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Autore: mindyxx    19/01/2012    11 recensioni
Ficton Kurt/Blaine, eccone uno stralcio:
Kurt fece un lieve inchino, poi rimase immobile sul palco a osservare il pubblico che si era alzato e lo stava acclamando a viva voce.
Gli applausi lo accarezzarono, cullandolo come fossero una dolce melodia. Aveva lavorato molto per raggiungere il suo momento di gloria, per dimostrare al mondo il suo enorme talento e quella sera, sul palcoscenico del più grande teatro di Broadway, finalmente aveva ottenuto la giusta ricompensa per il lavoro svolto...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Tutti i personaggi del serial «Glee», citati nella storia, non sono di mia proprietà ma appartengono ai legittimi ideatori. Sono stati da me utilizzati senza il consenso degli autori, non a fini di lucro ma solo per divertimento personale.
Rating: arancione
Warning: Slash – lime
Pairing: Kurt - Blaine




Ciao a tutti,
Sono nuova del fandom, e questa è la mia prima fiction basata interamente su Glee.
Siccome ho letto solo alcune storie in questo fandom, spero non vi sia già nulla del genere, se ci fosse, non era mia intenzione copiare nessuno.
Ora che ho finito di blaterare vi lascio alla storia, spero possa piacere.
Buona lettura a chi leggerà!









