Il pomeriggio era molto caldo, ma alla sera tutti sapevano
che il clima andava rifrescandosi. L’autunno non era ancora arrivato, ma le
piante iniziavano a perdere quel bel verde che le aveva contraddistinte per
molti mesi. La donna decise che era meglio abbandonare i tessuti leggeri e
indossare qualcosa di più pesante per la notte.
Il suo animo era un po’ sottosopra. Il pomeriggio caldo
l’aveva prosciugata di tutte le forze e inoltre dei capogiri antipatici
l’avevano disturbata.
Sentì dei passi familiari nel corridoio. Sorrise. La porta
si aprì e un bel profumo mascolino e boschivo si sparse per la stanza. La donna
continuò a frugare nei cassetti senza voltarsi, sapeva chi era entrato. Due
poderose braccia la circondarono e un bacio si stampò sulla nuca di lei.
“Benvenuto, hai cenato bene?”
“Uhm diciamo di sì…ma sono venuto a prendermi il dolce”
Lei rise e si voltò verso di lui, accarezzandogli il
lineamenti duri del volto.
“Perché non sei venuta a cena? Il moccioso mi ha tempestato
di domande.”
“Scusa tesoro, ma avevo dei capogiri.” Detto questo la donna
posò la testa nell’incavo della spalla di lui.
“Stai male?”una sottile e impercettibile espressione di
preoccupazione segnò il bel volto autoritario e fiero.
“Dai tesoro, sto bene, stai tranquillo!”
“Tsk, comunque il mio dolce lo voglio.”
“Il solito ingordo!Vediamo cosa si può fare…” ribadito ciò,
la donna l’abbracciò, l’uomo la strinse forte a sé, poi la guardò in volto
cercando le sue belle labbra da baciare.
Il bacio era caldo, appassionato e coinvolgente. Senza
sapere come si ritrovarono nel letto, pronti a fondersi in un unico essere,
ancora una volta, insaziabili l’uno dell’altra. Quando i sensi furono placati e
i desideri reciproci appagati, i due amanti stettero in dormiveglia per qualche
minuto, per poi abbandonarsi all’oblio del sonno.
Succedeva spesso ormai. Erano come due magneti. Quando la
BigBabol gigante conosciuta come Majin Bu è stata sconfitta e la pace
ristabilita, le cose alla Capsule Corp. andavano a gonfie vele. Vegeta e Bulma
stavano di nuovo insieme, il sacrificio di lui servì per fargli prendere
finalmente coscienza dell’amore per lei e per il piccolo Trunks.
Nessuno dei tre però poteva immaginare l’uragano che si
sarebbe abbattuto da lì a poco su di loro.
Bulma venne destata da un odore molto intenso di muschio e
di pino. Allungò il braccio in cerca del compagno, ma realizzò che doveva
essersi già alzato. Il rumore dell’acqua che scorreva nel lavandino rassicurò
Bulma. Era in bagno intento a farsi la barba o a lavarsi i denti.
“Tesoro, cos’è questo odore?” chiese la donna.
“Il mio dopobarba..”
“Ma caro è orrendo!perché non usi il solito?”
Vegeta uscì dal bagno con lo spazzolino in mano e la guardò
stupito:”Bulma…è il solito!”
“Oggi devi aver esagerato con le dosi..”
“Ehi io so farmi la barba, avrai l’olfatto fuori uso!”
Leggermente stizzita Bulma ribattè: “Comunque sia lavati, mi
dà la nausea!”
“Non rompere già di primo mattino donna!”
Con un sorrisetto beffardo (aveva un buon maestro ndMemole)
la donna gli disse:
“Bene tesoro, visto che la mettiamo così, stamattina morirai
di fame e andrai a farti una bella scampagnata in mezzo ai muschi e ai tuoi
adorati pini!” detto ciò, la donna uscì dalla stanza, consapevole della sua
vittoria.
Riluttante il povero Vegeta si sciacquò il viso cercando di
attenuare l’odore.
“Trunks, vieni immediatamente quaa!!”. L’urlo di Bulma
riempì tutte le stanze della C.C. e fece trasalire tutti gli inquilini. Era da
poco passata l’ora di pranzo, e tutti erano indaffarati con le proprie cose.
