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Autore: 1rebeccam    17/01/2012    25 recensioni
Ti trovi davanti un’enorme coccinella con tanto di occhi, naso e bocca, adagiata sotto sopra sull’erba, mentre un sole enorme e sorridente le illumina gli occhi. Pare stia chiacchierando con un angioletto...
Questa storia fa parte della serie: "Stella... Stellina!" - 3
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'Stella...Stellina!'
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“L’angioletto Triste”



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Nel momento in cui si nasce
Il nostro destino viene scritto su una nuvola …
La culla del nostro Angelo Custode!




 

Dedicata alla dolce Vulpix, che si è fatta fregare dall’influenza!
Miele, miele, miele e zucchero per la gola sono un toccasana
Guarisci presto Vale…
 

‘Sono torn…’
Non riesci a finire la frase, quello che vedi davanti a te, ti blocca all’entrata.
Kate si è addormentata seduta sul divano, con una mano lasciata andare sopra i cuscini e un libricino per terra vicino ai suoi piedi. L’altra mano tenuta sopra una massa di riccioli ribelli. La testolina a cui appartengono invece è appoggiata tra il suo seno e il pancione.
Stella si è addormentata assieme a lei a pancia in giù, le gambe rannicchiate sul divano, con il solito pollice in bocca e PufPuf nell’altra manina, attaccato al collo di Kate, che con la testa girata verso di lui, sembra gli stia per dare un bacino.
Ti avvicini senza fare rumore e ti chini a prendere il libricino. Deve essere quello che le ha portato Martha la settimana scorsa e che tu non hai ancora avuto modo di leggere alla tua Stellina. E’ uno di quei libricini piccoli, con la scritta grossa e tanti disegni colorati. Lo chiudi e leggi il titolo:
“L’angioletto triste!”
Scorri le pagine in fretta e ti trovi davanti un’enorme coccinella con tanto di occhi, naso e bocca, adagiata  sotto sopra sull’erba, mentre un sole enorme e sorridente le illumina gli occhi. Pare stia chiacchierando con un angioletto. Ha le sembianze di un bimbo biondo con gli occhi azzurri, un paio di ali minute e il musetto imbronciato. Guardi Stella e sorridi pensando che lei fa lo stesso musetto quando qualcosa le va per traverso. Chiudi il libricino ripromettendoti di leggerlo assieme alla tua bambina al più presto, anche se già conosce la storia, non è importante. Quando ha una nuova favola, la vuole letta e riletta di continuo, finché non la conosce a memoria, proprio come faceva Alexis da bambina. Lo posi accanto alla mano di tua moglie e rimani a guardarle ancora un attimo rapito. Ti rendi conto improvvisamente che tutta la tua vita è lì davanti a te. Tutta la tua vita, la tua gioia, la tua felicità e perché no, anche problemi e paure. Kate, Stella, Alexis e il piccolo che ancora dorme tranquillo nella pancia della sua mamma… sono tutta la tua vita, quello che sei adesso, che vuoi essere per i prossimi cinquant’anni, assieme a lei… a loro!
Ti alzi e prima di dirigerti di sopra, ti fermi ancora un momento. Dormono serene e tranquille. Da quando è incinta, Kate ha il sonno più pesante. Prima si svegliava al minimo rumore, sentiva ogni respiro, ogni fruscio. Adesso invece piomba in un sonno profondo e cosa più divertente, si addormenta di botto, in qualunque posizione si trovi. Mancano ancora 2 mesi alla nascita del vostro bambino e ancora litigate per sceglierne il nome. Chissà perché quelli che scegli tu non le piacciono. Dopo avere scartato Orson e Bert, anche se ancora non hai capito perché, qualunque altro nome potrebbe andare bene, no?
Ti allontani dirigendoti verso le scale, arrivi al quarto scalino e ti fermi sussultando.
-Uhhh! /Ahiaaaa!-
Senti Kate e Stella emettere 2 piccoli urli, stai per tornare indietro preoccupato, ma poi le senti ridere.
-Stella! Lo hai sentito anche tu, tesoro?-
La piccola annuisce stropicciandosi gli occhi.