Fama e amore


Kurt fece un breve inchino, poi rimase immobile sul palco a osservare il pubblico che si era alzato e lo stava acclamando a viva voce.
Gli applausi lo accarezzarono, cullandolo come se fossero una dolce melodia. Aveva lavorato molto per raggiungere il suo momento di gloria, per dimostrare al mondo il suo enorme talento e quella sera, sul palcoscenico del più grande teatro di Broadway, finalmente aveva ottenuto la giusta ricompensa per il lavoro svolto.
Stringendo tra le mani il “Tony award”, vinto per la categoria miglior attore di musical, Kurt, con le lacrime agli occhi per l’emozione, s’inchinò di nuovo di fronte al pubblico che aveva decretato la sua vittoria, e abbandonò il palco per tornare a casa.
Varcata la soglia dell’appartamento in cui viveva a Manhattan, posò la statuetta accanto ai numerosi premi che aveva vinto negli ultimi anni e la contemplò. Era il riconoscimento cui ambiva sin dal giorno in cui aveva capito che fare l’attore in un musical era il suo destino, la sua vita, ma l’euforia per la vittoria iniziò a spegnersi.
Per raggiungere la fama aveva messo anima e corpo nel lavoro e aveva rinunciato a tutto.
Versato un drink analcolico, si sedette sul divano, e giocherellando col bicchiere s’incantò a osservare la bevanda mentre la mente si perdeva nei ricordi riportandolo al passato, al giorno in cui, per inseguire i suoi sogni, aveva lasciato famiglia, amici, amore.
Voleva farcela da solo, per dimostrare che poteva diventare qualcuno anche senza il supporto di chi gli voleva bene, e così aveva fatto le valige ed era partito per vivere la nuova avventura.
Da quel giorno erano passati dieci anni, e ora era un trentenne con una solida carriera alle spalle e un futuro invidiabile, ma era anche un uomo solo. Non aveva nessuno al suo fianco con cui gioire per il successo ottenuto.
Accostato il bicchiere alle labbra, Kurt scosse la testa. Non era il momento di farsi prendere dalla malinconia. Aveva ottenuto ciò per cui aveva lavorato tanto e niente altro importava.
Improvvisamente il suono del campanello lo distrasse dai pensieri in cui si stava crogiolando e osservò l’orologio; era mezzanotte passata e non riusciva a capire chi potesse suonare alla sua porta a quell’ora.
Si avvicinò all’ingresso e osservò dallo spioncino. Il suo cuore parve fermarsi per un istante e, come un automa, aprì l’uscio per incatenare le proprie iridi celesti in quelle scure del giovane fermo sul pianerottolo che gli sorrideva dietro un mazzo di rose blu.
«Ciao Kurt».
La voce di Blaine lo colpì, facendolo vacillare. Erano dieci anni che non la sentiva.
Quando aveva lasciato la città per rincorrere la fama, lui e Blaine avevano avuto una brutta discussione che li aveva separati, e da quel giorno non si erano più né visti, né sentiti.
All’inizio era stata dura, ma con il passare dei mesi era riuscito a smettere di piangere ogni notte ed era andato avanti.
Non aveva mai accusato Blaine per aver deciso di troncare il loro rapporto, anzi, era riuscito a comprendere le sue motivazioni.
Semplicemente Blaine non aveva voluto seguirlo in quello che pensava fosse solo un sogno irrealizzabile che non li avrebbe condotti a nulla.
Blaine voleva stabilità e un impiego che potesse offrire loro un futuro agiato, non una vita sempre sul filo del rasoio alla continua ricerca dell’occasione che avrebbe dato la svolta decisiva alla loro carriera, occasione che avrebbe anche potuto non presentarsi mai. E così si erano confrontati per l’ennesima volta, avevano discusso e avevano capito di volere intraprendere strade diverse e si erano lasciati.
Era stata una decisione dura, sofferta, ma l’avevano presa per il bene di entrambi e, dopo dieci anni, eccoli di nuovo l’uno di fronte all’altro.
Kurt cercò di calmare i battiti del proprio cuore, certo che se non lo avesse fatto gli sarebbe venuto un infarto. Blaine, l’unico ragazzo che avesse mai amato, e che non aveva mai smesso di amare, era a pochi passi da lui, più bello che mai.
I suoi occhi nocciola risplendevano e le labbra erano distese in un sorriso dolce come il miele.
Finalmente il giovane padrone di casa, ritrovata la parola, ricordò le buone maniere e si rivolse all’ospite inaspettato. «Ciao Blaine», salutò con un filo di voce. Era talmente emozionato che gli tremavano le gambe. «Accomodati». Sorridendo lo invitò a entrare e afferrò i fiori che gli aveva portato per metterli in un vaso. «Posso offrirti da bere?» chiese per attenuare la tensione, ma Blaine scosse la testa.
«Non è per bere che sono qui».
«Allora perché sei qui?» replicò Kurt con serietà. L’improvvisata di Blaine lo aveva stordito, gettandolo in uno stato confusionale, ma voleva una spiegazione e l’avrebbe avuta.
