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Autore: Meramadia94    22/01/2012    3 recensioni
Catherine, convince Sherlock e John a staccare da Londra e andare con lei e i compagni di università a sciare qualche giorno.
Ma la loro vacanza si trasforma in un nuovo caso da risolvere
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Premetto in partenza, che io adoro Sherock BBC.
Piccolo avvertimento: Mademoiselle Moody mi conosce anche come Lady Serenity e  per tanto Catherine è un mio OOC. Lo dico per evitare discussioni.
Spero vi piaccia.

CAP 1: DA QUANTO TEMPO NON TI PRENDI UNA VACANZA?

''Kitty, sveglia: sono le sette e venti!!!''- urla la voce di John dalla cucina mentre sta versando un po' di caffè nella sua tazza.
Un fulmine si materializza in cucina.
''Si può sapere perchè non mi avete svegliata prima, guys?''- sbraità una ragazzina di circa vent'anni, occhi azzurri molto vividi, capelli scuri  a chioma disordinati e carnagione chiara, ancora con il pigiama addosso.
''Russavi talmente forte che non abbiamo avuto il coraggio di avvicinarci.''- rispose Sherlock tutto preso da un esperimento al microscopio.
''Come ti permetti?!? Io. Non. Russo.''- fece lei sempre più arrabbiata.
''Per un attimo mi sono chiesto se per caso mia sorella non avesse ingoiato una motosega.''- continuò Sherlock imperterrito, mentre John tratteneva a stento le risate alla vista di quel battibecco.
La ragazza, in risposta, si sciolse i capelli e se ne andò a passo da gigante borbottando-:'' Io vado via, perchè altrimenti ci sarà un omicidio domestico sul quale non potrai indagare e se vuoi ti dico anche perchè: io sono l'assassina, tu la vittima.''
La ragazza tornò, venti minuti dopo, vestita con un elegante abito blu scuro, stivali rosa che le arrivavano fino al ginocchio, leggermente truccata e i capelli legati a chioma con dei ciuffetti che pendevano sulla fronte.
Sopra il vestito una giacca in tinta e una borsa nera a tracolla.
''Io vado, ci vediamo più tardi.''- li salutò.
''Come siamo belle oggi, chi devi conquistare?''- chiese John.
Kitty arrossì e con il trucco l'effetto non fu molto piacevole-:'' Non capisco di cosa tu stia parlando.''
''Kitty, è inverno e sei vestita molto bene, primaverile, non ti sei mai truccata per andare all'università, e hai sempre odiato quegli stivali sostenendo che ti fanno sempre malissimo alle caviglie... è ovvio che c'è di mezzo un ragazzo. E scommetto che il suo nome è Ryan Olsen.''- disse Sherlock con aria di sufficienza.
''E tu come lo sai...''- illuminazione improvvisa-:'' hai aperto il mio pc e hai letto il mio diario?!?''
''Si può dedurre molto di una donna dal contenuto della sua borsa, ma mai  da quanto si trova tra i suoi documenti su wordpad.''- rispose perfettamente consapevole che la sorella avrebbe afferrato volentieri un mobile e tirarglielo in testa.
''Non te lo consiglio, o la signora Hudson ti farò pagare i danni.''- disse il fratello-
A quelle parole, Kitty uscì di casa e prese la metro per la London University dove studiava Criminologia.

