! >> replicò Kurt << E' pericoloso, se vostro padre vi scopre.. >>

<< Correrò questo rischio! >> lo interruppe Blaine << Posso scendere in giardino da camera mia, c'è un passaggio segreto che lui non conosce; arrivo subito, non vi muovete. >>

Richiuse rapidamente la finestra e afferrò un soprabito dall'armadio, indossandolo frettolosamente mentre scendeva giù per le scale del passaggio segreto che davano direttamente sul giardino e raggiungendo così il suo visitatore in un batter d'occhio.
 
 

So I sneak out to the garden to see you,
We kept quiet, 'cause we're dead if they knew
 
 

<< Kurt! >> 

Il giovane Hummel si voltò verso Blaine, appena giunto alle sue spalle, e lo guardò con i suoi luminosi occhi azzurri spalancati; gli sorrise dolcemente e Blaine credette di poter morire in quel preciso istante, raggiungendo così le porte del Paradiso.

<< Blaine. >> mormorò Kurt, avvicinandosi lentamente all'altro.

Blaine sorrise timorosamente, passandosi una mano fra i suoi riccioli neri e guardandolo dritto negli occhi; se possibile, era ancora più bello di quanto ricordasse.

<< Blaine, mi dispiace per quello che è successo questa sera. >> disse ancora Kurt, sospirando << Non volevo che le cose andassero in quel modo, io...volevo solamente parlarvi! E' stato un gesto stupido e avventato, me ne rendo perfettamente conto... e mi dispiace. >>

Blaine si morse un labbro e abbassò lo sguardo.

<< N-non importa.. >> sussurrò << Non è colpa vostra, non dovete chiedere scusa. >>

Sollevò nuovamente la testa e si portò a guardare ancora una volta Kurt negli occhi.

<< In realtà sono felice che lo abbiate fatto. >> aggiunse.

Kurt arrossì lievemente e gettò lo sguardo a terra.

<< Mi dispiace. >> ripetè << E' stato spiacevole, non sarebbe dovuto accadere. >>

<< Vi ho già detto che non voglio che mi chiediate scusa! >> replicò Blaine, avvicinandosi ulteriormente al giovane dagli occhi chiari << Io sono lieto di avervi incontrato; a dire il vero, sono molto più che lieto. >>

Le guance di Kurt si fecero ancora più rosse e il ragazzo arretrò bruscamente.

<< D-devo andare. >> balbettò << Ho sbagliato a venire qui stanotte, avrei fatto molto meglio a restarmene a casa! Ho commesso un errore...un altro... mi dispiace davvero, addio! >>

Fece per andarsene, ma Blaine lo afferrò istintivamete per un braccio e lo trattene.

<< No, aspettate...aspetta, Kurt! >>

Kurt si voltò lentamente verso di lui, un'espressione d'inquietudine sul volto.

<< Ti prego. >> lo implorò Blaine, lasciando andare la presa << Non andartene. >>

Kurt sospirò tristemente e rimase semplicemente in silenzio a guardarlo.

<< Mio padre mi ha detto ogni cosa. >>  spiegò il ragazzo riccioluto << Mi ha spiegato il motivo per cui non vuole che tu ti avvicini a me; è perchè sa che tu sei... come me. >>

Kurt sgranò gli occhi, guardando Blaine con sorpresa.

<< Come te? >> echeggiò << Questo significa che tu...che anche tu sei... >>

<< Sì. >> lo interruppe Blaine << Sono anche io diverso da tutti gli altri; anche a me piacciono gli uomini, ed è per questo che non volevo ballare con nessuna di quelle ragazze questa sera. Mio padre cerca disperatamente di farmi capire che mi sbaglio, che in realtà a me piacciono le donne e che il mio destino è quello di sposarmi con una ragazza bella e di buona famiglia, ma a me non importa; non potrà mai cambiare chi sono veramente. >>

Kurt abbozzò un sorriso, arrossendo nuovamente.

<< Mi sento così stupido. >> confessò << Io non...non so neanche perchè sto per raccontarti tutto questo, è solo che... >>

<< Solo che? >>  lo incoraggiò Blaine << Che cosa c'è Kurt?! Parlami, ti prego! >>

Kurt si allontanò da Blaine di qualche passo e si girò dall'altra parte, così che lui non potesse guardarlo negli occhi.

<< Io... io desideravo così tanto conoscerti. >> raccontò << Non ti avevo mai visto prima di questa sera, ma naturalmente avevo già sentito parlare di te; come tutti in questo paese del resto! Non so perchè fossi così curioso, io...volevo semplicemente vederti! Volevo sapere che aspetto avessi, come ti muovessi, che suono avesse la tua voce... solo questo. >>

Blaine non disse niente e continuò ad ascoltare il racconto di Kurt in silenzio; stava letteralmente pendendo dalle sue labbra.

