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Autore: tinaix    23/01/2012    1 recensioni
“ti amo scema” “A volte...” una cuscinata in faccia “si dice anche io, scema! non a volte...” “non ti amo tutti i giorni, a tutte le ore perché tu si?” “ogni minuto, ogni secondo” ora è lei a darle una cuscinata “che stronzata queste sono cose da film, nel mondo reale uno russa, l’altro lascia i calzini sporchi in giro e quando uno beve troppo e l’altro passa la notte a pulire il suo vomito all’amore non ci pensa per niente” “ma è per l’amore che lo fa, scema” “smettila di chiamarmi scema!” “e tu smettila di fare la scema”
Sono nuova nel pubblicare storie, un commento, una critica o un consiglio sono graditi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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II

Salve a tutti,  sono nuova nel pubblicare storie non è che mi potreste lasciare un commentino come consiglio tanto per capire come migliorare? Buona lettura! 

Ilaria è convinta di non essere fatta per una relazione, proprio non è capace a seguire le regole pensa mentre digita il numero di Isa “oi” fa, una nota un po’ stonata “ciao Ila,sei triste?” “che fai?” “suono un po’, tu?” “posso venire da te?” “ si, perchè?” “ sono triste, non faccio niente, voglio fare l’amore” e attacca, alla fine harisposto.

Una maglia,i pantaloncini di ieri e giù per la tromba della scale e poi in strada, cammina veloce Ila non vuole sentirsi pensare e i pensieri le affollano le tempie, premono per uscire e non vuole farli uscire, lacrima dallo sforzo di frenarli e poi è casa di Isa, suona il citofono, il campanello e lei è sulla porta come una boccata di ossigeno e la bacia, la bacia, la bacia e fanno l’amore lì nell’ingresso.

Ila gira nuda per la piccola casa di Isa, le piace frugare è inquieta per natura  tanto l’altra è calma e lo sa che non dovrebbe essere così, che non dovrebbe cercarla solo quando sta male ma non riesce a vivere un secondo alla volta, i suoi attimi si muovono a frotte e le ingorgano la pelle e prudono e ha bisogno di un po’ d’aria e Isa è aria, aria pura e fresca e allora viene qui quando dentro è troppo buio “come stai?” fa la più grande  e nel silenzio il suo sussurro è quasi frastuono, Ilaria la guarda e pensa  che non è possibile che una persona tanto bella la voglia, che sopporti con tanta calma se sue stranezze “mi scappa di scrivere” risponde e lo dice perché proprio non può farne a meno, Isabella non si stupisce, oramai è abituata tira solo fuori carta e penna  e la lascia sola con i suoi pensieri, torna in camera e strimpella un po’ per passare il tempo, l’altra la raggiunge dopo ore con tre pagine scritte fitte fronte e retro, racconta le storie di altri Ila, se le sente nella testa come nidi d’api che sciamano, le scrive e poi e chiude in un cassetto.

Si svegliano che è pomeriggio è estate e Isa non ha ancora ricominciato il lavoro, Ila dovrebbe studiare ha un paio di esami da dare a settembre ma l’aria è tiepida e si sta tanto bene sotto le lenzuola fresche, al lato sente il fianco morbido dell’altra e tutto sa di casa e pace e pensa che forse dovrebbe accettare di vivere con lei ma ci ripensa subito, è troppo stressata,troppo agitata per vivere in quell’oasi, pensa alle notti insonni a tracciare storie di mostri, ai pomeriggi febbrili chiusa in cucina con lo scopo di fare la crostata perfetta, alle malsane fissazioni che la colpiscono a volte e all’insaziabile dedizione che tende a rivolgere loro.

Nel letto, in quell’intimità di sudore e lenzuola che ha un che di atavico, un che di cuccia finalmente parlano “che è successo ieri?” “niente, ero sola, pensavo troppo e mi mancavi” Isa sorride, è così raro che l’altra le mostri così apertamente il suo affetto “mi mancavi anche tu ma questo non spiega niente, tu ami stare sola, dubito che sia stata la solitudine a farti venire che ti è passato per quella testolina matta che ti ha portata qui?” Ila pensa al giorno prima a quando ha fatto il numero dell’altra “non sono fatta per avere una relazione,sono fatta per stare sola e,anche se mi piace stare per conto mio,questo è triste, è triste essere incapaci di condividere la vita” Isa ride alle paranoie dell’altra “scema la nostra che cos’è se non una relazione? Che facciamo noi da due anni a questa parte se non condividere la vita?” Ila è confusa  ripensa alla parole che tante volte ha sentito, al fatto che non sa impegnarsi che compare e scompare quando vuole lei, che non riesce a non avere qualche storiella ogni tanto, a sentire che effetto fa un’altra pelle sulla sua, come sussurra un’altra voce sul suo collo che tutto questo non è giusto, non si fa, che alla fine rimarrà sola e lei ci crede ma non riesce a non essere come è e allora lo dice, le dice tutto e lei la ascolta mentre tira fuori anni di relazioni e accuse e male che ha fatto e che le hanno fatto e non si toglie quel maledetto sorriso dalle labbra e le risponde “nessuno ha in tasca le risposte, nessuno sa quale sia il modo giusto di vivere una relazione o la propria vita figurati se c’è qualcuno che saprebbe come vivere la vita di un altro, non ci posso credere che ti sai fatta imparanoiare tanto dall’opinione altrui tu che te ne sei sempre fregata” “appunto perché me ne sono sempre fregata, non sono impermeabile Isabella io le assorbo le parole e poi le covo per anni fino a che non ne esce qualcosa, è uscita solitudine e paura” “ma non sei sola, scema, ci sono io!” “penso ci dovremmo lasciare allora” “ ma che cazzo stai dicendo?” “non mi voglio appoggiare troppo a te devo essere indipendente” “non ti rifaccio il letto la mattina, no ti faccio la spesa, non ti cucino,non ti vesto, non ti pago i conti, non ti lavo i panni...non dipendi da me” “mi asciughi le lacrime, mi ascolti, mi sopporti, mi fai respirare quando mi manca l’aria” “e tu non fai lo stesso per me?” “ a volte...” “ No. sempre. Ogni volta che ne ho avuto bisogno” “Non ne hai bisogno spesso” “neanche tu” “ti amo scema” “A volte...” una cuscinata in faccia “si dice anche io, scema! non a volte...” “non ti amo tutti i giorni, a tutte le ore perché tu si?” “ogni minuto, ogni secondo” ora è lei a darle una cuscinata “che stronzata queste sono cose da film, nel mondo reale uno russa, l’altro lascia i calzini sporchi in giro e quando uno beve troppo e l’altro passa la notte a pulire il suo vomito all’amore non ci pensa per niente” “ma è per l’amore che lo fa, scema” “smettila di chiamarmi scema!” “e tu smettila di fare la scema” tutto è calmo ora e Ilaria pensa che forse potrebbe abituarsi a quel clima, a quel posto e più lo pensa più la cosa la spaventa e le fa valutare l’idea di scappare, la fa riflettere sulla vicinanza tra solitudine e libertà ma poi sente di nuovo il fianco morbido di Isabella e fuggire non è più un’eventualità “faccio  le frittelle” dice invece.

  
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