-Mi ha dato un pugno!-
Kate le accarezza i capelli sorridendo.
-Forse è più giusto dire che hai sentito uno dei suoi calcetti.-
Stella si solleva, mette il broncio e abbraccia il suo PufPuf.
-Ma pecchè mi ha dato un caccio? Pà i capicci?-
-No Stella, non fa i capricci. E’ solo che qui dentro sta un po’ stretto e si deve sgranchire in qualche modo!-
Sorridi a quella risposta. Non si sono accorte di te, così ti siedi sulle scale e decidi di spiarle.
-Ma non ti pà male, mamma?-
Senti Stella chiederle, mentre guarda la sua mamma con l’espressione preoccupata.
-No, piccola, non mi fa male.-
Noti Stella girarsi verso di lei con la fronte corrucciata. Riesce ad avere la stessa espressione di Kate quando guarda te, dopo avere sgamato una tua “marachella”. Sei sicuro che si sta mordendo il labbro, dopo essere stata scoperta in flagrante, accarezza il visino della piccola.
-Ehm … forse solo un pochino!-
La senti rispondere. A quel punto Stella appoggia di nuovo la testa sul suo pancione.
-Ma te qui dento ta tretto, pecchè  non ecce? Qui fuoli talebbe più comodo!-
Quella domanda e l’esclamazione subito dopo, da parte di una bimba di quasi due anni, che da un po’ non fa altro che chiacchierare continuamente e chiedere “pecchè” su tutto e anche di più, è davvero interessante e sei curioso di sentire cosa le risponderà il poliziotto più in gamba di New York.
-Il tuo fratellino è ancora troppo piccolino. Deve crescere ancora un po’ prima di nascere, deve diventare più forte.-
-Ma è già potte, mamma, dà cetti cacci!-
La tua Kate ride di cuore, Stella la segue a ruota stringendo il suo paperottolo davanti alla faccia e anche tu non riesci a non ridere, più silenziosamente possibile, non vuoi perderti il finale di questa discussione importante.
-Mamma?-
-Si tesoro!-
-Ma pule io ti dabo i caccetti?-
Non vedi il viso di Kate, ma sei sicuro che sta sorridendo con gli occhi lucidi. Aspetta un momento a rispondere e la vedi accarezzare i capelli della bambina con un gesto lento e ritmato. La senti rispondere con lo stesso tono dolce di quella notte, quando Stella, nella sua momentanea stanzetta, cercava la sua mamma e Kate l’aveva cullata, stretta tra le sue braccia.
-Si amore mio, anche tu davi i calcetti e anche tu facevi un po’ male, ma era bello sentirti muovere, proprio come è bello sentire muovere questo angioletto.-
Sorridi e ti senti fiero della tua donna, di come all’improvviso si è lasciata andare ai suoi sentimenti, aprendoti il suo cuore e donandolo perfino a quella che adesso è la vostra bambina.
-Mamma?-
-Si tesoro!-
-Ma te il pratellino ha paula di uccire, che pà, letta qui dento?-
Fa segno con la manina sul pancione, dove ha ancora la guancia appoggiata.
-Non avrà paura, vedrai che quando sarà il momento, verrà fuori tranquillo.-
-Tei ticula? Pecchè te ha paula, io gli potto plettare PufPuf!-
Solleva il paperottolo per rendere incisivo quello che ha appena detto.
Abbassi la testa scuotendola da destra a sinistra, pensando che questa sia la cosa più dolce e coraggiosa che una bambina di quell’età possa fare per il suo fratellino, sai cosa significa quel papero per lei  e noti che Kate si solleva di poco, prendendo il visetto di Stella tra le mani.
-Davvero presteresti il tuo PufPuf a questo angioletto? Lui è il tuo migliore amico, non te ne separi mai-
-Lui è piccolo! Te ha paula gli sevve un amico. Io tono gande, non ho paula!-
Kate la stringe tra le braccia, poi la rimette seduta sul divano.
-Non sarà necessario che tu ti separi dal tuo migliore amico. Lui sa di essere al sicuro con papà e con me e poi ci siete anche tu e Alexis che vi prenderete cura di lui. Ma se davvero il nostro angioletto dovesse avere paura, possiamo sempre trovargli un altro amico, che gli faccia compagnia e non lo lasci mai, come fa PufPuf con te!-
-E come lo tobiamo, mamma?-
