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Autore: Giuls_x    26/01/2012    1 recensioni
Eccomi qui pronta per un altra storia. Questa volta sarà una long-fic, ambientata più o meno quattro anni dopo il diploma dei ragazzi. La storia è vissuta da Quinn in prima persona e girerà intorno al suo rapporto travagliato con Puck, all'amore per sua figlia, alle sue prospettive sul futuro. Non amncheranno ovviamente gli altri personaggi :) Non mi dilungo, buona lettura :)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Puck/Quinn
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Era quasi mezzogiorno e il sole era alto in cielo. La brezza di fine estate mi accarezzava il viso, spostandomi i capelli a piccole ciocche. Ero in prima fila e avevo addosso gli sguardi di tutte le altre mamme che come me stavano aspettando i loro figli all’uscita. Che avevano da guardare ? Non potevo aspettare, che so io, mia sorella ? O mia cugina ? Comunque non mi vergognavo affatto, anzi, ero più che orgogliosa di essere lì in mezzo, mi faceva sentire adulta. Guardai impaziente l’orologio, era quasi ora. Chissà com’era andata la mattinata a Beth, ero ansiosa di bearmi della sua vocina squillante che mi avrebbe raccontato tutto per filo e per segno. Ecco il suono della campanella, seguito da una mandria di bambini che correvano verso le proprie mamme. Beth era per mano a una maestra, evidentemente cercava la sua di mamma. Io ero lì, ma non cercava me. Sentii una fitta allo stomaco. Cominciai ad agitare il braccio per farmi notare tra la folla. Quando mi vide mi sorrise, evidentemente si era ricordata che a prenderla quel giorno non sarebbe passata Shelby. All’entrata l’avevamo accompagnata tutti insieme, io, Rachel, Puck e naturalmente Shelby. Quest’ultima era stata gentile, mi aveva permesso di assistere al primo giorno di scuola elementare di mia figlia. Era importante per me e l’aveva capito, grazie al cielo. Purtroppo (per la bambina, non di certo per me) Shelby non era potuta passare a prendere Beth all’uscita, quindi lo feci io. La piccola corse da me e mi si buttò addosso.
–Quinnie !- Mi urlò ridendo mentre la sollevavo e la facevo girare. La sua risata era la cosa più meravigliosa al mondo e ogni volta mi faceva venire i brividi, nonostante l’avessi sentita parecchie volte. La strinsi a me, i suoi capelli color del grano che mi avvolgevano il viso.
–Amore, com’è andato il primo giorno di scuola ?- Le chiesi mentre la mettevo giù e le prendevo la manina calda.
–Tutto bene: ci siamo tutti messi in cerchio e ci siamo presentati, poi abbiamo disegnato… - E iniziò a farmi il resoconto dettagliato della mattinata. Io la ascoltavo sorridendo e mostrandomi interessata, che poi alla fine lo ero per davvero. Quando finì soddisfatta mi disse:- Ma oggi pranziamo dalla mamma ?- “Amore, sono io la tua mamma !” avrei voluto urlarle, ma non sarebbe servito a niente, lei già lo sapeva. Avevo insistito per farglielo sapere, per farla arrivare alla scuola elementare tranquilla e serena, consapevole della sua storia e di quanto comunque anche io le volessi bene. Più di una semplice baby-sitter.
–Si, e ci saremo anche io e papà !- Le dissi sorridendo, lei amava quando ci riunivamo tutti insieme a mangiare. Tutta la sua famiglia, diceva lei.
–Ci sarà anche Rachel ?-
-Penso proprio di si.- Le risposi mentre le raccoglievo i capelli davanti agli occhi con una mollettina viola a forma di farfalla. Mi fece un sorrisone, e lì davanti mi vidi Puck ,come ogni volta che Beth sorrideva, del resto. Aprii la portiera della macchina e la feci accomodare sul sedile anteriore. –Solo per oggi, giusto perché è il tuo primo giorno di scuola.- Le dissi mentre salivo in macchina. Oltretutto mi beccai anche una pernacchia. Misi in moto e durante la maggior parte del viaggio dalla scuola alla casa di Shelby, Beth rimase in silenzio a guardare fuori dal finestrino. Quando ormai eravamo quasi arrivate, prese fiato:
- Lo sai che nella mia classe c’è un’altra bambina che è stata adottata ?- Disse seria. La guardai con la coda dell’occhio, cercando di non distogliere l’attenzione dalla strada. –Solo che lei la sua vera mamma non la conosce !- Aggiunse con il più bel sorriso che le avessi mai visto fare.
  
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