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Autore: Ami For a Dream    26/01/2012    6 recensioni
Shot scritta ispirata dall'omonima canzone, ho ritrovato la traduzione e ci ho scritto su questa cosa.
Sospiro, credo che in questa gelida notte di solitudine non riesco a fare altro. Anche se il foglio davanti a me è la prova che non è del tutto la verità questa, ho scritto una canzone d’amore bellissima.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Reita, Ruki, Uruha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UNTITLED

 

Volente o nolente, finisco per ferirti.

Volente o nolente, continuo ad amarti.

Volente o nolente, continui ad amarmi.

 

Sospiro, credo che in questa gelida notte di solitudine non riesco a fare altro. Anche se il foglio davanti a me è la prova che non è del tutto la verità questa, ho scritto una canzone d’amore bellissima.

Sicuramente i fan ne andranno pazzi, come per Pledge d’altronde, ma non penso che la vedano come me; io che l’ho composta, io che l’ho sentita invadermi la pelle, lacerarla per uscire, lasciando spillare gocce di sangue.

La leggo, la rileggo, volendo modificare queste parole, ma ognuna è di per se perfetta e non posso ignorarla più.

non ti piace?

La voce di Kouyou mi riporta alla realtà, alzo lo sguardo su di lui e il fumo della sigaretta mi sale agli occhi facendoli bruciare. Prendo la colpevole sigaretta con due dita e la porto lontana dalle mie labbra, devo concentrarmi sul mio migliore amico per non perdermi di nuovo nei miei pensieri. Pensieri che mi assillano la mente, la occupano talmente tanto che a volte non ricordo nemmeno come torno a casa.

no..cioè, sì.. sbuffo di nuovo.

c’è qualcosa che non va con Aki? come al solito sa.

Abbasso gli occhi a terra sconfitto, portando nervosamente la sigaretta alle labbra, ne aspiro l’essenza cercando di calmarmi; ma essa non può cancellare ciò che è la mia vita.

se non ne vuoi parlare Taka, non preoccuparti aggiunge al mio silenzio protratto.

ci ha già pensato lui la mia non è un accusa, ma una constatazione, lui ha l’incombenza di essere il miglior amico di entrambi, brutta posizione la sua.

non credo che sappia quello che pensi tu però.. posa hellion sul divanetto e prendo posto accanto a lei, proprio di fronte a me.

Sono le due di notte e agli studi ci siamo solo io e lui oggi, non verremo disturbati.

forse.. oggi vado a monosillabi.

forse? Gliene hai parlato? mi chiede giustamente lui.

no..

Non risponde, in completo silenzio si sporge per prendere il foglio che ho sotto il naso, lo osserva catturando tutto ciò che ho scritto.

bella Taka sospira.

grazie sussurro.

Alzando i miei occhi nocciola, li faccio incontrare volutamente in quelli del mio amico; lì troverò la risposta alla mia domanda, forse sì o forse no.

è troppo tempo che gli faccio del male..

 

In questa abitudine di renderti triste che ho,
perdo un'altra parola.
Anche se sono la causa di queste lacrime,
perché finisco sempre per essere avvilito?

Mi alzo per andare in un posto lontano, lontano da tutto e tutti; chiudendo questo capitolo della mia vita, impedirò al mio cuore di essere di nuovo felice.

Taka, lo sai che lui

Interrompo le parole di Kouyou alzando una mano in cenno di silenzio, sono bugie, maledette bugie che entrambi mi propinano per farmi sentire bene; ma davvero la mia felicità è più importante di quella di Akira?

Scuoto leggermente la testa.

  no Kou, basta, non gli permetterò più di mettermi davanti a tutto, anche a se stesso..

ne morirà..

no Kou, sarà finalmente libero di amare qualcuno che lo faccia sentire bene..

In questo momento è quasi facile pronunciare queste parole, ora che non lo vedo, che non sento il suo profumo o che non odo il suo respiro.

Sfilo il cappotto dall’appendi abiti, lo infilo piano e così anche con il cappello, i guanti e la sciarpa che tiro fino sopra il naso.

te ne vai?

sì Kou, a domani.. lo saluto, lasciando la mia nuova creazione tra le sue dita.

pensaci.. mi sussurra mentre gli volto le spalle, nei suoi occhi vi leggo tutto il dolore e la pena che prova nei mie confronti.

Ci ho già pensato, sono mesi che ci penso, mesi che sono passati dolorosamente sulle spalle di entrambi; io ad infierire e lui a sopportare, a mentire di star bene.

Mi chiedo fino a che punto mi ha fatto arrivare il mio egoismo, per averlo al mio fianco, per tenerlo stretto a me come ancora di salvezza per la mia debole mente malata.

