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Autore: Neko no Yume    23/01/2012    4 recensioni
(50 phrases challeng; Break/Sharon)
#08 – Rugiada
Pioveva a dirotto e loro erano incredibilmente lontani da casa, ma nonostante fossero zuppi dalla testa ai piedi ridacchiavano ebbri d'acqua piovana, i capelli e le labbra imperlati di gocce di rugiada e gli occhi imperlati di vita.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sharon Ransworth, Xerxes Break
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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50frasi #01 – Sonno

Ormai non sapeva neanche più cosa sia il sonno quel suo corpo trascinato negli anni, finché la sua testa non si adagiò sull'esile spalla da ragazza di Sharon con un tonfo sordo; le palpebre si abbassarono lentamente e Break si lasciò finalmente accogliere dalle morbide e invitanti braccia di Morfeo mentre il respiro della giovane spazzava via gli incubi.

#02 – Treno

Era appena stato lanciato sul mercato (e sul suolo marchiato da strane strade di ferro) e già sentiva di detestarlo mentre, di prima mattina, si ritrovava a starsene impalato con la famiglia Rainsworth in attesa che quel mostro metallico chiamato treno arrivasse fischiando tra la bruma, mentre Sharon gli sorrideva con occhi grati e brillanti di felicità per quel regalo inatteso.

#03 – Fermata

Si era sempre fermata in quel negozio di dolciumi dalle vetrine fastose e appetitose, sin da bambina, ma quel giorno i nasi spiaccicati contro il vetro nel vano tentativo di bucarlo e poter raggiungere quelle leccornie invitanti erano due, il suo e quello di uno strano ospite dall'aria trasandata e una benda sull'occhio sinistro.

#04 – Ora

Se Sharon avesse potuto, avrebbe volentieri fermato il ticchettio lento e inesorabile dell'orologio a pendolo che rompeva il silenzio dei loro respiri così vicini e avvinghiati, in modo che l'ora per prepararsi per qualche noiosa festa non arrivasse mai e lei potessi rimanere sotto quelle lenzuola candide e nascoste con il loro proprietario.

#05 – Ritornello

E quando arrivava la parte del ritornello era la fine per chiunque avesse la sfortuna di trovarsi a portata d'orecchio, Sharon e Break alzavano le tazze da tè in aria e gridavano a squarciagola le parole che ormai conoscevano a memoria, spesso e volentieri perforando le orecchie del povero Liam.

#06 – Cambiare

A quell'età, dopo l'orrore che gli aveva insanguinato le mani e la mente, riteneva impossibile cambiare, eppure quella manina paffutella e rosea si ostinava a rimanere tesa verso di lui, non importava quante volte le avesse gridato contro di andarsene, finché Kevin non l'aveva stretta piano tra le dita.

#07 – Pietra

I loro pomeriggi d'estate liberi dagli impegni sociali passavano così, a lanciare pietre nell'acqua del laghetto incastonato nel fitto bosco che circondava la loro tenuta, osservando le increspature che si creavano nello specchio d'acqua scura e riponendo in un sacchetto di cuoio quelle più strane e pittoresche.

#08 – Rugiada

Pioveva a dirotto e loro erano incredibilmente lontani da casa, ma nonostante fossero zuppi dalla testa ai piedi ridacchiavano ebbri d'acqua piovana, i capelli e le labbra imperlati di gocce di rugiada e gli occhi imperlati di vita.

#09 – Vento

Un colpo di vento improvviso sferzò la stanza, insinuandosi sotto l'ampia veste di Sharon e sollevandola con sé, lasciando Xerxes a contemplare uno splendido e proibito paio di gambe lattee e sottili, prima che una di quelle due meravigliose colonne gli frantumasse la bocca dello stomaco con imbarazzo indignato.