<< Non...non credevo che le cose sarebbero andate così! >> proseguì il giovane Hummel, in tono quasi lacrimoso << Non pensavo che mi avresti fatto questo effetto, ma quanto ti ho visto questa sera, affacciato al balcone, mentre guardavi distrattamente le stelle... è...è stato come se il mondo si fosse fermato all'improvviso! Non so che cosa mi sia accaduto, so solo che in quel momento credo di aver dimenticato persino il mio stesso nome; non riuscivo a concentrarmi su nient'altro che non fossi tu. >>

Gli occhi di Blaine si riempirono lentamente di lacrime.

Non aveva senso piangere, in fin dei conti Kurt gli stava praticamente confessando di provare per lui li stessi identici sentimenti che nutriva nei suoi confronti; eppure le emozioni erano talmente forti che il giovane Anderson non riuscì proprio a contenersi.

<< Eri...sei tutto ciò che ho sempre sognato, Blaine. >> gemette Kurt, voltandosi nuovamente verso di lui << E lo so che è stupido, lo so che non ci conosciamo neanche e che abbiamo parlato a mala pena per cinque minuti! Tu probabilmente penserai che sono un folle, che quello che ti sto dicendo non ha alcun senso e probabilmente adesso correrai a chiamare tuo padre per farmi cacciare via e... >>

<< No! >> lo zittì Blaine, avvicinandosi ulteriormente a lui; adesso erano talmente vicini che i loro nasi potevano quasi toccarsi << Niente di tutto ciò! Oh, Kurt.. se solo tu sapessi! >>

<< Cosa?! >> domandò immediatamente Kurt, afferrando d'istinto la mano di Blaine << Che cosa dovrei sapere, Blaine?! >>

Blaine si morse un labbro, prima di tirare un enorme sospiro d'incoraggiamento e decidersi a parlare.

<< Che è dal primo istante che ti ho veduto che non faccio altro che pensare a te. >> confessò << E' accaduto tutto così all'improvviso, tu mi hai colpito come un fulmine a ciel sereno! Ti ho visto ed è stato come se in un attimo tutto il resto del mondo fosse svanito: esistevi solamente tu. >>

Strinse la mano di Kurt fra le sue, accarezzandogli dolcemente le nocche.

<< So che sembra difficile da credere. >> proseguì << Ma è stato proprio in quel momento che ho capito che il mio cuore appartiene a te. >>

Kurt emise un lieve gemito, le lacrime che ormai scivolavano senza sosta lungo le sue guance.

<< I-io non capisco che cosa mi stia succedendo. >> piagnucolò << Non avevo mai provato nulla di simile prima d'ora; confesso di avere persino un po' di paura. >>

<< Hai paura di me? >> domandò allarmato Blaine.

<< No! >> si affrettò a rispondere Kurt, poggiando l'altra mano su quella del moro << No, non potrei mai avere paura di te, io ti.. ho paura di quello che sento! E' qualcosa di talmente forte ed intenso, non riesco davvero a spiegarmelo! >>

<< Oh, non serve che tu riesca a spiegartelo! >> esclamò Blaine, continuando ad accarezzargli le nocche << A volte ci sono cose che non riescono a trovare una spiegazione logica, e l'amore è una di queste! Quando due persone sono fatte l'una per l'altra, quando sono predestinate... è sufficiente uno sguardo per capirlo. Non occorrono risposte o chiarificazioni, succede e basta. >>

Kurt deglutì e tirò su col naso.

<< E' questo...è questo quello che sta succedendo a noi? >> chiese, sorridendo appena << E' perchè ci siamo finalmente trovati? >>

Blaine annuì con convinzione e sorrise ampiamente; poi, molto lentamente, guidò la mano di Kurt fino al suo petto e la posò all'altezza del cuore, che in quel momento batteva con così tanta intensità da rischiare addirittura di scoppiare.

<< Lo senti, Kurt? Senti come batte forte? >>  

Il giovane Hummel assentì e Blaine sorrise maggiormente.

<< E' tuo, Kurt. >> dichiarò << Ti appartiene ormai, e lui lo sa: per questo batte così forte. >>

Kurt sorrise a sua volta e a quel punto anche lui portò la mano di Blaine sul suo petto, in modo da fargli sentire il battito accelerato del suo cuore; aveva come la netta sensazione che entrambi stessero battendo alla stessa velocità.

<< Anche lui ti appartiene, Blaine. >> disse in un sussurro << Ora e per sempre, è solamente tuo. >>
 

So close your eyes, 
Escape this town for a little while.
 
 

Blaine chiuse gli occhi e fece un respiro profondo.

Si sentiva così leggero, aveva come la sensazione di poter spiccare il volo da un momento all'altro. Magari avesse potuto farlo veramente; in quel caso avrebbe preso Kurt e lo avrebbe portato via con sè, in un luogo lontano, dove niente e nessuno avrebbe mai potuto ostacolare il loro amore.

