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Autore: Diomache    05/09/2006    20 recensioni
Cameron, il fuoco.
E lui, la falena.
“Ti prego, dì qualcosa...”
“Che cosa vuoi sentirti dire?”
“La verità. Guardami negli occhi e dimmelo che non mi ami.”
House la fissa intensamente, perdendosi quasi nell’abisso di quegli occhi smeraldo.
“Non ti amo.”
E' la mia prima... House/Cameron... mi raccomando recensite!! ^^ Diomache
Genere: Romantico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allison Cameron, Greg House
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti,
vi propongo una piccola storia scritta un po' di tempo fa.. 'Do you love me?' è una House/Cameron, e la canzone che mi ha ispirato è "Gabriel" di Lamb.
Spero vi piaccia, io ci ho messo molto impegno… mi raccomando se vi capita di leggere lasciatemi qualche commento, ne ho bisogno per migliorare!!!!!
Un bacio,
Diomache.

.

DO YOU LOVE ME??

.

.

Una notte fredda, buia, silenziosa come al solito. Solitudine, amarezza, tristezza, insieme alla musica che suona al pianoforte, insieme a quel bicchiere di liquore appoggiato al piano.
Lui e nient'altro, lui e la musica che si diffonde nella stanza quasi completamente in penombra.
Gli occhi chiusi, le mani che sembrano quasi andare da sole sui tasti, le note che rimbombano nella mente e nel cuore prima ancora che nell'ambiente, note che sembrano passare con facilità attraverso l'animo.
L'anima vuota, triste, piena solo di quelle serate passate così o sul divano, ricordando o cercando di scacciare i ricordi, riflettendo o tentando di non pensare affatto.
La musica, la medicina. Ecco cos'è che gli riempie la vita, o meglio che tenta di riempire la sua vita. Prima o poi, finita la giornata, si ritrova da solo e allora l'ospedale e la sua adorata musica non bastano più, allora subentrano i ricordi e quel terribile senso di incompletezza, quella voglia di chiudersi ancora di più, di scappare da tutto e da tutti per assicurarsi di non soffrire ancora.
La voglia incessante di essere amato e allo stesso tempo il desiderio di rimanere solo, protetto dal suo sarcasmo pungente, dal suo cinismo, dall'altissimo muro che ha eretto tra se e il mondo.
E poi, improvvisamente, qualcosa che sconvolge la serata, qualcosa che interrompe per un istante la routine, il silenzio, la sua musica.
House smette di suonare e osserva la porta d'ingresso aggrottando la fronte. No, non aspettava nessuno e nessuno da quella porta sarebbe entrato. Suonano di nuovo, ma Greg non ci bada, ricomincia a suonare.
Ma non ci riesce. L'armonia è rotta e non ha più la concentrazione di riprendere la canzone..
Sbuffando di nuovo si alza dal piccolo sgabello e si decide quindi ad aprire la porta.

I can fly

E' lei.
Cameron.
Cameron, la luce, Cameron il fuoco. E lui è la falena. Lei, la tentazione a cui non deve assolutamente cedere, lei la donna che non può amare.

But I want his wings…

La donna lo guarda con un sorriso triste, senza dire nulla, se non un debolissimo 'ciao'.

I can shine even in the darkness

House non le risponde, la squadra qualche attimo con severità. "che cosa c'è?" le chiede aspramente. Cameron lo fissa, pur nulla intimorita da quel tono burbero.
Ormai crede di conoscerlo, ormai sa cosa si cela dietro quell'animo duro, dietro quegli occhi di ghiaccio, dietro il suo sarcasmo.
Conosce tutto di lui ed è di questo lui che ha bisogno. Non gli serve un uomo bello, buono e gentile.
Lei vuole solo lui.

But I crave the light that he brings

"posso parlarti?"
Greg distoglie lo sguardo. "sarebbe meglio di no."
"è importante." Ribatte con una strana determinazione nella voce.
Gli occhi gelidi di House si posano su quelli smeraldo di lei e vi leggono una insolita risoluzione, una prontezza che quasi lo spaventa.
"dai, entra."
Errore, errore, errore.
Lei non doveva entrare. Lei, il fuoco, lei la tentazione, lei l'amore doveva restare fuori dal suo mondo.

