Titolo: Malore
Fandom: Hetalia: Axis Powers
Personaggi: Polonia (Feliks Łukasiewicz), Lituania (Toris Lorinaitis)
Genere: fluff, sentimentale
Rating: verde
Avvertimenti: flashfic, shounen-ai lieve
Conteggio Parole: 334
Note: L'idea mi è venuta prima, prendendo spunto dal fatto che stamattina la testa mi girava così tanto che, per la mia incolumità dato che continuavo a cappottarmi ogni due passi, ho deciso di stendermi a letto. =_=
Ora che è passato mi son detta che se fossi stata Polonia, avrei sicuramente avuto Liet accanto tutto il tempo<3





A Polonia non capitava spesso di avere del malori.
Certo, negli ultimi tempi dormiva male, ma in quel periodo di crisi succedeva un po' a tutti.
E lui, al contrario di altri, riusciva comunque a non sobbarcarsi di lavoro.
Eppure, non sapeva nemmeno perché, quella mattina si era ritrovato ad avere un mal di testa così forte da ritrovarsi steso a terra.
Non era inciampato in nulla, e anche cadendo non aveva sbattuto troppo, aveva solo sentito una fitta alla tempia e visto la stanza girare e girare, fino a perdere l'equilibrio.
Benché cosciente, non era riuscito a capire cosa fosse successo dopo: aveva sentito delle voci, si era sentito sollevare da terra...
Quando riuscì ad aprire gli occhi era nella sua camera e Liet era accanto al suo letto, con espressione preoccupata.
Appena Toris si accorse che il compagno lo stava guardando, si piegò appena verso di lui.
- Stai bene? - sussurrò, come se pensasse che rumori troppo forti potessero disturbare l'amico.
Feliks sorrise e, benché sentisse ancora la testa girare, annuì con un cenno della testa. - Sì. È stato solo un capogiro. Ora è tutto ok - gli rispose.
Non doveva essere stato troppo convincente, dato che Lituania aggrottò appena le sopracciglia, ancora più inquieto.
Certo, non era nulla di grave, pensava il lituano, ma, conoscendolo, Feliks sarebbe stato capace di alzarsi subito e stare ancora male dopo.
Sollevò il braccio e, con la mano, carezzò delicatamente il volto del polacco.
- Riposati ancora un po'. Vado a cucinarti qualcosa - mormorò, alzandosi dalla sedia.
Polonia annuì e chiuse gli occhi.
Quando li riaprì, intuì che l'ora di pranzo doveva essere già passata e, col la testa finalmente libera dal dolore, si accorse che Liet si era steso accanto a lui e l'aveva abbracciato, addormentandosi a sua volta.
Nel guardare il viso rilassato del compagno, Feliks sorrise e, stringendo a sua volta il corpo dell’altro, decise che rimanere a letto ancora per un po' non gli avrebbe certo fatto male.