Dove neanche suo padre avrebbe potuto raggiungerli.

Suo padre...se solo avesse scoperto quello che stava accadendo fra lui e Kurt, di certo l'avrebbe fatta pagare cara ad entrambi! Ma Blaine non voleva pensarci, non in quel momento; non poteva sprecare il suo tempo a preoccuparsi di suo padre, quando davanti a sè vi era l'unica persona al mondo per la quale credeva che valesse veramente la pena vivere.
 
 

'Cause you were Romeo, 
I was a scarlet letter,
And my daddy said, "Stay away from Juliet."
 
 
 

<< Blaine.. >> mormorò Kurt << Forse dovrei andare via, adesso; è molto tardi e se tuo padre scoprisse che sono qui finiremmo entrambi nei guai, e io non posso.. >>

<< Shhh.. >>

Blaine cinse la vita di Kurt con un braccio e lo tirò lentamente a sè, colmando così la distanza fra i loro corpi e protendendosi verso di lui per baciare dolcemente le sue labbra morbide.
 
 
 

But you were everything to me, 
Begging you, "Please don't go".
 
 
 

Kurt, preso da uno slanciò di passione, gettò le sue braccia al collo di Blaine e diede maggiore intensità al bacio, spingendo la sua lingua contro quella del moro e stringendosi ulteriormente a lui, mentre questi avvolgeva anche l'altro braccio attorno alla sua vita sottile. Si baciarono a lungo, senza mai fermarsi, senza neanche lasciarsi divorare dalla paura che qualcuno potesse scoprirli e costringerli a separarsi. 

Ancora una volta, era come se tutto ciò che li circondava oramai non esistesse più; in quell'enorme giardino, in quel piccolo paese e forse addirittura in tutto il mondo, non vi era rimasto più niente che contasse davvero.

Solamente Kurt e Blaine.

E quando i due ragazzi furono costretti ad interrompere quel bacio, per Blaine fu davvero una sofferenza immane, come se qualcuno lo avesse appena privato dell'ossigeno necessario per sopravvivere; si sentiva perso senza quelle labbra da baciare e senza quel corpo da stringere forte fra le braccia.

<< Adesso devo proprio andare. >> disse Kurt, a malincuore << Non posso rischiare di farmi scoprire, sarebbe troppo pericoloso. >>

<< Tornerai?! >>  osò domandare Blaine, quasi con disperazione.

Kurt sorrise e strinse nuovamente le mani del moro fra le sue.

<< Certo che tornerò. >> ribatttè con convinzione << Niente al mondo potrebbe mai impedirmelo! E tu, mi aspetterai?! >>

Blaine fece segno di sì con la testa.

<< Sempre. >> fu la sua risposta << Io ti aspetterò sempre. >>

Sugellarono quel patto con un altro bacio, più rapido del precedente, dopo il quale Kurt fu costretto a fuggire, con l'ennesima promessa di ritornare da Blaine il prima possibile. Il giovane Anderson lo guardò tristemente mentre si allontanava, portandosi una mano al cuore - che ancora non aveva ripreso a battere regolarmente - e sospirando profondamente.

<< Oh, Kurt.. >> mormorò mestamente, continuando a guardare nella sua direzione, fino a che non lo vide scomparire nel tutto, inghiottito dalla notte e dalla distanza.

Poi si voltò e fece ritorno in camera sua, passandosi lentamente la lingua sulle labbra, assaporando ancora una volta l' incredibile sensazione di quel suo primo bacio di vero amore.
 
 

*
 
 

Trascorsero i giorni, le settimane, forse passò addirittura più di un mese da quel loro primo incontro; Kurt e Blaine sapevano quanto fosse pericoloso stare assieme, erano entrambi perfettamente consci dei rischi che correvano e della terribile punizione che il signor Anderson avrebbe riservato loro se fosse venuto a conoscenza della loro storia d'amore. Eppure, nonostante la paura e la terribile consapevolezza di ciò a cui avrebbero rischiato di andare incontro, i due giovani innamorati non riuscivano a trascorrere neanche una sola giornata senza vedersi.

Di nascosto, naturalmente; Blaine aveva affidato ad uno dei suoi servi più fedeli il compito di recapitare ogni giorno una lettera al suo amato - in modo tale da tenerlo quotidianamente informato degli spostamenti di suo padre e sua madre - e così Kurt sapeva sempre quando poteva far visita alla residenza degli Anderson senza rischiare di essere scoperto.

A volte restavano assieme per ore, altre volte i loro incontri si limitavano a sguardi fugaci, rapidi baci sulle labbra e sfiorarsi di mani appena impercettibili; in ogni caso, ogni volta che era con Kurt, Blaine riusciva sempre a dimenticare tutto ciò che vi era di sbagliato nella sua vita. 

