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Autore: Gipsiusy    19/01/2012    7 recensioni
I pensieri di uno Sherlock in un pomeriggio di noia.
Inspirata da alcune strofe della nuova canzone di Tiziano Ferro "la differenza tra me e te", ho realizzato cosa potrebbe pensare Sherl mettendosi riflettendo sulla loro situazione. Sono nuova del Fandom e,anche se non lo metto negli avvertimenti,credo sia leggermente OOC..non distruggetemi!
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'With you...'
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note dell'autrice: a parte le solite cose(personaggi non miei,ecc...),ci tengo a sottolineare alcune cose:
1,è la mia prima fic in questo fandom,non uccidetemi vi prego!!!ci pensa giù Sherlock..
2,e anche più importante,non sono una di quelle fan esagerate,ma consideravo questa canzone adatta poiché me l'ha ispirata. Se non vi piace Tiziano Ferro,non significa che la fic è frivola o senza sapore. Quando l'avrete letta mi potrete dire tutto ciò che volete!
3,ringrazio Sherlock e John per essersi prestati..sopratutto John per aver impedito la mia morte precoce!
buona lettura!



The difference.

 
A te piacciono le donne,io non le posso neppure vedere. Così frivole,ingannatrici,false.
Ami la tranquillità. Una serata a casa o magari in un pub con qualche amico,senza alcun motivo specifico. Per me è semplice noia,della peggior specie. Una serata tranquilla equivale a correre per mezza Londra alla ricerca di un Taxi.
Adori il Natale e tutte quelle idiozie fatte per spendere tempo e denaro. Sei riuscito a fare l’albero con Miss.Hudson solo perché ero troppo impegnato per impedirvelo.
Insisti per andare a lavorare,avere una vita normale e venire a contatto con la gente quando sai che con quello che guadagniamo,-che guadagni!- mi ripeti sempre,potresti stare senza fare nulla per il resto della vita. Vuoi che tutto sembri normale per te,la tua psicologa ti incoraggia e cosa posso dire io in contrario?
 
Eppure non siamo così diversi..
Entrambi abbiamo un passato che non vogliamo ricordare. Nel tuo armadio gli scheletri della guerra tornano a trovarti di tanto in tanto,senza che tu possa difenderti.
Io dalla mia ho una vita vuota,triste,colmata da quei piccoli sprazzi,quelle scintille che rappresentavano i casi da risolvere. Forse sono davvero pazzo. Tuttavia erano gli unici momenti in cui non provassi noia e indifferenza.
Feel…something..
It’s strange, for me.
È bastato che arrivassi tu per illuminare il mondo,e intendo in senso letterale.
Ero sempre troppo preso dai dettagli per rendermi conto del mondo,e invece è bastata una mano diversa da quelle curate e care londinesi,un bastone inutile e due occhi castani e caldi per svegliare il mio mondo.
-io sono Sherlock Holmes.-
Non sapevi a cosa andavi incontro,vero John?
 
 
Tu,non io.
La notte riesci a dormire perché sei tranquillo,non hai paura di quello che accade.
Io non posso chiudere occhio. Come mi sarebbe possibile solo pensare a dormire quando il solo pensiero di un semplice errore potrebbe causare la morte di un innocente,o la distruzione di una nazione intera.
Molti sono fermamente convinti che io non abbia in senso morale o qualcosa di simile. In realtà sono convinto che preoccuparmi non riuscirebbe a salvare nessuno. Tanto lo fai tu anche per me.
A volte anche troppo.
Come quando dopo una giornata intera correndo per la città in lungo e in largo ti volti verso di me e sorridendo mi chiedi: “come ti senti?”
Il sorriso è un semplice arricciamento di labbra,eppure potrei giurare che qualcosa si è mosso nel mio corpo,o forse nel mio cervello. Ecco,il fatto che non riesca neppure a definirlo,e con ciò non sia del tutto distrutto dal dubbio,è un chiaro segno. Forse sto veramente impazzendo.
 
- Sherlock sono tornato! Non ho fatto in tempo a fare la spesa..-
-ho già chiamato dal cinese. Calcolando il traffico,l’aumento di pazienti per via dell’influenza e la tua proverbiale sfortuna era del tutto calcolato.-
-Ah,bene..-ti siedi su divano accanto a me. –nessun caso interessante?- chiedi,anche se sai la risposta.
-A quanto pare il gelo intimorisce anche i criminale più incalliti..ma dove sono finiti quei killer psicopatici che c’erano una volta..quelli che ti lasciavano tanto di biglietto “voglio fare un gioco con te*”..-
-ma quello era un film,e conoscendoti pur scovando il killer lo avresti lasciato fare perché lo meritavano..-
-mhpf..- mi alzo e prendo il violino,deciso a riempire in qualche modo quella serata.
-ad ogni modo..il muro è esattamente come l’ho lasciato,l’appartamento non è esploso e non sento puzza di cadavere..come hai riempito questo interminabile pomeriggio?-
-potrei aver sempre aperto la finestra e acceso il riscaldamento al massimo.-
-ovvio..se funzionasse correttamente la caldaia..allora che hai fatto?- mi guardi con quegli occhi luminosi e leggermente preoccupati.
-Non temere,nulla di illegale..ho letto e commentato il tuo blog,risposto sul mio e sono rimasto sul divano in perfetto silenzio.-
-A cosa pensavi?- ottimo,è migliorato nel processo di deduzione.
-A te. E Me.- rispondo tranquillo mentre diventi di un delizioso colore vermiglio.
-e a quale grande conclusione sei giunto?-
-nulla di interessante..-rispondo evasivo e voltandoti del tutto le spalle.
 
