Ero sul mio letto con le gambe contro il muro e la testa in giù a penzoloni. Avevo il telefono in mano e un sorriso enorme stampato in faccia. Pensavo solo a una cosa: si sono lasciati! Un tuono fece tremare i vetri della finestra e spaventò i miei cani. Scesi giù dal letto e andai da loro a coccolarli << No piccoli, tranquilli era solo un tuono… >>dissi loro sorridendo ancora come un ebete. Non riuscivo a togliermi quel sorriso dal viso. Nick ora era single. Non sapevo se farmi avanti o no. Se gli avrei detto “Ti amo ancora” lui potrebbe dirmi “Io no” facendo così la parte della fessa che è ancora innamorata del suo primo fidanzato.
Avrei aspettato che lui si facesse avanti. Ma se non l’avrebbe fatto? Non so cosa farei…
Un altro tuono si scagliò al suolo facendo spaventare di nuovo i miei cagnolini. Li strinsi forte a me.
Pensavo ancora a cosa farei senza Nick quando sentii un rumore strano. Guardai il telefono ma non era arrivato nessun messaggio, poi di nuovo quel rumore. Guardai i miei cagnolini ma erano sotto il tavolo a tremare per il temporale. Di nuovo lo stesso rumore. Poi capii. Il vento sicuramente aveva fatto muovere i rami dell’albero facendoli sbattere contro la finestra. Appoggiai la testa contro il vetro freddo guardando la pioggia che cadeva, mi rilassava. Chiusi gli occhi beandomi del suono della pioggia, poi di nuovo quel rumore. Ma mi accorsi che non era un ramo ma una pietrolina. Guardai sotto e rimasti a bocca aperta.
Nick era sotto la mia finestra che lanciava pietroline. Ok calma. Aprii la finestra << Ehi, che ci fai qui? >> buttò le pietroline che aveva in mano per terra << Sono venuto a dirti una cosa >> il mio sorriso si spense. Mi accorsi che era ubriaco. << Nicholas sei ubriaco e se continui a star là sotto ti prenderai un bel raffreddore. Vai a casa per favore >> Si tirò giù il cappuccio << Non vado a casa fino a che non ti dico una cosa >> sbuffai << Dai, cosa mi devi dire >> sorrise << Miley ti amo >> risi, era solo quello che riuscivo a fare. E’ vero che quando si è ubriachi si dice la verità ma non ci credevo. <<Ok me l’hai detto. Ora puoi andare a casa >> lui sorrise e scosse la testa  << Scendi o sto qui tutta la notte >> lo guardai malissimo, ci pensai un po’ su. Decisi di scendere, non poteva stare lì tutta la notte. Presi un paio di converse e me le misi. Quando aprii la porta della mia camera lo sentii urlare << Però devi scendere dalla finestra >> sbuffai e andai alla finestra. Non era tanto alto, due metri massimo ma dovevo farlo. Misi una gamba fuori dalla finestra e sussurrai << Guarda te cosa mi tocca fare… >>misi anche l’altra fuori. Poi incominciai piano piano a scendere facendo attenzione a dove mettevo i piedi. Improvvisamente a causa del muro bagnato dalla pioggia scivolai ma Nick mi prese da sotto stringendomi a lui. Quando i miei piedi toccarono terra lo abbracciai e gli dissi << Sei uno stronzo, mi stavo per spaccare l’osso del collo per te >> Si mise a ridere. Poi mi staccai e lo guardai male negli occhi << Che c’è? >> mi chiese. << Ma se sei ubriaco come hai fatto a tenermi? Gli ubriachi non riescono a tenersi in piedi da soli e tu mi hai preso mentre stavo cadendo… >> Rise di nuovo e mi chiese << Per caso senti dell’ alcool? >> e mi lasciò un dolce bacio sulle labbra. Un bacio bellissimo. Sentivo solo le sue soffici labbra sulle mie. Ci staccammo e sorridemmo << Zero alcool. >> poi ad un tratto diventò serio << Sposami >> continuai a sorridere << Di solito ci si inginocchia e si mostra un enorme anello >> Si inginocchiò e mi mostrò una scatoletta blu. Smisi di sorridere << Nick stavo scherzando >> aprì la scatoletta e io sbarrai gli occhi portandomi una mano alla bocca << Sposami >> ripetè. Io abbassai la testa incominciando a piangere dalla gioia << Ora penso seriamente che tu sia ubriaco >> dissi ridendo << Scusami, ma sono ubriaco di te >> Mi misi a ridere e annuì con la testa. Lui si alzò e mi infilò al dito l’anello. Lo guardai << Sei pazzo. Ma ti amo per questo >> dissi prima di saltarli addosso e baciarlo mentre un altro tuono si scagliava in cielo come benedire la nostra unione.