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Autore: _swarfiga    22/01/2012    2 recensioni
Sentiva che si stava allontanando dal suo compagno, dal suo migliore amico, dal suo… i sentimenti che provava per Dom erano più intensi di quelli che provava verso chiunque altro ma non riusciva ad ammetterlo a sé stesso.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Beh che dire, questa è la mia prima storia (:
Può sembrarvi banale o sempre con lo stesso tema, ma è da poco che ho scoperto il mio vero amore per i Muse nonostante li conoscessi da una vita
e credo possa essere spiegato attraverso questo breve episodio che parla della scoperta di un altro amore, di cui i protagonisti sono Matt e Dom.
Accetto volentieri anche le critiche tutto mi può servire per migliorare (:
 

“Cazzo Dom io c’ero, c’ero sempre quando ne avevo bisogno, ti ho sempre sostenuto, e adesso ti sembra questo il modo di ringraziarmi?
Cosa ti ho fatto, perché mi eviti e sembra che la mia presenza ti dia fastidio?”
Dom, seduto sul divanetto, non riusciva a guardare in faccia il suo amico e dargli una risposta.
“Non ti degni neanche di rispondermi? Beh…”
Matt non riuscì a finire la frase, si avviò verso la porta del tour bus e uscì sbattendola talmente forte da far sobbalzare Chris che dormiva beato e ignaro di tutto nel suo box.
Perché Dom si comportava in quello stramaledetto modo? Aveva fatto qualcosa di male negli ultimi mesi?
Nulla che lui ricordasse, a meno che non fosse stato ubriaco ma sapeva che Dom non faceva mai a caso a quello che lui diceva mentre era sbronzo.
Sentiva che si stava allontanando dal suo compagno, dal suo migliore amico, dal suo… i sentimenti che provava per Dom erano più intensi di quelli che provava verso chiunque altro ma non riusciva ad ammetterlo a sé stesso.
‘Far away, this ship has taken me far away’ aveva scritto in Starlight, pensando a quell’orrenda situazione che stava vivendo.
Che il batterista avesse intuito qualcosa ma avesse paura di affrontare Matt e chiedergli spiegazioni?
Mentre Matt camminava con tutti questi pensieri che gli ronzavano in testa Dom era ancora nel bus, seduto sul divano a fissare il pavimento.
“Che cazzo hai combinato Dom? Sei un coglione, mandi sempre tutto all’aria!” continuava a ripetersi.
Non riusciva a smettere di rimproverarsi per ciò che stava facendo passare al suo amico, ma ultimamente non riusciva più a convivere con il pensiero
che Matt fosse solo suo migliore amico e nulla di più. Lui voleva ben altro, ma aveva paura che confessandogli il suo amore si sarebbe ancor più allontanato da lui.
“Codardo, sei solo un codardo.” Era ora di prendere in mano la situazione e fare la cosa giusta.
Prese la giacca e corse fuori dalla vettura: doveva trovare Matt e parlargli al più presto. Vicino all’area di sosta in cui si erano fermati c’era un bosco.
“Sicuramente si sarà inoltrato là dentro” si disse Dom, conoscendo lo spirito avventuriero e solitario e lo scarso senso dell’orientamento dell’amico.
“Matt? Matt dove sei?” chiamava a gran voce, mentre avanzava nel fitto del bosco.
Dopo 10 minuti di vagabondaggio senza risultati lo trovò seduto su un tronco che guardava in alto, verso il cielo, ‘verso l’infinito’ come soleva spesso dire.
Matt interruppe bruscamente i suoi pensieri, girò lentamente la testa e squadrò l’amico; dopo qualche secondo realizzò che era Dom e scattò in piedi:
“Che vuoi?”
“Io… volevo parlarti Matt.” Disse Dom.
“Alla buon’ora! Ci voleva un mio sclero perché tu ti decidessi a spiegarmi che cazzo sta succedendo?”
“Siediti, ti prego. Non rendermi le cose ancora più difficili.”
Matt si sedette sul tronco e così anche il compagno di fianco a lui: era la prima volta dopo lungo tempo che si sedevano così vicini.
“Non è facile da spiegare Matt, ti chiedo solo di non interrompermi. E’ una cosa che mi porto dentro fin dagli inizi della band, un peso sul cuore che non riuscivo a comprendere ma che mi impediva di essere me stesso con te al 100% quando noi due eravamo da soli. Solo qualche mese fa sono riuscito a dire la verità a me stesso, a fare il quadro della situazione e capire come veramente stavano le cose: e ho avuto paura. Paura di parlarti, di espormi, paura della tua reazione, e ho preferito cercare un periodo di distacco da te per riflettere meglio su quello che dovevo fare; ma sono stato solo stupido ed egoista, non pensando che tu magari potessi soffrire per questo mio comportamento. Mi dispiace Matt per le sofferenze che ti ho causato, ho visto che soffrivi per il mio atteggiamento e credo pensassi anche che fosse colpa tua quando in realtà tutta la responsabilità è mia. Il fatto è che… io ti amo. Non potrei esprimere con altre parole ciò che provo per te.”
Dom per tutto il discorso aveva rivolto gli occhi verso le sue mani che si intrecciavano e scioglievano continuamente per il nervosismo;
si aspettava la faccia scioccata dell’amico ma quando alzò lo sguardo vide una lacrima che scorreva lungo la guancia destra di Matt e la sua bocca inarcata in un sorriso.
“Oh Dom, stupido Dom! Pensavo fossi più intelligente sai” disse ridendo. “Anch’io ti amo, e non lo dico con leggerezza ma intendo tutti i significati che può assumere questa parola. Avevo paura di ammetterlo me stesso e dopo la tensione creatasi tra di noi in questi ultimi mesi non avevo la più pallida idea di come comportarmi… ti ho lasciato degli indizi in Starlight, pensando che tu potessi intuirli. ‘I’ll never let you go, if you promise not to fade away’ questo verso l’ho scritto pensando a te, pensando a quanto sei importante nella mia fottutissima vita.”
Dom, che si aspettava una sfuriata di Matt era invece rimasto allibito e fissava l’amico, i suoi occhi erano naufragati in quelli del suo unico amore.
Alzò la mano e la posò sulla guancia del compagno per asciugargli la lacrima, poi la face scorrere lungo il contorno del suo viso;
la portò tra i suoi capelli ispidi e avvicinò la testa di Matt alla sua, dischiuse le labbra sulle sue.
Matt non oppose resistenza, in fondo voleva che ciò accadesse da molti mesi ormai. Il sogno di entrambi si era finalmente realizzato.
‘And tonight we can truly say togheter we’re invincibile.’
  
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