Trunks stava giocherellando con un videogioco, aveva ormai
quasi 15 anni, era un bel ragazzino e da lì a poco sarebbe diventato
vicedirettore della C.C.
Vegeta invece, visto il periodo di pace, aveva rinunciato ad
allenamenti intensi (faceva insomma lo stretto necessario) e aveva iniziato a
svolgere attività….alternative. Infatti il nostro principe era diventato un
“tuttofare” dopo aver seguito un programma che denunciava gli idraulici, i
giardinieri come categoria pericolosa per i tradimenti.Si dava dunque al
bricolage, all’idraulica, al giardinaggio, così da evitare che estranei si
avvicinassero alla sua Bulma con una scusa o l’altra.
Il ragazzo corse per tutta la casa prima di arrivare dalla
madre e con un’espressione curiosa le chiese: “Che succede mamma?”
“e hai il coraggio di chiederlo? –la voce della donna era
acuta e nervosa- hai lasciato il tuo bicchiere d’acqua sul tavolo, dovevi
metterlo nel lavandino!Ma che razza di figlio sei?Io non sono la tua sguattera
hai capito ingrato?A volte mi pento di averti in mezzo ai piedi!”
Quelle parole poco soppesate e deliranti pesarono sul
ragazzo come un macigno, che nessuno avrebbe potuto spostare. Il suo sguardo
divenne opaco e umido. Alla scena accorse pure Vegeta che per poco, dopo l’urlo
della moglie, non si tagliò la mano con uno smeriglio.
Senza dire una parola Trunks raccolse il bicchiere, lo
poggiò sul lavandino e se ne andò tristemente. Bulma era ancora lì, tremava.
Vegeta andò via senza dire una parola. Quando la terrestre era di quell’umore,
solo la fuga avrebbe potuto salvarlo; probabilmente l’avrebbe intervistata sul
fatto più tardi. La donna ancora scossa si sedette su una sedia con le mani
vicino alle tempie. “Cos’ho fatto?”
Quella notte Bulma non riuscì a prendere sonno e stette
vicino alla finestra a pensare. Vegeta invece se ne stava nel letto
sonnecchiando, conscio che la donna nascondesse qualcosa, ma altrettanto sicuro
che da lì a poco ne avrebbe parlato. Bulma pensava, pensava e pensava…Capogiri,
sensibilità agli odori, scenate da tragedia greco-romana…qualcosa non andava.
Senza trovare una giustificazione valida, la donna entrò nel bagno per lavarsi
i denti promettendo di parlare al suo Trunks, per chiedergli scusa.
Aprì un’anta dell’armadietto del bagno in cerca del suo
spazzolino, quando la sua attenzione fu catturata da una scatoletta con un
bambino.
Un lieve rossore si impadronì delle sue guance. Posò
spazzolino e dentifricio e prese la scatoletta. Non era ancora scaduto. Tanto
valeva provare. Un colore, quello poteva cambiare quella piccola famigliola e
tutti i rapporti. Blu o rosa, rosa o blu...Rosa la vita, blu il niente. Poi un
urlo. L'ennesimo urlo isterico:"ROSA, POSITIVO, POSITIVOOO!"
Vegeta si svegliò di soprassalto, spaventato si guardò
intorno. lei non c'era. Vide poi la luce del bagno accesa e si fiondò
all'interno.
"Che strilli donna? Che è successo?"
"ehm niente caro, mi sono scottata con l'acqua
calda..."
"Ah sì? io invece ho sentito "positivo"...che
significa?"
".."positivo"? no tesoro, ho detto
"cattivo", riferito al rubinetto...lo dovremo far aggiustare da
un'idraulico.."
Bastò solo l'occhiataccia del compagno per far scartare alla
donna l'idea dell'idraulico. Vegeta tornò a sdraiarsi sul letto aspettando che
la sua compagna giungesse.
Spenta la luce Bulma si avviò nel suo letto con un
sorrisetto stampato sulle labbra. Si toccò la pancia...dentro di lei si
sviluppava un'altra vita...una vita nata dall'amore...Si accostò al petto del
compagno e si sistemò in una posizione comoda. Nessuno dei due parlava. Il
silenzio era quasi surreale, quando Vegeta le disse:
" Di quante
settimane?".
