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Autore: marwari_    15/01/2012    2 recensioni
[4x15] La certezza di Xena era riposta nei miei capelli.
Ora sono corti, fatalmente corti. Moriremo entrambe ed è tutta colpa mia. Perché l'ho fatto?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gabrielle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hold Me Tight

Stringimi, stringimi forte. Stringimi forte e non lasciarmi andare... il mondo è così maledettamente crudele ed oscuro. Guarda che ci è successo, era sembrato un giorno come un altro invece si è rivelato un altro ostacolo da superare.
Sono stanca di combattere, sono stanca di rischiare la vita, eppure ne sono sempre affamata, so che senza avventura non riuscirei a vivere.
Ti odio, Xena. Non dovevi mostrarmi questo meraviglioso mondo in cui sopravvivere significa vivere...
Quella morsa che mi stringe lo stomaco, quando sono lì, a guardare gli occhi della morte, fredda, ad un passo dal cadere nelle sue braccia. È proprio lì che capisco tutto, chi sono, da dove vengo, è lì che capisco che senza luce non potrei andare avanti. La mia luce sei tu.
Unica scintilla attraverso il buio della notte, unica ragione per continuare a combattere, a rialzarmi se mi sbattono a terra e riprendere a tirarmi su, finché ne ho la forza. Tutto questo mi hai insegnato, sei la mia unica e vera speranza.
Queste ferite che ci costringono a terra sono un trionfo per me, fanno male ed è un bene, perché vuol dire che sono ancora viva. Ti ho visto strisciare verso di me, chiamare il mio nome, come se fossi il tuo unico pensiero, come fossi la persona più importante del tuo mondo, la prima da proteggere, la più preziosa gemma.
È così strano che proviamo lo stesso sentimento l'una per l'altra. La mia rara perla lucente, mia salvatrice, mia protettrice, mia anima, mio tutto.
Mi hai creata, mi hai portata con te, mi hai tratto in salvo e mi fai vivere al tuo fianco anche se molte volte porto guai.
È splendido il modo in cui mi perdoni sempre, qualsiasi cosa accada.
Abbiamo appena sconfitto un male che ci perseguiterà nel tempo, una vita dopo l'altra, abbiamo scoperto la reincarnazione ed ho la certezza che vivremo sempre insieme, in corpi diversi, destini mutati, ma insieme. E ci proteggeremo l'un l'altra.
Forse questa è una delle tante forme con cui le nostre anime si sono incontrate, e se non fosse la prima volta? Se non fosse questo il principio? È tutto così irreale, eppure sento il vento torrido che si insinua in gola, i muscoli pesanti, le ferite che bruciano e soprattutto il tuo dolce abbraccio.
Stringimi, stringimi forte. Stringimi forte e non lasciarmi andare... Forse è vero che siamo come il mendhi, separate ma sempre unite, forse è vero che siamo destinate a rincontrarci, ma io sento nel più profondo del cuore che ogni istante è prezioso, fragile, e che il legame che corre tra di noi è unito, tuttavia, in qualche modo, mai separato. Siamo più di due linee, siamo molto di più. Fidati di me, Xena. Io lo so. Lo so dalla prima volta che ti ho incontrata, l'ho sentito nell'anima che dovevo seguirti... l'ho fatto e guarda dove sono finita, stupendamente accanto a te, a lottare contro il male, a sconfiggere l'oscurità. Io lo so, Xena, fidati di me.
Sai benissimo che non ho ascoltato quella donna che ci ha catapultati nell'altra epoca, sai benissimo che non le ho dato retta e sono sicura che tu abbia fatto la stessa cosa. Eri così indifesa, Xena, il mio cuore piangeva mentre mi abbracciavi tremante, come se la fine avesse posto un velo invisibile su di te.
Vedevo i tuoi occhi brillanti accesi dal successo, perché la tua prima preoccupazione è stata quella di raggiungermi, come se stessi traendo da me la tua forza? Come puoi solo pensare un'assurdità del genere, se l'unica vera forza sei tu? Come puoi pensare di attingere coraggio da me, una piccola ed innocente fanciulla che gioca a fare la guerriera illudendosi di appartenere ad un mondo che le è completamente estraneo?
Quanto sei sciocca, mia invincibile Principessa Guerriera. Quanto sei dannatamente adorabile.
E poi quell'aurea, quel calore che ci ha acceso le guancie. Ci siamo strette forte, ho avuto paura, e credo l'abbia avuta anche tu. Un lampo. Ho chiuso gli occhi mentre appoggiavo il viso sulla tua pelle.
Avevamo sfiorato la morte e la prima cosa che ci è venuta in mente è stata quella di raggiungerci, nonostante le ferite, nonostante le ossa rotte.
Ho aspettato alcuni istanti. Il mio cuore ha perso un battito. Ho respirato piano il tuo profumo. Ho atteso il silenzio. Ho alzato lo sguardo ed ho incontrato i tuoi occhi.
Le ferite non hanno fatto più male. Mentre anche tu, incredula, hai percorso il tuo corpo con le dita, cercando tagli che non c'erano più.
Non è che siamo morte? Un brivido mi ha attraversato la schiena. Ci siamo guardate, senza dire una parola, abbiamo seguito quella misteriosa bolla di luce gialla che ci ha mostrato il futuro e il passato, che ci ha guarite e poi abbandonate.
È tutto finito. Siamo vive, ancora. L'impossibile mi sorprende ogni volta. La vita è così delicata. Ma ne vale davvero la pena, stimolarla, se posso sentirmi libera. E per questo ti devo solo ringraziare.
Mi getto tra le tue braccia, non mi resta altro da fare. Sei tu l'unica mia salvezza Xena, sei tu l'unica persona che mi fa sentire tutte le voci del mondo. Mi abbracci senza dire una parola, è sempre stato il nostro modo di rassicurarci del pericolo scampato. Ho chiuso gli occhi. È finita.
Stringimi, stringimi forte. Stringimi forte e non lasciarmi andare...

