“E stop!” urlò Julie dietro la cinepresa.
“Julie quando ti deciderai a farli baciare?” disse Kevin.
“Quando tu ti deciderai a smettere di chiedermelo” rispose Julie.
Si battibeccavano continuamente sulla storia del Delena e Stelena.
"Ma è possibile che ogni qual volta terminiamo le riprese di una puntata in cui ci sono scene tra Damon ed Elena loro debbano fare così? Sembrano esser diventati peggio dei fan. Siamo di fronte ad una rivalità tra team. Alla nostra destra la fedelissima Julie del Team Stelena e alla nostra sinistra l'accanito Kevin del Team Delena... chi dei due vincerà?" Ian scoppiò in una risata fragorosa.
"Andranno avanti così finchè non ci sarà il bacio che tutto il mondo sta aspettando!" aggiunse avvicinandosi di più. 
"Già... il bacio! Questo bacio lo sto aspettando anch'io con ansia" dissi sorridendo con malizia.
"Se vuoi posso mostrartelo in anteprima..." mi accarezzò il viso e portò la sua mano dietro la mia schiena 
"Devi solo..." e mi strinse più forte al suo petto "Si così..." ero così eccitata che non curante delle persone che ci circondavano lo baciai con passione.
"Ecco, guarda un pò li! Sono perfetti insieme! La gente vuole questo, non vuole una Elena perennemente depressa alla ricerca disperata di Stefan. I fan vogliono che Elena si rassegni, volti pagina e ammetti una volta e per tutte i suoi reali sentimenti per Damon. E perchè no? Potremmo girare una scena come i Forwood" 
Io e Ian inevitabilmente scoppiammo a ridere.
“Ops… e chi l’avrebbe mai detto che il nostro bacio avrebbe contribuito a creare tensioni? Avremmo dovuto posticiparlo all’uscita dal set. Andiamo ti prego non li reggo più”
Uscimmo dal set tenendoci mano nella mano lasciando li il lavoro e le controversie dei produttori.
Una volta fuori, Ian mi strinse tra le sue braccia così forte che potei sentire il battito del suo cuore.
Alzai il viso su di lui, lasciando libero spazio alle nostre labbra vogliose d’incontrarsi.
Il suo cellulare interruppe quel nostro momento idilliaco. 
Guardò lo schermo e il suo sguardo cambiò.
“Ian chi è?” spostò i suoi occhi su di me e rimase in silenzio.
“Ian che succede? Perché non rispondi?” ero tentata dal togliergli il cellulare che stringeva gelosamente tra le mani ma odiava chiunque violasse la sua privacy e lo rispettavo perché era un qualcosa che condividevamo.
“Nina devo vedere una persona. Ci vediamo più tardi, ok?”
“Ma posso sapere almeno chi è?” mi baciò frettolosamente e andò via lasciandomi nell’incertezza.
“Ma Ian…” era già troppo lontano per sentirmi.
Decisi di lasciargli i suoi spazi dando a lui la libertà di venire da me a parlare qualora avesse voluto parlarne.
“Hey Nina, caffè time?”
Candice e Katerina come al solito mi raggiungevano al termine di ogni ripresa per spettegolare davanti un buon caffè energizzante.
“Si, certo andiamo!” abbozzai un sorriso e le raggiunsi.
Seduta al tavolino non facevo altro che pensare alla chiamata che aveva fatto scappare Ian.
E se si trattasse di Megan? Non potrei sopportarlo. Sono molto gelosa di tutto quello che è mio.
“Terra chiama Nina? C’è qualcuno? Siamo qui da 20 minuti e non hai proferito parola, ti isolata nel tuo mondo ferma a fissare quel caffè che ormai si è freddato”. Candice mi distolse dai pensieri.
“Lo so, scusatemi. Non sono di compagnia oggi! Sono preoccupata. Prima che voi arrivaste ero con Ian, all’improvviso ha ricevuto una chiamata che l’ha fatto scappare senza dir nulla… ed io sto sclerando, non so chi possa essere o almeno si è vero sospetto qualcosa ma vorrei tanto sbagliarmi.