Revel in the songs that he sings

House le fa spazio e la precede in salotto, poi si gira lentamente verso di lei.
I suoi occhi verdi non si guardano un po' attorno come fanno tutti quando si immettono in un ambiente nuovo, lei i suoi occhi ammaliatrici, più potenti di una calamita, li tiene puntati su di lui, senza distogliere lo sguardo, abbandonando quella timidezza che sempre l'aveva caratterizzata. Sguardo deciso, sguardo languido, sguardo sofferente, anche.
Sofferente perché sa già a cosa va in contro, sa che forse riceverà il suo ennesimo rifiuto, sa che forse sta sbagliando tutto, sa che forse quel suo incaponirsi ad amare un uomo che non vuole essere amato è la più grande perdita di tempo e di anima. Ma non le importa.
Lei va avanti verso di lui, con un passo debole ma al contempo carico di una grande forza morale.

My angel Gabriel

House.
L'uomo impossibile, contorto, il genio irraggiungibile, il suo capo. Quanti aggettivi poteva avere House? Decine eppure nessuna parola sembrava descriverlo veramente. Qualsiasi aggettivo ne qualificava solo una piccola parte di lui; descriverlo ad altri era difficilissimo.
Lei non trovava parole per parlare dei suoi sguardi cinici, delle sue battute pungenti, dei suoi occhi concentrati. Della sofferenza che si evinceva spesso dal suo volto.

I can love…

"io..- la donna inizia con un accento un pò insicuro.- io….ti amo."
Ti amo.
Cameron e il suo amore. Cameron e i suoi occhi che ora si sono fatti lucidi, le sue mani che iniziano a giocare nervosamente tra di loro e il suo sguardo dolce, tenero, innamorato.
Lei, la donna che lui, codardo, vigliacco, non ha il coraggio di amare.

But I need his heart

House è impassibile, silenzioso. Lo stesso sguardo indifferente di quando lei gli aveva confessato che lui le piaceva, la stessa espressione prima che lui le rispondesse quel freddissimo: NO.
'mi ami?' la domanda assillante di Cameron. È la domanda proibita che le martella continuamente in testa, come il desiderio incessante di sapere, di capire i suoi sentimenti.
Tante volte se l'aveva tenuta dentro. Troppe volte si era accontentata dei suoi silenzi, accettando pazientemente il compromesso di decifrarli. Ma ora sarebbe andata fino in fondo.
Adesso vuole una risposta chiara e definitiva da lui. Non si sarebbe più accontentata di un silenzio.
Questa volta vuole la verità. Prende coraggio.
"e tu mi ami?"
forse sapeva perfettamente che anche questa volta la risposta non sarebbe affatto cambiata.
Eppure continuò, con la voce non tanto vacillante, quanto piuttosto impaziente "ti prego, dì qualcosa.."
"che cosa vuoi sentirti dire?"

I am strong even on my own

"la verità. Guardami negli occhi e dimmelo che non mi ami."
House la fissa intensamente, perdendosi quasi nell'abisso di quegli occhi smeraldo.
"non ti amo."

But from him I never want to part

Cameron resta stranamente impassibile. I suoi occhi si abbassano per un piccolissimo istante, poi si rialzano velocemente e Greg può notare quanto siano lucidi e arrossati in questo momento.
Quello sguardo gli va dritto al cuore, trafiggendolo lentamente.
"non ci credo."
House la guarda, sorpreso. "non ci credi?"
"No." ribatte lei, avvicinandosi lentamente a lui.
Greg non distoglie lo sguardo da lei che si avvicina pericolosamente, superando quella invisibile linea di sicurezza che si era sempre imposto.
Ormai è ad un passo da lui, dai suoi occhi, dalle sue labbra.
Il fuoco, troppo vicino alla falena.
Il fuoco e quella sua bellissima sensazione di calore, di completezza, di pace, serenità.
Il fuoco e il pericolo che rappresenta, perché il fuoco brucia, distrugge.
Il fuoco annienta.
"tutti mentono" sussurra lentamente Cameron prima di unire velocemente le sue labbra a quelle di House.