Non è giusto amore mio, se è vero che ti amo così tanto, devo lasciarti andare; costringendoti a smetterla di salvarmi.

Scendo nella strada buia, dove i passanti che in genere l’affollano ora stanno dormendo sonni tranquilli, ignari del tragico delitto che sto per compiere.

Taglierò il filo rosso che ci lega da così tanti anni, ucciderò nel peggiore dei modi il nostro amore, per permetterne la nascita di uno più sano e splendente.

 Tutto per rivedere il tuo sorriso più lucente e sincero.


La mia testa ricade per la vergogna e segue le tracce sul pavimento
sto fissando questi occhi che non ricambieranno il mio sguardo
ascolto questa voce chiedendomi il perché

e continuo a tenere le mie ginocchia in grembo

 

Continuo a camminare al gelo, in questo modo non morirò di freddo, non prima che tu mi abbia detto addio di tua spontanea volontà almeno. Se tu non sei in grado di lasciarmi, lo farò io per te.

Arrivo sotto casa mia, mi fermo avendo il terrore più fottutamente forte che abbia mai provato nella vita; perdere te, equivarrà a morire e tu ne sei cosciente.

Faccio partire una chiamata con il mio cellulare, la persona più appropriata al mio scopo risponde dopo qualche squillo.

moschi..moschi..   la sua voce è arrochita dal sonno, ma so che non rifiuterebbe mai il mio invito.

scusa per l’ora soffio bastardamente.

Taka? è proprio idiota appena sveglio.

no la fata turchina

Lo sento tossire e bofonchiare qualcosa di incomprensibile scusa se sono le tre del mattino..

o di notte, che dir si voglia ribatto prontamente.

stai per morire? mi chiede stufo dei miei giochetti.

Sì.

no

allora buona notte

verresti da me? resta in silenzio, senza dire più una sola parola.

scherzi? alla fine qualcosa la dice, pensavo che si fosse addormentato.

no

dammi un quarto d’ora

ti aspetto su dico prima di agganciare la chiamata.

Resto a guardare lo schermo per qualche secondo, fino a che esso si spenge cedendo il passo al buio, proprio come ho fatto io.

 Non risplenderò più della tua luce riflessa.

Mentre salgo stancamente le scale, compongo il messaggio che ti chiamerà a me, anche se non precisamente espresso.

È un tacito accordo il nostro, vero Aki?

 

-          Sono a casa, non mi sento molto bene, buona notte amore. –

 

Mentre il gelo entra nelle ossa, io a poco a poco muoio, di una lenta e dolorosa morte da me stesso inflitta; mi ritrovo per l’ennesima volta a pensare che è solo per te che faccio tutto questo. Per vederti di nuovo felice, per vedere che puoi ancora ridere sincero.

Il campanello del citofono mi trova seduto sul divano, l’attesa è stata estenuante a dire la verità, prima tutto finirà, prima potrò sprofondare negli abissi.

Chi leccherà le mie ferite d’ora in poi?

Apro anche la porta, il mio ospite non è decisamente a sorpresa; mentre attendo che salga sfilo il maglione nero a collo alto, lasciandolo volutamente cadere sul pavimento.

ciao mi saluta Kiyoharu appena entra in casa.

ciao ricambio, mentre le mie braccia vanno a circondargli la vita.

stai bene? mi chiede guardandomi strano.

certo mento, forse lo sa, forse no, di questo non posso esserne certo; ma voglio che non pensi a nulla e che mi conceda ciò di cui necessito.

Le mie labbra si poggiano sulle sue, poi lascivamente le lecco; i suoi occhi si chiudono, ha sempre avuto un debole per me e se fin’ora non siamo mai finiti a letto insieme, è solo per Akira.

Non ci vuole molto prima che il suo desiderio divampi, io di desiderio ne ho ben poco, ma certamente lo assecondo; chi lo sa se mi perdonerà mai per averlo usato in questo modo.

Con la foga che ci mette nel strapparmi i vestiti di dosso, arriviamo indietreggiando al divano, meglio così, non voglio farlo nel letto. Mi lascio cadere sulla sua superficie e il mio corpo nudo accoglie il suo, spinte profonde e lente per iniziare; vorrei gridargli di non preoccuparsi, di lacerarmi pure, almeno indirizzerebbe i miei pensieri in un altro loco.

Percorro con gli occhi i tatuaggi che macchiano la pelle del mio amante di una notte, cerco di tenere la mente occupata su di essi, a decifrarne le sfaccettature, i colori e i possibili significati; altrimenti rischio di impazzire e cacciarlo di casa prima che accada l’irreparabile.

Posso dire di sentire indistintamente, il rumore della chiave di Akira che viene infilata nella toppa, lo scatto della serratura e il suo respiro che si mozza all’improvviso. Come all’improvviso si arrestano i movimenti di Kiyoharu, guarda me, la porta e poi di nuovo me.

