Un'insolita mattinata.

Era una monotona mattinata d'estate. Mi svegliai, ripensando ancora alla scorsa nottata. Dio, quanto avevo bevuto, mi girava ancora la testa e avevo ancora un po' di nausea. Cercai di ricordare il volto di quella ragazza con cui ballai ininterrottamente per tutta la notte, ma niente...

Ancora confuso, guardai l'orario.
Diavolo! Erano già le 11:30 e io dovevo andare a rinnovare la mia carta d'identità. Mi alzai con la testa che mi scoppiava, andai a farmi la barba, mi vestii e mi misi in macchina. Sembrava essere tutto contro di me. Il traffico aveva creato un ingorgo dal quale era impossibile uscire. Rimasi incastrato li per circa mezz'ora e finalmente, dopo essere riuscito ad uscire dall'ingorgo stradale, mi diressi all'ufficio anagrafe. Fortunatamente non c'era confusione. Trovai soltanto una ragazza in coda dietro un uomo. A dire il vero quella ragazza mi colpì subito, così tanto da lasciarmi senza fiato.
Aveva grandi occhi scuri, lunghi capelli color biondo scuro cenere, ed era di carnagione parecchio chiara. Portava una mini gonna di jeans e una T-shirt poco appariscente. Ciò che mi colpì di più fu il suo sguardo, così profondo e misterioso. Mi avvicinai, e cercai di fare conversazione:" Fa caldo, eh?". Lei non si mostrò affatto interessata e rispose soltanto:"Direi parecchio!" Io allora ribattei dicendo:" Io adoro l'estate, che ne pensa lei?" Oddio che cosa avevo detto? Mi ero messo a discutere sul tempo! Che squallida conversazione avevo creato...
Lei rispose:" L'estate è la mia stagione preferita, anche se questo caldo mi sta letteralmente mandando in tilt." Il suo tono di voce mi parve un tantino infastidito, così mi allontanai da lei un po' deluso. Nel frattempo arrivò il suo turno, rinnovò la sua carta d'identità e se ne andò così tanto in fretta che le cadde a terra. Feci per chiamarla, ma lei aveva già girato l'angolo. Così rimasi con la sua carta d'identità fra le mani, un po' confuso. L'addetto mi guardò con aria impaziente e mi disse:" Che fa lì impalato?! Dobbiamo chiudere, si sbrighi, mi dica!" E fu così che quella monotona mattinata cominciò a diventare stravagante.