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Autore: Demon Kya    24/01/2012    3 recensioni
Salve a tutti! Questa mini-saga sarà incentrata sulla coppia NelxNnoitra, andando a vedere cosa (secondo noi) può essere successo (dal momento in cui Inoue viene nuovamente rapita da Aizen) a Neliel, lasciata sola con Nnoitra e Grimmjow. Speriamo gradiate la nostra chiave di lettura, grazie di aver scelto la nostra prima fanfic!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neliel Tu Oderschvank, Nnoitra Jilga
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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NB: Nella fanfic che state per leggere, è stato volutamente scelto di mettere i nomi laddove vengono pronunciati nei dialoghi con la fonazione giapponese, per questo "Neliel" diventa "Nerieru" e "Nnoitra" diventa "Nnoitora", è una scelta che si spera coinvolga di più nel racconto il lettore che abbia visto l'anime, ci scusiamo se ad altri può causare disagio.

Silenzio. Non si udiva più nulla in quella frazione di Las Noches, attraversata fino a poco prima dal clangore delle armi e dalle grida delle due feroci battaglie che vi avevano trovato luogo. Ichigo, con l'altro Shinigami appresso erano scomparsi all'inseguimento di Starrk, l'Espada che aveva nuovamente sottratto quella ragazza, Inoue, ai suoi compagni per riportarla da Aizen.
A tutto questo Neliel aveva potuto assistere impotente, ancora frastornata dal violento colpo ricevuto da Nnoitra che le aveva fatto perdere i sensi, per poi riprenderli (per volere della sorte) proprio nell'istante in cui veniva sancita la sconfitta di quest'ultimo da parte dello Shinigami sconosciuto. La sabbia bianca del deserto era intrisa di sangue per tutta la zona circostante, due corpi giacevano lì con lei, ma solo su uno era posata tutta la sua attenzione
«Nnoi...tora...»
sussurrò di nuovo mentre i ricordi le riempirono la mente, colmando gli immensi vuoti di cui fino ad ora era in balia. Iniziò ad alzarsi con fatica, mentre una fitta lancinante prese a dilagarsi dal punto in cui il calcio di Nnoitra l'aveva presa in pieno, probabilmente qualche costola era danneggiata, ma nulla di grave per un Arrancar come lei che poteva sempre contare su di una rigenerazione quasi istantanea
«Non... morire...»
Queste parole le uscirono dalla gola strozzata senza che quasi se ne rendesse conto, mentre camminava verso il corpo esanime e martoriato dell'Espada dai capelli corvini. Riuscì ad arrivare a lui e a girarlo, senza curarsi delle fitte, le ferite erano gravissime e la rigenerazione si era fermata, la mano sinistra era tagliata di netto e dal polso oramai scorreva solo un sottile rivolo di sangue, chiaro segno che ormai l'Espada era quasi dissanguato. Gli toccò il viso, e quasi in contemporanea grosse lacrime presero a scenderle lungo le gote infantili
"Perchè... perchè piango per questo animale?"
Nella sua mente pensieri contrastanti si accavallarono ai ricordi, come un treno le solcarono la mente le scene della loro ultima battaglia, per poi soffermarsi su quello stallo, quella cosa che magari vista da fuori poteva sembrare insignificante ma che a lei scatenava emozioni a cui non sapeva dare nome
"Perchè hai fermato la katana?"
"Perchè tu l'hai fermata?"
"Perchè sapevo l'avresti fermata tu"

Questo il loro scambio di battute, e come la bambina che il suo aspetto la faceva parere iniziò a gridare in quel deserto infinito
«Nnoitora! Non puoi lasciarmi non morire!»
Prese a piangere come una disperata mentre le lacrime scendevano a dirotto in un fiume inarrestabile
TUP.
Sentì un colpo sulla schiena, seguito da un tonfo sulla sabbia.
«Eh?»
