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Autore: effewrites    26/01/2012    4 recensioni
Per Clod. Perché boh, è bello fangirlare con te :3
"Divenne inaspettatamente  facile pretendere che in quel pacchetto Taissa non v’avesse riposto il cuore."
[Taissa Farmiga/Evan Peters]
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le paquet.

 

 
Taissa strinse il pacchetto tra le dita intirizzite dal freddo, spostando il peso da una gamba all’altra e cercando di trovare il coraggio per bussare al maledetto campanello dell’ancora più maledetto appartamento, la cui porta stava fissando da almeno una buona mezz’ora.
“Ti stai comportando davvero come una stupida. Gli stai solo portando un regalo di compleanno, nulla di più”, si disse mentalmente. Assunse un cipiglio irritato, e sbuffò.
Le brillanti luci del corridoio la rendevano nervosa, le finte piante grasse poste tra una porta e l’altra sembravano fissarla e farsi beffe di lei.
Cosa sarebbe successo se Evan fosse uscito dall’appartamento e l’avesse trovata lì, impalata davanti alla porta di casa sua, con un pacchetto malamente incartato tra le mani e un’espressione rimbecillita in viso?
«E che cavolo!» disse Taissa sotto voce. Forse era ancora in tempo per girare i tacchi e andarsene. Magari Evan non si sarebbe neanche accorto che si era “accidentalmente” dimenticata di portargli un regalo per il suo venticinquesimo compleanno.
La ragazza sospirò, sistemandosi una ciocca di capelli biondi dietro l’orecchio e fissando con insistenza la moquette grigio scuro.
Venticinque anni.
Rispetto a lui, Taissa era una bambina. E il comportamento che stava tenendo non faceva altro che confermarlo.
Tra l’altro, non era neppure sicura che ad Evan sarebbe piaciuto il regalo che gli aveva comprato. Poco importava che avesse passato i tre giorni precedenti a girare per le strade più impensabili della città alla ricerca di qualcosa che avrebbe potuto colpire il ragazzo; era convinta che quei pomeriggi trascorsi gelando tra la folla non avessero portato a nulla di buono.
«Tesoro, smettila di torturarti!» le aveva detto sua sorella Vera quella mattina. «Lo sai che ad Evan importerà di più il pensiero che il regalo in sé per sé. Lui ti adora!»
Era vero. Lui le voleva bene — Taissa lo sapeva; la considerava come una sorella minore, magari meno affettuosa e più tendente a ironizzare fino all’estremo sulle scene romantiche che avevano dovuto girare durante le riprese di American Horror Story.
“Galeotto fu il telefilm”, pensò Taissa con una smorfia ironica in viso.
Buffo. Una volta durante un’intervista Evan aveva riso e aveva raccontato di quanto fosse facile per lui guardare Taissa e fingere di essere innamorato di lei. Taissa, invece, trovava difficile osservare Evan e pretendere di non provare qualcosa per lui.
«Ah, al diavolo!» esclamò, scuotendo la testa e stringendosi nel giaccone.
Odiava il fatto di essere caduta nel solito cliché dell’attrice infatuata del suo partner sulla scena. Lo detestava. “E questa è l’ultima volta che ti riempi di seghe mentali per lui”, si disse, facendo sporgere il mento con fare orgoglioso.
Prese un respiro profondo, perché conosceva sé stessa fin troppo bene. Sapeva che non sarebbe riuscita ad allontanarsi di un passo da quella porta finché non si fosse sbarazzata del pacchetto che teneva tra le mani.
Quell’ingombrante, pesante, imbarazzante pacchetto ricoperto di carta marrone.
Avrebbe premuto il campanello e avrebbe aspettato. Quando la porta si sarebbe aperta, avrebbe sorriso e avrebbe ostentato scioltezza e tranquillità. Avrebbe consegnato il regalo a Evan e lui non sarebbe riuscito a capire quanto questo significasse per lei.
Taissa si sentì più sicura, adesso che sapeva cosa avrebbe fatto; d’altronde, fingere e recitare erano le due cose che meglio le riuscivano.
Premette forte il dito ossuto contro il campanello lucido. Il trillo che seguì rimbombò nella quiete del pianerottolo vuoto e illuminato. Era una sua impressione o il pacchetto aveva iniziato a pulsare tra le sue mani?
La porta si aprì, lasciando Taissa con una sensazione di vuoto nello stomaco.
Esibì il migliore dei suoi sorrisi.
Il turbinio di emozioni che vi era nascosto dietro non sarebbe mai trapelato.
«Buon compleanno!» esclamò.
 
Divenne inaspettatamente  facile pretendere che in quel pacchetto Taissa non v’avesse  riposto il cuore.
















No, d'accordo, questa "cosa" è stata un parto vero e proprio. Ne ho scritte almeno altre tre versioni prima di questa, e tutte quante mi facevano storcere il naso. Ho inserito flashfic anche se supera di poco le 500 parole, non avevo il cuore di considerarla una onsehot.
E' dedicata interamente a ClodMoonLight6, a.k.a. Clod, che qualche giorno fa su facebook mise in mezzo il compleanno di Evan Peters e se mai Taissa Farmiga gli avesse fatto un regalo. Poi boh, la mia mente è malata e ha partorito questa cosa O:
Non sapevo che titolo darle, così l'ho chiamata 'Le paquet', che in francese significa 'il pacchetto'. Della serie FANTASIA PORTAMI VIA! :3 Che dire? ANDATE A LEGGERE LA FANFICTION DI CLAUDIA SULLA COPPIA MONCHELE PERCHE' Sì! No, sul serio, leggetela *-* non ne rimarrete delusi.
Ti voglio bene Clod <3
Eff.

  
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