-Nulla di interessante-
John rimase interdetto. Era per caso capitato in un universo alternativo?
Da quando qualcosa che ha pensato il grande Sherlock Holmes non è interessante??
“pensavo a te. E me.”
Che fosse per quello che non voleva rispondere?Forse non si sentiva sicuro..possibile?
Sherlock Holmes non faceva mai nulla a meno che non avesse un margine di riuscita del 100% o giù di lì,soprattutto se riguardava lui in prima persona. “Sarebbe in pericolo la sicurezza nazionale!” gli aveva detto una volta.
Tuttavia..
Tuttavia era successo qualcosa che non assicurava un margine di successo ampio..
Quando si erano “messi insieme” per così dire.
§flash back§
Era una fredda sera di metà gennaio. Avevano appena chiuso un caso su un maniaco pluriomicida ecc..,un servitore di una certa divinità inesistente di cui parlava a vanvera mentre lo teneva in ostaggio..un certo Jashin*..
Sherlock era giunto giusto in tempo prima che la falce di quel tipo inquietante gli sfiorasse il collo ed erano tornati a casa felici e contenti. Si era accasciato sulla poltrona e aveva acceso la televisione a un film qualsiasi..americano forse..non gli importava.
Sarebbe felicemente scivolato nel sonno se non fosse per un paio di occhi gelidi che lo fissavano da quando erano arrivati a casa,se non da prima.
Per quale motivo quegli occhi tanto enigmatici da mettere in crisi lo stesso proprietario lo stavano fissando?
E soprattutto..perché si sentiva così a disagio?Andiamo,John,solo per uno sguardo? Riprenditi..
Aveva accettato da tempo questa strana attrazione per l’ultima persona al mondo a cui dovrebbe essere rivolta,quindi avrebbe ignorato la cosa da uomo. Certo,ci sarebbe riuscito!
E intanto Sherlock continuava a guardarlo.
Finalmente quella specie di cosa era finita e poteva andare a letto. Aveva fatto la scena alla perfezione ed era intenzionato ad uscire dalla stanza per recarsi in bagno. Anche perché,benché ne dicesse,uno sguardo del genere non si poteva ignorare.
Mentre rifletteva su queste cose Sherlock si era alzato e l’aveva preso per un braccio facendolo voltare. E sempre in un silenzio serafico aveva appoggiato l’altra mano sul collo e l’aveva baciato.
Quando si separarono,John era fermamente convinto di aver sognato. Forse era svenuto in bagno..o forse non era ancora stato salvato da quello psicopatico..o forse stava ancora nel suo letto in attesa che la giornata cominciasse..
Tuttavia,quando aprì gli occhi e incontrò quelli cerulei del compagno guardarlo con quello sguardo acceso,intenso,vivo,sensuale,eccitante..unico,capì che non gliene fregava assolutamente nulla del resto.
§fine flash back§
 
Quel giorno ebbe ufficialmente inizio la loro relazione,se così la si poteva chiamare. Su quel punto era stato chiaro sin dall’inizio.
“-non so cosa stia succedendo. In condizioni normali eviterei tutto ciò come la peste. Ciò nonostante..tu sei tu,e io non posso. Quindi dovrai avere molta pazienza con me,più del solito intendo-aggiunse quando mi vide fare un sorrisino- perché veramente non so’ che fare. Mycroft non perde occasione di prendermi in giro per questo,sebbene non sia ai livelli che lui crede,ma da quello che ho visto in alcuni film ho la perfetta idea di cosa non fare assolutamente.
Detto questo,c’è solo un’altra cosa da dirti:che non ti salti in mente di uscire con altre Sarah,Danielle o chiunque siano solo per farmi ingelosire,perché sarebbe a tuo rischio e pericolo,oltre che di quelle lì.
In definitiva,questi sono i fatti. Cosa hai da dire in proposito?-”
Tutto il discorso era stato fatto mentre le sue mani poggiavano sulla mia schiena e le braccia mi stingevano aumentando e diminuendo l’intensità man mano che parlava,non potei fare a meno- e senza un motivo realmente reale(XD)- di scoppiare a ridere e di baciarlo.
Alla luce di tutto questo le uniche cose da fare erano,in ordine:non fare domande e aprire il giornale.
 