Suo padre continuava a proporgli ogni giorno nuove pretendenti - ripetendogli che se non avesse scelto la sua sposa in tempo sarebbe stato lui stesso a farlo, anche a costo di scegliere una ragazza che Blaine non riusciva a sopportare - e Blaine, pur non avendo mai dato troppo peso a quelle parole, iniziava ad essere davvero spaventato; sapeva che presto o tardi quel momento sarebbe arrivato e che lui non avrebbe potuto fare niente per evitarlo.

Sperava in qualche modo che il suo amore per Kurt lo avrebbe salvato, che prima o poi il suo innamorato sarebbe riuscito a liberarlo da quella prigione dorata, che lo avrebbe condotto via con sè sulle ali dell'amore, sottraendolo così a quel suo tragico e infausto destino.
 
 

And I said,
"Romeo, take me somewhere we can be alone.
I'll be waiting, all that's left to do is run.
You be the prince, and I'll be the princess,
It's a love story, baby, just say, 'yes'."
 
 
 

Non era così difficile; sarebbe stato sufficiente fuggire via, da qualche parte in cui nessuno avrebbe potuto giudicarli nè far loro del male, a quel punto sarebbero stati al sicuro. Blaine sapeva che esistevano luoghi simili, oltre i confini della regione, dove il loro amore sarebbe stato accettato e dove non sarebbero più stati costretti a nascondersi o a mentire.

<< Non è così facile, Blaine. >> aveva detto Kurt tristemente, una notte che lui e Blaine avevano deciso di sfidare impudentemente la sorte e di restare assieme fino alle prime luci dell'alba << Non possiamo semplicemente scappare, ci occorrono dei soldi e un posto sicuro dove andare! Non è una cosa che possiamo fare così da un giorno all'altro, abbiamo bisogno di tempo. >>

Blaine sospirò tristemente, sollevandosi e mettendosi a sedere sul suo materasso, a gambe incrociate.

<< Kurt, è molto più semplice di quanto tu creda. >> disse, mettendo una mano su quella del giovane Hummel << Non abbiamo bisogno di niente, bastiamo solamente io e te; potremmo andarcene anche adesso, staremmo benissimo in ogni caso! >>

Kurt lo guardò teneramente e abbozzò un sorriso.

<< Blaine, so che credi che nella vita basti solamente l'amore per essere felice. >> mormorò << Hai un cuore puro e sincero, e questa è solamente una delle mille ragioni per cui ti amo! Ma a volte l'amore non è sufficiente, noi non possiamo scappare via e credere di risolvere in questo modo tutti i nostri problemi. >>

<< Sì che possiamo! >>  esclamò Blaine, in tono quasi lacrimoso << Kurt, ma non lo capisci?! Dobbiamo andarcene da qui, solamente in questo modo potremo davvero stare assieme! Io... io credevo che tu mi amassi davvero! >>

<< Ma che cosa stai dicendo?! >> Kurt poggiò anche l'altra mano su quella di Blaine e la strinse forte fra le sue << Certo che ti amo, ti amo più di ogni altra cosa; ti amo persino più della mia stessa vita! >>

Blaine abbassò lo sguardo, lasciando che qualche lacrima scivolasse lungo le sue guance.

<< E allora perchè non mi vuoi salvare? >>
 
 

"Romeo, save me, they're trying to tell me how to feel.
This love is difficult, but it's real.
 


Kurt allungò una mano verso Blaine e gli accarezzò dolcemente il viso, asciugandogli le lacrime con il dorso della mano.

<< Io ti voglio salvare, Blaine. >> rispose a mezza voce << Vorrei davvero poterti portare via con me, ma mi occorre un piano; non possiamo farlo come se niente fosse, lo sai che potrebbero addirittura accusarmi di averti rapito?! Voglio stare con te, lo desidero più di ogni altra cosa al mondo! Per questo non possiamo permetterci alcun passo falso, non posso rischiare di perderti per sempre; non me lo perdonerei mai. >>

Blaine tirò su col naso, facendo segno di sì con la testa.

<< Pretendono di sapere ciò che è meglio per me. >> piagnucolò << Vogliono insegnarmi ad amare la persona sbagliata. Io... io lo so che è difficile, Kurt! So che il nostro amore verrà sempre ostacolato, ma non mi importa, perchè in fin dei conti so che quello che provo per te è reale e che anche i tuoi sentimenti per me lo sono! Io non... non voglio rischiare di perdere tutto. >>

Kurt prese il volto di Blaine fra le mani e lo avvicinò al suo, poggiando la fronte contro quella del moro.

<< Non perderemo niente, Blaine. >> lo rassicurò << Te lo prometto, riusciremo a risolvere tutto e ad essere finalmente felici! Non devi avere paura, amore mio: tu non mi perderai mai, farò in modo che il nostro amore trionfi su tutto il resto. Ti fidi di me? >>
 
 

Don't be afraid, we'll make it of this mess,
It's a love story, baby, just say, 'yes'."
 
 
 

<< Sì. >>  bisbigliò Blaine, tirando su col naso.