Bulma trasalì e non rispose.
"Ehi non fare la finta addormentata nel letto...sai che
non mi piace ripetermi".
"Non lo so tesoro..domani vado dal ginecologo".
Lui la strinse a sè e la donna chiuse gli occhi.
"Beh tanto in casa spazio c'è ne a sufficienza...uno in
più, uno in meno...è uguale...-le sue parole volevano risultare fredde e
distaccate- un altro moccioso non mi disturba".
era il suo modo per dirle che gradiva la presenza del
nascituro. Bulma sorrise e gli diede un bacio. Vegeta capì che le sue parole
risultarono incoraggianti e benevole...fece spallucce e le disse: " ok ok
donna, è una cosa bellissima!..fingere con te è inutile".
Bulma soddisfatta continuò a baciarlo. La tv anche quella
notte rimase spenta.
***
"Buongiorno amore della mamma hai dormito bene?"
la voce della madre risuonò nella testa di Trunks. "ehi tesoro
svegliati!". Alla seconda sollecitazione Trunks aprì gli occhi. La madre
era chinata sul suo letto. Gli sorrise. Trunks era piuttosto confuso, sia
perchè era sveglio da poco, sia perchè la strigliata di ieri era ancora nella
sua testa.
"Mamma io..." non riuscì a dirle nulla perchè
Bulma gli mise un dito sulla bocca.
"Shh tesoro! Parlo io..-la sua voce era calda e
mielosa- tesoro mi dispiace tantissimo per quello che ti ho detto ieri. Sono
state delle cose cattive che una madre non deve mai dire a suo figlio. Io sono
fiera di te amore mio, tu sei un figlio generoso, disponibile e sensibile.
Certo a volte ci fai arrabbiare, quando fai i capricci per la play station, ma
io ti adoro. La tua nascita mi ha aiutato a realizzarmi nella vita, hai unito
indissolubilmente me e tuo padre. Questa unione verrà ancora più salda perchè
aspetto un bambino."
Mentre la madre parlava nel viso di Trunks si disegnò un
sorriso smagliante. Di scatto abbraccio la mamma.
"Mamma grazie di esistere e di darmi un
fratellino!" le disse.
"Prego tesoro...certo se ci vedesse tuo padre, non la
finirebbe più di stressarmi!"
"Troppo tardi cara, ora devi pagare pure le cure del
dentista...- una voce calda e mascolina si fece sentire dallo stipite della
porta- sono pieno di carie".
***
Sono ormai passati 15 anni da allora. Bulma e Trunks si occupano
della Capsule Corp. lei è la direttrice, lui il vicedirettore. Entrambi mandano
avanti l'azienda di famiglia. Anche se Trunks qualche volta viene meno ai suoi
compiti fuggendo dalla finestra dell'ufficio.
Vegeta è ormai un uomo di casa. Un casalingo modello, si
occupa dei guasti della casa e della sua adorata Gravity Room...ma non solo
spesso si occupa anche della sua adorata figliola. Bra ha 15 anni ed è una
ragazza piena di vita, una Bulma bonsai. Assomiglia in modo straordinario alla
madre, di Bulma ha ereditato il carattere frizzante, l'aspetto e soprattutto la
smania degli acquisti.Dal padre invece ha ereditato il comportamento fiero ed
altezzoso, degno di una principessa.
Vegeta adorava sua
figlia anche se la chiamava "uragano". La ragazza infatti costringeva
il povero genitore a seguirla nelle sue spese pazze, a portare pacchi e
pacchetti, inoltre la ragazza era così espansiva da abbracciarlo e baciarlo in
pubblico. Vegeta non sapeva arginare la situazione, bastavano infatti gli
occhioni blu della figlia per calmarlo se era arrabbiato, per convincerlo se
era diffidente. Bra riusciva a rendere nulle tutte le difese dell'uomo; proprio
come aveva fatto sua moglie quando si conobbero. Ora sapete perchè agli uragani
danno spesso il nome di una donna.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto la mia fanfiction!!Coloro che hanno avuto la pazienza di leggerla. Ringrazio anticipatamente chi mi lascerà un commento, sia positivo che negativo, tutte le critiche sono costruttive!!!Un bacio! Alla prossima...ne ho già una in cantiere!^_^