L’America è grande…

Mille luci sfavillanti riempiono, accecano la notte…

…fresca chiara limpida, opprimente nervosa ed impenetrabile, per me.

Da quanto è che sono qui? Un’ eternità…così tanto che ormai il tempo passato accanto a te sembra solo un illusione creata dalla mia mente distorta.

E poi a cosa mi è servito? A niente!

Non sono riuscito a dimenticare, non riesco a dimenticarti. Eppure tu non mi hai illuso, nemmeno una volta. Sapevo che era lui che volevi…ma solamente standoti accanto tutto andava bene. Potevo essere calmo, distaccato e deciso. Solo che, alla fine, non c’e l’ho più fatta…solo il tempo poteva aiutarmi….

…ad incollare sapientemente i pezzi del mio cuore… E invece queste ferite continuano a sanguinare. Il mio cuore è ancora ridotto a frammenti di vetro sul bagnasciuga…

Il suo viso…i suoi gesti…la sua voce, sono ancora lì vivi e indelebili marchiati a fuoco e fiamme.

Non servirà a niente che tutte le notti mi sbronzi e mi scopi la prima che ci sta, tanto lei c’è sempre. La mia ossessione, la mia ragione di vita.

La amo e la odio. Perché se ormai l’uomo che ero, non c’è più è solo colpa sua, che con uno sguardo ha annullato ogni mia decisione.

Disperato. Sì sono solamente un disperato…perché la mia anima può solamente essere tua.

Perché mi è successo?

Perché mi sono innamorato così tanto da perdere ogni barlume di speranza?

…ogni rispetto per me stesso?

Se tu quel giorno, non mi avessi guardato in quel modo, allora io… Di nuovo. Ancora. Ma sai qual è la verità, Ichigo? È che ti amo. Ti amo e basta. E non ho mai smesso di farlo in questi sette lunghi anni.

Pazzo…forse sono solo un pazzo, sì ma di amore per te! Maledizione! e sai qual è la tua unica colpa? Di esistere, mio piccolo fiore rosso del deserto. Fragile ed eterea, forte ed indomabile. Da quand’è che sono diventato così? Non lo ricordo…forse non c’è stato un attimo preciso…è stato poco a poco come la marea che sale…e mi sommerge lentamente, non riesco neanche ad affogare…

I’m lost…sono perduto. Senza te sono disperso nel mare della solitudine.

…E ogni notte puntualmente tu ritorni come un demone sanguinario a prenderti quello che del mio cuore ancora è rimasto.

Alla fine ho scelto l’alcool…perché ormai il mio unico oblio è quello. La droga no…l’ho provata. Ed è stato come rivivere un incubo ad occhi aperti. Tu insieme a lui…in un letto grande come l’oceano…

Alla fine non ce la faccio nemmeno a farla finita. Vigliacco, eppure basterebbe così poco…il cutter… Vigliacco doppiamente perché non ho avuto neanche il coraggio di dirtelo…e adesso chissà tu dove stai con lui… Ma non mi importa neanche di questo, perché anche se tu mi chiamassi adesso o in qualunque altro momento io verrei…verrei anche all’inferno con te…

Se un dio esiste veramente… da quel mezzo angolo del cielo perché non ascolta la mia preghiera?