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Autore: Cry Baby    25/01/2012    6 recensioni
Tutti i giorni quando Lee Taemin tornava da scuola, prendeva il tram insieme ad un ragazzo poco più grande di lui, Choi Minho. I due non si conoscevano, ma tutte le volte che Taemin saliva sul tram, Minho cercava di intercettare il suo sguardo...
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Minho, Quasi tutti, Taemin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAP 1

Note d'autore: allora, mentre sto scrivendo “A Photographer with his Model” ne approfitto per lanciare una nuova fic ambientata in un tram. Sarà una fic di due capitoli, e ovviamente ruoterà attorno alle avventure di Taemin e Minho (e non me ne vogliate, ma come ben sapete sono i miei favoriti in assoluto!), però questa volta ci saranno anche Onew, Key e Jonghyun.
Magari il titolo potrà sembrarvi un po' oscuro, ma l'ho scelto per un motivo ben preciso: la fic sarà ambientata nel tram in cui Taemin e Minho si incontrano tutti i giorni e quindi “Romantic rendez-vuous in tram” fa riferimento a questi loro incontri romantici il cui luogo è il tram. La fic inoltre è stata ispirata al video di Amigo e alla canzone stessa, da cui ho tratto anche alcune parole che troverete poi verso la fine della storia, e non solo.
Per goddess, buona lettura e buon divertimento!


Romantic” rendez-vous in tram.


“Cold heart baby... cold eyes baby.”

Tutti i giorni quando tornavo da scuola prendevo il tram insieme ad un ragazzo poco più grande di me. Non sapevo quanti anni avesse, ma così a occhio gliene davo più o meno venti. Tutte le volte che salivo lui era già lì, spesso e volentieri circondato da altri tre studenti che facevano un enorme chiasso. Lui invece era l'unico a mantenere un certo autocontrollo. Mi fissava spesso, e ogni volta che scendeva passava proprio davanti a me, ma non mi rivolgeva mai la parola.
Tutti i giorni la stessa storia... seduti agli antipodi del tram, a fissarci, mentre il resto della gente che ci circondava era sempre allegra, chiacchierava, e scherzava. Io rimanevo in disparte... le ragazze non mi interessavano, e per di più io non interessavo a loro, per cui non ho mai tentato alcun tipo di approccio con nessuna. Il mio chiodo fisso era lui, e il tram era il nostro luogo d'incontro giornaliero.
Non sapevo quale fosse il suo nome, e gli studenti che gli ronzavano intorno erano tre ragazzi molto belli. Il primo, il più chiassoso, era un ragazzo moro, di media statura, e piuttosto muscoloso. Aveva dei lineamenti duri e decisi, e un paio di occhi a mandorla davvero strabilianti, anche se a tratti faceva capolino un certo sguardo da pesce lesso... soprattutto quando saliva una bella ragazza sul tram. Poi, il secondo, che pendeva spudoratamente dalle labbra del primo, aveva dei lineamenti particolarmente femminei, e un paio di occhietti a mandorla che lasciavano trasparire uno sguardo piuttosto vispo e malizioso; oltretutto, nonostante fossero tutti in divisa scolastica e non avesse la possibilità di indossare gli indumenti che più preferiva, era indubbio che fosse un tipo davvero eccentrico e vanitoso: non faceva che passare le mani tra i suoi capelli color biondo miele.
Il terzo, si strafogava tutti i giorni di pollo take away e si lamentava della madre che lo sgridava per il poco appetito che aveva a pranzo. Ma nonostante la divisa scolastica unta di olio a causa del pollo fritto, era davvero un bel ragazzo. Aveva uno sguardo da bonaccione e un paio di occhi a mandorla con quella palpebra abbassata che dava al suo viso un'aria un po' addormentata. Ma era simpatico e mi sembrava davvero un bravo ragazzo.
E infine lui: un ragazzo alto all'incirca un metro e ottantacinque, moro, con lineamenti decisi ma allo stesso tempo dolci, e con gli occhi a mandorla più grandi che avessi mai visto in vita mia. Un tipo virile, taciturno.
Era sempre lì, e ogni volta che salivo sul tram mi seguiva con lo sguardo e rimaneva fermo sul posto ad osservarmi da lontano. Quando i suoi amici lo tormentavano, o inscenavano qualcosa di imbarazzante, lui sorrideva divertito, ma rimaneva sempre e comunque composto. Era un ragazzo davvero signorile.
Quando i nostri sguardi si incrociavano mi sembrava di perdermi nel vuoto: vedevo solo lui, era l'unica immagine nitida, quella che riuscivo a focalizzare o forse semplicemente l'unica immagine che volevo focalizzare... quando invece il resto della folla si trasformava in una massa informe di puntini.
Poi chiudevo gli occhi, e in quel buio accompagnato dal caos quotidiano dell'ora di punta e dal rumore delle rotaie, la mia mente disegnava il profilo del suo viso e poi tracciava il corpo. Un corpo a dir poco perfetto, statuario direi.
Un giorno, mentre immaginavo il mio bel moro seminudo, improvvisamente venni interrotto bruscamente da una voce squillante che mi disse: “Cold heart baby... Minho vorrebbe conoscerti...”, così aprii gli occhi di scatto e davanti a me vidi proprio il ragazzo eccentrico di cui vi parlavo prima...
Cold eyes baby... yo... hai perso la lingua per caso? Il morettone spilungone vorrebbe conoscerti!” mi disse scimmiottando i tipacci che si vedono nei film girati nel Bronx.
Ovviamente il “morettone spilungone” era il ragazzo che mi piaceva, sì, proprio lui... ma pensavo che stesse solo cercando di prendermi in giro... così feci finta di niente e continuai a guardare fuori dal finestrino.
Yo baby... che fai mi ignori?”, in quel momento mi sentivo davvero piccolissimo, uno scricciolo in cerca d'aiuto. Cominciavo a temere che quel tipo volesse strattonarmi e prendersi gioco di me; ormai ero temprato... io e i bulli avevamo “stretto amicizia” da parecchi anni. Quindi, mi aspettavo di tutto. Ma mai come in quel momento avrei sperato che scendessero da quel dannato tram... ero davvero a disagio. Terribilmente a disagio.
E mentre quel tipo continuava a parlarmi e io fissavo da un'altra parte, poi...
Kibum, smettila!” disse il mio ragazzo afferrandolo per il colletto della divisa, “Ehi ehi... Minho? Che fai? Ti fai bello davanti alla tua preda?” continuò poi Kibum mentre l'altro lo fissava storto e il resto del gruppo rideva allegramente, ma grazie a Dio scesero dal tram proprio in quel momento.
Continuai a guardarli, e potevo sentire Kibum che diceva qualcosa del tipo “Devi farti avanti Minho, ehi!”, ma questi era evidentemente arrabbiato e non lo degnava nemmeno d'uno sguardo.
Quindi ricapitolando: il ragazzo eccentrico si chiamava Kibum, e il mio invece Minho. Beh, almeno quel brusco incontro mi aveva fatto scoprire il suo nome...

  
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