He's been there since the very start

Un piccolo contatto, solo un piccolo, breve, straordinario contatto sulle labbra di lui poi Allison si allontana, lo guarda negli occhi.
I due si fissano qualche istante, poi le loro bocche si uniscono di nuovo e questa volta è un bacio vero, profondo. Una danza al tempo dei loro cuori, che esplode quasi con rabbia, con dolore, con sofferenza. Un aggrapparsi a vicenda, l'uno all'altra, perché entrambi hanno sofferto tanto ed entrambi hanno tanto bisogno di ricominciare.
Senza sciogliere il contatto i due innamorati si rifugiano nella stanza di lui. Si lasciano un istante per riprendere fiato, un istante in cui si perdono ancora l'uno negli occhi dell'altra, poi House sfila via la camicetta leggera che la ragazza indossa.

My angel Gabriel

I due si stringono, si baciano, si cercano, poi si distaccano di nuovo, quasi per assicurarsi che siano proprio loro, che non si tratti di un'altra coppia di innamorati.
Loro.
House e Cameron.
Gregory ed Allison.
Loro e quel sentimento, quell'emozione, quell' accanimento che improvvisamente è esploso tra di loro e che li ha portati a rompere finalmente le distanze e ad ascoltare per una volta quello che provano.
Amore. Amore e follia. Amore è follia.
Lui la stringe a se, inebriato dal suo profumo, dal suo calore; la falena si è avvicinata troppo al fuoco ed ora muore, bruciata, si consuma nel calore di quel fuoco, lentamente, scoprendo che è proprio in quel soffrire, in quello struggersi d'amore tutta la felicità che aveva sempre cercato.

Bless the day he came to be

Allison lo aiuta a disfarsi dei suoi vestiti, poi si lascia sciogliere i capelli che veloci le ricadono sulle spalle nude, sfiorando la sue pelle color pesca. Lui la bacia di nuovo, accarezzandole i capelli, lei gli passa una mano dietro la nuca e lo stringe di più a se. House si abbandona a lei staccando finalmente la spina della razionalità, sordo al suo cervello che grida disperato allarme rosso.
Può gridare quanto vuole, questa volta non tornerà indietro.
"House.." la sua voce sembra giungere quasi da un mondo irreale. I loro volti sono vicinissimi, illuminati solo dalla fioca luce dei lampioni che filtra dalle serrande abbassate.
Greg si ferma e riprende un minimo contatto con quella realtà che gli era sfuggita di mano.
"mi ami?" ripete lei, chiudendo gli occhi, inebriata dal piacere. "io ho.."
"ma quanto parli?" lui la interrompe di nuovo e questa volta con un bacio più profondo, più appassionato degli altri.

Angel's wings carried him to me

La stanza si riempie presto dei loro sospiri.
Lei lo bacia di nuovo, bacia quei suoi lineamenti duri, quel volto che tanto ansiosamente aveva osservato per giorni, sempre in tensione nel tentativo di prevedere i suoi ordini, di scattare non appena gli occorresse qualcosa, di dimostrare in continuazione che lei era all'altezza di lui, del suo ritmo frenetico.
Ma ora, lì, tra le sue braccia, ha la piacevole sensazione che lui sia uguale a lei, che non sia più il capo burbero che non disdegnava affatto di umiliarla, deriderla ogni qualvolta l'occasione si presentasse.
Lui, Gregory. …L'uomo che ora la stringe con così tanta passione, coinvolgimento, trasporto, non può non provare qualcosa per lei. Questo è quello che pensa, che spera, mentre accoglie il suo amore, le sue carezze. Mentre ancora sono così abbracciati l'uomo sussurra, con voce appena percettibile il suo nome. Ma non dice Cameron.. dice Allison.
Gli occhi della ragazza si spalancano. "sì?" risponde con affanno.
"ti amo."
Allison rimane a bocca aperta, incredula. Due lacrime, inavvertitamente, le scivolano lungo le guance. La ragazza corre subito ad asciugarle, quasi con vergogna.
"ti giuro che saranno le ultime.." le dice Greg con una dolcezza che non avrebbe mai immaginato potesse possedere.