-Uno di questi giorni, andiamo in un negozio e gliene compriamo uno. Lo sistemiamo insieme alle sue cose e quando nasce glielo mettiamo vicino, che ne dici?-
La vedi battere le manine tutta contenta.
-Tiiiiii! Gli pendiamo un coniglietto… no, gli pendiamo un… un… non mi licoddo ome ti iama… quello uguale a Dumbo!-
-Un elefantino!-
Senti rispondere Kate e lei batte ancora le manine.
-Ti… ti… un emen… enep… ehm… non lo to dile!!!-
La senti sbuffare tra le risate di Kate.
-Non te la prendere Stella, con un po’ di esercizio, riuscirai a dire anche una parola così difficile.-
Si china a baciarle il pancino e lei ride e urla contenta. Poi Kate si ferma e le dà un bacio sulla fronte.
-Lo sai cosa sei tu?-
La tua Stellina continua a ridere.
-Un pacco legalo! Me lo dice temple pappà!-
-Papà ha ragione, amore mio, sei il pacco regalo più bello del modo!-
Ti senti allargare il cuore. Quando Stella è arrivata nella vostra vita, l’avete accettata immediatamente come un grande dono e da allora la chiami così, il tuo pacco regalo.
-Anche il pratellino è un pacco legalo, mamma?-
-Certo! Un pacco ancora da scartare, ma sicuramente bellissimo come te.-
La piccola annuisce seria e appoggia ancora il visino sul pancione.
-Ti muove ancola, mamma!-
Esclama la tua piccolina, quando poggia l'orecchio.
-Il nostro angioletto è irrequieto stasera, sente la tua presenza, sa che stiamo parlando di lui e vuole partecipare.-
Continui a pensare che perderti queste scene sia crudele. Dovresti stare attaccato a loro ventiquattro ore su ventiquattro. Sentirle chiacchierare come due comari è incredibilmente emozionante. Ti rabbui un momento, pensando che Alexis tutto questo non lo ha avuto, cioè, lo ha avuto, ma solo con te. Tu sei stato sempre presente, pronto a rispondere alle sue domande, anche imbarazzanti, ma il legame che una bambina può avere con la mamma, non si può sostituire e questo ti dispiace.
-Mamma?-
-Si tesoro!-
-Mi leggi ancola la toria dell’andoletto tlitte?-
Vedi Kate prendere il libricino e aprirlo alla pagina che aveva lasciato.
-Stella ti ricordi dove eravamo arrivate?-
-Ti. La coccinella ha  incontato l’andoletto e gli  ha chietto pecchè è tlitte.-
-Brava! E perché è triste l’angioletto? Ti ricordi anche questo?-
-Pecchè la bimba che potegge ta diventando gande e lui non può tare più vitino a lei!-
-Bravissima!-
Esclama Kate, mentre si abbassa a baciarle i capelli.
-E la coccinella è così dispiaciuta per lui, che decide di lasciagli un po’ della sua fortuna e di andare a cercare la bambina.-
Stella annuisce e di punto in bianco, come fanno tutti i bambini, lascia da parte la storia e fa un’altra delle sue domande curiose.
-Ma io ho un andoletto che mi plotegge, come dice la pavola?-
-Certo! Tutti abbiamo un angelo custode. Quello dei bambini è anche lui un bimbo, un angioletto piccolo, come nella figura del libro.-
Osservi Kate mentre cerca la pagina dove troneggia la figura dell’angioletto per mostrarlo alla bambina, che la guarda attentamente.
-Continuiamo?-
Vedi Stella annuire e stringere più forte il suo paperottolo.
-La bambina vide la coccinella e la prese nella mano.
"Ciao" disse la bambina "E' vero che porti fortuna?"
"Sì, tutte le coccinelle portano fortuna."
"Che bello! Ne porti anche a me?"
"Sì, però vorrei portarne anche ad un mio caro amico."
"Chi è?"
"Un angioletto triste. Vive su una nuvoletta, ma ogni notte va da una bambina e dorme con lei. E la protegge."
"Perché è triste?"
"Perché la bambina sta crescendo, presto diventerà grande e lui non potrà più aver cura di lei."
"Sta diventando molto grande quella bambina?"
"Be', sta diventando grande come è giusto che sia."
"E' bello crescere, puoi fare tante cose che da piccola non fai. Quanti anni ha la bambina?"
"La tua età."
"Sono ... sono io?"
"Sì."
"Oh... ma io non sapevo di avere un angioletto che mi proteggesse! Ora mi sento triste anch'io. Non voglio perdere il mio angioletto.”-

