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Autore: Rejoice96S    15/01/2012    2 recensioni
Perchè Mike è così misterioso? Perchè Trè ti mente? Sai che non puoi stare senza di loro, soprattutto senza Mike.
Spero che vi piaccia, è la mia seconda ff sui Green Day. :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Faceva un freddo cane.
Per la strada non c’era un’anima viva. Erano tutti al calduccio, in una fredda serata di febbraio. Tutti eccetto tu. Camminavi perso nei tuoi pensieri, senza nemmeno renderti conto che eri uscito vestito come se fosse ferragosto. Riflettevi. Il passato, il presente, il futuro. Che cosa avresti fatto senza Mike e Trè? Dove saresti ora senza i Green Day?
“Probabilmente niente. Faccio parte dei Green Day e questo era il mio destino.” Continuavi a ripetere nella tua mente. Il passato era una pagina voltata di un libro già letto, ora rimaneva il presente ed il futuro. Nell’ultimo mese eri in crisi creativa, non riuscivi a sfornare nessuna buona idea per il gruppo. Per quanto ancora? Non volevi che per colpa tua tutti i progetti dei Green Day andassero a farsi fottere.
 
Mike. Trè. Per fortuna c’erano loro. Loro sì che erano capaci di farti vedere la luce in tutto quel buio.
“A proposito... Sono un paio di giorni che non si fanno sentire. Li chiamerò. Ho bisogno di un abbraccio...” Dicesti infine tra sé e sé.
Prendesti il tuo cellulare e iniziasti a scrivere il numero di Mike. Lo conoscevi a memoria.
“Non risponde.. Strano.. Sarà mica successo qualcosa?” Ti interrogasti preoccupato.
Decidesti quindi di chiamare anche Trè. Fortunatamente era a casa.
“Pro - pronto? Sniff..”
“Pronto, sono io. Che cosa è successo.. Stai sniffando zuccherini o ti è morto un pollo?”
“Sese.. Ho un raffreddore pauroso e forse anche la febbr..e..e.. Etciùùùù!”
“Non dire niente.. Vengo da te.”
“Grazie.. Sniff..!”
 
Un quarto d’ora dopo, eri seduto affianco al letto del malato, con un termometro in mano. Aveva davvero una brutta cera. Era così pallido che sembrava una copia sputata di una mozzarella fresca. Per tutta la stanza c’erano migliaia, anzi milioni, di fazzoletti sporchi appallottolati.
“Santissimo Jimmy! Tu hai una febbre da cavallo! Ti prego, non avvicinarti troppo.. Non voglio finire in un letto a vedere cazzate in televisione ventiquattro ore su ventiquattro!”
“Non fare l’indifferente! Piuttosto, passami un altro pacco di fazzoletti.. Sniff..”
“Bleah.. Ma che schifo! Potresti anche pulire un po’ questa stanza.. Sembra un porcile!”
“Sembri una mammina! Cavolo mi passi questi fottuti fazzoletti?!”
“Tieni.. Ti porto direttamente un rotolo di carta igienica!” Gridasti infine esasperato. Tutte quelle richieste ti stavano facendo innervosire. “Piuttosto... Sai che razza di fine ha fatto Mike? Non risponde al cellulare..”
“Ehm... N-no. Veramente no. Non ne ho la più pallida idea. Perché dovrei saperlo?” Chiese Trè con un tono di una persona che stava mentendo,
“Mah, non so.. Va beh, senti. Vado un attimo in bagno e poi torno a casa ok? Sono sfinito.”
 
