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Autore: samek    26/01/2012    2 recensioni
L’ex-angelo Castiel portò l’Annuncio a Dean ed egli concepì per opera… no, non è vero, egli tentò di mandarlo al diavolo.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Settima stagione
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Fandom: Supernatural

Fandom: Supernatural.

Pairing: god!Castiel/Dean.

Rating: Pg.

Beta: nessuna, causa tempo tiranno /0

Genere: Angst, Introspettivo, Romantico.

Warning: Onesided, Pre-Mpreg (?), Post 7x01, Slash.

Words: 957 (fiumidiparole).

Summary: L’ex-angelo Castiel portò l’Annuncio a Dean ed egli concepì per opera… no, non è vero, egli tentò di mandarlo al diavolo.

Note: Scritta sul prompt […] dopo la decimazione angelica, Castiel ha bisogno di far nascere i nuovi portatori della sua parola. Indovinate chi avrà l'onore di concepire e partorire tali creature? […] di weeping_ice per la Festa a Sorpresa di destiel_italia.

Note importanti: Forse avrei dovuto mettere l’avvertimento Blasfemia, ma è pur sempre una fic su Supernatural – che già di suo ci va giù pesante – e, quindi, confido che ogni fan sia abbastanza intelligente da non prendere tutto ciò sul serio, ma con ironia, come fa con il telefilm. Il mio intento, ovviamente, non era offendere la sensibilità religiosa di nessuno.

 

DISCLAIMER: Non mi appartengono, non ci guadagno nulla ù_ù 

 

L’Annunciazione

 

Dean si svegliò all'improvviso, passando bruscamente dal sonno alla veglia.

In un primo momento, ancora intontito, non riuscì a comprendere cosa lo avesse disturbato – o, per meglio dire, cosa avesse posto un freno ai suoi incubi. Poi, nel buio della stanza, sentì un tocco morbido sul suo ventre e distinse una sagoma familiare seduta accanto a lui, sul bordo del divano.

Sussultò ed istintivamente arretrò contro il bracciolo del sofà, mentre ringhiava «Cosa vuoi?» cercando di non farsi prendere dal panico, quando incontrò gli occhi blu di Castiel.

No, non più Castiel, ma il nuovo Dio.

«Sono qui per portarti una lieta novella» rispose questi sottovoce, riportando con delicatezza una mano una sulla sua pancia.

«Una lieta novella? Che c’è, stai per dirmi che sono incinto?»

Un sorriso storto increspò le labbra di Dean, ma morì un attimo dopo, quando Castiel rispose semplicemente: «Sì».

Il cacciatore abbassò lo sguardo sulla mano calda poggiata poco sotto il suo ombelico, poi lo riportò  negli occhi seri di quello che fino a poco tempo prima considerava il suo migliore amico. Si sfregò la bocca con un palmo e ringrazio silenziosamente non-sapeva-nemmeno-chi per il semplice fatto che Sam stesse dormendo di sopra, in una delle camere di casa di Bobby.

«Mi prendi per il culo?» gracchiò, con voce vagamente isterica, anche se sapeva per istinto che quell’idiota spiumato non stava scherzando affatto; non lo faceva mai quando aveva quel cipiglio scuro.

«Non ho ancora-» cominciò il suddetto idiota spiumato, ma Dean non gli permise di concludere.

«Ancora cosa, eh? Io sono un uomo, un maschio, te lo ricordi questo o quell’indigestione di anime ha finito di fotterti il cervello?»

Castiel strinse le labbra in una linea dura, come faceva tutte le volte che lui lo irritava e doveva sforzarsi coscientemente per non tirargli un pugno che gli avrebbe fracassato la faccia. «La tua conformazione fisica è irrilevante ai fini di questo concepimento» disse con voce monocorde.

Una risata spezzata rischiò di sfuggire dalla bocca di Dean, quando lo sguardo gli cadde sull’orologio e si rese conto che era già passata la mezzanotte. Era il 24 Gennaio, il suo fottuto compleanno. Gran bel regalo che gli stava facendo il suo ang- no, non era più il suo angelo. Soprattutto non era suo, in nessun modo.

«Vattene» ringhiò.