Sbattè le palpebre più volte per schiarirsi la vista velata dalle lacrime, abbassò lo sguardo e i suoi occhi si incorciarono con quello sottile e truce di Nnoitra
«Stai zitta... cogliona»
Sibilò lui con la solita arroganza, mentre il dissiparsi della piccola fiammella di Reiatsu che brillava ancora in lui rallentava, per poi fermarsi del tutto. Neliel era confusa, non capiva come potesse essere possibile, ma poi tutto le fu chiaro, che stupida era stata: gli Hollow si disgregano quando muoiono, dopotutto il loro corpo era formato da Reiatsu che una volta morti si sarebbe dissolto nell'aria in particelle invisibili, se Nnoitra era ancora intero, significava che c'era ancora speranza, e così come per lui anche per Grimmjow, disteso a pochi metri da loro... ma come è già stato detto, a Neliel ora non importava molto del povero Sexta Espada.
Nel frattempo le lacrime della bimba ripresero a scorrere, tramutandosi però da lacrime di disperazione a lacrime di gioia: dentro di sè una felicità incredibile nel constatare che per Nnoitra c' erano ancora possibilità di salvezza, nessuno, nemmeno lei stessa, poteva capire quanto fosse importante poter vedere quell'occhio truce, ma così innegabilmente vivo, puntato nei suoi.
Aprì di nuovo la bocca, decisa questa volta a parlare, quando fu bloccata dalle parole dell'Espada
«Vattene, Nerieru»
La colpirono come uno schiaffo, perchè? Aveva bisogno di aiuto, e qui l'unica che forse poteva darglielo era lei. Non capiva, ma la risposta non tardò ad arrivare con il continuo della frase di Nnoitra
«Mi hai sempre considerato... un animale, vero Nerieru? Bene, gli animali... muoiono da soli... Nerieru... non ho bisogno... di qualcuno al mio capezzale... e soprattutto... non di te... o della tua pietà... sparisci...»
Parlava a fatica, ogni parola era evidentemente uno sforzo troppo grande per lui, ma con la sua tenacia era oramai avvezzo a sforzi impossibili, e Neliel lo sapeva bene.
Cosa poteva rispondergli ora? Era incredibile quanto quel tipo fosse orgoglioso ed ostinato, così tanto da preferire la morte al suo aiuto. Era arrabbiata, ma quali strani pensieri potevano mai venirgli per quell'animale? Era solo un... un...
«Nnoitora, sei un idiota!»
Sbottò la piccola scattando in piedi
«Perchè devi sempre metterla in questo modo? Non puoi solo farti aiutare una buona volta? Sei ancora così ossessionato dal volermi battere da non vedere nient'altro?»
Vibrava tutta dalla rabbia, prese un respiro mentre Nnoitra gli rispondeva a tono, sembrava uno dei loro soliti battibecchi, se non fosse che probabilmente era la prima volta che Neliel si sbottonava così tanto davanti a lui, visto la parvenza sempre calma e distaccata che adottava in passato con lo stesso
«Taci, feccia! Non ho alcun bisogno del tuo aiuto! Si può sapere perchè vuoi salvarmi a tutti i costi? E poi cosa vorresti fare tu, con quelle miserabili sembianze che ti ritrovi?!»
Iniziò a tossire, spuntando sangue, lo sforzo era stato troppo per lui che prese a respirare più affannosamente di prima. La bimba si zittì, le sue parole l'avevano nuovamente spiazzata, ma per quanto dure erano vere, non poteva aiutarlo in alcun modo, debole ed inutile com'era ora, e poi Nnoitra aveva ragione, perchè era così fissata a volerlo aiutare? Non poteva solo lasciarlo morire? Era forse perchè erano stati compagni tanto a lungo? Oppure....
Il pensiero che le sfiorò la mente per un istante la fece avvampare e lo ricacciò subito da dove era venuto.
No.
Impossibile.
NON LUI.
Lui che aveva sempre tentato di ucciderla, con cui era sempre stata in conflitto, colui che con Szayel aveva distrutto la sua maschera e quelle di Dondochakka e Pesche... si arrestò su quest'ultimo pensiero, e mentre Nnoitra stava per riprendere la sua sequela di insulti esclamò
«Szayel!»