Magari non sarà nulla ed io mi sto soltanto coprendo di mille paranoie insensate, però lui… voi dovevate vederlo!” svuotai il sacco, gesticolando come tutte le volte in cui il nervosismo prende il sopravvento.
“Nina pensi che sia Megan?” e speravo di non sentir più quel nome… quel nome che abbatteva tutte le mie certezze… quel nome che faceva crescere la mia gelosia e diminuire la mia fiducia verso Ian.
Non che non mi fidi di lui, però so cos’ha fatto lui a causa sua.
“Si, Kat penso si tratti di lei. Ian mi ha raccontato di esser stato con lei quando stava con Ashley Greene, chi mi dice che non possa farlo anche con me? Chi mi da la certezza che lui non possa tradirmi?”
“La certezza sta dentro al cuore perché lui è l’unico a sapere quanto ti ami Ian e se non te ne ha parlato è perché magari vorrà affrontare la situazione, qualunque cosa si tratti, in prima persona e poi parlartene. Nina Ian ti ama lo sai anche tu.” Candi era la pacifista del gruppo.
“Scusatemi io devo andare. Ho bisogno di sapere di che si tratta.” Senza aggiungere altro mi alzai dal tavolo e raggiunsi l’albergo dove alloggiavamo. 
“Salve Signorina Dobrev” Mark che ragazzo gentile, lavora alla reception e si è preso una cotta per me e Ian da vero stronzo si diverte a farlo ingelosire quando siamo insieme. 
“Ciao Mark, hai per caso visto Ian?” il suo sorriso scomparve.
“Si, è in camera.”
“Grazie mille. Ciao.” Senza indugiare troppo mi accigliai a raggiungere la sua camera.
Bussai una, due e alla terza aprii la porta.
“Nina…” noi eravamo in grado di leggerci in viso senza dir nulla ma questa volta la sua espressione era indecifrabile. 
“Ian perché sei scappato così? Ok, sai che ti appoggio totalmente sulla questione della privacy del cellulare e di tutto il resto però da quando te ne sei andato, io sto impazzendo. Tu mi conosci e proprio perché mi conosci non te ne saresti dovuto andare lasciandomi senza una spiegazione… 
Noi due stiamo insieme e penso di dovere sapere se”
“Megan” strabuzzai gli occhi. Mi aveva interrotto e aveva pronunciato quel nome, quel nome che maledico ogni qual volta lo sento.
“Co- cosa?” balbettai senza rendermene conto.
“Hai ragione! Ho reagito nel peggiore dei modi, me ne sono andato e non ti ho detto nulla per paura di ferirti perché so cosa pensi di lei e so che ti avrebbe fatto star male sapere che lei mi aveva cercato.”
Ero entrata in uno stato vegetativo, non riuscivo a parlare. I miei muscoli erano bloccati, non riuscivo a muovermi.
D’un tratto lui si avvicinò e mi strattonò.
“Nina parla… non è ancora successo nulla!” quelle parole mi fecero sussultare.
“Cosa? Non è ancora successo nulla? E che cosa deve succedere Ian? Mi fai schifo! La storia non si ripeterà un’altra volta.”
“Nina ma che stai dicendo? E non uscire da quella porta perché”
“Perché altrimenti che cosa fai?” una lacrima rigò il mio viso e prontamente si precipitò da me.
“Nina ti prego ho sbagliato a dire quello che ho detto, non intendevo quello…” ero agitata, non trovavo pace.
Mi voltai per andarmene e lui mi trattenne.
“Nina ti vuoi fermare, cazzo?”
“ No, Ian! Non mi fermo e non dirmi di calmarmi. Mi sono stufata di divederti con quella finta bionda” sputai la verità a denti stretti e lo vidi abbozzare un sorriso.
“Hai pure la faccia tosta di ridere?”
“Non riesco a non farlo. Sei ancora più bella quando t’incazzi che non riesco a tenerti il muso”
“Allora in questo momento sarò una strafiga perché sono incazzata nera. Non sei tu quello che deve tenere il muso a qualcuno, è chiaro?” mi si avvicinò, mi cinse i fianchi e mi guardò in quel modo… quel modo che mi fa perdere il controllo, quel modo che mi fa perdere completamente la ragione.
“Ian non farlo…”