Ciao, mi chiamo Matilde ed ho 18 anni. Sono una ragazza allegra e solare,mi piace uscire con gli amici e mangiare schifezze,un adolescente come un altra direte, bhè in parte si… tranne quando c'è Lui. Ora vi racconto la mia Triste storia. Anche quella mattina mi ero svegliata presto per andare a scuola, non sono una che ama studiare, ma impiego una vita a prepararmi! Dopo aver indossato una maglietta lunga,un paio di leggins ed aver raccolto i miei capelli,che non taglierò Mai, e dico mai, in una treccia laterale mi dirigo verso la mia scuola. La scuola che frequento è un Istituto professionale per addetti alla vendita, le mie compagne di classe sono tutte molto simpatiche sopratutto Barbara che è la mia migliore amica, vorrei dire che anche i ragazzi sono gentili e simpatici come le ragazze..ma, seriamente… vi mentirei.. loro sono..delle capre, avete presente? Tutte che camminano a testa basta dietro al pastore che le usa e le manipola per trasformare quella maledettissima classe in un inferno. Non mi faccio sottomettere da nessuno, tanto meno dal capo di quelle caprette tibetane, ovvero Bruno Ferrarato! Il suo ego è più grande del suo ridotto cervellino, questo, anche per colpa di quelle oche starnazzanti che si porta dietro ogni volta. E’ molto alto, più di me che sono 176 cm, biondo con degli occhi azzurissimi. Il classico belloccio per intenderci. Entrando in classe sento uno strano silenzio, quindi apro la porta con cautela, e una secchiata d'acqua cade nel preciso punto in cui mi sarei dovuta trovare io se non fossi stata più furba di quell’ idiota. Una volta entrata, il mio sguardo cade su di lui, che sbatte un pugno sul banco con aria frustrata.. -Ooh bruno, credo che tu stia iniziando a perdere colpi...- dico io, ma come al solito Daniele, il ragazzo più pervertito della mia classe se ne esce con una delle sue.. -Se vuoi due colpi te li do io- dice strizzandomi l'occhiolino. Rabbrividisco e Bruno lo fulmina con lo sguardo tanto che lui si rimette seduto e inizia a scarabocchiare su un foglio. Io e Bruno, invece, continuiamo a fissarci sapendo, che anche quella settimana sarebbe stata guerra aperta, ma io avrei iniziato la mia vendetta da subito.. ***************** -Non avrai intenzione di fargliela passare liscia!?! Ti voleva annegare con tutta quell’acqua!Lo sa che non sai nuotare poi??- mi dice Baby, durante la lezione facendomi arrossire di colpo. -Shhhhhhhh no, non lo sa e non lo deve sapere. O rischio che costruisca una piscina qua a scuola solo per buttarmici dentro.- Lei scoppia a ridere, ma io so fin dove può arrivare quella sua mente malata. Finalmente arriva l’intervallo durante il quale Bruno ed il suo gregge escono a fumare. -Piccola perchè non vieni fuori con noi, ti offro una sigarettina- mi dice mentre io lo guardo con gli occhi dolci -Ooh amoreee inizia ad infilartela su per il..- mentre finivo la frase, Barbara, quella santa donna mi ha infilato una manciata di patatine in bocca. Così loro escono e il mio piano ha finalmente inizio. L'ora dopo avremmo avuto educazione fisica, così presi la sua sacca ed iniziare a tirarne fuori la sua maglietta bianca ed i suoi pantaloncini blu. Li tagliai corti e scrivendoci proprio sul sedere "IO SONO GAY" e sulla t-short "IO VOGLIO IL MIO PRINCIPE AZZURRO" contornato da tanti cuoricini. Ad opera conclusa e con un sorriso vittorioso stampato in faccia prendo il mio pacchetto di Winston Blu ed esco fuori a fumare. Questa volta mi avrebbe ucciso.