Kurt strofinò il naso contro quello di Blaine, i loro respiri fusi in uno solo, gli occhi dell'uno saldamente puntati su quelli dell'altro; poi il giovane Hummel si protese verso il suo innamorato e posò le labbra sulle sue, baciandole con veemenza e disperazione, quasi come se avesse paura che quella fosse l'ultima volta che avesse l'occasione di farlo.  Blaine ricambiò il bacio con altrettanto impeto, avvinghiandosi a lui con fare possessivo, complici il terrore di perderlo e l'ansia devastante che suo padre potesse scoprirli da un momento all'altro.

Andarono avanti a baciarsi in maniera quasi animalesca, senza sosta e forse un po' troppo incoscentemente, fino a che le prime luci dell'alba non rischiarirono il mattino e Kurt non fu costretto ad abbandonare Blaine, per fare nuovamente ritorno a casa sua.

<< Tornerò presto, Blaine. >> assicurò Kurt, dopo essersi infilato gli ultimi vestiti e aver posato un ultimo bacio sulle labbra del giovane << Te lo prometto; ho bisogno di sistemare alcune cose, per cui è meglio che per un po' di tempo tu non mi scriva. >>

Blaine si adombrò.

<< Non credo di poter resistere. >> ammise << Stare senza di te mi uccide. >>

<< Anche a me, credimi! >> ribattè Kurt, accarezzandogli dolcemente il viso << Ma non sarà per molto, te lo prometto! Ce la faremo amore mio, credimi; tornerò presto e a quelo punto potremo andarcene via assieme, senza alcuna paura di mostrare il nostro amore alla luce del sole. >>

Blaine fece segno di sì con la testa e si decise a lasciarlo andare.

<< Fai molta attenzione! >> disse, salutando il giovane Hummel dalla finestra di camera sua, quando ormai questi aveva già raggiunto il giardino << E non tardare troppo, ti prego. >>

<< Tornerò il prima possibile! >> gli rispose Kurt, allontanandosi di qualche passo e senza staccare il suo sguardo da quella finestra << Tu aspettami. >>

E detto ciò, se ne andò via di corsa, prima che qualcuno potesse vederlo. Blaine richiuse la finestra e poggiò la schiena contro la parete, poggiandosi una mano sul cuore e accasciandonsi lentamente a terra, sospirando.

<< Ti aspetterò, Kurt. >> bisbigliò, socchiudendo gli occhi e abbandonandosi ancora una volta alle lacrime << Per tutta la vita, se dovesse essere necessario. >>
 
 


*
 
 


Passarono molti giorni, ma di Kurt non si vedeva neanche l'ombra.

Blaine trascorreva praticamente ogni suo pomeriggio affacciato al balcone, a scrutare l'orizzonte nella speranza di vederlo arrivare, ogni giorno senza nessun risultato; trascorreva le sue notti insonne, domandandosi dove si trovasse il suo amato, se stesse bene o se per caso gli fosse capitata qualche terribile disgrazia, se prima o poi sarebbe ritornato da lui.

Si domandava se Kurt ancora lo volesse.
 
 

Well, I got tired of waiting,
Wondering if you were ever coming around.
 
  

Più di una volta aveva rischiato di perdere del tutto le speranze, arrivando persino a credere che Kurt non lo amasse più e che non ne volesse più sapere di lui, preferendo piuttosto fuggire da solo o, molto più semplicemente, continuare a vivere la sua vita come aveva sempre fatto fino ad allora, ignoranto completamente la sua esistenza.  

Sebbene nel profondo del suo cuore sapesse che tutto ciò non era possibile, Blaine temeva davvero che Kurt non sarebbe mai più ritornato da lui.
 
 

My faith in you was fading
 
 

Allora era veramente quello il suo destino?! Vivere una vita che non gli apparteneva veramente, abbandonarsi al volere di suo padre solamente perchè ciò che lui riteneva essere giusto per sè stesso, era tanto sbagliato agli occhi degli altri?! E che ne sarebbe stato dell'amore?! Del vero amore, quello che non lasciava alcuna via di fuga, quello in grado di togliergli completamente il respiro e lasciarlo continuamente senza parole?! 

Quello che aveva scoperto assieme a Kurt. 

Kurt.

Aveva perso ogni fiducia in lui, smesso di credere nelle sue sciocche promesse; gli aveva giurato che sarebbe tornato, invece era trascora una settimana intera e Blaine non aveva la benchè minima idea di dove si trovasse Kurt.

Blaine credeva davvero che la sua vita fosse ormai sul punto di concludersi senza di lui.

Ma un giorno, mentre il giovane Anderson se ne stava come al suo solito affacciato al suo balcone, in attesa di chissà quale improbabile segno dal cielo, ecco che accadde qualcosa di veramente incredibile: lo vide.
 
 

When I met you on the outskirts of town.
 