Stella si solleva all’improvviso e guarda la sua mamma con gli occhi sgranati.
-Ma ola che  io tono gande, il mio andoletto tarà tlitte come quetto della pavola?-
Ti sciogli alla vista di Kate che le accarezza il nasino e all’espressione preoccupata di Stella per la sorte del suo angioletto.
-Non sei ancora così grande, piccola mia. Tranquilla il tuo angioletto dormirà ancora per tanto tempo abbracciato a te e a PufPuf. Posso continuare?-
La piccola si accoccola vicino al collo della sua mamma, che china lo sguardo sulla sua pancia e con la mano la  accarezza. Non l’hai mai vista così bella!
-"Mi vuol bene?"chiede la bambina alla coccinella.
"Tanto."
"Anch'io a lui. Aiutami, coccinella, fa' che resti con me per sempre."
"Non possiamo cambiare il corso delle cose, ma possiamo cercare una soluzione che vada bene per tutti ... con un po' di fortuna!" disse la coccinella guardando la mamma della bambina che era uscita in giardino a stendere la biancheria. Aveva il pancione grosso ed ogni tanto se lo accarezzava.-

Vedi Stella alzarsi di nuovo e guardare Kate come prima.
-Anche la mamma di quea bambina ha un pratellino nella pantia?-
-Proprio così, piccola mia.-
-Continua mamma!-
"Quando nascerà il tuo fratellino?" chiede la coccinella.
"La mamma dice che ogni momento può essere quello buono."
"Bene, vedrò ... di farmi venire qualche idea. Intanto ti lascio un po' di fortuna."
La coccinella s'incamminò ed andò sotto la nuvola dell'angioletto triste.
"Forse c'è una soluzione. La tua bimba avrà un fratellino da un momento all'altro. Va' subito a chiedere se  gli è già stato assegnato un angelo custode."
L'angioletto triste andò dal capo degli angeli e questi gli disse che stavano scegliendo un altro angioletto per quel bambino.
"Ed io che farò?" domandò l'angioletto triste.
"Resterai nel limbo fino a che non ti verrà assegnato un altro compito."
"Il mio compito è stare con la mia bambina. Io continuerò a volerle bene attraverso il suo fratellino."
"Perché pensi che dovremmo scegliere te?"
"Perché io la amo... più di tutti. Se non le starò vicino, si spezzerà il cuore sia a me che a lei."

