La
vita dei pirati
Yo,
oh, yo oh, la spada, il corvo, il mare!
Rubiamo, assaltiamo,
bruciamo, annaffiamo,
trinchiamo allegri yo oh!
Ci piace aggredire, imbrogliare, rapire,
trinchiamo allegri yo oh!
Yo oh, yo oh, la spada, il corvo, il mare!
-
Jim! Potresti fare a meno di cantare?
Will si muoveva circospetto attorno alle mura bianche
della villa sulla scogliera, irradiate dai raggi del sole nascente.
Jim emise uno sbuffo assieme ad un brontolio e roteò
gli occhi annoiato, andandogli appresso.
Elizabeth se ne accorse e gli rifilò un leggero scappellotto
sul braccio: - Siamo ricercati. Siamo venuti a quest’ora
proprio per dare meno
nell’occhio – lo rimbrottò a bassa voce
affidandogli un sacco di canapa e
raggiungendo il marito, che nel frattempo era riuscito a forzare una
porta
secondaria aiutandosi con una spranga.
- È la prima volta che facciamo una cosa da pirati
tutti e tre insieme! – giustificò la sua
eccitazione il ragazzino. Suo padre
sorrise ironicamente: - Sarebbe? Derubare a casa nostra?
- Sbrigatevi, dai! - Elizabeth entrò incitandoli, e
trovando un candelabro fece strada verso il piano superiore.
Jim li seguiva trascinando i piedi: - Devo prendere
proprio tutti i vestiti?
La madre annuì: - Non è facile rubarne della tua
misura in giro.
Il bambino fece una leggera smorfia: anche non
volendo, continuavano a ricordargli la sua minore età!.
Will lo accompagnò nella
sua cameretta prendendo un candeliere da un parete e la fiamma da
quello retto
dalla moglie.
- Voglio pure i libri, però. Posso?
Il capitano socchiuse più piano possibile la porta
e acconsentì: - Sì, ma fai in fretta –
sistemò la fonte di luce su un tavolino
e andò a cercare la consorte, proseguendo con passi felpati.
Jim effettuò una selezione dei suoi volumi
preferiti e decise di mettere anche quelli che non aveva avuto il tempo
di
leggere prima della inaspettata partenza. Alla fine, di spazio per
vestiti e
scarpe non ne era rimasto molto e ne prese pochi, giudicandoli troppo
eleganti
e poco adatti ai movimenti agili che richiedeva il lavoro sulle sartie.
Il sacco pesava comunque parecchio e quasi cadde
all’indietro quando se lo caricò sulle spalle.
Spense con un soffio le candele
e se ne andò per riunirsi con i suoi genitori, ma qualcuno
gli sbarrò l’uscita:
- Estrella! – sussultò trattenendo a stento un
urlo di sorpresa.
La cameriera non riuscì a fare altrettanto mentre
lo abbracciava: - Signorino Jim! State bene! Vi hanno lasciati andare!
- Chi? Ah, Fortezza e i suoi … Sì, li abbiamo
sconfitti e pure la dea Calypso, Davy Jones se l’è
portata nel mondo dei morti
con lui – raccontò concitato il giovane pirata,
accorgendosi in seguito di aver
confuso più che rassicurato la loro impressionabile
domestica.
A tranquillizzarla un po’ ci pensò Elizabeth, che
accorse richiamata dalle loro voci: - Non ti volevamo spaventare.
Pensavamo non
abitassi più qui. Siamo solo venuti a riprenderci alcune
cose. Poi ce ne
andiamo. Non torneremo più – le promise
solennemente, senza un briciolo di
malinconia.
Estrella osservò la famigliola di ladri con
l’espressione
allucinata di chi non credesse a ciò che vedeva o ascoltava.
Eppure quelle
persone le conosceva da tanti anni, gli era affezionata, ma adesso le
sembravano solo dei fantasmi prodotti dalla sua delirante immaginazione.