 
 
Sulle prime Blaine credette di avere avuto un abbaglio, che quella visione fosse solamente il frutto della sua immaginazione, tanto aveva disperatamente sognato che arrivasse quel momento; ma quando Kurt arrivò sotto al suo balcone, con indosso una casacca bianca e dei pantaloni logori, i capelli leggermente spettinati dal vento e le sue guance color porcellana appena arrossate, il giovane Anderson capì che ciò che si trovava di fronte era la pura realtà.

<< Kurt.. >> mormorò.

Non si preoccupò neanche che qualcuno potesse vederlo, scese le scale a rotta di collo e si precipitò in giardino per raggiungere il suo innamorato, adesso in piedi davanti a lui, con uno strano sorrisetto beffardo sul volto.

<< Blaine. >> disse Kurt di rimando, avvicinandosi a lui di un paio di passi << Oh, Blaine.. >>

Blaine rimase in silenzio a fissarlo,  le lacrime che di colpo iniziarono a sgorgare dai suoi occhi; era stato così male senza di lui e adesso che finalmente era ritornato, non riusciva a capire quale fosse la cosa più giusta da fare o da dire.
 

And I said,
"Romeo, save me, I've been feeling so alone.
I keep waiting for you, but you never come.
Is this in my head, 
I don't know what to think,"
 

<< Blaine. >> ripetè Kurt, allungando una mano verso di lui << Dimmi qualcosa, ti prego. >>

Blaine si retrasse, tirando su col naso e coprendosi istintivamente il volto con le mani.

<< Kurt, ma dove sei stato?! >> gemette << Ti ho aspettato così tanto, ho avuto persino paura che non saresti tornato mai più! Mi sentivo così solo senza di te, mi sembrava di morire! Perchè ci hai messo così tanto?! >>

Kurt si morse un labbro e abbassò timidamente lo sguardo.

<< H-ho...ho dovuto mettere apposto alcune cose. >> spiegò << Te l'avevo detto che non sarebbe stato facile, ho avuto bisogno di molto tempo! Ma adesso sono qui, e questo vuol dire che..  >>

<< Kurt, non lasciarmi di nuovo! >> lo interruppe Blaine, gettandosi fra le sue braccia e scoppiando a piangere << Ti prego, resta con me! Non voglio sposarmi, non voglio che mio padre mi costringa a separarmi da te! Io ti amo, voglio solamente te.. ho bisogno di te per sopravvivere. >>

Kurt strinse forte Blaine a sè, accarezzandogli dolcemente i capelli con fare rassicurante.

<< Ora sono qui, Blaine. >> sussurrò << Sono qui e non ho alcuna intenzione di andarmene; rimarrò insieme a te per sempre. >>

Blaine si staccò dall'abbraccio e rivolse al ragazzo uno sguardo severo.

<< Vorrei poterlo credere. >> bubbolò << Ma come faccio ad essere davvero certo che sarà così?! >>

Un ampio sorriso comparve sul volto di Kurt e prima ancora che Blaine avesse effettivamente il tempo di accorgersene, il ragazzo si inginocchiò di fronte a lui, estrando dalla tasca della sua camicia una piccola scatolina e aprendola di fronte ai suoi occhi, mostrandone così il contenuto.
 
 

He knelt to the ground, 
And pulled out a ring and said
 
 

Blaine si portò nuovamente le mani alla bocca, mentre il fiato gli si mozzò letteralmente in gola per la sorpresa: era un anello, un vero e proprio anello di fidanzamento, come quello che avrebbe dovuto regalare lui stesso alla sua futura sposa, una volta che si fosse deciso a sceglierne una.

Il giovane Anderson sussultò; stava accadendo tutto così in fretta che non riusciva neanche a razionalizzare.
 

"Marry me, Juliet, you'll never have to be alone.
I love you, and that's all I really know.
 
 


<< Sposami, Blaine! >> gli disse Kurt all'improvviso, con estrema decisione << Dimmi di sì e potremo andarcene via da qui insieme! Mio padre mi ha dato il suo consenso, in questo giorni ho lavorato per lui e sono riuscito a racimolare un bel po' di soldi; possiamo trasferirci oltre il confine, laggiù nessuno potrà impedirci di stare assieme! Dimmi solo di sì amore mio, e staremo insieme per sempre! >>

Blaine non riusciva a credere alle sue orecchie.

Sposarlo...Kurt gli aveva appena chiesto di sposarlo! Non solo, gli aveva chiesto di sposarlo e di fuggire via con lui, gli stava offrendo una via di fuga da quella vita così scomoda che lui detestava tanto, gli stava promettendo di amarlo e di restare al suo fianco per sempre. Era così semplice trovare una risposta a quella domanda, eppure sembrava quasi che Blaine non fosse in grado di trovare le parole, tante erano le emozioni che stavano affollando il suo cuore in quel momento.

