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Autore: visbs88    25/01/2012    5 recensioni
[…]Ora che è finita, voglio solo tenere Kikyo stretta fra le mie braccia.
Non voglio baciarla. Non voglio il suo corpo. Non mi interessano il profumo dei suoi capelli, il candore della sua pelle, la profondità dei suoi occhi. Simili desideri, quelli che erano stati i primi ad insediarsi nel mio cuore troppo debole per capirli, sono scomparsi. Voglio solo abbracciarla. Voglio sussurrare il suo nome e non soffrirne. Voglio darle calore, non solo riceverne da lei. Voglio che lei non mi odi. Voglio che provi a capirmi.
Voglio comprendere cosa significa non essere soli.
[…]
Gli ultimi desideri di Naraku.
[Naraku/Kikyo]
[!Song-fic basata sulla canzone Lucy degli Skillet]
[Prima classificata al contest Il Fascino del Male indetto da Dark Aeris sul forum di Efp]
Genere: Introspettivo, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kikyo, Naraku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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FRAMMENTI DI DOLORE


Contest: Il Fascino del Male indetto da Dark Aeris sul forum di Efp – Prima classificata.
Personaggio e generi scelti: Naraku - Malinconico/Introspettivo/Romantico/Song-fic.
Titolo: Frammenti di dolore.
Introduzione: […]Ora che è finita, voglio solo tenere Kikyo stretta fra le mie braccia.
Non voglio baciarla. Non voglio il suo corpo. Non mi interessano il profumo dei suoi capelli, il candore della sua pelle, la profondità dei suoi occhi. Simili desideri, quelli che erano stati i primi ad insediarsi nel mio cuore troppo debole per capirli, sono scomparsi. Voglio solo abbracciarla. Voglio sussurrare il suo nome e non soffrirne. Voglio darle calore, non solo riceverne da lei. Voglio che lei non mi odi. Voglio che provi a capirmi.
Voglio comprendere cosa significa non essere soli.
[…]
Gli ultimi desideri di Naraku.
Personaggi: Naraku, Kikyo.
Rating: Giallo.
Generi: Introspettivo, Triste, Malinconico, Romantico, Song-fic.
Avvertimenti: Missing Moment, One-shot.
Pairing: Naraku/Kikyo.
Numero parole (Contatore Word): 1.967.
Disclaimer: i personaggi non sono miei, ma dell’autrice del manga Rumiko Takahashi. Non scrivo a scopo di lucro, ma per puro divertimento personale. La canzone che ho utilizzato è Lucy degli Skillet (qui per ascoltarla). Occorre il mio permesso per citare pezzi della storia, tradurla, riprodurla altrove o trarne ispirazione.


Buona lettura.