«Uh?»
Questa volta era l'Espada ad essere confuso e Neliel si affrettò a continuare la frase
«Il suo laboratorio, lui è l'unico che può trovare un modo per rimetterti in sesto, ti porterò da lui!»
Nnoitra compreso il motivo del rinnovato entusiasmo di Neliel si mise a ridere
«Tsk! E secondo te riuscirai ad arrivarci intera? Non le senti le reiatsu degli Shinigami che sono arrivati? Se non verrai falciata da loro, ci penseranno gli Exequias... oltretutto è possibile che quello sia già morto da un pezzo... che farai a quel punto? Tornerai indietro, solo per vedere il mio mucchietto di polvere spargersi nel vento? E poi... oooy, Nerieru, che cazzo pensi di fare?!»
La piccola si piegò ed in qualche maniera riuscì a caricarsi in spalla quel tanto che bastava di Nnoitra per riuscire a trasportarlo, era quasi completamente curva sotto il peso morto dell'Espada, la testolina sbucava da un lato del collo e lo sforzo senza nemmeno aver fatto un passo si presentava già disumano, ma pensava di farcela, doveva farcela a portarlo da Szayel, se avesse trovato lo scienziato e l'avesse convinto a collaborare, Nnoitra sarebbe stato probabilmente salvo, mentre per lo stato in cui si trovava ora, andare sola e tornare per portarlo al laboratorio in un secondo momento, gli sarebbe molto probabilmente stato fatale.
«Non ce la farai mai... morirai prima di arrivare da Szayel»
Sussurrò Nnoitra, che evitava ora di guardare nuovamente la bimba in faccia, il volto nascosto dai lunghi capelli. La cosa volgeva a favore di Neliel, che ne approfittò per sussurrare anch'essa una cosa che non avrebbe mai potuto dirgli in faccia
«Allora sarà destino morire insieme, non potrai mai più dire di essere un animale»
HE-HEM.
Un rumore alle loro spalle, con fatica Neliel si girò quel tanto che bastava per vedere cosa fosse, fu allora che avvampò nuovamente, in maniera anche più violenta di prima: Grimmjow Jaguerjaques li stava fissando, probabilmente dall'inizio, con un espressione sul volto tra il divertito ed il disgustato
«Complimenti per il tuo spirito nobile, donna. Se lui è tanto restio, perchè non salvi il culo a me?»
Ancora sconvolta all'idea che un estraneo avesse assistito alla scena di poco prima Neliel rispose
«P...perchè dovrei salvarti? Hai fatto del male ad Ichigo, sei un suo nemico»
«E quello che stai portando sulle spalle verso la salvezza gli ha fatto frantumare tutte le ossa, quali gesta eroiche avrebbe compiuto per Kurosaki per meritarsi il tuo perdono?»
Fregata. Nnoitra prima tanto loquace ora se ne stava zitto, era impossibile capire con i capelli a coprirgli il viso se avesse perso i sensi o se semplicemente non volesse essere d'aiuto per qualche motivo. In un modo o nell'altro Neliel riucì a tirare fuori una frase convincente, più per sè stessa che per l'Espada dai capelli blu
«Lui è molto più grave di te... forse non riusciremo nemmeno a sopravvivere ad un primo viaggio... ma ti giuro Grimmjow, che se riusciremo ad arrivare da Szayel, tornerò da te a prenderti»
Così dicendo prese ad incamminarsi verso il laboratorio di Szayel, la fatica come immaginava era immensa e lo scienziato era probabilmente l'ultima persona che avrebbe voluto incontrare, ma non aveva scelta. Grimmjow vide i due allontanarsi a passo di lumaca, non ci credeva minimamente che la bastarda sarebbe tornata a prenderlo, quindi con la vista che iniziava ad offuscarsi sulle figure di Neliel e Nnoitra, utilizzò le ultime energie per alzare un medio verso la coppietta
«Tsk. Fanculo»
Ringhiò prima di perdere i sensi.
  
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