#10 – Sentimento (AU)

-Con più sentimento, diamine!-, aveva appena gridato Sharon esasperata al suo giovane, promettente e oltremodo svogliato alunno di quel corso serale di teatro, prima che le proprie labbra incurvate in una linea dritta e severa venissero bruscamente baciate da quelle morbide e prepotenti dell'allievo albino, questa volta eccome se con sentimento.

#11 – Strappo

Infondo lo poteva fare uno strappo alla regola di tanto in tanto, giusto per vedere quel faccino roseo tendersi in un sorriso a trentadue denti in attesa di ricevere una pioggia di dolci biscotti al cioccolato, pensava Kevin ogni volta che si lasciava convincere da quella bambina impossibile a inerpicarsi sulla credenza e fare bottino.

#12 – Desiderio

Quelle forme acerbe di ragazzina che iniziavano a intravedersi sotto la stoffa del vestito fremevano di desiderio nascosto e pericoloso ogni volta che lo sfioravano, facendolo riverberare della stessa potenza come una cassa armonica, prima che l'uomo la scostasse gentilmente da sé, chiedendosi quanto avrebbe resistito ancora.

#13 – Acqua

Specchiarsi in quelle iridi rosate era rinfrescante come bere da un pozzo di acqua fresca, gli restituivano dolcemente l'immagine di una persona diversa dall'assassino di tanti anni prima, non c'erano gocce di sangue a intorbidire la quieta visione che Sharon aveva di lui, nessun pregiudizio, solo comprensione.

#14 – Favola

Ormai si era arreso a non avere un attimo di pace, neanche la notte, dal momento che quella piccola peste continuava a intrufolarsi in camera sua con un vecchio librone più grande di lei stretto al petto, per poi issarsi sul materasso con un "ohissa!" determinato e reclamando a gran voce che le fosse letta una favola.

#15 – Premio

Davvero, se quello era il premio per aver distrutto un misero campanellino custode della verità sulla tragedia di Sablier, allora sarebbe stato anche disposto a rinunciare per sempre alla verità, si ritrovò a pensare Break mentre stringeva quel corpicino scosso da brividi e singhiozzi tra le braccia, asciugando lentamente le lacrime che gli inzuppavano il petto.

#16 – Regno

Quel tavolino da tè era quasi un regno a sé stante, con i propri sudditi di peluche che fissavano le tazzine fumanti con occhi di bottone, la reginetta Sharon intenta a sorbire graziosamente la sua bevanda e un cappellaio matto il cui unico pensiero in quel momento era "che cosa ho fatto di male?".

#17 – Delirio

Sentiva il veleno scorrerle lungo le vene come un fiume inarrestabile e infuocato, la fronte e le guance bruciavano e il delirio della febbre le stava annebbiando i sensi, doveva essere così, Break non poteva essere davvero arrivato a salvarla in quella stanza buia che puzzava di rose appassite, non era tagliato per fare il principe azzurro. 

#18 – Rana

A bene guardarlo, Xerxes sembrava davvero una rana; le labbra sottili perennemente incurvate in un sorrisetto enigmatico e quell'unico occhio sempre fisso su qualcosa, probabilmente Sharon non si sarebbe sorpresa se un giorno l'avesse visto afferrare i pasticcini con una lingua lunga e appiccicosa.

#19 – Fratello

La verità era che, per quanto potesse suonare adorabile pronunciato dalle sue labbra rosee, Break detestava sentirsi chiamare "Xerx-nii" con quel tono affettuoso e allegro dalla donna di cui era innamorato, l'idea di essere relegato al ruolo di fratello maggiore gli faceva venir voglia di disintegrare qualcosa.

#20 – Profumo

Nonostante avesse perso la libertà di ubriacarsi e annegare nell'oblio tempo addietro, quando sprofondava il viso nel sinuoso incavo tra il collo e la spalla della ragazza e sentiva il suo profumo delicato di fiori e pulito che gli carezzava le narici assieme a qualche ciocca ribelle di capelli chiari, la sua coscienza scivolava via piacevolmente.