<< Blaine, lo farai? >> chiese ancora una volta Kurt, piuttosto ansiosamente << Mi sposerai e verrai via con me?! >>

Blaine si morse un labbro e tirò su col naso.

<< Kurt, io... tu.. >> blaterò << Dio, certo che voglio sposarti! Lo voglio, lo voglio...lo voglio! Oh, non riesco neanche a respirare..sono così felice che mi manca il fiato! >>

Kurt rise e infilò molto gentilmente l'anello all'anulare sinistro di Blaine, posando poi un tenero bacio sulle sue nocche e rialzandoso nuovamente in piedi, senza mai lasciare andare le sua mano; non riusciva a smetterla di sorridere.
 
 

I talked to your dad, go pick out a white dress, 
It's a love story, baby just say yes.
 
 

<< Abbiamo parlato anche con tuo padre, sai? >> rivelò << Mio padre conosce da sempre i miei sentimenti e accetta la mia diversità senza alcun problema; tutto ciò che desidera è semplicemente che io sia felice. Sa che riuscirei ad essere felice solamente assieme a te, per questo ha voluto essere lui stesso ad affrontare tuo padre. >>

Blaine abbozzò un sorriso.

<< E come è andata? >> chiese.

<< Non benissimo, all'inizio. >> rispose il giovane Hummel, giocherellando con le mani del suo innamorato << Tuo padre non voleva saperne, ha ripetuto per più di una volta che non avrebbe mai accettato un figlio diverso dagli altri e che il tuo compito era quello di portare onore alla tua famiglia, sposando una ragazza aristocratica e vivendo come qualsiasi altro ragazzo della tua stirpe. >>

Blaine annuì.

<< E...e come avete fatto a fargli cambiare idea? >> chiese.

<< Quando ho avuto il coraggio di guardare nei tuoi occhi e vi ho visto così tanto dolore. >> echeggiò una voce alle sue spalle.

Blaine si voltò, spalancando i suoi enormi occhi castani in un'espressione di sorpresa.

<< P-padre?! >>

Il signor Anderson si avvicinò pian piano ai due ragazzi, sorridendo lievemente.

<< Devi perdonarmi, Blaine. >> disse << Per tutto questo tempo non ho fatto altro che comportarmi da egoista, pretendendo di sapere che cosa fosse davvero meglio per te ed ignorando completamente i tuoi bisogni e i tuoi veri sentimenti. Ho scelto di ignorare la tua sofferenza e solo adesso mi rendo conto di quanto male io ti abbia fatto; spero solo che tu possa perdonarmi. >>

Blaine rimase in silenzio, guardando suo padre confusamente; non sapeva proprio che cosa dire. 

<< Il padre di Kurt mi ha aperto gli occhi. >>  proseguì l'uomo << Lui non si vergogna di suo figlio, non ha paura che agli occhi degli altri possa sembrare un diverso o un deviato; lo ama incondizionatamente e desidera solamente la sua felicità. E' questo ciò che desidero per te, Blaine: voglio anche io che tu sia felice e, a quanto pare, il giovane Kurt Hummel è l'unica persona al mondo in grado di renderti tale. >>

Blaine sorrise ampiamente, le lacrime che ancora una volta gli offuscarono lo sguardo.

<< Questo significa...che acconsentirai al matrimonio? >> domandò con entusiasmo.

Suo padre annuì e gli restituì il sorriso.

<< Tua madre ed io siamo d'accordo. >> rispose << E' questa la tua vita, Blaine; noi lo accettiamo e non possiamo fare altro che essere felici per te. >>

Blaine emise un gridolino di esultanza e si gettò ancora una volta fra le braccia di Kurt, piangendo a dirotto mentre questi lo accoglieva interamente nel suo abbraccio; non gli era mai sembrato di sentirlo tanto vicino come in quel momento.

<< Kurt...oh, Kurt! Ti amo, ti amo così tanto! >>

Kurt tirò su col naso e ricominciò a piangere a sua volta, stringendosi più che poteva in quell'abbraccio che non lasciava alcuna via di uscita.

<< Ti amo anche io Blaine, da morire. >> rispose in un sussurro << E da oggi in poi niente al mondo potrà mai più impedirci di stare assieme. >>

Blaine sorrise più che potè e poi ricominciò a piangere dalla gioia, sotto lo sguardo - per la prima volta dopo tanto tempo - commosso di suo padre. Dopo tanto tempo, ecco che Kurt e Blaine avevano trovato finalmente la loro felicità; non era stato facile, ma insieme ce l'avevano fatta e avrebbero continuato ad amarsi così profondamente per il resto dei loro giorni.

Non è facile trovare l'anima gemella, alcune persone la cercano disperatamente per tutta la loro vita, senza mai riuscire a trovarla; altre, invece, la incontrano per puro caso ed è sufficiente un solo sguardo per capire che la persona che si ha di fronte è colei la cui anima risulta essere perfettamente affine alla propria.

