- Oh andiamo, non puoi essere cosi orribile come dici.- Ero in attesa di vedere cosa sarebbe uscito fuori dalla mia vincita.
Vedevo me, di spalle ad un letto a castello, ma non riuscivo a capire con chi stessi parlando, perché mi trovavo li, e soprattutto che scommessa avevo fatto.
- Ok, ho finito. Vieni e spaventati. Non sembro più io.- La voce che mi incitava ad andare sul quel letto, era maschile, conosciuta. Era lui, Eddie. Ma perché non sembrava più lui? Che aveva fatto?
Mi avvicinai cauta e lo vidi; in quel momento, la mia mente rideva. Si era tagliato la barbetta scura che aveva.
Era un ragazzo con i capelli scuri, gli occhi chiarissimi, e quella barba appena sotto la mascella, era carino, ed era anche il mio migliore amico, ed ex fidanzato – già, strano a dirsi eh?! –
I quattro mesi passati ad essere la sua ragazza, erano stati i migliori della mia vita, ma avevamo deciso di finirla perché in un paese piccolo la gente parla, e ci stavamo facendo condizionare da stupidi pettegolezzi, cosi abbiamo deciso di rimanere amici seriamente. All’inizio tutto era molto difficile, ma con il passare del tempo ci abituammo a questa situazione, fino al momento in cui io ho trovato un ragazzo che mi ha reso la vita bella da morire, fino ad una settimana fa. Wau, 7 mesi buttati a cazzo? Oh, direi proprio di si.
- Mmm no dai, non stai cosi male.- dissi io scrutandolo attentamente.
- Tu dici?- disse lui poco convinto della cazzata che aveva fatto.
Annuii. Dopo qualche secondo, ero persa nei suoi occhi, e tutto intorno era diventato sfocato, come se fossimo circondati improvvisamente da nebbia, e dopo lo stesso lasso di tempo, le sue labbra erano sulle mie, come una volta.
 
Mi tornarono alla mente tanti ricordi.
Il nostro primo bacio fu la cosa più assurda e bella del mondo: ‘Estate 2011, Agosto, ore 22.00. Stavamo giocando a Monopoli con degli amici a casa mia, ed io ero andata in cucina per vedere se c’era qualcosa da mangiare dato che sarebbero rimasti a dormire da me. Non trovai nulla, cosi mi recai nello sgabuzzino che si trovava fuori casa, per vedere se c’era qualcosa di decente da sgranocchiare.
Ero in pantaloncini e canotta, e tirava una bella arietta fresca quella sera, quando sentii dei passi.
- Eddie, che ci fai qui? – dissi vedendo il mio migliore amico nello stanzino con me.
- Sono venuto a vedere se avevi bisogno di aiuto..- disse tranquillo.
Lo spazio non era molto, perciò i nostri corpi, ad ogni minimo movimento si sfioravano.
Rassegnati, per non aver trovato nulla uscimmo, e sentimmo una specie di tonfo provenire dalla casa.
- Oddio e adesso che è successo? – dissi io correndo come un’impedita grazie alle infradito che avevo ai piedi.
Eccoli, ci avevano chiusi fuori.
- Ragazzi andiamo aprite!-
Dopo varie suppliche, decisi di arrendermi, cosi mi recai verso la piscina seguita da Ed.
Presi posto sul bordo e immersi i piedi nell’acqua calda.
- Ti va di fare un bagno? – mi chiese.
- Adesso? Ma i costumi sono in casa. –
- Si adesso. E allora? Lo facciamo in intimo, tanto è uguale.- A quell’affermazione, mi convinsi e dopo essermi liberata di pantaloncini e canotta, mi buttai in acqua.
- Avevi ragione, valeva la pena di farlo questo bagno. E’ una serata magnifica.- dissi.

‘’Il cielo stellato faceva da sfondo a due ragazzi che non sapevano ancora d’esser innamorati l’uno dell’altra, ma quella sera l’avrebbero scoperto.’’- Ecco quello che penso adesso.

La sensazione di avere il suo corpo cosi vicino al mio, mi provocava brividi su per la spina dorsale. La sua vicinanza mi faceva mancare il fiato, i suoi occhi puntati sui miei, mi facevano entrare in un altro mondo e le sue labbra sulle mie, mi facevano morire.
Successe all’improvviso, e mi trovai catapultata in una dimensione composta da lui. Girava tutto intorno a lui. Ero entrata in iperventilazione e quel contatto mi mandava fuori di testa, proprio come adesso che le nostre labbra si sono unite ancora una volta.
 
- Sai che mi sei mancata? – mi disse lui accarezzandomi i capelli.
Capendo ciò che intendeva dissi che anche lui mi era mancato, e non poco.
 
Sentii strattonarmi, era… Davide! Il mio vicino di 5 anni. Ma che ci faceva a casa mia?
- Hope guarda. – disse indicando con un dito, la neve che cadeva dal cielo.
Ero ancora mezza addormentata, ma sorrisi, si. Sorrisi a quel sogno che avevo fatto.
Feci sedere il bambino sul letto accanto a me, e lo misi sotto le coperte.
Veniva spesso, e dato che i miei non c’erano quasi mai per via del lavoro, mi faceva anche compagnia.
- Come sei entrato, piccola peste?- dissi scompigliandoli i capelli.
- Sai, sarò anche un bambino, ma tu lasci sempre il cancelletto aperto, i tuoi cani non mi mangerebbero mai, e lasci le chiavi sotto il vaso che c’è sulla finestra. E’ cosi facile entrare qui.- disse sicuro di se. Nonostante fosse cosi piccolo, era molto intelligente.
- Ok per oggi sei perdonato. Ma ti ringrazio per avermi svegliato, altrimenti avrei continuato a dormire.- Il piccolo accanto a me rise.
- Hope? –
- Mmm?- mugugnai io.
- Mi racconti una favola? – disse appoggiandosi al mio petto.
- Ma certo, quale vuoi che ti racconti? –
- Non lo so, quella che vuoi.-
- D’accordo allora – feci una pausa – C’era una volta un ragazza di nome Hope, ed il suo migliore amico Eddie….. –
 
Passai il resto della mattinata a raccontare la nostra storia a Davide.
Una delle storie più importanti della mia vita.

Un segno del destino? Torneremo insieme?

Salve Salve gente!
Eccomi appena tornata con una nuova One shot,
COMPLETAMENTE VERA.
Spero vi piaccia.
Vi ricordo che sto scrivendo anche una Fan Fiction, anch'essa basata su
una storia vera.
Baci, -Hope.