Io, codardo, da bravo codardo quale sono, resto con gli occhi fissi a terra, ho alzato lo sguardo in quello di Akira e ciò che vi ho letto mi ha annientato; forse non è stata poi una buona idea, ma ormai è troppo tardi.

Kiyo si alza da sopra di me e in tutto silenzio si riveste, colpevole anche lui di questo tradimento, non è esattamente così, ma lui non può saperlo e non lo saprà mai.

Il mio corpo trema senza controllo, indosso di nuovo i vestiti senza proferire parola, do persino le spalle ad Akira per non doverlo guardare; spero che ciò che deve fare lo faccia alla svelta.

Una lacrima lascia dispettosa il mio occhio destro, subito l’asciugo.

Quando Kiyoharu ci priva della sua presenza la porta sbatte feroce, la sua ira non tarderà ad arrivare su di me.

Sento i suoi passi felini ma carichi di rabbia ceca arrivare fino a me, mi guarda negli occhi che continuo a muovere per sfuggirli. Con una mano mi afferra il volto e stringe la presa, costringendomi in questo modo a guardarlo negli occhi.

perché? soffia gelido, sapevo come ferirlo e non ho esitato a farlo.

scusa sussurro, veramente dispiaciuto, anche se non del tradimento di per se.

Sarai finalmente libero amore mio, libero dalle catene che ho stretto intorno a te.

 

Hai ignorato in silenzio le mie scuse,
ho sognato te che ti aggrappavi a me.
E’  facile riempire i vuoti
allineando queste semplici parole, vero?
Sono stanco di continuare a perdonarci a vicenda
e delle tue bugie che non cambieranno mai

L’espressione di disgusto mi uccide, strappandomi quell’anima impura che mi porto dentro, non ne ho più bisogno ormai, la mia vita è finita qui.

mi fai schifo sentenzia infine, sentenza che ero certo di avere.

Lascia andare il mio volto e con una spinta mi fa ricadere sul divano, il quale trattiene ancora il calore del mio corpo e quello di Kiyo.

Non dici null’altro mentre lasci casa mia, questa è la fine della nostra vita insieme; ora so dove andrai e cosa farai, vorrei urlarti che tu non sei meglio di me, solo perché non hai fatto sesso con Kouyou.

Non è tradimento anche amare qualcuno di nascosto?

Posso ricordare come se fosse ora il tuo sguardo su di lui, quegli occhi felini che bruciavano solo per me, fare altrettanto con lui. Solo allora capii che avevo calcato troppo la mano, soffocandoti con le mie paure, le mie debolezze. Mi hai cullato fino a che non è diventato un peso per te e in quel momento, ti sei lasciato andare a un amore più puro e leggero; quello per il nostro migliore amico.

La porta sbatte di nuovo, ma questa volta con te al di fuori del mio appartamento; da oggi in poi saremo colleghi, nient’altro.

Non riesco nemmeno a piangere, forse il dolore è troppo forte per poterlo sfogare in qualche modo.

Ora mi sarei appoggiato a te, ma adesso che non posso più farlo, sento le mie gambe troppo fragili per potermi sorreggere.

La nausea si fa potente e sono costretto a correre in bagno, per liberare un conato di vomito; sto buttando fuori tutto il marcio che c’è in me.

Mi pulisco la bocca e torno sui miei passi in salone, resto fermo in piedi senza una meta dove andare.

Ti ho lasciato andare, ti ho costretto a lasciarmi, anche se non sono in grado di camminare senza la tua guida; tutto questo per te, per la tua felicità.

Posso accettare di sentirmi dire di tutto, che sono egoista, viziato, rompi scatole e petulante, anche traditore ora; ma non voglio sentir dire, che non ti amo.

 

Poco alla volta....

mi sono sentito come se stessi toccando il tuo cuore morente.
In questo modo....

spero che la tristezza non si senta più di tanto,
Spero di riuscire a serrare tranquillamente le mie orecchie,
Spero di non finire con l'essere debole.

 



 

boh! Non lo so, non chiedetemi perché questa volta non ho molte delucidazioni da dare su questa shot. Mi sono ritrovata sotto mano la traduzione di UNTITLED, l’ho letta ed è venuta fuori questa.

Per alcuni versi, o solo per l’amore finito male, somiglia all’altra shot “L’ultima notte al mondo”. Ma questa volta è Ruki a prendere la decisione di porre fine a tutto, non so se sono riuscita a spiegare il rapporto un po’ ingarbugliato dei tre personaggi.

Spero di sì però XD

Come al solito, spero che vi sia piaciuta e i commenti sono graditissimi ^_^

ciu <3

 

   
 
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