*Verona, 1500. Una fanciulla sta di spalle su un balcone, vestita interamente di rosa. Il velo le copre interamente i capelli, e ha un atteggiamento impaziente.*

-Oh, Brickomeo, perché sei tu, Brickomeo?-

*La ragazza ha un viso lungo e dai lineamenti marcati, con degli splendidi occhi viola, che traspirano una dolcezza repressa.

Aggrotta le sopracciglia nere e folte.*
-Brickomeo? Dove diavolo sei?-

*Si sentono degli sbuffi, e sotto al balcone vediamo un ragazzo dai capelli a spazzola neri, che fa delle flessioni. È vestito alla moda del tempo, calzoni a sbuffo, calze, giacchetta ricamata, ed enorme cappello con un’ enorme piuma. Tutto azzurro.*

-Uno, due, uno… oh, Jolietta, perdonami, son qui!-
-Pfui, Quante ne hai fatte?-

*La fanciulla (ma ne siamo sicuri?) è molto scettica.*

-Duecentoquaranta!-
-Tsk, io oggi ne ho fatte trecento, e con una mano sola!
E sono anche molto meglio di te a fare ginnastica!-

*Jolietta scosta il velo, si posiziona sulla ringhiera del balcone e si lancia, facendo un quadruplo salto carpiato, e atterrando perfettamente in piedi.*

-Complimenti! Lei è la prima donna che vedo che riesce a farlo! Anche mia madre si fermava solo al terzo salto!-
*La ragazza arrossisce, ma si riprende subito.*
-Forza, ti sfido ad una gara di corsa!
*Il sipario si chiude*
 
 
*Il sipario si apre, e vediamo un bell’ uomo dal sorriso affascinante e cattivo, che parla con un omaccione dalla pelle nera.*

-Chefpuleti, ordunque, favella!
Cos’ è codesta historia che le mie orecchie han udito?-
-Oh, Christecchi, per carità, finiscila!-
-D’ accordo, ma stai calmo! È per fare scena!-
-Nemmeno fossimo a teatro!
Comunque , ho tenuto d’ occhio Jolietta e Brickmeo, e in effetti stanno legando molto, direi anche troppo… però sono così carini!-

*L’ omaccione si commuove, Christecchi sorride, questa volta sadico.*

-Bene bene, vediamo di rendere il tutto più… interessante!
Ho deciso! Li dividerò! Chissà se con un campo minato attorno alle rispettive case…
Chefpuleti, come te la cavi come cecchino?-

*I due uomini continuano a parlottare, ignari del fatto che Brickomeo, fermatosi per riprendere fiato durante la corsa, stesse ascoltando tutto…
Il ragazzo, sconvolto, corre a dirlo a Jolietta, che lo aspettava facendo addominali.*

-Jolietta! Io li so fare tre volte più velocemente con un imbottitura di ferro nei vestiti!-
-Tsk, io ce l’ ho di piombo!-
-Comunque, non c’ è tempo da perdere! Il malvagio sindaco di Verona, Christecchi, con l’ aiuto di Chefpuleti, vuole separarci! Li ho sentiti parlare poco fa!-

*Jolietta è sorpresa, e sui suoi occhi cala un velo di tristezza ben mascherato.*

-Ma no! Come faccio io senza qualcuno a (quasi) il mio livello?
Mi ucciderò dalla noia!-
-E allora facciamolo! Ho qui il modo!-

*Brickomeo prende dalla tasca una bottiglietta con la scritta MORTE APPARENTE, e la mostra fiero alla ragazza.*

-Con questo, io mi ucciderò, perché senza te da sfidare, non vale più vivere!-
-Ma, Brickomeo, qui c’ è scritto MORTE APPARENTE, non si muore sul serio!  Non l’ hai letto?
E soprattutto, che diavolo ci fai con una bottiglietta del genere in tasca?-

*Jolietta è perplessa, lui arrossisce.*

-Oh, non dirmelo, non sai leggere!  E scommetto che quella era la tua merenda, prima che tu madre ti dicesse che c’ è scritto morte! –

*Brickomeo arrossisce ancora di più, è imbarazzante quando lei lo riesce a capire così bene.*

-Anche se sei una capra, non è una cattiva idea… potremmo fingerci morti, e, una volta sottoterra, liberarci e fuggire via per sempre!
Ovviamente sarò io a uscire per prima e ad aiutarti!-
-Questo è tutto da vedere!-
-Ci si vede all’ inferno, Brickomeo!-
-Ti sfido a cadere a terra prima di me, appena bevuto!-

*Bevono, e stramazzano al suolo, vicini.*

                                *Il sipario si chiude.*

Un sussurro: -Tanto la morta la faccio meglio io!-
 
Fine.