Will ed Elizabeth la salutarono con gentilezza e
distacco e ripresero a trascinare i sacchi ripieni degli oggetti che
avevano
preso, pesanti e metallici sembrava, dal rumore.
Avevano ripulito gli ultimi preziosi custoditi
nella casa che non avevano mai abitato. Non aveva alcun diritto di
opporsi.
- Perché non vieni con noi? – la fece tornare al
presente Jim – C’è tanto spazio
sull’Olandese e tu potresti cucinare. Guarda come
sono dimagrito senza i tuoi buonissimi pranzetti – si
lamentò mostrandole il fermaglio
della cintura che aveva portato all’ultimo buco.
La donna si contrasse in una smorfia di orrore: -
Dovrei stare in mezzo a quei villani delinquenti senza religione?
– singhiozzò mettendosi
una mano sulla bocca.
Jim le poggiò una mano sul braccio: - Non sono
tutti così. Un pirata può essere anche un
brav’uomo, lo sai. E poi mia mamma non
sta con noi? Tu potresti stare in cabina con mio nonno, tanto
è vecchio e
gentile e parla poco.
Estrella lo guardò con compassione: - Piccolino, ti
hanno proprio plagiato con i loro ragionamenti perversi.
Il ragazzino sollevò le spalle con un sorrisetto
indulgente: - Mi sono mancate le tue sciocchezze. Comunque, se cambi
idea, mi
farebbe tanto piacere averti con noi – la congedò
con un tono carezzevole,
dandole un bacio sulla guancia.
La domestica restò sull’uscio della villa
accompagnando con uno sguardo intenerito i Turner che aveva visto
crescere e
che partivano ancora una volta da Port Royal.
Non avrebbe mai capito come potessero preferire l’insidiosa
e meschina vita dei pirati a quella pacifica e rispettabile che poteva
garantire
loro quella civile isola dei Caraibi.
Ma il piccolo era così innocente! Forse ancora si
poteva salvare.
Non aveva più nulla da fare lì, ora che se ne
erano
andati definitivamente. Corse in camera sua e tirò fuori dai
cassetti un po’ di
roba.
Will
passò a Jelly l’ultima sacca e questo la
sistemò sulla scialuppa in modo da bilanciare il peso, poi
il giovane capitano
si voltò verso la terra. Elizabeth teneva un braccio attorno
a Jim che aveva
gli occhi fissi sul punto in cui sorgeva la loro casa.
Si avvicinò e abbracciò entrambi. Stava davvero
per
cominciare una nuova vita, sembrava un sogno che si realizzava, ma come
un
sogno i suoi contorni erano indefiniti e per questo insieme al suo
fascino incuteva
un segreto timore.
Di colpo scorse venire incontro a loro una figura
che si muoveva goffamente sulla sabbia.
- Aspettate! Io … vorrei seguirvi. Se per voi non
è
un problema.
Le guance di Estrella erano rosse di vergogna oltre
ad essere accalorate dalla corsa che le rompeva ancora il respiro.
Jim sorrise festante voltandosi verso i suoi che si
scambiarono un’occhiata di stupore: - Sei la benvenuta
– commentò dopo qualche
istante di perplessità il capitano, indicandole la scialuppa
su cui si stavano
imbarcando.
La donna li ringraziò e vi salì, con un
po’ d’impaccio,
aiutata da altri due marinai dell’Olandese.
- Come hai fatto a convincerla? – interrogò
incredula
il figlioletto la signora Turner.
Jim scrollò le spalle: - Che posso farci se mi
avete fatto tanto bello … - sostenne con compassata
vanità salendo a bordo.
Elizabeth scosse la testa, non sapendo se ridere o
preoccuparsi: - Sarai tremendo con le donne da grande –
sostenne inducendolo a esaltarsi
ancora di più.
Will, altrettanto stupefatto, le sussurrò
all’orecchio:
- Questo suo atteggiamento mi sembra un residuo
dell’influenza di Jack Sparrow.
La piratessa annuì, increspando le labbra: – Meno
male
che se n’è andato – attestarono
entrambi.
Senza troppa convinzione.