#21 – Essere (AU)

-Essere è, non essere non è, come diceva Parmenide-, continuava a ripetere la voce del professor Break al branco di menti ottuse che lo fissavano con occhi vitrei e smorti privi della scintilla che nasceva dalla voglia di imparare; avrebbe volentieri tirato loro addosso la cattedra se non avesse rischiato di colpire un'alunna nuova che sedeva in prima fila con un sorrisetto enigmatico e la matita dietro un orecchio.

#22 – Ritmo

Avrebbe riconosciuto il ritmo dei suoi passi, leggeri e affrettati, ravvicinati come quelli di una ballerina, anche a miglia di distanza e, sebbene non ci sentisse più come una volta, era ancora in grado di capire dal rumore quanto lei fosse inferocita e quanto velocemente gli convenisse nascondersi il più lontano possibile.

#23 – Garanzia (AU)

Xerxes era un caso disperato quando si trattava di dolci, era riuscito a farle infrangere la dieta salutista che aveva imposto a entrambi semplicemente sventolandole davanti un invitante pacchetto di dolcetti raffinati e dichiarando che se c'era la garanzia della casata regnante1, allora dovevano comprarli anche loro, per patriottismo.

#24 – Proiettile

Non aveva mai combattuto con una pistola, sebbene a volte si ritrovasse ad ammirare incuriosito l'arma di Gilbert, preferendo la sua spada; continuava a ripetersi che era perché nell'epoca da cui proveniva le armi da fuoco non erano in voga, ma in realtà era il terrore che un proiettile vagante la colpisse a terrorizzarlo.

#25 – Tentativo

Fece un altro disperato, inutile e patetico tentativo, strinse l'unica palpebra che gli restava e aggrottò le sopracciglia, sporgendo il collo verso quel viso che si stagliava a qualche metro da lui, ma non c'era più nulla da fare, non avrebbe mai più rivisto il suo sorriso raggiante nella sua cieca oscurità.

#26 – Amanti

Se c'era di mezzo Xerxes Break dare una definizione a qualcosa diventata incredibile difficile, i contorni della realtà si facevano labili e confusi come acquerelli, ma Sharon ritrovava ogni volta nel preciso istante in cui le loro labbra si incontravano la certezza di aver trovato la parola giusta, amanti.

#27 – Segnale (AU)

Il difficile di prendere quella stramaledetta patente non era tanto nel sopportare la cintura difettosa che gli segava il collo, né lo sguardo severo della propria insegnante o il fastidioso scribacchiare della sua biro sul taccuino, quanto smettere di lanciarle occhiate furtive alla scollatura e non andare a schiantarsi di cofano contro il palo di un segnale stradale.

#28 – Bandiera

Una bandiera nera con sopra cucito un teschio con un cappello in testa sventolava tronfia sul fortino di cuscini, libri impilati e coperte che i due avevano eretto con tanto impegno durante quel pigro pomeriggio estivo e da cui ora si stavano divertendo a bersagliare Liam e chiunque passasse di lì con fischi e peluche.

#29 – Stupidità

Si maledisse internamente più volte e maledisse la sua stupidità che lo spingeva sempre e comunque a dire la cosa più fuori luogo al momento meno opportuno, mentre la porta della camera si chiudeva con un tuono secco dietro la schiena dritta e indignata della ragazza, inesorabile e lontana anni luce.

#30 – Schiaffo (AU)

Le bruciava tutto; gli occhi che si stavano riempiendo di lacrime rabbiose, gli sguardi carichi di cattiveria delle altre infermiere sul collo, le labbra ancora protese verso l'illusione di un bacio e soprattutto la mano con cui aveva lo schiaffo più duro della sua breve vita a un uomo ferito non abbastanza gravemente.