Visto il suo sguardo risoluto, finalmente Blaine si mosse e lo avvicinò, erano talmente vicini che temeva potesse sentire il suo cuore battere all’impazzata. Afferrandogli le mani lo fissò con intensità. «È vero che sono trascorsi dieci anni dal nostro ultimo incontro, ma da quel giorno non ho fatto altro che seguire la tua carriera», confessò senza mai distogliere lo sguardo da lui, dalla persona che amava e che non aveva mai smesso di amare.
Quando erano giovani, non aveva avuto il coraggio di seguirlo e solo a un anno di distanza aveva compreso quanto fosse stato stupido ad aver rinunciato a lui per paura di un futuro incerto. Ma capito l’errore commesso era tardi per riparare, non sarebbe potuto tornare nella sua vita e sconvolgergliela, così aveva iniziato a seguire da lontano la sua ascesa godendo di ogni sua vittoria.
E gli anni erano trascorsi.
Lui aveva continuato a lavorare come insegnante di arte, mentre Kurt scalava le vette del successo.
Avrebbe voluto contattarlo, dirgli che non aveva mai smesso di amarlo, che dopo di lui non aveva più avuto nessuna relazione seria, ma non poteva ripiombare nella sua vita, non era ancora il momento, rischiava di essere un ostacolo per la sua carriera.
Ogni volta che Kurt appariva sui giornali, Blaine ritagliava l’articolo per conservarlo. Era davvero orgoglioso di lui, ma sapeva di non poterlo contattare. Non avrebbe cercato di riallacciare i rapporti finché non fosse stato sicuro che il loro riavvicinamento non nuocesse alla sua carriera; non si sarebbe mai messo tra Kurt e il suo sogno.
Dopo aver saputo della nomination, aveva deciso di riprovare a far parte della sua vita, sempre che Kurt glielo avesse permesso, e così aveva assistito alla premiazione, aveva acquistato un mazzo di rose e si era recato da lui, e in quel momento lo osservava col cuore che batteva all’impazzata perché aveva paura. Paura di essere respinto, paura che dopo tutti quegli anni Kurt lo avesse dimenticato.
«Dieci anni fa ho rinunciato a te perché non avevo le palle per seguire il nostro sogno», confessò Blaine con voce calma. «Ma in tutti questi anni ho continuato a informarmi su ciò che stavi facendo ed ho gioito per ogni tua vittoria considerandola anche un po’ mia». Spostando nervosamente una ciocca di capelli dalla fronte, Blaine cercò di sorridere. «Tante volte avevo pensato di tornare da te, ma sarebbe stata un’azione egoista da parte mia perché probabilmente mi avresti accolto a braccia aperte e avresti rischiato di compromettere il tuo futuro, così non l’ho fatto». Nonostante i buoni propositi di restare tranquillo, la voce di Blaine tremò. «Adesso sei famoso, la tua carriera non è a rischio e così sono venuto per complimentarmi con te e per dirti che in tutti questi anni non ho mai smesso di provare dei sentimenti». Con la voce ridotta a un sussurro, Blaine finì la confessione che Kurt aveva ascoltato in silenzio senza mai intervenire. «Ti amo ancora, non ho mai smesso di amarti nonostante sia trascorso un decennio, e se un giorno mi rivorrai nella tua vita, voglio tu sappia che mi troverai ad aspettarti».
Lasciandogli le mani, finalmente Blaine sorrise. Gli aveva confessato i propri sentimenti e si sentiva meglio. Non si aspettava che Kurt gli gettasse le braccia al collo, ma sperava che avrebbe ricordato come stavano bene un tempo, e che gli avrebbe concesso una seconda possibilità per essere felici insieme. In caso contrario avrebbe rispettato la sua decisione e non lo avrebbe più cercato lasciandolo libero di vivere la propria vita lontana da lui.
I secondi passarono lenti, tanto lenti che a Blaine parve fosse trascorsa un’eternità prima che la voce di Kurt spezzasse il silenzio. «Ti aspetti che ti accolga a braccia aperte? Che dimentichi dieci anni in un paio di minuti?» chiese il giovane senza tradire la propria emozione e Blaine sorrise.
«Sì, è quello che vorrei», confessò con estrema onestà. Si era precipitato da lui nel cuore della notte e non se ne sarebbe andato senza aver capito che futuro lo attendeva.
Di nuovo trascorsero attimi interminabili prima che Kurt infrangesse il silenzio con una risata cristallina.
Aveva rinunciato all’amore per la fama e ora il successo era giunto, ma una vita fatta di soli trofei cos’era? Cosa significava essere una star se poi alla sera si rifugiava nel suo appartamento vuoto? Nel suo letto vuoto?
Quando fosse stato vecchio e avesse guardato al passato, cosa avrebbe visto? Un uomo adorato dalle folle, ma un uomo solo. Era venuto il momento di dare una possibilità anche all’amore, era venuto il momento di ricordare quanto fosse bello essere giovane e innamorato.
Con un sorriso radioso, che fece brillare le sue iridi celesti, Kurt si avvicinò al volto di Blaine per sfiorargli le labbra con le proprie. «Se è quello che vuoi, allora è ciò che avrai».
La risposta sussurrata con malizia allentò la tensione che scivolò dalle spalle di Blaine liberandolo da un peso insopportabile. Finalmente era di nuovo con Kurt e non avrebbe permesso a nulla di mettersi tra loro.