Avevo iniziato a scorrere le pagine alla ricerca di qualcosa di interessante,ma il suonare discontinuo del mio compagno non faceva che distrarmi. A quanto pare ciò che pensava doveva prenderlo sul serio,se non riusciva a decidersi su che pezzo suonare. Alla fine mi rassegnai alle notizie di cronaca nera,alla ricerca di qualcosa che non sapesse già e in cui non fosse implicato personalmente,quando improvvisamente il giornale gli volò via dalle mani e al suo posto vi trovai la testa di Sherlock che mi osservava con quegli occhi a cui era impossibile non prestare attenzione. Si era disteso in tutta la sua lunghezza sul divano,con una gamba penzoloni sul bracciolo e una appoggiata alla testata del divano.
Non era da lui sedersi in modo così scomposto,ma d’altro canto aveva smesso di stupirsi. Con lui tutto era possibile e lecito. O meglio solo per lui.
Tornò a fissare lo sguardo sugli occhi dell’altro,che in quel momento avevano assunto una tonalità grigio-verde,quasi a volersi confondere con il candore della pelle.
-Ciao- mormorò John avvicinando la mano ai capelli corvini,sfiorandoli.
-ciao- rispose l’altro,del tutto a suo agio.-perché non mi hai chiesto nulla di ciò che pensavo,nonostante ti riguardasse?-
Gli ricordava un gatto,se si sentiva ignorato iniziava a miagolare.
-Perché mi fai le domande se sai le risposte?- ma l’altro non replicò,segno che voleva davvero la risposta.
-Perché non mi avresti risposto..e poi ero certo che me l’avresti detto!-
-non potevi esserne certo..-
-da quando ti tieni un pensiero geniale per te?-
-sono molte,in realtà,le cose che non ti dico..-
-non quando queste ti tengono impegnato un pomeriggio intero nella tua fondamentale esistenza e ti impediscono di suonare una canzone che sia una..-
Sherlock sorrise,segno che aveva vinto. Touché.
-Riflettevo sulle nostre differenze..e a quello che in qualche modo ci accomuna. Non riuscivo a capire come,pur provenendo letteralmente da mondi differenti,siamo così simili,ci sentiamo a nostro agio..cosa che per me è alle stregue di un miracolo. Per te suppongo non sia una novità,considerando il tuo carattere altamente espansivo e socievole.
Perché solo con te?è così frustrante non capire…- le braccia,agitate durante il discorso,caddero a peso morto una sulla pancia e l’altra sul pavimento. John rimase in silenzio per un po’,tanto che Sherlock si diede la spinta sul piede e,poggiando i gomiti sui braccioli per ritrovarsi alla stessa altezza di John.
-John..JOHN! ANSWER ME!..watch me..- gli girò il volto per far si che lo guardasse. Quest’ultimo fu come ripresosi da un sogno.
-Cos..calmati! cercavo una risposta alla tua domanda..non siamo tutti come te sai?ho bisogno di pensare..
Ad ogni modo,l’unica cosa che mi viene in mente è la frase che mi disse un uomo in Afganistan: “due cose,quanto sono differenti,tanto più sono simili.” Io non mi sarei trovato bene con chiunque,anzi. Lo dimostra il fatto che non sono riuscito a tenermi una ragazza per una settimana che fosse stata tale. La verità è che se la mia vita non fosse stata così,se fosse stata tranquilla,avrei avuto troppo tempo per pensare a.. .. ..pensare troppo. Vivendo con te ho anche smesso di fare incubi!mi capita solo raramente..sono troppo stremato per sognare..Oltretutto non sono come prima..sono più tranquillo perché so’ che,a pochi passi dalla mia camera,ci sei.- gli sorrise dolcemente,e continuò – Infine,le nostre differenze..vediamo.. se escludiamo le tue bizzarre rie come teste mozzate e il violino alle tre di notte direi che non sono così esagerate,sai?potrebbe andarci peggio..-
-quindi secondo te non c’è nulla di anomalo se ci siamo..trovati?-il tono di voce si andava abbassando sul termine della frase mentre le loro labbra si univano in un bacio mozzafiato,mentre le mani cercavano,frugavano,trovavano. Alla fine,non si sa’ come,si ritrovò schiacciato tra il divano e il petto del compagno,le gambe storte in una posizione assurda e scomoda,eppure stava bene.
Sorrise respirando il profumo di Sherlock,che dal canto suo rimase nuovamente folgorato- sebbene non l’avrebbe mai ammesso- dal sorriso del suo blogger.

Poi mi chiedi come sto
E il tuo sorriso spegne i tormenti e le domande
A stare bene a stare male a torturarmi,
a chiedermi perché…
[…]
E penso sia bellissimo.

 

The end!(forse..)

+Frase presa dal film "Saw"
**il personaggio è liberamente tratto dal Manga di Naruto..ho pensato che fosse il tipo giusto..

   
 
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