#31 – Accendere (AU)

Alcune persone credono nel colpo di fulmine, credono che il primo incontro con la propria anima gemella sia estremamente importante per chissà quale coincidenza astrale e ricordano persino le prime parole che la luce dei loro occhi ha rivolto loro; beh Sharon avrebbe volentieri preferito dimenticare quell' "Hai da accendere?" romantico come l'accento da ubriacone di Break in quel momento.

#32 – Velocità

La velocità con cui si spargevano i pettegolezzi nella magione dei Rainsworth non avrebbe mai cessato di stupirlo; una cameriera dallo chignon in disordine e lo sguardo acceso li aveva visti sfiorarsi le dita in corridoio neanche un minuto prima e già Sheryl in persona lo scrutava intrigata da dietro il ventaglio.

#33 – Collo

Le sbottonò con dolcezza lo stretto colletto pieno di pizzi che le fasciava e nascondeva il collo d'avorio, per poi carezzarlo con le dita affusolate mentre ne risaliva il morbido contorno in una scia di baci e morsi appena accennati, sino al mento e alle labbra tanto ambite.

#34 – Meraviglia

Persino una persona disinteressata e apatica come Kevin riuscì a scorgere la meraviglia che il visetto infantile di Sharon irradiava in quel momento, dopo averlo visto abbozzare un sorriso per la prima volta in mesi di ospitalità e tentativi instancabili degni della sua, seppure incredibilmente tenera, petulanza.

#35 – Bambini

Contrariamente a ciò che poteva pensare la gente suggestionata dalla sua aura tetra e scostante lui non odiava affatto i bambini; odiava se stesso per averne uccisa una e per questo quasi non osava sfiorare quella che adesso gli stava davanti e gli sorrideva imperterrita dal basso, temeva di macchiarla di sangue.

#36 – Eclissi

Mentre la vista gli si oscurava con lentezza inesorabile e la luce del pallido viso di Sharon si faceva sempre più bianca e insopportabile, Break ripensava a quella mattina in cui si erano arrampicati sul tetto della casa per osservare l'eclissi di sole e a come ridevano estasiati, cercando di schermarsi gli occhi.

#37 – Stranezza

Non c'era un solo particolare normale nella situazione in cui si erano improvvisamente trovati, a cominciare dalla musica da tip tap che si sprigionava dal grammofono, passando per l'assenza dei commenti caustici di Emily e per finire le strane livree colorate che indossavano; ma la stranezza più grande era la quieta tenerezza nell'espressione di Xerxes.

#38 – Orrore (AU)

Doveva ammetterlo, mentre sentiva le braccia di Sharon attorcigliarsi attorno a sé e la pressione del suo petto agitato, oltre ai deliziosi mugolii soffocati contro il suo colletto della sua camicia, iniziava seriamente a rivalutare la categoria dei film dell'orrore.

#39 – Miseria

Non gli piaceva che lei partecipasse alle missione, preferiva che restasse nascosta da qualche parte al sicuro; non perché la ritenesse incapace di difendersi come si deve, semplicemente perché Sharon era l'unica cosa pulita che gli fosse rimasta al mondo e non voleva che la miseria del loro lavoro la contaminasse.

#40 – Luce

La luce che ancora riusciva faticosamente a percepire filtrava dalle tende e gli accarezzava le guance cineree, mentre un piacevole odore di pane tostato, marmellata alla ciliegia e caffellatte si spandeva per la camera e il letto sprofondava appena nel punto in cui lei si era appena seduta per dargli il buongiorno.

#41 – Fine

Prima o poi la fine sarebbe arrivata per entrambi, serena e puntuale come una vecchia amica, e allora le loro lunghe vite si sarebbero spente come la fiamma di una candela, ma per quanto a lungo avessero ancora vissuto sentiva che non sarebbe mai stata pronta ad affrontare quel momento e che la sua, di fine, sarebbe arrivata sempre troppo dopo.

