Fandom: Supernatural.
Pairing: Castiel/Dean.
Rating: Pg.
Beta: nessuna, causa tempo tiranno /0
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico.
Warning: Flash-fic, Pre-Slash, Spoiler Season 7.
Words: 313 (fiumidiparole).
Summary: Castiel è tornato.
Note: Scritta sul
prompt Tutto
quello che Cas vuole è un abbraccio. Tutto quello che Dean vuole fare è
darglielo di Koorime per
DISCLAIMER: Non mi appartengono, non ci guadagno nulla ù_ù
Cling
Castiel è lì, in piedi
davanti a Dean.
È vivo, è tornato per lui,
per mantenere la promessa che gli aveva fatto. L’ha aiutato a guarire Sammy e
ora ha di nuovo indosso il suo trench.
Sta fermo là, le braccia
abbandonate lungo i fianchi, le spalle incurvate, gli occhi tristi. Apre e
chiude le mani in modo nervoso, un piccolo tic che solo chi lo conosce bene può
notare e riconoscere; c’è qualcosa che vuole fare e non sa come chiederla. Poi
fa un passo avanti, protendendosi appena verso il cacciatore, come se volesse
abbracciarlo, ma si blocca, incerto.
All’improvviso Dean si sente
soffocare. Il bisogno di stringerlo a sé – di accertarsi che sia reale – si fa lancinante, un dolore
fisico che gli opprime il petto, gli toglie il fiato, gli chiude la gola. Ma
non ci riesce.
Davanti a sé lo rivede per un
momento come la notte in cui ha scoperto il suo tradimento e lo ha pregato di
fermarsi, e risente le sue parole: «E se
non lo facessi?»
E poi Cas, il suo amico, il
suo angelo, che si proclama il nuovo Dio e gli ordina di inginocchiarsi davanti
a lui.
«Dean…» lo chiama piano
Castiel – quello davanti a lui, quello vero.
E poi c’è il suo viso
sfaldato e bruciato davanti a lui, il suo corpo senza vita steso sul pavimento,
i Leviatani che parlano con la sua voce, dalla sua bocca, e lo muovono come un
burattino, fino a portarlo sottacqua.
«Sta zitto» ringhia il
cacciatore, quasi senza voce.
«Mi dispiace, Dean» ritenta
Cas, incurante del suo ordine.
«Fa silenzio» ruggisce lui, afferrandolo per il bavero del trench e
tirandolo verso di sé «Sta… sta zitto!» cerca di gridare, ma la sua voce si
spezza in qualcosa di orribilmente troppo simile ad un singhiozzo. «Vieni qui,
solo… vieni qui» mormora poi,
aggrappandosi a lui, a quel vecchio soprabito impolverato.
FINE.