10° CAPITOLO
Il giorno seguente durante l’allenamento pomeridiano.
Il club dello Shohoku stava aspettando che i giocatori del Ryonan finissero di cambiarsi.
“Certo che sono cambiate molte cose dall’ultima partita
contro di loro.” Disse Rukawa a Katia.
“In meglio o in peggio?” domandò maliziosamente Katia.
“In meglio. Decisamente.”
In quel momento arrivò Lory.
Katia se ne accorse e la invitò ad entrare.
“Vieni, ti presento la squadra.”
Si diresse prima verso Ayako.
“Ayako ti presento Lory, la mia migliore amica. Lory,
lei è Ayako. Ed è anche lei manager del club.”
“Piacere. Katia mi ha parlato molto di te, come di tutta la
squadra. Quasi mi sembra di conoscervi già.”
“Spero che ti abbia raccontato cose carine.”
“Ma Ayako!
Certo che ho raccontato cose carine.” Poi rivolta a Lory.
“Ne ho raccontate?”
“Katia!” si infervorò Ayako.
“Scherzavo, scherzavo. Non
prendertela Ayako.” Disse ridendo.
Poi rivolta alla squadra disse: “Ragazzi oggi avete addirittura una spettatrice direttamente dall’Italia.
Lei è la mia amica Lory. Parla giapponese, perciò
attenzione a quello che dite.”
Katia le presentò i componenti uno
per uno e le presentò anche Haruko che, nel
frattempo, era arrivata.
In quel momento si aprì la porta che conduceva agli
spogliatoi ed apparvero i primi giocatori del Ryonan.
Tra cui Akira
che si avvicinò a Katia.
“Ehi Katia, mi hanno detto che hai ricevuto visite
dall’Italia.”
“Infatti…” disse indicando la
ragazza che fino a quel momento aveva dato le spalle alla porta dal quale era
entrato il ragazzo.
‘Questa voce mi è familiare’
pensò intanto Lory mentre si girava. Rimase
impietrita vedendolo.
“Aki-chan!”
“Lory-chan!”
I due si guardarono negli occhi confusi.
“Sorpresa!” disse Katia, ma i due non la sentirono.
“Aki-chan!”
“Lory-chan!”
Ripeterono entrambi sorridendo stavolta. Poi si buttarono
una tra le braccia dell’altro. Pochi attimi dopo si staccarono quel tanto che
bastava per potersi guardare negli occhi. Akira
abbassò il suo viso fino a poter sfiorare le labbra di Lory
con le sue in un dolce bacio che entrambi da molto tempo sognavano
di potersi scambiare di nuovo.
Tutti i presenti eccetto Katia rimasero impietriti.
“Quando sei arrivata?” le chiese quando
le loro labbra si staccarono.
“Ieri sera.”
“Lory…”
“Forza ragazzi tutti qui.” Chiamò l’allenatore del Ryonan, il sig. Taoka.
Akira seppure controvoglia dovette allontanarsi dalla ragazza, ma prima si volle
assicurare che rimanesse fino alla fine della partita in modo da poter fare due
chiacchiere. Appurato ciò si allontanò.
La partita iniziò e Katia cercò di riportare Lory sulla terra.
“Ehi Lory? Sei ancora tra noi?”
“Perché non mi hai detto che
frequentava la tua stessa scuola?”
“Perché non la frequenta. Guarda
bene la maglia. E’ un giocatore della squadra del Ryonan.
E se proprio vuoi saperlo non ti ho detto che l’avevo
rivisto per il semplice fatto che ho pensato che ti avrei fatto stare male e
basta. E ho creduto, forse sbagliando, che fosse
meglio tacere.”
Lory capì perfettamente le ragioni di
Katia.
“Hai ragione, hai fatto bene.
Scusa se ti ho aggredita. Ma trovarmelo davanti così
all’improvviso… Non me lo aspettavo proprio.”
“Ho fatto bene a dirti di venire a vedere la partita?”
“Diciamo che se non lo avessi fatto ti avrei menato a
sangue.” Le disse ridendo.
“Che violenta!” le rispose anche
lei ridendo.
“Aspetta un attimo… Ma allora… ti
riferivi a lui quando hai detto che i ragazzi potevano sorprendermi?”
“Esatto.” Ammise Katia.
Mentre stavano guardando la partita Ayako
e Haruko che avevano
assistito al bacio tra Lory e Sendo
chiesero come facessero a conoscersi.
“In effetti, Katia, non ci hai mai detto nemmeno come
facevi a conoscerlo anche tu.”
“E’ semplice. Akira è venuto un
paio di anni fa in Italia, in vacanza. Un giorno è
venuto ad allenarsi al campetto che usavamo di solito io ed alcuni amici. Quel
giorno non c’era nessuno oltre a me. Quando lo vidi
con la palla da basket in mano gli chiesi se volesse fare una partita con me.
Lui accettò e iniziammo a giocare.”
“Non sapevo Akira parlasse
l’italiano.” Disse Ayako.
“Infatti non lo parla. Io e Lory a quel tempo frequentavamo
già da un anno una scuola di giapponese. Grazie a quello potemmo parlare e
capirci. E facemmo anche amicizia. Ci
incontravamo al campetto ogni pomeriggio in quanto alla mattina avevo
scuola. Pochi giorni dopo venne al campetto anche Lory
e lo conobbe. Fecero subito amicizia. E nel giro di qualche settimana si erano
messi insieme.”
“Fu un periodo bellissimo. Peccato che
durò poco. Infatti dopo un mese e mezzo che
stavamo insieme Akira è dovuto tornare in Giappone. E
da allora non ci eravamo più visti, anche se ci siamo
sempre tenuti in contatto tramite lettere.”