#42 – Illuminare

Non avrebbe mai capito come diamine facesse a illuminare ogni cosa attorno a sé, per quanto fosse tragica la situazione e scuro il suo umore, non avrebbe mai capito dove avesse trovato la forza di rivolgergli un sorriso (non poteva vederlo, ma sapeva che era lì) persino quando le aveva detto di essere cieco.

#43 – Richiesta

La sola e unica richiesta che avrebbe mai rivolto a Dio, semmai una simile accozzaglia di paure umane esistesse davvero, era solo una; un briciolo di coraggio in più per dirle addio come si deve e guardarla negli occhi il giorno in cui il suo corpo si sarebbe disfatto del tutto.

#44 – Cristallo (AU)

Passeggiare dentro il Crystal palace era come addentrarsi nelle affascinanti viscere di cristallo di un mostro dallo scheletro metallico e geometrico,  un miracolo dell'architettura moderna che rifletteva i loro visi stupefatti da ogni angolo e a volte li colorava di fasci luminosi e iridati che danzavano nell'aria.

#45 – Incubo

-Xerx-nii, ho avuto un incubo...-, bisbigliò con voce impastata dal sonno e quasi mortificata la ragazzina, per poi intrufolarsi sotto le sue coperte senza sprecarsi in ulteriori informazioni o scuse sul fatto che fossero le due di notte, ridacchiando mentre sfregava i piedi freddi e la punta del naso contro i suoi.

#46 – Specchio

Ogni volta che faceva qualche sciocchezza quelle iridi acquose e rosate si trasformavano nel suo personale specchio delle brame, sbattendogli in faccia senza tanti complimenti il fatto che lui fosse il più stupido del reame, nessuna Biancaneve poteva batterlo.

#47 – Muro

L'umiliazione aleggiava pesante sulla sua testa, dolorante per aver appena sbattuto rovinosamente contro un muro che, ci avrebbe, giurato, fino a un attimo prima non si trovava lì, almeno non mentre lui era girato a osservare da lontano Sharon chiacchierare in cortile con Liam e sua nonna, che ora lo fissavano in bilico tra la preoccupazione e un'ilarità incontenibile.

#48 – Linea

C'era una linea estremamente sottile che divideva la semplice amicizia dall'amore, una linea labile che si confondeva, rimodellava e ingarbugliava a ogni respiro o sguardo scambiato, ma ormai, stesa su quelle lenzuola in disordine e con addosso solo una spolverata di porpora sulle gote, Sharon era sicura di averla oltrepassata.

#49 – Impressione

Spesso la prima impressione si rivela del tutto ingannevole, specialmente nel suo caso, quando aveva trovato uno straccio di uomo riverso in una pozza di sangue sulla neve che si stava depositando lentamente sul giardino e su quei capelli bianchi come lei, tinti anch'essi di cremisi dove un tempo dovevano ricadere sul suo occhio sinistro.

#50 – Particolare

Ormai l'aveva osservata talmente a lungo da poter ricordare ogni suo singolo particolare e rievocarlo nell'oscurità più fitta, dal fisico snello e femminile, alle labbra carnose sulle quali a volte finivano alcune ciocche ribelli di capelli biondi, fino alle dita affusolate e gentili che gli carezzavano il polso; non c'era nulla che non riuscisse a dimenticare.




Yu's corner.

1 Allur, mi riferisco al sigillo che la casata reale mette in Inghilterra su certi prodotti scelti, tipo i Weetabix. Chiunque abbia letto Kuroshitsuji o mangiato quei cosi mi capisce.

Eniuei, salve gente!
Era da tanto tempo che volevo cimentarmi in una challege di questo tipo, spero di aver combinato qualcosa di decente e gradevole per voi miei poveri lettori.
Ah, un'AU in particolare è riferita a una role avuta con un'amica, ma in generale sono tutte abbastanza comprensibili, spero.
Grazie in anticipo a chi recensirà e bye bye, Yu.





  
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