Ugo perse 20.000 lire esattamente a due piedi dal
Cavalier Covoni, esempio tipico di compostezza. "Il
dolore e` utile a tutti", affermo` il Covoni
brandendo male la sua custodia per fisarmonica. Se
effettivamente Ugo fosse sceso solo da un paio di
minuti, il portone nell'aprirsi, non l'avrebbe fatto
cadere facendogli cosi` smarrire il denaro. Il
Cavaliere, che suona in modo infame, e` inoltre per
sua sfortuna un impiegatuccio tartassato che
vedendo le ventimila per terra non esito` a fare il
furbo. Era quasi mezzanotte ed un monte nelle
vicinanze eruttava scarsamente; Ugo rintraccio` il
senso dell'equilibrio e si mise in piedi girando gli
occhi. Intanto il Cavalier Covoni con i soldi trovati
compro` un po` di terra da lavorare ( cosi` sono le
azioni dei pazzi ) ! Ugo, che credeva nella pistola,
se la tenne cara per tutto il tragitto verso la casa del
Covoni. Quest'ultimo venne colpito dal rimorso per
il male commesso proprio nel mezzo di una
telefonata anonima; Ugo, che fino a quel momento
aveva usato una torcia a batteria ( che si scarico` ),
invento` la dinamo scaraventanto, la non piu` utile
pila nel fiume di Bottego. Per non so come si sa`, un
asino ritorno` a galla con la pila esaurita, e con un
microfono annuncio` l'estinzione delle piante basse
nel fiume. Tornando a Ugo, aveva assunto la
posizione ideale per incastrare il Cavaliere, quando
un improvvisa vocazione, seguita da divagazioni
orchestrali, gli fece avere l'illusione del corpo del
Covoni appeso dovunque. Costui invece nella vera
vita, allungo` dal piano superiore ( Ugo stava per
strada ) due enormi braccia regolabili orizzontali
che furiosamente scavarono una galleria nel terreno.
L'ente spaziale che chiudeva proprio allora sotto
forma di negozio, lascio` a guardia il maschio della
capra; Ugo prima di cadere nella voragine creata dal
suo nemico, si volto` e indico` il capro come sua
prossima vittima ( faccende di cuore ). L'ineluttabile
destino in cui credono gli Arabi lo aspettava alla
fine della galleria verticale sotterranea; un sacro
arredo circondava per meta` Ugo, che non del tutto
sicuro di quello che stava succedendo, celo` gran
parte dei sentimenti con un "Capace di Cavarsela"!
I diagrammi del suo rendimento psicofisico erano
scolpiti sui muri accanto al soffitto, rivelando una
acuta tendenza alla pigrizia. "Che odioso fannullone
era l'Ugo", scrisse un tempo lo scrittore comico
Palloni Armadio - "Quand'era a casa si dimenticava
spesso la prima parola della Divina Commedia".
Benche` avesse trasmesso la malattia del sonno a
molti suoi coetanei, Ugo sopravvisse per molti
decenni, collezionando oggetti vari e simpatici,
come: un minuscolo pugnale, una cintura del
Kimono, uno strumento musicale d'ebano non
nuovo, una sbarra gigantesca, un eco Binson, uno
dei due figli di Rea Silvia, un ritratto di compar
Alfio, etc.etc.etc. "Ugo era un deficiente che voleva
farsi notare ad ogni costo!"