One-Shot - Hot in London

Oggi è una bellissima giornata di primavera a Londra.
Il sole picchia forte sui tetti delle strette case di Baker Street e risate di bimbi appena usciti dalla scuola qui vicino,
riecheggiano fin dentro il nostro appartamento al primo piano.

Fa caldo,decisamente troppo per questa stagione e Sherlock per ribadire questo concetto
ha deciso di starsene sdraiato sul divano del salotto con soltanto i pantaloni del pigiama addosso.
- non potresti almeno metterti , che ne so, una canottiera addosso?! - esclamo per l’ennesima volta,
dopo essere tornato dal supermercato con le mani cariche di borse della spesa settimanale.
- Fa caldo - replica lui,facendo zapping tra i canali della tv
e ignorando il fatto che mi stanno cascando le braccia dal peso delle borse.
Vado in cucina e finalmente le poso sul tavolo ancora pieno dei residui di esperimenti scientifici …
così dice ma a volte penso che lo dica solo per non dover pulire.
Che esperimento è un panino lasciato ad ammuffire dentro un contenitore di plastica?!
Ma lasciamo perdere i suoi ragionamenti contorti.

Con calma metto a posto quello che ho comprato dentro la dispensa e nel frigorifero che a proposito,ho disinfettato circa dieci volte dopo il fatto della testa mozzata.
Un venticello fresco,entra lieve dalla finestra aperta,facendomi appena rabbrividire sul collo tutto sudato.
Finito di sistemare,mi volto verso Holmes per chiedergli cosa volesse per cena ma subito mi pento di aver compiuto quel gesto.

- Sherlock perché sei nudo? - più che una domanda sembra un’imprecazione.
Insomma,va bene essere sociopatici o strambi o quel che è ma adesso esageriamo e per poi cosa?!
Per qualche grado in più rispetto alla norma.
- Ho caldo - dice di nuovo stiracchiandosi sul divano e mostrandomi molto dettagliatamente le sue parti più intime…ma dove cavolo sto guardando?!
Cerco in tutti i modi di non fissarlo e decido a priori di andarmene in camera mia stendermi un po’.
Tutto questo caldo mi sta dando alla testa.
Mi sdraio sul letto,così fresco rispetto alla temperatura della stanza e socchiudo appena gli occhi,cercando di riposarmi.
Mi tocca il turno serale all’ambulatorio questa notte.

Neanche dieci minuti che sono i quella posizione così comoda, sento qualcosa di pensante a caldo,posarsi sopra di me.
Non devo neanche aprire gli occhi per capire chi è.
- Sherlock - lo chiamo con voce ormai stufa di questi suoi giochetti per passare il tempo.
Dio quando vorrei che ci fosse un delitto solo non doverlo sopportare in questi suoi momenti di pura noia.
- Sherlock sei ancora nudo vero ?! -
- Fa troppo caldo per i miei gusti,così ho pensato bene di togliermi via quegli indumenti che trattenevano soltanto il calore corporeo,facendomi sudare -

Sospiro leggermente,ormai rassegnato al fatto che il cervello di Sherlock Holmes oltre ad essere brillante e geniale,fosse anche contorto e pazzo.
Poggio una mano sulla sua testa e mi metto ad accarezzargli i riccioli neri.
La maggior parte delle volte questo lo aiuta a rilassarsi e a pensare di meno così che il suo cervello riposi un po’.
Rimaniamo così per una mezz’ora buona. Lui sopra di me che si struscia come un gatto in cerca di coccole e io sotto,
che continuo a passare le dita lievemente dalla base del suo collo alla testa.
- Sherlock - lo chiamo appena,alzando leggermente il collo per vedere se è ancora sveglio o si è addormentato come al suo solito.
I suoi occhi azzurri come il cielo,mi fissano come a volermi divorare vivo.
Lentamente il suo corpo nudo si muove sopra di me e la sua faccia si fa sempre più vicina,fino che…
- Signor Watson ha per caso visto i miei occhiali…-
Entrambi guardiamo la signora Hudson entrare nella stanza dalla porta lasciata aperta e appena vede la scena davanti ai suoi occhi,non so bene dire che faccia abbia.
- oh…scusatemi - replica subito arretrando
- prego prego,continuate pure - e subito si chiude la porta alle spalle.
Sherlock mi fissa per pochi istanti e improvvisamente si mette a ridere sonoramente.
- ahahaha oddio John…è meglio della TV questo -
E subito appiccica le sue labbra contro le mie,baciandomi con una forza tale da seppellirmi nel materasso.
- Ho caldo - fa, staccandosi da me per riprendere fiato.
- Anche io - replico ormai accaldato e sudato.
- Doccia fredda? -
- Oh si !-