Pochi giorni dopo venne alla luce un bellissimo maschietto che fu chiamato Gabriele, proprio come l'angelo che aveva annunciato alla Madonna che sarebbe diventata la mamma del Bambino Gesù.
Ma il più bell'annuncio fu per il nostro angioletto triste che alla fine era stato scelto per accogliere e custodire il nuovo nato.-

-Evvivaaaaa!-
Vedi Stella saltellare sul divano, ridendo e battendo le manine.
-Evviva, l’andoletto è contento, la bimba è contenta e anche il pratellino è contento!-
Kate ride a crepapelle, vedi le sue spalle scuotersi ad ogni risata e avresti voglia di unirti a quella gioia insensata per delle parole scritte su un libricino colorato.
-Mamma?-
-Si tesoro!-
-Allora il mio andoletto dibentelà anche l’andoletto del mio pratellino?-
-Può essere! Credo proprio di si. Il nostro angioletto sarà custodito dal tuo angioletto, sei contenta? Così starete sempre insieme.-
-Ti, mamma. Tono tanto contenta!-
Le vedi abbracciarsi e Stella accoccola il visino sulla sua spalla.
-Mamma?-
-Si tesoro!-
-Pecchè al pratellino lo chiami semple andoletto?-
-Perché papà ed io non siamo ancora stati capaci di scegliere un nome.-
Stella si stacca da lei all’improvviso ridendo.
-Pappà lo vuole chiamale Otton … Blahhh!-
Sottolinea l’ultima esclamazione arricciando il nasino. Kate ricomincia a ridere divertita e tu non puoi fare a meno di ridere assieme a lei, abbassi la testa tra le mani per non farti sentire e pensi che Stella ha ragione. Orson è davvero un nome orribile!
-Mamma?-
-Si tesoro!-
Risponde Kate dopo aver smesso di ridere, tenendosi il pancione dolcemente.
-Pecchè non lo chiamiamo Gabiel?-
Alzi la testa di scatto a guardarle. Kate è sempre di spalle, ma riesci a vedere il visino di Stella, girata dalla tua parte perché guarda la mamma. Ha gli occhi che le brillano e un sorriso bellissimo. E quel nome pronunciato dalla sua boccuccia è così dolce che ti ha provocato un brivido. Kate la accarezza ancora.
-Gabriel?-
-Ti mamma, come l’andoletto della Madonnina!-
Risponde sempre più eccitata la bambina.
-Gabriel! Gabriel Castle. Ma lo sai tesoro mio, che suona davvero bene?!-
-Allola lo chimiamo Gabiel, mamma?-
-Prima di decidere, dovremmo chiedere a papà cosa ne pensa!-
Vedi Stella arricciare di nuovo il nasino su un’espressione improvvisamente preoccupata.
-E te a pappà non piate? Che pacciamo lo chiamiamo Otton?-
Si china sul pancione della mamma e parla sottovoce.
-A te non piate il nome Otton, non è velo?-
Kate sussulta e si mette a ridere.
-Accidenti Stella, dal calcio che mi ha appena dato, credo proprio che non gli piaccia!-
Ridi anche tu e ti ritrovi d’accordo con il resto della tua famiglia, compreso il piccolo angioletto. Stella parla ancora al suo fratellino.
-Invece il nome Gabiel ti piate, velo piccoino?-
Il piccolo stavolta non scalcia, è immobile e silenzioso.
-Beh, Stella. Si dice che chi tace acconsente! Pare che Gabriel sia di suo gradimento.-
Sorridi e non stai più nella pelle. Ti senti felice come mai, quelle due creature meravigliose sedute ad un paio di metri da te sono tutto quello che un uomo possa desiderare nella vita. La voce autoritaria della tua Kate ti riporta alla realtà.
-Lei cosa ne pensa di questo nome, signor Castle?-
-Pappààààààààà, ma che ti pai teduto tulle cale?-
Accidenti! Se ne è accorta. Sapeva che sei lì, che le stavi spiando… scoperto!
Ti avvicini e balbettando le circondi il collo da dietro al divano e le dai un bacio sulla guancia.
-Scusa. Eravate così belle… quando sono entrato dormivate così tranquille… non ho voluto disturbarvi.
Lei ti guarda con quell’espressione che ti fa sudare.
-E dopo? Quando ci siamo svegliate? Qual è la tua scusa per averci spiato?-