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Gli esseri umani amano la propria casa, il calore delle persone che li affiancano. Si addormentano nei loro letti sentendosi al sicuro. Si svegliano con il sorriso sulle labbra quando i loro sogni sono stati piacevoli; se un incubo disturba il loro riposo, hanno chi li abbraccia, chi li consola, chi dice loro che quella che hanno vissuto è stata una semplice illusione, che le loro paure non diventeranno realtà. Se un umano non ha nessuno al suo fianco, troverà un conforto da sé. Il contadino, il guerriero, il principe, lo schiavo, il viandante, il monaco, il bambino e il vecchio, tutti esseri accumunati da quel sentimento che nasce spontaneo nel loro cuore: la speranza.
C’è chi è accecato dalla fede, chi si accontenta di fare il proprio duro lavoro al meglio confidando nelle ricompense che riceverà, chi non pensa alla morte e chi invece la sente vicina, ma le va incontro perché non può fare altro. Credo che pochi uomini abbiano mai veramente vissuto senza un barlume di speranza nel cuore. L’essere umano è certo che dalle proprie sofferenze nascerà gioia, e questa convinzione non l’abbandona un istante.
Io, invece, non ho mai avuto speranza. Non ho mai posseduto la forza per credere di poter essere felice.
Dormivo stretto fra le braccia dell’oscurità. E il buio non è un letto caldo. Il suo non è un tocco piacevole. È viscido. Ti avvolge quando la luce scompare, e l’unico modo che hai per ritrovarla è farlo attraverso gli oscuri mezzi del male. E già sai che sarà tutto inutile.
Ho progettato il mio inganno più grande, ed ho fallito. Ho avuto la possibilità di rimediare, e mi è scivolata fra le dita. Avrei voluto smettere di soffrire. Soffocato dal dolore che causavo ai miei nemici e da quello radicato nel profondo del mio animo, provavo a sognare. Ma sapevo bene che ogni mio desiderio, ogni mia aspirazione ad una felicità che non avevo mai conosciuto, sarebbero andati in frantumi come il mio primo progetto. E raccogliere i frammenti di una speranza distrutta è ben più difficile di cercare le schegge della Sfera degli Shikon. Perché sono dentro di te.
Li sentivo agitarsi. Scorrere nelle mie vene, graffiare la mia anima, moltiplicarsi. Avevo distrutto il mio futuro e la mia gioia, l’avevo fatto per non soffrire. Era stata la scelta sbagliata, eppure mi era sembrata così giusta. Ho compreso di aver fatto solo errori nella mia vita quando ho incrociato per l’ultima volta i suoi occhi.
Ho ucciso Kikyo. Di nuovo, l’ho fatto. Ho eliminato la mia nemica più grande e più temibile. Ho sorriso trionfante, ho riso di fronte allo sgomento di Inuyasha e dei suoi inutili compagni, per un istante mi sono sentito libero, libero da lei. Sollevato dal peso che mi opprimeva, pronto per la mia vittoria finale. Credevo che le schegge di dolore nel mio corpo sarebbero scomparse una volta che non avessi più potuto vederla.
Ma per l’ennesima volta, avevo ucciso colei che amavo.
I frammenti, alla fine, sono diventati più affilati.

Hey Lucy, I remember your name
I left a dozen roses on your grave today
I'm in the grass on my knees, wipe the leaves away
I just came to talk for a while
I got some things I need to say
Hey Lucy, I remembered your birthday
They said it'd bring some closure to say your name
I know I'd do it all different if I had the chance
But all I got are these roses to give
And they can't help me make amends.


Sono inerme. Sono morto.
Attendo solo di svanire per sempre. Non ho paura.
Va bene così. Non sarei davvero riuscito a vivere. Nessuno mai mi avrebbe dato conforto, poiché io non l’avrei concesso. Ho amato un’unica persona nella mia vita vuota, e amarla è stato ciò che mi ha condotto alla rovina. Pensavo che sentirmi potente mi sarebbe bastato per stare meglio. Non ho mai voluto demoni o emanazioni fedeli al mio fianco, perché ricadere nella mortale trappola del sentimento non era nelle mie intenzioni.
E ho sofferto. Col sorriso sulle labbra, uccidendo, causando altro dolore, ho sofferto.
Adesso, ho tempo per ricordare. E ricordo tutto, ogni istante della mia vita.
Non voglio soffermarmi sul passato più lontano. Troppe volte mi ha tormentato in sogno, troppe volte mi sono visto strisciare alle spalle di Kikyo, ferirla, ingannarla. Guardarla morire anziché salvarsi. Voglio pensare a ciò che è appena accaduto. A cosa ho fatto prima di iniziare a combattere la mia ultima battaglia.
Sono andato in un bosco. Mi sono fermato in mezzo ad un prato, e sono caduto in ginocchio.
Ho cercato di scacciare il suo nome dalla mia mente. Ma se c’è qualcosa che ricorderò per sempre, anche dopo la mia morte, è proprio quello.
Pronunciarlo non mi dava sollievo. Imprecare contro di lei, nemmeno. Avevo tante, troppe cose da dire dentro di me. E sono rimasto in silenzio, quando avrei voluto parlare. Non c’era nessuno che mi ascoltasse. Ho riflettuto sulla mia guerra. So che avrei potuto fare tutto diversamente, dall’inizio di questa storia. Se fossi stato abbastanza forte da reprimere il mio istinto e il mio odio, avrei potuto vivere davvero. Avrei potuto essere purificato da lei. O forse, mi sarei accontentato di non esserle ostile.
Ho pensato alla mia battaglia. Ho deciso di combatterla fino in fondo.
Non sopportavo l’idea di aver sofferto per non ottenere nulla.

