16/01/2012
11 recensioni
Se vi va leggetela ascoltando "Up in flames" dei Coldplay, canzone presente anche nel corso dell'episodio.
There's nothing
- non c'è niente -
« Davvero, Matt, sto bene…», aveva ripetuto diverse volte, il telefonino accostato al viso, l’espressione a metà fra lo scocciato e il divertito.
I capelli ricadevano in armoniose onde lungo il collo, le iridi azzurre erano rischiarate dalla luce del mattino. Bella nella sua semplicità, Caroline passeggiava avvolta in una comoda tuta blu, il volto pulito, lievemente segnato da un paio d’occhiaie violacee.
« Matt, no, Matt », rideva di gusto, « Non mi ha soggiogata per dire che sto bene! », strillava con un acuto assordante, tirando fuori un broncio alquanto buffo.
Se la voce di Caroline equivaleva al suono di mille campanellini, la sua risata, per Tyler, era una via di mezzo fra il tintinnio di preziosi cristalli e una boccata d’aria fresca.
« Ma che dici? », chiese incredula, sicura che, dall’altro lato, Matt stesse solo scherzando. « Non esiste », borbottò, irremovibile. « Sono le dieci del mattino e non sono ancora pronta », si giustificò, mordendosi il labbro inferiore, come se fosse realmente in tensione.
A Tyler sarebbe venuto da ridere, come d’abitudine, soltanto vedendola in quella posa. E Caroline, di rimando, si sarebbe offesa: odiava non essere presa sul serio, specie quando teneva davvero a qualcosa che, agli occhi degli altri, risultava facilmente risolvibile e relativamente inutile.
« Ho detto di no », ribatté decisa.
Seguì un lungo silenzio: Caroline roteò gli occhi e si sistemò una ciocca bionda dietro l’orecchio, intenta ad ascoltare attentamente le parole di Matt, che tentava invano di convincerla. Le diceva qualcosa di simile a: “non puoi passare il tuo primo giorno da diciottenne chiusa in casa come una nonnetta…devi uscire…divertirti…sono sotto casa tua, e dovresti sbrigarti perché sono un po’ ridicolo, messo qui a parlare a squarciagola al telefono…”.
Caroline rise. Di nuovo. Tyler provò invidia, rabbia, gelosia, senso di colpa. Amava vederla tanto felice, tanto spensierata e tranquilla, così calma da potersi permettere persino il lusso di battibeccare amichevolmente con Matt, ma avrebbe amato ancora di più risponderle con un timido sorriso, e odiava - lo odiava così tanto - doverla osservare in quel modo, come un ladro.
« Tu sei completamente…», cominciò Caroline, ma dovette interrompersi subito.
Si era poggiata al davanzale di marmo, aveva aperto meglio la persiana, così da poter vedere Matt, in piedi, proprio accanto all’auto dello Sceriffo Forbes, la chioma biondiccia mossa dal venticello fresco, il sorriso gioviale sul viso.
«…pazzo », continuò Caroline con un fil di voce, artigliando con le unghie il davanzale marmoreo.
« Va tutto bene? », si preoccupò Matt, osservandola in apprensione.
Non gli si poteva dare torto: il volto di Caroline si era fatto pallido, gli occhi sgranati, il respiro bloccato a mezz’aria, la schiena dritta e immobile.
Tyler se ne stava acquattato fra i rami della robusta quercia di fronte senza aprir bocca, lo sguardo quasi mortificato, combattuto se fissarla anche solo per un istante. Caroline si massaggiò il collo ormai guarito, come se ci fosse ancora una ferita che bruciasse ardentemente. Arrampicarsi lungo il robusto albero era sempre stato un gioco da ragazzi per Tyler, ma adesso, più agile e forte, rimpiangeva l’ampio respiro di aria fresca che prendeva un tempo, una volta arrivato in cima. Prima – quando Caroline rideva spensierata, discorrendo tranquillamente con Matt – nemmeno se n’era accorto, ma adesso, soffocato dal suo sguardo, tutto ciò che Tyler non riusciva a fare era proprio respirare.
Così scappò. Fuggì prima ancora che Caroline avesse aperto bocca, fuggì dal desiderio di allungare la mano e sfiorarla, corse via, velocemente. Ebbe giusto il tempo di voltarsi e regalare un ultimo sguardo a Matt. Era giusto così, in fondo. Tyler non aveva più alcun diritto nei suoi confronti. Quel morso, quel gesto incosciente e scellerato, gli era costato troppo: aveva cancellato tutto.
« Caroline, c’è qualcosa che non va? », insisté Matt, avanzando di qualche passo.
« Non c’è niente, Matt. Non c’è proprio niente », replicò meccanicamente lei, indietreggiando e chiudendo la persiana.
Gli occhi erano diventati come schegge di vetro: vuoti, fissi in un punto imprecisato, inespressivi. Si erano costruiti una sorta di protezione. Per non vedere, per non soffrire. Una lacrima, una sola, l’ultima, accarezzò il viso di Caroline, perché no, non andava per niente bene, ma questo lei non l’avrebbe mai ammesso.
Angolo autrice: Buonsalve a tutti, cari EFPiniani! Sono trascorsi pochi giorni dalla trasmissione della 3x11, ma sono ancora sotto shock per tutto ciò che è successo. Klaus e Caroline non mi piacciono, no, no. Sono rimasta basita davanti a questo repentino cambio di team: porca paletta, Klaus è dolce e tutto quello che volete, ma Tyler è Tyler. Punto. Ah, imploro il suo perdono, perché nella shot l'ho trasformato in una sottopescie di orango tango. XD Perdonate la demenzialità di questa shot, ma avevo bisogno di scrivere su loro due. La figura di Matt è aggiunta soltanto perché è l'amico perfetto e ho pensato che fosse proprio da lui andare sotto casa di Caroline per trascinarla fuori e godersi la vita. Tutto qua. La shot è prettamente Tyroline, non di certo Maroline, nè tantomento Klaroline! -.-" Dopo questa sorta di sfogo random, mi eclisso. Baci. S.