Non è affatto facile incontrare l'anima gemella; ma una volta che la si trova, essa farà in modo di guidarci e di restare al nostro fianco, per tutta l'eternità.
 
 
 

*
 
 


Blaine lanciò un'ultima fugace occhiata al suo orologio da taschino, prima di scendere rapidamente quelle ripide scale che lo avrebbero condotto a destinazione; sapeva di essere clamorosamente in ritardo e doveva darsi una mossa, se non voleva essere rimproverato per l'ennesima volta per la sua scarsa professionalità. Era ormai quasi arrivano all'ultimo gradino, quando una voce acuta e stranamente familiare echeggiò alle sue spalle, domandando gentilmente: << Scusa, posso farti una domanda?! Sono nuovo qui. >>

Blaine si voltò lentamente e sorrise.

Davanti ai suoi occhi vi era un ragazzo che avrebbe potuto avere più o meno la sua età e che, stranamente, non indossava la tipica uniforme della Dalton - la sua scuola privata - ma un completo elegante e all' ultima moda; il giovane sconosciuto sorrideva timidamente e aveva uno sguardo decisamente familiare, anche se Blaine avrebbe potuto giurare di non averlo mai visto prima.  

Eppure, c'era qualcosa in quei lineamenti così perfetti e in quella pelle color porcellana, che non lo rendevano affatto uno sconosciuto agli occhi di Blaine e che, per una qualche strana ragione, avevano costretto il cuore del giovane Anderson a mettersi a battere più velocemente del solito. 

O forse era il colore dei suoi occhi, un azzurro talmente luminoso e abbagliante, che avrebbe potuto spegnere persino il sole e le stelle.

Blaine allungò cortesemente una mano verso il ragazzo e ampliò il suo sorrio.

<< Piacere, Blaine. >> disse.

Il giovane dagli occhi chiari arrossì, restituendogli il sorriso in maniera più o meno impacciata.

<< Kurt. >> rispose

Poi rimasero per qualche istante in silenzio, semplicemente a fissarsi, mentre i loro cuori continuavano a battere incessantemente nei rispettivi petti; e in quel momento, anche se nessuno dei due se ne rendeva ancora conto, tutto per loro ricominciò nuovamente ad avere un senso.

In quel momento, dopo essersi così assiduamente cercate per delle vite intere, le loro anime si erano finalmente reincontrate.
 
 

'Cause we were both young when I first saw you...






N.d.A:  Ok, immagino che occorrano alcune spiegazioni per quello che ho scritto! xD

Innanzitutto, ci tengo a precisare che l'idea per questa fan fiction mi martellava in testa da diverso tempo e il merito ( o la colpa, a voi la scelta) è della splendida Fireplace ( che per inciso è anche la brillante traduttrice della fan fiction "Go your own way", che potete trovare qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=803079&i=1 ), la quale mi ha fatto ascoltare le canzoni di Taylor Swift in macchina mentre ervamo assieme a Roma, facendomi così mettere in scena questo film mentale sulla Klaine... per questa ragione, non posso che dirle grazie e riservarle la mia prima dedica. :)

Ho avuto un po' di difficoltà nel trattare il tema dell'amore a prima vista, poichè in effetti mi sono accorta - proprio mentre scrivevo - che non è affatto facile spiegare in maniera razionale che cosa significa veramente innamorarsi di una persona solamente con uno sguardo... poi però ho capito, anche io come Blaine, che non c'è assolutamente niente da spiegare e che quando ci si innamora profondamente di qualcuno, tutto il resto non conta (sì, lo so...visione molto utopistica...ma io sono una gran romanticona! x3).

Mi rendo conto che la storia è lunga e può sembrare un po' confusionaria... però avevo semplicemente deciso che le cose dovessero andare in questo modo, mi ero fatta tutto un film mentale e ci tenevo a portare avanti le cose in questo modo. 

Riguardo al finale...confesso, in realtà la mia idea iniziale era di raccontare un sogno di Blaine e farlo risvegliare solamente alla fine, davanti alla televisione, assieme a Kurt (magari da sposati, con Kurt che gli dice che si è addormentato mentre mandavano in onda un vecchio video di Taylor Swift); non so perchè io abbia cambiato così radicalmente idea, senza contare che è successo tutto molto all'improvviso, questo colpo di genio (?) mi è venuto ieri notte, prima di andare a dormire...mi sono sentita in dovere di assecondarlo.

Non so in quanti di voi credano nell'anima gemella, ma io personalmente sì; credo davvero che esistano delle anime affini, destinate ad incontrarsi e a condividere tutta una vita assieme.

Per me Kurt e Blaine sono anime gemelle e questo non cambierà mai. :)
 


Un ultimo rigraziamento speciale va alla mia anima affine,
alla quale ho affidato l'arduo compito di leggere in anteprima questa storia
e di darmi un giudizio; grazie semplicemente per esserci... 
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Little_Lotte