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Autore: euryale_    23/01/2012    3 recensioni
Non si esce dalla casa del demone, mai più. E ormai ci siete dentro.
Genere: Dark, Horror, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro, Sweeney Todd
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Siete uno di quei giovanotti del Temple, esatto? State uscendo a passo lento da lì, lo vedo. Sono più o meno le nove, l'ora in cui la sera inizia a calare davvero, in cui le tenebre avvolgono le vecchie mura sporche degli edifici. Vi apprestate ad entrare in Fleet Street, giusto di passaggio. Quella strada non ha una bella fama, eppure vi tocca attraversarla ogni sera, per giungere al vostro alloggio o alla vostra casa.
La nebbia di Londra è soffocante più che mai, si tinge di rosso dalle fiamme dei lampioni a gas, che con la loro luce tremula, sono l'unica guida per il vostro cammino solitario. C'è solo qualcuno, soprattutto ubriachi, che baracollano in parte a voi, diretti in un luogo ben peggiore, dove non osate mettere piede.
Una risata vicina vi fa trasalire. Che sia un demone venuto a portarvi all'Inferno? No. All'Inferno ci siete già. E' solo a pochi passi da voi, dietro alle vetrine di un negozio buio. E io, il demone, vi sto già per rapire.
Tra le volute di nebbia, riuscite a scorgere Bell Yard in fondo alla strada. Una calca di giovani come voi, attende il proprio turno davanti ad un negozio dalle insegne sbiadite da tempo. Conoscete bene quel luogo. L'aroma di carne e spezie vi raggiunge, rassicurandovi e facendovi venire l'acquolina in bocca. Infilate la mano in tasca, tirandone fuori alcuni spiccioli, e con passo rapido, vi affrettate a raggiungere il negozio di pasticci di mrs. Lovett. A darvi il benvenuto, la calda luce proveniente dall'interno e le grida dei clienti. I pasticci vanno a ruba. Margery esce ogni mezz'ora con un vassoio che ne porta cento di quelle delizie.
Urtate contro un uomo di mezza età, che vi lancia uno sguardo arrabbiato e si appresta a riprendere il suo posto davanti a voi: niente, vi toccherà aspettare che il negozio si sia svuotato un po'. Deluso, uscite a testa bassa, sapendo che quando passarete di nuovo, verso le dieci, i pasticci saranno già terminati e non avrete l'occasione di assaggiarne per quel giorno.
La nebbia vi avvolge di nuovo, appiccicandosi ai vestiti e nascondendo ogni cosa alla vostra vista. Siete già in uno stato di confusione. E' l'effetto che fa l'Inferno, miei cari. Camminate in una direzione sconosciuta, a passi incerti. Solo quando vedete un'insegna con delle lettere gialle, vi accorgete di essere tornati in Fleet Street e di aver ripreso la direzione che prima avevate già percorso.
Scuotete il capo e fate per andarvene, quando la porta del negozio davanti al quale vi siete fermati, cigola e si apre, come a volervi dare il benvenuto.
Ora, l'interno non è più un pozzo profondo: delle candele sono state accese, forse per permettervi di leggere ciò che riporta l'insegna. E' una bottega di barbiere, lo vedete anche dal caratteristico barber pole.
Da dietro la porta, un'ometto dall'aspetto strano vi fissa con i suoi occhi neri, in attesa che voi prendiate una qualsiasi decisione. Vi guardo fremendo, in attesa di vedere la vostra mano passare sul mento, per rendersi conto che una rasatura è proprio ciò che ci vuole.
A quel punto, sorrido. E' il momento: le porte dell'Inferno si sono aperte e lo so, vi allettano. Con passi incerti, entrate nella bottega, togliendovi il cilindro e il cappotto e posandoli su un baule lì accanto.
Mi lascio scappare una risata diabolica, mentre voi vi voltate di scatto, domandandovi che razza di suono sia. E' la voce di un demone, mio caro ragazzo.
Vi sedete sulla poltrona da barbiere, lanciando occhiate nervose: sarebbe stato meglio se avreste girato i tacchi e foste tornati ad attendere che il locale di Margery si svuotasse, o ve ne foste tornati a casa.
Ma ora è troppo tardi. E non sareste stato lo stesso sicuro in alcun luogo: il male abita da ogni parte. Ma l'Inferno, si esatto, l'Inferno, non lo avevate mai visto, vero? Eh no. L'Inferno si trova all'ombra di Temple Bar.
Non si esce dalla casa del demone, mai più.
E ormai ci siete dentro.

   
 
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