Heavenly

Si ritrovano abbracciati, stretti l'uno all'altra, illuminati, questa volta, dalla bellissima luce del sole.
Greg fa una smorfia con il viso e si gira lentamente su un lato per non lasciarsi infastidire dal sole. Quel piccolo movimento interrompe il leggero sonno di Allison che spalanca i suoi occhi verdi e sbadiglia rumorosamente. Poi la sua attenzione si posa sul suo amante che ora le dà poeticamente le spalle.
"fingi di dormire?" gli chiede abbracciandolo da dietro.
House si limita a mugugnare.
"Greg..- continua Allison, accarezzandogli dolcemente una spalla.- io non ti voglio cambiare. Non ti voglio.. salvare… o tutte quelle sciocchezze che pensavi sul mio conto. Io ti amo così come sei. Freddo, scorbutico, cinico…"
"meglio così.- risponde l'uomo, voltandosi verso di lei.- perché non avevo la minima intenzione di farlo." Si sporge per baciarla ma lo squillo improvviso del telefono fa scattare entrambi.
Greg prende la cornetta da sopra il comodino. "si?" la sua voce suona appannata dal sonno e palesemente scocciata.
"oh beh, scusa, se ti disturbo chiamo più tardi!!" la voce della Cuddy non è per nulla rassicurante, anzi, la donna sembra davvero su tutte le furie.
"sei un tesoro, a dopo!"
"House non t'azzardare a chiudere!- scatta la donna, inviperita.- ti sei reso conto di che ore sono??? Saresti dovuto essere qui un quarto d'ora fa!!!"
"un quarto d'ora?? Pensavo fossero passate le otto da almeno mezz'ora!"
"e Cameron??- mormora la Cuddy, dopo un sospiro misto di rassegnazione.- sai se ha chiesto un giorno di permesso, sta male o qualsiasi cosa?? A casa sua non c'è e anche lei manca all'appello."
"cosa? Cameron non è al lavoro??"House si gira verso la sua dolce compagna che lo guarda divertita, appoggiata ad un gomito.
"hai capito bene, allora sai qualcosa?" incalza l'altra donna, dall'altro capo del telefono.
"no ma hai fatto bene a dirmelo. La metterò in castigo appena arrivo."
"se arriva anche lei"
"vedrai che arriva."
"e tu come lo sai?"
"mm.. sensazione.." quella strana conversazione si interrompe lì perché Greg riattacca e sbadiglia violentemente subito dopo.
"dobbiamo andare.." sussurra Allison.
"no, tu vai.- ribatte House ributtandosi a letto.- io penso che dormirò un altro quarto d'ora."
"ma la Cuddy.."
"prima delle otto e mezzo non potrà dirmi nulla..- risponde House con il suo solito tono maledettamente sicuro di se.- sono le regole."
Cameron sorride, gli regala un dolcissimo bacio sulle labbra quindi si alza, coprendosi pudicamente con il lenzuolo.
House la osserva rivestirsi quasi con venerazione, con così tanta insistenza che la ragazza chiede, subito dopo. "cos'è, stai già pensando alla mia punizione?"
"quella la so già. Ma ne riparleremo questa sera."
Entrambi scoppiano a ridere, complici.

Al Princenton tutto sarebbe sembrato nella normalità.
A tutti si sarebbe di nuovo presentato il solito House sarcastico e la solita Cameron idealista, sognatrice. Tutto nella norma.
Ma forse un osservatore un po' più attento avrebbe notato qualcosa di diverso.
Qualcosa di piccolo, infondo ai loro occhi.
Qualcosa come un bagliore, un lampo.
Sì, di felicità.

I can fly
But I want his wings
I can shine even in the darkness
But I crave the light that he brings
Revel in the songs that he sings
My angel Gabriel
My angel Gabriel
My angel Gabriel

Fine.

Diomache.

  
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