Now that it's over
I just wanna hold her
I'd give up all the world to see that little piece of heaven looking
back at me
Now that it's over
I just wanna hold her
I've gotta live with the choices I made
And I can't live with myself today


Ora che è finita, voglio solo tenere Kikyo stretta fra le mie braccia.
Non voglio baciarla. Non voglio il suo corpo. Non mi interessano il profumo dei suoi capelli, il candore della sua pelle, la profondità dei suoi occhi. Simili desideri, quelli che erano stati i primi ad insediarsi nel mio cuore troppo debole per provarne di più profondi, sono scomparsi. Voglio abbracciarla. Voglio sussurrare il suo nome e non soffrirne. Voglio darle calore, non solo riceverne da lei. Voglio che lei non mi odi. Voglio che provi a capirmi.
Voglio comprendere cosa significa non essere soli.
In quel prato, avrei dato il mondo intero pur di vedere quel cielo che mi sovrastava ricambiare il mio sguardo. Trovarvi un briciolo di gioia, due occhi che guardassero solo me. Scoprire che lei da lassù non mi osservava con rancore, sperando nella mia morte, ma mi sorrideva. Era qualcosa d’impossibile, ma se mai fosse successo, sono certo che avrei vinto la mia battaglia.
Trarre forza dall’amore mi è sempre sembrata una sciocchezza. Amare, in fondo, è un sentimento da deboli. Ma mentre il dolore invadeva il mio corpo ad ondate, i frammenti mi ferivano in modo sempre più tremendo, ho desiderato capire cosa si provasse a sentirsi forti. Mi sono chiesto come avrei potuto farlo. Ho pensato che io e Kikyo avremmo potuto essere grandi insieme. O più semplicemente, io avrei potuto essere grande con lei al mio fianco.
Se fossi sopravvissuto a questo scontro, avrei dovuto vivere con le scelte che avevo fatto quando ancora non conoscevo le loro conseguenze. Avrei dovuto vivere con me stesso, solo con me stesso. Non ci sarei riuscito. Non avrei più avuto nemmeno nessuno da combattere, una ragione per cui vivere, un perché che mi spronasse a cercare di diventare più forte. Avrei solo cercato di ricomporre quei frammenti di dolore, raccoglierli uno ad uno, lentamente, per smettere di venirne distrutto. Per ogni frammento avrei ricordato il male che avevo causato e la gioia breve, infima, falsa che avevo provato nel farlo. Avrei riscoperto ogni sfumatura del profumo di Kikyo. Avrei pensato ad ogni dettaglio del suo volto. Avrei ricordato quei cinquant’anni passati a vagare in attesa del ritorno della Sfera, cinquant’anni trascorsi a domandarmi perché stessi vivendo, ricordando l’odore del sangue che avevo versato per mia scelta e la prima volta che il dolore aveva attraversato come un pugnale il mio cuore. Avrei ricordato ogni scontro con Inuyasha, il ritorno di Kikyo, le nuove battaglie contro di lei. Quella sua aria altera e quel profondo odio che provava nei miei confronti perché avevo distrutto la sua vita. Raccogliendo un frammento di dolore, da esso ne sarebbero germogliati mille altri. I ricordi, piano piano, sarebbero riaffiorati uno ad uno. E se fossi arrivato alla fine, sarebbero ricominciati, dopo un tempo sufficiente a farmi dimenticare quanto dolore mi causassero.
Questa sarebbe stata la mia vita.
Ora che l’abbandono, scopro la vera pace.