Quando il batterista sentì sbattere la porta del bagno, si fiondò sul telefono e chiamò il bassista.
“Pronto!!!”
“...”
“Pronto, sono Trè!! Allarme rosso!!”
“Cazzo credevo fosse Billie! Sai che non deve scoprirmi!”
“Sisi certo come dici tu, scusa. E’ proprio questo il problema! Billie sta chiedendo di te, è molto preoccupato... Dice che tra poco ritornerà a casa!” Disse sottovoce tutto d’un fiato per non farsi sentire.
“Oh no! No no no... Così non va! Cerca di trattenerlo per almeno un’altra mezz’ora.. Tanto ormai ho quasi finito... Passo e chiudo.” Ordinò Mike.
“Cheee? Ancora così tanto?” Fu la risposta di Trè, mentre sbatteva il telefono sul letto.
 
“Ancora così tanto per cosa?” Chiedesti. Eri appena uscito dal bagno, e avevi sentito solo l’ultima affermazione dell’amico.
“Cosa? Perché, ho parlato?”
Scuotesti la testa. “Non dirmi balle, lo so che non sei capace di dirne, te lo si legge negli occhi.”
Trè stava sudando freddo. Non sapeva per quanto ancora avrebbe retto. “Ehm.. E che cosa si legge nei miei occhi?”
“Che domani non potrai andare all’inaugurazione del nuovo negozio di frappuccino! Hai la febbre, perciò devi aspettare ancora così tanto!”
“Ehm.. ehm.. Si! Si bravo! Ma tu sei un genio! Come fai sempre a capire tutto?”
“Beh.. Modestamente, sono molto perspicace.” Dicesti, sentendosi un investigatore del calibro di Sherlock Holmes. “Però ora vado. Ci sentiamo domani.”
“Noooooooooooo fermati!” Gridò Trè balzando dal letto. Doveva a tutti costi guadagnare tempo. Mancava solo un quarto d’ora.
“Oh santo cielo.. Ora inizi pure a delirare? Perché diamine mi devo fermare?”
“Ti prego, stai un altro po’ con me. Sono solo. Ramona e Frankito sono in giro. Torneranno tardi. Ho bisogno di compagnia, almeno per un quarto d’ora...” Supplicò quasi in lacrime Trè. Non erano lacrime di scena, piangeva davvero! La febbre giocava brutti scherzi...
Acconsentisti, e così prendesti un libro di fiabe e gliene raccontasti un paio. Dopo due avvincenti avventure di polli, ti alzasti, abbracciasti il malato, e ti avviasti verso casa.
 
Arrivasti sotto il portone di casa tua, ma non riuscivi a trovare le chiavi di casa.
“Ma che cazz.. Ah, eccole...”
Apristi la porta, era tutto buio. Accendesti le luci e ti trovasti Mike su una scaletta intento ad attaccare uno striscione.
“Oh merda! Ma tu non dovresti essere qui! Lo sapevo, è tutta colpa di Trè. Giuro che se lo acchiappo, finisce davvero male...” Sfuriò il bassista cercando di coprire la scritta del cartellone.
“Eh? Scusa questa è casa mia.. Sei tu che non dovresti essere qui! Trè che c’entra? E perché sei vestito da pinguino?” Eri stordito. Non riuscivi a capire cosa stava succedendo.
“A parte che questo è uno smoking, non un costume da pinguino. Poi volevo farmi ehm.. bello per te.. Perché, non si nota?”
“Oh no, sei bellissimo!” Arrossisti così tanto che le tue guancie divennero rosse come due pomodori maturi.
“Beh, visto che sei già qui.. Ta-Daaaaaah! Buon San Valentino!!” Esultò il basettone mostrando lo striscione.
Era bianco con una scritta nera che diceva ‘I LOVE YOU’ ed un cuore stile American Idiot rosso fuoco.
Era San Valentino. Te ne eri completamente dimenticato. Cosa c’era di più bello di tutto questo? Non sapevi cosa dire, eri paralizzato dall’emozione, dalla gioia. Mike lo notò. Si avvicinò, lentamente, e appoggiò le sue labbra sulla tue.
“Ti amo, lo sai?” Disse dopo quel lungo bacio.
“Si. Anche io, Mikey.” Rispondesti, abbracciandolo più forte che potevi.
  
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