*Angolino dell'autrice* Dunque, voglio subito mettere le cose in chiaro: NON SONO DEPRESSA. E' meglio precisare, dato che probabilmente questa storia fa sembrare che lo sia.
L'ispirazione mi è venuta mentre stavo ascoltando "When You're Gone" di Avril Lavigne, come si può notare dal titolo. Perciò, per chi conosce la canzone e il testo, non penso sarà complicato trovare punti "in comune", nella storia.
Infine, voglio nuovamente precisate che sono una fan di Billie Joe e Adrienne e non ho il MINIMO desiderio che quei due si separino. Anche perchè ciò significherebbe che la fine del mondo è vicina, e io sono troppo giovane per morire. ù_ù
Ehm... Ok. Vi lascio alla one-shot. Buona lettura! :D
-Adrienne, smettila di piangere.-
Mi giro di scatto, sentendo la sua voce. Ma no, è solo la mia immaginazione, come sempre. Le lacrime riprendono a scendere, mischiandosi al mascara, nero come il mio umore.E’ strano, io non sono mai stata quel tipo di persona che amava la compagnia, ho sempre avuto bisogno di passare del tempo da sola con me stessa, con i miei pensieri. E mai e poi mai avrei pensato di avere bisogno di Lui accanto, mentre piangevo. Non ho mai voluto che mi vedesse piangere, mai. Eppure… Lui è l’unica persona di cui ho bisogno.
Dio, quanto lo vorrei qui.
Ma non posso. Non posso ed è tutta colpa mia.
E’ colpa della mia fottuta gelosia, che, invece di legarlo di più a me, lo ha allontanato.
“-Dove sei stato?-Silenzio. Sguardo stranito e innocente di Billie Joe.
-Billie Joe. Dove cazzo sei stato?-
-Adrienne… Dove vuoi che sia stato? Abbiamo finito il concerto tre quarti d’ora fa, ho dovuto anche sistemare gli strumenti, che cazzo c’è di male?-
Ha ragione, Adrienne. Calmati.
-Certo. E’ risaputo che i vostri concerti finiscono alle due e mezza di notte, vero?-
-Adie, te l’ho detto per telefono, ci hanno fatto fare almeno un’ora di bis!-
-Certamente.-
Il suo sguardo cambia. Da perplesso diventa arrabbiato. Il verde dei suoi occhi si incupisce, così come la sua espressione. Te ne ricordi troppo tardi che non ha mai sopportato il fatto che tu avessi poca fiducia in lui, in tuo marito, colui che in anni e anni di matrimonio non ti ha mai fatto un torto.
E questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
-Sai che ti dico, Adrienne? Non ti fidi? BENE. Io ho chiuso.-
Prima che tu possa anche solo provare a fermarlo, riapre la porta dalla quale era appena entrato ed esce, allontanandosi nella notte a grandi passi, con le mani in tasca e lo sguardo basso.”