“E rivederlo oggi ha riacceso la scintilla.” Concluse Haruko.
“In realtà credo che non si sia mai spenta.” Disse sorridendo Lory.
La partita si concluse. Akira aveva giocato bene, anche meglio del solito, forse
grazie alla presenza di Lory. Ma
anche Rukawa aveva giocato in maniera splendida. Il punteggio finale fu di 79 a
79. Essendo un amichevole non ci furono tempi supplementari.
Come la partita finì Akira,
Rukawa, Miyagi e Sakuragi andarono dalle loro ragazze
che fecero ad ognuno i complimenti e li ricompensarono delle fatiche con un
bacio.
“Vedervi giocare mi ha fatto venire in mente tanti ricordi.” Disse Lory.
“Anche a me.” le
fece eco Katia.
Le due si guardarono negli occhi e intuirono che stavano
pensando la stessa cosa.
I loro ragazzi le guardavano senza capire.
“A quanto?” domandò Katia.
“A venti.” Rispose Lory. Poi
rivolgendosi verso i ragazzi disse: “Io e Katia ci facciamo
una partita. Voi intanto, se volete, andatevi a cambiare. Noi vi aspettiamo
giocando.”
“Io rimango. Mi ricordo troppo bene le vostre sfide per
perderne una.” Disse Akira.
“Rimango anch’io.” Gli fece eco Rukawa.
Le due ragazze diedero un veloce bacio ai loro ragazzi e
raggiungendo la metà campo fecero un colpo secco di
sasso, forbici, carta per aggiudicarsi il possesso di palla. Vinse Lory e la sfida iniziò.
Con una splendida finta superò Katia segnando il primo
canestro. Ma Katia non era da meno. Passando al
contrattacco fintò sulla destra. Lory intuì che si
trattava di una finta e si buttò quindi sulla sinistra. Katia sapeva che ci
sarebbe cascata. In effetti si diresse a sinistra, ma
quello a cui Lory non pensò fu che anche quella
sarebbe stata una finta. Infatti con un palleggio
praticamente perfetto si rigirò sulla destra e la passò segnando così il
canestro del pareggio.
Andarono avanti così per un po’. Il punteggio arrivò a 18
pari. Il prossimo canestro sarebbe stato quello della vittoria. In attacco
c’era Lory. Riuscì a smarcarsi e tirare a canestro, ma Katia saltando riuscì a toccare la palla quel
tanto che bastava per farle cambiare traiettoria. Il pallone colpì il ferro. Le
due ragazze saltarono insieme per aggiudicarsi il
rimbalzo, ed ebbero entrambe un’altra idea. Toccarono contemporaneamente la
palla e la spinsero nel canestro facendo così una schiacciata.
“E questo canestro di chi è?” domandò ridendo Lory quando
toccò terra, ansimando per la fatica.
“Propongo un pareggio.” Disse Katia. “Per stavolta.” Aggiunse.
Lory ci pensò un po’ sopra. Poi
alzando la mano all’altezza della testa disse: “Vada per il pareggio. Per
stavolta.”
Katia le batté il cinque. Dopodiché tornarono dagli altri.
“Ragazze siete magnifiche!” dissero in coro Haruko e Ayako. Subito dopo
Sakuragi e Miyagi si dichiararono d’accordo.
“L’avevo detto io che ne valeva la
pena di guardare l’incontro.” Affermò Akira.
Dopo essersi cambiate le quattro coppie si diressero in un
locale vicino alla scuola per cenare. Passata neanche un’oretta Lory si avvicinò a Katia e le disse a bassa voce: “Senti,
io vado via con Akira…”
“Ti lascio una copia delle chiavi dentro la cassetta della
posta per domani mattina.” Le disse intuendo le
intenzioni dell’amica.
“Ehm, non ti crea problemi?”
“Non ti preoccupare. Buon divertimento.” Le disse facendole
l’occhiolino.
Lory arrossì un po’. “Grazie.” Poi si
avvicinò ad Akira, gli sussurrò qualcosa, dopodiché salutarono la compagnia e se ne andarono.
Un’oretta dopo anche gli altri sei si diressero a casa.
Rukawa accompagnò Katia. Quando arrivarono alla porta lei lo invitò ad entrare. Mentre
la seguiva Rukawa disse: “Vuoi che ti faccia compagnia finché non torna Lory?”
Katia chiuse la porta a chiave. “A me farebbe piacere. Però
devo avvertirti che Lory tornerà domani mattina.” Disse accarezzando Briciola.
“Come?” chiese Rukawa credendo di avere capito male, mentre
anche lui accarezzava Briciola.
“Quando mi si è avvicinata prima
di andarsene, durante la cena, mi ha fatto capire che sarebbe stata fuori tutta
la notte con Akira. Devono recuperare il tempo
perduto.”
Rukawa la guardava con uno sguardo a metà tra il confuso e
l’incredulo.
“Fammi capire bene. Quando hai detto che
ti farebbe piacere che ti facessi compagnia cosa intendevi esattamente?”
“Quello che ho detto. Mi farebbe piacere che tu rimanessi
con me stanotte mentre Lory
non c’è.” Disse avvicinandoglisi guardandolo negli
occhi.
“Rimanere a dormire?”
Lo aveva raggiunto. “Anche.”
Sussurrò in risposta prima di baciarlo con passione.
Quando si staccarono lo prese per
mano e lo condusse in camera sua chiudendo la porta alle loro spalle.
Briciola osservò per qualche secondo la porta chiusa. Poi
con un salto salì sul divano e vi si accomodò sopra. Aveva intuito che per
quella notte quello sarebbe stato il suo letto.
FINE 10° CAPITOLO