Si ritrovarono tre ore e mezza più tardi all'uscita dell' Università.
''Ciao bella com'è andata la giornata?''- le chiese il fratello.
''Se uccido la nuova arrivata potete coprirmi con Lestrade, per favore?''- sbottò la ragazza di pessimo umore.
''Fammi indovinare, bella ragazza, ventidue anni, probabilmente svizzera, ha gia fatto breccia nei cuori di tutti i ragazzi del corso... e il fatto che stia dietro, ricambiata, dal tuo Ryan ti urta il sistema nervoso.''
Deduzione perfetta in tutto e per tutto.
In quel momento arrivò il rettore, un uomo basso e tachiato, che si rivolse a Catherine.
''Su suggerimento della signorina Myaya Collins quest'anno la trasferta invernale si terrà sulle montagne svizzere dove è nata e cresciuta. Potete portare degli amici.''
Una volta che si fu allontanato Sherlock disse-:''Stamattina quei pantaloni erano accuratamente piegati e ora sono stropicciati, insolito per uno che fa una vita sedentaria. Mi sa che tradisce la moglie con la segretaria.''
Kitty gli tappò la bocca terrorizzata-:''ZITTO SCEMO, O TI SENTIRA' TUTTA LA COMUNITA' STUDENTESCA!!!''
''Allora, che dici? Ci andrai a sciare?''- chiese John.
Si misero a passeggiare.
''Non lo so... l'unica volta che ho messo un paio di sci ai piedi è stato in un negozio di articoli sportivi. E poi non posso lasciarti solo con Sherlock ti farebbe impazzire.''
''Ma cevto che vevvò a sciave con te Vyan.''- fece una voce di donna con uno spiccato accento svizzero alle loro spalle.
''Sherlock...''- chiese Kitty quasi ipnotizzata-:'' da quanti tempo non ti prendi una vacanza?''
Sherlock parve rifletterci su poi rispose-:'' Vediamo... dal saltato matrimonio della cugina Lilian in Florida, quando avevo diciotto anni, ho dedotto che aveva una storia con il testimone dello sposo...''
''Signori, andremo a sciare anche noi.''- decise Kitty con fermezza.
Una smorfia d'orrore si dipinse sul volto di Sherlock.
Vacanza?
Lontano da Baker Street e senza omicidi da risolvere per una settimana o forse di più?
''Io passo, sono allergico al Kashmir.''- fece Sherlock.
''Sherlock, tutti i miei maglioni sono di quella lana e non hai starnutito nemmeno una volta quando li indosso e ti sto vicino.''- gli fece notare John.
Sherlock lo incenerì con uno sguardo.
''E comunque sta tranquillo, fratellino...''- fece Kitty-:''In Svizzera non ci sono capre Kashmir, quelle stanno sull' Himalaya a decine di kilometri di distanza da dove andremo.''
In quel momento arrivarono Lestrade, Anderson e Donovan.
''Ah, salve Lestrade.''- li salutò Sherlock.
''Ciao, che fate di bello?''- chiese Lestrade sperando che la risposta non comprendesse un omicidio seriale e cadaveri spezzettati.
''Cerchiamo di convinciere Sherlock a prendersi qualche giorno di vacanza per andare a sciare in Svizzera, ma niente.''- rispose John.
''Io non metto delle assi da stiro ai miei piedi per lanciarmi giu da una montagna innevata con il rischio di spezzarmi qualcosa.E poi al mio cervello in che gioverebbe?''- fece Sherlock mettendo il broncio e incrociando le braccia.
''Ma che bella idea!!!''- saltò su Anderson cogliendo al volo l'occasione di non avere tra le scatole il rivale per sette giorni di fila o giu di li-:'' Vai, strambo, vai... vai a sciare, riposati, rilassati, mandami una cartolina... e soprattutto stai lontano per un po' dalla scena di un crimine, che sarai sfinito ormai.''- disse in modo ''amichevole''.
''A dire il vero, io avrei un caso urgentissimo da sbrigare, sai Lestrade quello per cui mi avevi richiesto consulenza urgentissima...''- rantolò Sherlock.
Lestrade sorrise maliziosamente-:'' Tutto sommato non è così urgente, vai e divertiti che un po' di vacanza non ti farà male.''- fece dandogli una pacca sulla spalla.
Kitty sorrise raggiante-:''Allora è deciso, si parte domattina con il primo aereo. Andiamo al supermercato a prendere l'attrezzatura e qualcosa per il viaggio, ho lo sconto dipendenti.''
Mentre andavano al negozio Sherlock si voltò e fissò i due poliziotti come a dire-:'' Ve la farò pagare.''
In risposta Anderson lo derise dicendogli-:''Salutami Heidi e le sue caprette quando le vedi.''
Sherlock-:''Se mi riesce di spedisco anche un caprone che ti prenda a calci, microcefalo altamente sottosviluppato.''

Sperando che non sia venuta troppo mary-sue e che vi piaccia. 

  
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