Odio questi capelli: né lunghi, né corti. Odio che siano così insignificanti. È opera di Xena, sì si può dire, perché infondo è stata lei a tagliarmeli. Lo ha fatto per salvarmi la vita.
Forse dovrei conservarli così, perché è l'ennesima prova che sono ancora viva, che sebbene mi sia stata data la facoltà di vedere il mio futuro ed immaginarmi il mio passato, sono ancora me stessa, sono ancora io, Gabrielle.
Ho lasciato Xena seduta su di un muretto, intenta a rimirarsi l'immagine del suo Chakram dipinto sulla pelle. Era così tenera mentre osservava quella figura con la curiosità di una bambina, quasi a domandarsi cosa fosse e soprattutto cosa ci facesse sul suo piede.
Io mi dirigo lentamente da una donna. Ho visto che intrecciava i capelli alle fanciulle creando dei finissimi decori sulle loro teste. Lei mi guarda in modo strano, accenno un sorriso, ma la donna sembra insospettita dal mio abito indiano arancione in contrasto col mio viso molto poco orientale. Cerco di parlarle, le faccio i complimenti per la sua abilità nel trattare i capelli, lei sembra non capirmi.
Decido di sedermi davanti a lei, su di una seggiolina di legno. Indico il paio di forbici appoggiate ad un muretto lì vicino. La donna sbuffa. Recupera le forbici, hanno delle grandi lame arrugginite, molto poco rassicuranti, ma finalmente sembra aver capito.
Le lame si sfiorano con un sibilo. Un taglio netto. Chiudo gli occhi. Sento le ciocche scivolarmi addosso una dopo l'altra, fino a sentire la testa quasi scoperta, leggera, libera, è una sensazione diversa e strana.
Aspetto alcuni istanti in silenzio. Apro gli occhi. Il respiro mi si blocca. C'è uno specchio davanti a me che riflette la mia immagine tremolante.
I capelli corti, proprio come in quell'orrenda visione di morte che ha tormentato Xena per mesi, tenendosi dentro tutto solo per proteggermi. Ora tormenterà anche me.
Stupida che sono. Adesso ci sono tutti i requisiti perché l'incubo diventi realtà. Ho offerto il nostro destino su di un piatto d'argento.
La certezza di Xena era riposta nei miei capelli. Ora sono corti, fatalmente corti. Moriremo entrambe ed è tutta colpa mia. Perché l'ho fatto?
Osservo quell'immagine con odio. Mi alzo di scatto, lascio cadere la scarsella con le monete a terra e mi dirigo a passo pesante verso Xena.
Lei non mi ha ancora visto.
È così forte... eppure così fragile. Non è giusto che combini sempre pasticci, devo trovare una soluzione. Non volevo questi capelli, in effetti non sapevo cosa stessi facendo.
L'ho delusa. La Principessa Guerriera avrà paura del futuro, come sempre, ma da ora lo vedrà così vicino da non poter fuggire.
Mi avvicino a lei, sempre più lentamente, ogni mia azione ha conseguenze sul futuro, e se fosse proprio questa la svolta che ci permette di proseguire? Forse non dobbiamo temere la morte, forse è solo un passaggio, forse siamo destinate a rincontrarci in un momento molto più vicino di quello che crediamo. Perché il genere umano si ostina a temere la dea fatale, non è che un salto da una vita all'altra, forse è la sensazione di non conoscere il dopo, forse è la paura dell'oblio.
Io so che saremo di nuovo insieme, allora perché il mio cuore galoppa nel petto, perché l'aria non vuole rientrarmi nei polmoni?
Ecco, i suoi occhi si alzano su di me. La tradisce un'espressione attonita. È chiaro che non si aspettava un cambiamento simile, sì, anche io ho paura di quello che ho fatto, anche io ho paura di quello che accadrà, qualsiasi cosa sia.
Forse sarà sufficiente restare in India, dopotutto moriremo al freddo, in un paesaggio ricoperto dal manto sottile della neve, bianca, forse macchiata del nostro sangue. Farà male morire?
Gli occhi di Xena riflettono la mia immagine, vuol dire che sono lucidi. L'impavida Principessa Guerriera ha paura; oppure percepisce che sono spaventata dal futuro. No, non volevo questo.. non so nemmeno perché l'ho fatto.
Forse solo per dimostrare a me stessa che siamo noi gli artefici del nostro destino, come mi hai sempre detto tu. Ma forse io non sono una guerriera e forse il mio destino è già stato scritto.
Stupida che sono, non accetto le conseguenze. Non posso portarti alla morte. Sono pericolosa, Xena, devi starmi lontano.
Non sei tu che mi condurrai alla morte ma io, è colpa mia e delle mie stupide idee. Non ti merito, Xena. Portami via... Dammi la forza di guardare il futuro negli occhi.
Stringimi, stringimi forte. Stringimi forte e non lasciarmi andare...





   
 
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