-Non ti pà la pia, pappà, non è dutto!-
Ti rimprovera anche Stella, puntandoti il ditino contro la faccia.
-Va bene, avete ragione!-
Esclami facendo il giro del divano. Prendi in braccio Stella e ti siedi vicino a tua moglie.
-Non ho potuto fare a meno di spiarvi, eravate troppo belle… e dolci… e… tenere e non volevo perdermi questo momento.-
-Un momento segreto, tra me e mia figlia!-
Ti rimprovera ancora Kate fingendosi arrabbiata. Tu sfoderi il tuo sguardo da cucciolo indifeso.
-Non funziona così Castle!-
Continua Kate nella sua scena, seguita a ruota da Stella che tiene banco alla mamma.
-Non puntiona cotì Cattle!-
A questo punto Kate non può trattenere una risata, Stella ride appresso a lei e tu ti abbassi verso il pancione di tua moglie.
-Spero che almeno tu, piccolino, mi verrai incontro e starai sempre dalla mia parte!-
-Io non ci conterei troppo Castle. Se continui a dirgli che vuoi chiamarlo Orson, ti darà contro per tutta la vita.-
Ti risponde Kate con un sorriso malefico sulle labbra.
Tu non puoi fare a meno di baciarla. E’ bellissima in qualsiasi momento o con qualunque espressione, dolce o terribile, abbia il suo viso. Stella si mette le manine sugli occhi.
-Non guaddale PufPuf, ti tanno batando!-
Ridete fino alle lacrime entrambi, tu baci anche Stella e le stringi a te.
-Credo di avere trovato un modo per farmi perdonare.-
Mamma e figlia sollevano nello stesso momento un sopracciglio e tu ti senti perso. Stella ha preso le stesse espressioni di Kate, incredibile!
-Ho pensato che potremmo chiamare il bambino Gabriel!-
-Ma davvero?!-
Esclama Kate guardandoti con la stessa espressione.
-Si, davvero. Vi piace?-
-Credi di essere spiritoso non è vero? Lo ha scelto Stella quel nome!-
Kate comincia improvvisamente a farti il solletico e Stella la copia, tu ti dimeni sul divano ridendo a crepapelle.
-Ok, ok, va bene, chiedo pietà. Basta vi prego. Si lo ha scelto Stella e trovo che sia un nome perfetto.-
Stella ti abbraccia, ti schiocca un bacio sulla guancia e si abbassa sul pancione, per confabulare con suo fratello.
-Hai tentito piccoino? Te abbiamo patta! Ti chiami Gabiel. Meno male che ci ho pentato io!-
Stella vi strappa l’ennesima risata, le stringi a te sbaciucchiandole sotto al collo entrambe. E’ un dipinto perfetto. Vorresti restare in quella cornice per sempre.
Guardi Kate che si accarezza il pancione e tiene per mano Stella, mentre si appoggia alla tua spalla e si affida completamente a te. Ti rendi conto di essere sereno e felice, perché lei è serena e felice.
Lei è il motivo della tua serenità, ma tu sei il motivo della sua ed è questo che ti rende felice.
Prendi il libricino tra le mani e lo sfogli. Ti soffermi sulla figura dell’angioletto che dorme abbracciato ai suoi due bambini e senti un groppo alla gola.
Grazie per quello che fai angioletto. Hai ragione a dire che ti si spezzerebbe il cuore lontano da loro… io spero di non doverlo provare mai!



Angolo di Rebecca:

Ciaooo Zieeee!!!
Ma quanti errori! Word sebrava impazzito...tutto rosso!
Gli ho spiegato che Stellina è piccola e nonostante questo, il suo vocabolario è parecchio esteso, ma non ne ha voluto sapere.
Credo che molte di voi aspettassero...questo piccolo sequel...
Come dite? Troppo dolcioso?!
Ma come si fa a non essere dolciosi con quel musetto :)
(Vi, ti è apparso il sorriso ebete? Spero di si)
Martaaaaaa...per te!!!
Baci
 



P.S.:  Preciso che gli spezzoni della favola non sono farina del mio sacco.
Se volete leggerla tutta (è dolcissima!) questo è il link:
http://www.nenanet.it/favole/storie/angioletto.htm
  
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