MG.
Servant
Si ritrovava nella stanza di Artù, quel luogo ormai lo conosceva meglio delle sue tasche, ma quel giorno era tutto più disordinato del solito. Aveva rischiato la vita per salvare quella del principe e fortunatamente c’era riuscito. Camelot era salva, il futuro re stava bene e non avrebbe mai potuto ringraziarlo. Artù non sapeva chi in realtà lui fosse ma ormai lui iniziava ad abituarsi. Lo osservava, era distrutto ma non l’avrebbe mai ammesso, era troppo orgoglioso.
“A volte credo di conoscerti, Merlino, a volte invece..” gli disse Artù sorseggiando dell’acqua.
Merlino sorrise.
“Io invece vi conosco, Artù..” gli disse lui, facendolo voltare. “..Siete un babbeo, un babbeo reale!” continuò.
Artù rise, inclinando la testa da un lato.
“Non cambierai mai Merlino, non è vero?” gli chiese.
“Mh..No, non credo proprio!” gli rispose lui. “..Vi annoiereste!” continuò.
Artù rise ancora, nonostante il petto non smettesse di far male.
“In fondo..Credo di non volere che tu cambi!” gli disse. “..Camelot sarebbe noiosa..” continuò.
Merlino rise, non l’avrebbe mai preso sul serio.
“Forse lo sarà un giorno, chissà..” gli disse lui, conscio che il suo destino era più buio di quello di chiunque altro, facendo spallucce.
Artù si voltò a guardarlo.
“Tu non andrai via, Merlino!” gli disse con una serietà che gli fece quasi paura.
Merlino sobbalzò, sgranando gli occhi, conosceva Artù e la sua serietà spesso lo spaventava.
“Sei il mio servitore Merlino, ricordatelo!” continuò voltandosi. “..Adesso vai a prendermi dell’acqua, ho sete!” concluse.
Merlino sorrise.
“Subito..” gli disse.
Lui forse non sarebbe mai cambiato, chissà..ma neanche Artù lo avrebbe fatto, ne era certo.