Con impeto lo strinse forte a sé per abbracciarlo. Era da tanto che non sentiva il suo profumo e gli era mancato tantissimo, e ora che era tra le sue braccia, poteva finalmente inebriarsi perdendosi in quella sensazione di pura estasi.
Sciogliendosi dall’abbraccio che li univa, Blaine fissò Kurt per perdersi nel suo sguardo dolce e sincero che lo aveva colpito sin dal loro primo incontro.
Delicatamente gli passò la mano tra i capelli, che portava leggermente più lunghi, ma sempre perfettamente in ordine e si sentì avvampare, lo amava e desiderava solo poter stare con lui.
Quando Kurt gli afferrò la mano per condurlo in camera, lo seguì senza parlare.
Lentamente si spogliarono e finalmente nudi si distesero sulle morbide coltri che accolsero i loro corpi accaldati.
Era tanto che aspettavano quel momento e lo avrebbero vissuto come fosse la loro prima volta.
Senza fretta, anche se la smania di perdersi l’uno nel corpo dell’altro era immensa, avvicinarono i volti per concedersi un bacio a fior di labbra, un bacio dolce, delicato, una semplice carezza che li coinvolse emotivamente facendo capire loro che non potevano fermarsi, che dovevano continuare per raggiungere il piacere estremo.
Lentamente Kurt scese a lambire la pelle bollente di Blaine per tracciare una scia di baci sul suo corpo che gli anni avevano reso ancora più bello.
Voleva sfiorarne ogni centimetro per sentirlo di nuovo suo perché gli era mancato tanto, troppo. Ma si mosse con estrema calma, perché voleva assaporare ogni istante passato insieme per imprimerselo nella mente come se fosse veramente la sua prima volta.
Posando le proprie mani sul torace dell’amante si soffermò ad ascoltare i battiti del suo cuore mentre con la lingua gli sfiorò un capezzolo inturgidito dal desiderio.
Kurt avvertiva le proprie gote in fiamme, talmente era intensa la voglia di spingersi fino al limite, ma Blaine lo fermò per richiamarlo a sé e ricongiungere le loro labbra in un bacio appassionato.
Quando si staccarono dall’intimo contatto che li stava unendo, Blaine passò una mano tra i capelli di Kurt per scendere a sfiorargli la guancia in una carezza sensuale. Avvertiva il calore delle sue gote arrossate e avrebbe desiderato farlo suo, ma prima doveva essere certo che fosse la cosa giusta per entrambi e non un momento dettato dalla frenesia per essersi ritrovati.
Nonostante il desiderio fosse così forte da fargli male, Blaine trovò ugualmente la forza per fermarsi. «Sei sicuro Kurt? Non sei obbligato a farlo. Sapere che mi rivuoi nella tua vita è sufficiente, non dobbiamo farlo per forza oggi. Se non sei pronto, possiamo aspettare, non voglio che ti senta obbligato».
Kurt gli afferrò la mano, che ancora teneva sulla sua guancia, per portarsela alle labbra, gli baciò il palmo e sorrise.
Rivoleva Blaine nella sua vita e lo rivoleva anche nel suo letto.
Senza rispondere si sporse verso il comodino per prendere un profilattico.
Con un sorriso malizioso lo lasciò cadere nella mano del compagno che lo indossò in un attimo. Non era più tempo di ripensamenti, ne avevano già perso troppo e non ne avrebbero perso altro.
Con una sola spinta Blaine entrò nel corpo del giovane amante e finalmente si sentì felice, era di nuovo completo perché Kurt lo faceva sentire completo.
Iniziò a muoversi lentamente in quel corpo caldo e accogliente assaporando ogni attimo, godendo per ogni gemito strappato al ragazzo steso sotto di sé.
Ancora poche spinte, e insieme vennero colti da un orgasmo dirompente che li lasciò senza forze.
Nella stanza si sentiva solo il respiro affannato di entrambi che poco per volta tornò alla normalità.
Quando si sciolsero dalla stretta che li aveva uniti, Blaine accolse tra le proprie braccia Kurt che si accoccolò stretto, stretto, a lui in attesa che Morfeo lo accompagnasse nel mondo ovattato dei sogni.
Stanco ma felice, fissò le proprie iridi celesti in quelle nocciola di Blaine.
«Ti amo», furono le uniche parole che disse, le uniche che contavano.
«Ti amo», rispose Blaine. Gli diede un bacio sulla nuca e lo strinse più forte a sé.
Quella sera il sogno di entrambi si era realizzato.


Fine






Se qualcuno è arrivato fino in fondo approfitto per farmi un po’ di pubblicità.
Sto scrivendo un crossover Merlin – Queer as folk – Glee, e se vi va di dargli un’occhiata il link è il seguente:
Forever Merthur and Britin 
È una fiction AU dove i personaggi hanno una vita riveduta e corretta dalla sottoscritta, quindi può essere letta anche da chi non conosce Merlin e Queer as Folk.
Per quanto riguarda GLEE, i personaggi di questo telefilm li ho introdotti dal terzo capitolo, poi saranno una presenza costante.
Detto ciò concludo ringraziando chi ha letto questo esperimento e chi avrà voglia di lasciare un commento.
GRAZIE a tutti!




   
 
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