Here we are
Now you're in my arms
I never wanted anything so bad
Here we are
For a brand new start
Living the life that we could've had

Me and Lucy walking hand in hand
Me and Lucy never wanna end
Just another moment in your eyes
I'll see you in another life
In heaven where we never say goodbye


Eccoci qui. Pensavo di aver desiderato il suo corpo e la sua bellezza alla follia, quando l’ho uccisa la prima volta. Scopro ora che non è quella la cosa che io abbia più desiderato in vita mia.
È questo. È andarle incontro, è vederla splendente e irreale. È sentirla abbandonarsi sul mio petto. È abbracciare per la prima volta una persona, e sapere che quella persona è proprio lei.
È finita. La guerra è semplicemente finita. Non saprò mai quali fossero i sentimenti più profondi di Kikyo per me. È dipeso tutto dalle mie decisioni. Se fossero state diverse, avrei potuto riuscire a farmi amare.
Ora lei mi sente. Forse, ora lei mi capisce. Prego perché lei mi perdoni.
Non posso parlare. Tutto è luce e calore, soprattutto il suo corpo fra le mie braccia. Si lascia stringere. Il mio cuore batte, lo sento davvero dopo troppo tempo.
È un nuovo inizio. È la vita che avremmo potuto avere. Quella terrena è stato il prezzo da pagare per la mia debolezza. Ma chiunque, prima o poi, smette di soffrire.
Chiudo gli occhi e la luce oltrepassa anche le mie palpebre. Mi rendo conto che lei non scompare, come avevo temuto che succedesse. E che due lacrime scivolano lungo le mie guance, solitarie. Le mie prime lacrime, che non ero mai riuscito a versare nella mia vera vita, le bagnano i capelli. Solo due.
Non avevo mai pianto per il mio dolore. Ora piango perché la sofferenza è finita.
Io e Kikyo non avremo mai fine. Cammineremo mano nella mano, senza una meta, senza desiderare di averla. La guarderò negli occhi, perdendomi nella loro luce. Siamo nel cielo, in quel cielo che speravo avesse delle risposte per me quand’ero ancora vivo.
Non ci diremo mai addio, ora. Mai. La vita ha fatto il suo corso, e la morte mi sembra una condizione più felice. I frammenti di dolore si sono dissolti. Li ho sentiti sciogliersi come le mie lacrime. Sarà inutile ricordarli, sarà inutile riportare alla mente il passato. Mi basterà stringere di nuovo colei che amo tra le mie braccia ogni volta che ne sentirò il bisogno. Lei non mi abbandonerà, lo leggo nel suo sorriso.

Gli esseri umani vivono di speranza. Hanno chi li abbraccia, chi li consola. Finalmente conosco anche io il sentimento insito nel cuore del contadino, del guerriero, del principe, dello schiavo, del viandante, del monaco, del bambino e del vecchio. Ho la possibilità di pensare con orgoglio di aver provato una gioia che mai nessun umano potrà conoscere.
Per sempre starò al fianco di Kikyo. Non dimenticherò, ma avrò la forza di non soffrire per il mio passato. E se dovessimo dividerci, potrebbero passare secoli, ma non scorderò mai la felicità che infine mi ha dato.
Non dimenticherò mai il suo nome.




Spazio autrice:
Permettetemi di saltellare di gioia ^^’ cioè, è una cosa fantastica aver vinto questo contest, soprattutto perché, caspita, si chiama “Il Fascino del Male”, non vorrei dire XD per un’amante del lato oscuro come me ha un grandissimo valore emotivo <3 e dire che non ero affatto soddisfatta di questa song-fic. La cosa più bella rimane la canzone che ho scelto, a mio modesto parere XD la adoro *scuoricina* passando alla fic, beh… sì, è stata dura gestire un “dopo morte”. Non sapevo bene come descriverlo, ma spero di aver fatto un lavoro appropriato. La coppia è una delle mie het preferite, e che Inuyasha si tenga Kagome, va’. Naraku e Kikyo stanno molto meglio senza di lui è_é (e fu così che Naraku si pigliò quella che è più bella, più intelligente, più profonda, più riflessiva, più potente, più interessante…)
Basta con gli sproloqui. Penso troverete il giudizio della giudice nelle recensioni o al massimo ve lo andate a guardare nella discussione che ho linkato sopra x°
Spero vi piaccia e che mi lasciate un commentino =)
Visbs88
   
 
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