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Autore: blueflaws    16/01/2012    5 recensioni
Di Miyagi, Shinobu e del perchè quest'ultimo è una seccatura.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shinobu Takatsuki , Yō Miyagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve fandom di Junjou :D dopo Sekai ho provato a scrivere qualcosa anche su JR e ho scelto Miyagi e Shinobu che sono la mia coppia preferita e perché adoro i rapporti con differenza di età sono la mia fissazione ultimamente *O* Detto questo vi lascio alla lettura di questo piccolo omaggio a questi due! Buona lettura!

~Rose

Snotty Kid

 

Shinobu era una seccatura.

Miyagi lo aveva considerato tale la prima volta che lo aveva visto, non più come suo cognato, ma come un semplice moccioso arrogante, seduto a quel tavolino, mentre gli profetizzava di incontri voluti dal destino e di presunte responsabilità da prendere nei suoi confronti. Presunte perché ancora adesso cercava di capire in quali obblighi fosse implicato. Di certo non facilitato da Shinobu che continuava a ricordarglieli senza specificare esattamente quali fossero. Un bell’affare, davvero!

Shinobu era una seccatura.

La mattina, prima di andare al lavoro, si era intestardito sul fatto di volergli annodare la cravatta. Niente di male, non fosse stato per il mostruoso ritardo e che le capacità del ragazzo erano quelle che erano. Si riducevano sempre a una lotta di dita, grandi e adulte, le sue. Sottili, ancora da ragazzo quelle di Shinobu. Alla fine arrivava in ufficio, in ritardo, con la cravatta storta. Ne valeva la pena, però, sentire quelle piccole mani vagare frettolose e inesperte sul suo petto.

Shinobu era una seccatura.

Gli aveva imposto il veto di non fumare, almeno in casa. Asseriva che la stanza sembrava una ciminiera, e c’era un puzzo terribile. Tutto quel fumo passivo mi ucciderà, gli ripeteva come un mantra. Così per i primi tempi si costringeva a ciabattare fino in terrazza, congelandosi le dita e la punta del naso, pur di assaporare la sua dose di nicotina. Poi con tempo e con l’abbassamento delle temperature, usciva sempre meno e i mozziconi di sigaretta e i pacchetti nel suo taschino erano diminuiti a vista d’occhio. Shinobu allora assumeva una strana espressione trionfante e Miyagi lo trovava fastidiosamente adorabile.

Shinobu era una seccatura.

Senza successo, aveva tentato di imporsi anche durante il sesso. Dopo le prime volte, nelle quali si era lasciato guidare dall’esperienza di Miyagi, Shinobu si era intestardito sul voler dettare un certo ritmo al rapporto, prendendo in mano le redini del gioco. Ma appena Miyagi lo sfiorava un po’ più a fondo, perdeva tutta la sua risolutezza e si scioglieva come cera. Allora non restavano che i suoi gemiti rumorosi da perfetto moccioso qual era e la schiena inarcata nel momento del piacere. L’ultimo bacio, però, dopo l’amplesso era di Shinobu. Era la sua rivalsa. Davvero un moccioso senza speranza.

Shinobu era una seccatura.

Frequentava la facoltà di economia, ma quando si trovavano assieme, gli dava ripetizioni di letteratura. Ben presto gli era stato chiaro che l’entusiasmo di Shinobu non era tanto per la materia, tanto più per la possibilità di condividere più tempo con lui. Allora alzava la voce, irritato. Non ne capiva l’importanza e si prendeva gioco del suo tempo, ma bastava il nome di Matsuo Basho e la richiesta -parlami di lui- e Miyagi partiva con un monologo che lo teneva occupato, mentre Shinobu si godeva quell’ulteriore tempo concesso. In quelle occasioni, però, lo ascoltava davvero, ma questo non toglieva a Miyagi la certezza di essere stato fregato due volte. Moccioso.

Shinobu era una seccatura.

Nonostante vivesse nell’appartamento accanto, Shinobu era sempre a casa sua, o meglio le sue cose erano dappertutto. Lo spazzolino dentro il bicchiere, le mutande nel suo cassetto dei calzini, i suoi appunti tra i fascicoli dell’università. Si era insinuato prepotente come solo un bambino poteva essere. Ogni volta che tornava a casa, Shinobu era lì, cucinava i suoi cavoli saltati in padella, guardava la tv, faceva il bagno nella vasca. Il fatto che vivesse a una porta da casa sua non lo sfiorava nemmeno. Proprio come un moccioso ripeteva –ancora cinque minuti-, poi restava lì tutta la notte e il giorno dopo e quelli dopo ancora. A Miyagi non importava un accidente, finché quel moccioso gli stava attorno.

Shinobu era una seccatura.

Era rumoroso, arrogante, invadente e piangeva come un moccioso, il suo moccioso e lo amava proprio per questo.

 

 

Piccola noticina: per chi fosse interessato, io e un’altra autrice abbiamo indetto un contest sul forum di EFP dedicato ai fandom di Junjou Romantica e Sekai Ichi Hatsukoi! Vi lascio qui il link, passate a darci un’occhiata! Ci farete molto felici ;_; XD

 

   
 
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