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Autore: TonyCocchi    24/01/2012    4 recensioni
Per un po’ di tempo, America non fu uno, bensì due. Per un po’ di tempo, ebbe un fratello. Che in punto di morte gli scagliò contro la nuda e cruda verità su chi aveva finito per essere, al di là delle sue pretese e ostentazioni
Genere: Angst, Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Hetalia - Non sei diverso

Alfred si avvicinò al corpo del fratello morente.

Era durato davvero poco.

A guardarlo era impressionante quanto si somigliassero: stessa altezza, stessi occhi, stesso viso, stesso taglio di capelli. Un gemello.

L’altra faccia della medaglia.

Si inginocchiò su di lui e lo tirò in su, afferrandolo per la divisa grigia.

La testa riversa all’indietro per un po’ gli fece credere fosse già morto.

Poi il corpo ebbe un piccolo sussulto, poi un altro, e poi tanti altri ancora.

Una risata affaticata, singhiozzante.

Questa si strozzò in due colpi di tosse, e poi riprese.

“La libertà!”

Rise più forte.

“La democrazia!”

Tossì ancora, girando la testa da un lato sputando sangue.

Poi rivolse lo sguardo al fratello che lo guardava senza alcuna emozione.

Storse le labbra e mostrò i denti in un sorriso, dal quale scivolò giù sul mento un rivolo di sangue.
“Erano questi i tuoi propositi quando ti ribellasti ad Inghilterra, no?”

Continuò a ridergli in faccia, per la qual cosa la fronte dell’altra America finalmente si corrugò un poco.

“Guardami! È dunque questo che intendevi, Unione? È questo che fai a chi cerca la libertà?”

Quel riso sarcastico sparì, mentre i denti si stringevano in una morsa di odio e rabbia, che gli scaricò addosso con tutta la loro sdegnosa forza.

“Tu non sei diverso da Inghilterra…”

Non rispose.

“Tu non sei diverso da nessuno degli altri tiranni là fuori!”

Non si mosse.

“Non sei diverso! NON SEI DIVERSO! NON SEI DIVERSO!”

Alfred poggiò la canna del revolver al centro della sua fronte e fece fuoco; lo lasciò e il cadavere di Confederazione sbatté per terra, smuovendo il terriccio sotto di lui.
“Poi vedremo come la penseranno gli altri.” disse il vivo al morto.

 

 

 

CONSIDERAZIONI DELL’AUTORE

La storia, la tv, i film sono soliti presentarci i contendenti della guerra civile americana sotto la classica distinzione tra buoni e cattivi.

Da una parte il Nord, l’Unione, democratici e abolizionisti.

Dall’altra il Sud, la Confederazione, razzisti e frustatori di schiavi.

Tanto per cominciare, lo stesso Abramo Lincoln, quello tanto buono e pio, il presidente dei nordisti, disse che se fosse stato possibile salvare l’Unione senza liberare gli schiavi l’avrebbe fatto, e se fosse stato possibile salvare l’Unione liberando gli schiavi l’avrebbe fatto ugualmente, l’importante era la sopravvivenza dell’Unione.

I vincitori che fanno la storia, spesso e volentieri non si limitano ad esaltare, giustamente, il proprio trionfo; ma distruggono l’immagine dello sconfitto, lo demonizzano, svuotano le sue azioni dagli ideali che le avevano mosse.

Gli Stati Confederati d’America erano schiavisti, ma non erano mostri.

Come tutti, avevano avuto le loro buone ragioni per richiedere agli Stati Uniti di separarsi, di essere uno stato a parte in virtù della loro diversità con gli stati del nord, di essere liberi, come la Dichiarazione di Indipendenza tanto cara sanciva.

L’Unione, quella che divenne l’America come la chiamiamo oggi, la paladina della libertà nel mondo, semplicemente negò loro questo diritto.

 

 

TonyCocchi

  
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