«Dean, ascoltami...» ritentò Castiel, ma lui non gli diede modo di continuare.

«Non ascolterò proprio un cazzo. Esci da questa casa, figlio di puttana» scandì «E, soprattutto, esci dalla mia vita».

«Abbiamo perso tantissimi angeli, per colpa di voi Winchester. Li ho uccisi io stesso, con le mie mani, per proteggerti, Dean. Me lo devi».

«Io non ti devo più un accidenti, non dopo quello che hai fatto. E so come funziona questa storia. È come tutto il resto: devo darti il mio consenso o non lo puoi fare. Maria disse “Eccomi, sono la serva del Signore”, ma io non sono il tuo servo e di sicuro tu non sei il Signore».

«Potrei far si che tu lo diventi» asserì Castiel.

Dean sentì un brivido orribile rotolargli giù per la schiena e stringergli lo stomaco in una morsa d’ansia. Quel tono gli aveva appena ricordato ciò che si erano detti in quella stessa casa, quando l’aveva appena conosciuto, quando Castiel era ancora un semplice angelo, l’angelo che l’aveva salvato dalla perdizione e che gli aveva assicurato che se non gli avesse portato rispetto l’avrebbe ributtato giù all’Inferno.

«E ti chiedi perché io non voglia aiutarti? Pensavo sapessi come reagisco alle minacce» sputò disgustato.

Quella nuova divinità, folle ed aliena, sospirò in maniera molto umana. «Non voglio costringerti, Dean. Quello di cui ti sto parlando è un onore. E non sarebbe affatto doloroso, per te».

«Non mi sento per nulla onorato. E, tanto per capirci, di chi dovrebbe essere questo marmocchio? Tuo o sei solo il messaggero designato?»

«Non permetterei a nessun altro di riempirti di Grazia» asserì in tono duro, rispondendo implicitamente.

«Wow, Cas, sembri quasi geloso. Mi hai scambiato per la tua sposina, per caso? Perché dovresti sapere che non sono affatto vergine, né immacolato».

«Ti ho già spiegato che non riguarda il tuo corpo» replicò lui «Ma la tua anima ed io la conosco come nessun altro» continuò, spostando gli occhi sulla sua spalla sinistra, dove la manica della maglietta nascondeva il suo marchio.

Il modo in cui disse conosco ricordò a Dean cosa si intendesse nella Bibbia per conoscersi. Boccheggiò e, contro ogni possibile previsione, si sentì arrossire.

«Quest-Questo è… è…» smozzicò a corto di parole.

«Vero» stavolta fu Castiel a concludere per lui. «Dean,» ritentò poi «tu sei perfetto. So che non ci credi, che pensi che la tua anima sia uno straccio strappato ed irrecuperabile, ma non è così. Hai molti difetti, ma tu sei sempre l’Uomo Giusto e la tua essenza è pura e luminosa come nessun’altra. Ho fatto tanto per te, perché ti credevo migliore di chiunque altro e, a dispetto di tutto, continuo a crederlo. Tu sei davvero speciale per me».

Il cacciatore sbatté le ciglia, confuso. «Suona come una specie di dichiarazione d’amore» osservò, ignorando tutto quello che aveva detto sulla sua anima. Ovviamente stava solo tentando di alleggerire l’atmosfera, ma quando Castiel abbassò lo sguardo con quel suo stupido – e quanto mai inappropriato – fare colpevole ed innocente da moccioso, si rese conto di averci preso sul serio.

«Oh, Cristo» soffiò, prima di riuscire a trattenersi.

Cas lasciò vagare lo sguardo per la stanza e si sfregò la nuca con nervosismo, prima di riportare gli occhi nei suoi. Quegli occhi così fottutamente blu e determinati. «La mia Grazia scenderà su di te e tu concepirai un figlio…» riprese, incrollabile.

«E come lo chiamerò, Gesù?» ironizzò Dean, sempre più vicino all’isteria.

Castiel inclinò la testa di lato, poi annuì. «Se così ti piace» rispose accondiscendente. Poi scomparve, senza emettere alcun suono.

Il cacciatore pregò con tutte le sue forze di star ancora sognando.

 

FINE.

 

 

   
 
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