Auguri, Nali! Questa è la seconda originale che scrivo e, per questi motivi, non ti nascondo di essere un po' nervosetta, ma so che sei una donna figa e apprezzerai il pensiero. A me rimane solo di ringraziarti per le discussioni nonsense, per le ciabatte, le nozioni di grammatica random, lo smalto rosa topo, il Tenzopene, i consigli e i sorrisi. Grazie della tua amicizia, Nali.
Un giorno speciale qualunque
Settembre entrò
cupo, si mise seduto sul divano senza salutare nessuno e iniziò
invece a sfogliare una rivista presa dal tavolino basso, lì
vicino. Marzo, appena Settembre prese posto accanto a lui, decise di
fare un po' di spazio, spostandosi di pochi centimetri. Gennaio,
sulla poltrona, non la prese bene.
“Ah! A lui
fai spazio, però!” disse, acido, incrociando le braccia
al petto.
Agosto, premuto contro il termosifone, sbuffò,
alzando gli occhi al cielo.
“Non abbiamo un divano
abbastanza lungo per permettermi di spostarmi di metri!”
ribatté Marzo, annoiato per quell'ipersensibilità.
“Sì,
ok, ho il culo grosso...” borbottò Gennaio, senza
riuscire a finire la frase.
“È colpa delle feste, lo
sappiamo,” sorrise Giugno, stretto nel piumino, passando di lì
solo per dar fastidio.
Gennaio tornò stizzito a guardare la
televisione, senza prestare attenzione alle facce che faceva Giugno
per farlo irritare, ma la quiete durò comunque molto
poco.
“Che freddo, cazzo...” agonizzò Agosto,
premendosi di più contro il termosifone.
“Effettivamente...
oh. Non sento più i piedi,” comunicò Luglio,
accoccolato sull'altro lato del divano, da sotto i suoi sette strati
di pigiama.
“Ha freddo, lui,” brontolò
Febbraio, un paio di stanze più là, “be', per
quelli che muoiono di caldo a luglio va bene così!”
Il
tintinnio delle chiavi interruppe sul nascere la risposta
gratuitamente acida di Agosto. La porta si aprì su uno
squarcio di campagna innevata e Maggio si intrufolò dentro
velocemente, chiudendosi la porta alle spalle.
“Uscire di
questi tempi... ma siamo impazziti?” borbottò, battendo
i denti. Poi rubò subito una porzione di termosifone ad
Agosto.
Per un lungo istante le immagini della televisione
occuparono la mente dei presenti, favorendo il torpore di quei giorni
freddi. Soltanto pochi rumori occupavano la casa e, nonostante tutto,
c'era una bellissima atmosfera.
Marzo fece l'errore di passare una
patatina a Settembre e lui lo guardò malissimo per aver
innescato la solita tiritera.
“Perché offri una
patatina a lui e non a me? Eh?” scattò subito Gennaio,
prevedibilmente. Marzo sospirò e Settembre si alzò dal
divano per dirigersi in camera sua.
“Ma che palle!”
borbottò Aprile, in camera di Settembre. “Il mio
computer non va, fammi stare un altro po'...” lo sentirono
lagnarsi. Evidentemente però le sue preghiere non vennero
ascoltate poiché arrivò nel salotto poco dopo,
accigliato.
“Prima che tu lo dica: no, non potevamo
trattenerlo di qua,” disse Marzo, cedendo su un lato e
riappropriandosi così della parte di divano che gli era stata
sottratta.
“Sì, che noia, sembra una foglia morta!”
constatò Gennaio mentre faceva stretching per arrivare al
telecomando.
“Oh, certo, è molto meglio rompere a
tutti con le paranoie sul grasso extra!” ribatté Marzo,
prima di alzarsi dal divano per dirigersi nella zona notte.
Il
silenzio venne interrotto dalla risatina di Giugno e dallo sbuffo di
Agosto.
“Marzo è lunatico,” rifletté
Gennaio mentre apriva una scatola di cioccolatini, regalo della
Befana.
Luglio starnutì in quel momento e Ottobre entrò
in stanza spaventando tutti con un “Buh!” e poi rise nel
vedere le loro espressioni.
“Non hhè un cahho da
hidehe...” sputacchiò Gennaio, con la bocca piena e la
fronte aggrottata.
“Poi sono io, quello acido...”
celiò Agosto.
“Oh oh oh, qualcuno mi porta un
bicchiere d'acqua, per favore?”
“No, se stai male,
sta' male e non rompere il cazzo, Dicembre... Non si è mai
visto Dicembre malato a gennaio!” s'indignò
Agosto.
“Ehy, io sono forte: posso far ammalare
chiunque!”
Gennaio alzò un braccio per mostrare il
bicipite e, senza volere, indicò il calendario dietro di lui,
con la posizione delle dita. Di nuovo si creò un silenzio teso
che solo Ottobre ebbe il coraggio di rompere.
“Ehm, è
il 28... Il 28 gennaio.”
“Cosa?” saltò su
Gennaio con voce stridula.
“Eh?” chiese Giugno dalla
cucina, interrompendo le azioni necessarie per preparare una
cioccolata calda.
Luglio si portò il mento dentro il collo
di una delle sette maglie e si strinse le ginocchia al petto,
Settembre e Febbraio si affacciarono, dalle loro stanze, Aprile uscì
dal bagno con le braghe mezze calate e Marzo mandò a Luglio un
sms dalla camera più lontana.
“'Sti cazzi!”
commentò Agosto, fissando il calendario.
Gennaio frugava
tra i mesi precedenti borbottando che solo a Febbraio mancavano dei
giorni - frase che lui non ritenne offensiva solo perché non
ne aveva udito il tono - inoltre non era possibile che mancasse un
giorno a caso.
Avendo la logica dalla sua parte, Agosto gli fece
l'onore di lasciare la sua calda postazione per aiutarlo a
controllare. Luglio aveva già chiamato Novembre sul cellulare
per chiedergli di tornare al più presto, perché
altrimenti sarebbero morti tutti di lì a breve.
“Oh
oh oh...” tossì Dicembre.
“Che cazzo di fine ha
fatto il...” Agosto si voltò piano, in direzione di
Ottobre, e Giugno, lì vicino, alzò le mani per dire che
lui non c'entrava nulla. Ottobre dapprima allargò le labbra in
un ghigno, senza riuscire a trattenersi, e infine scoppiò in
una grossa risata.
“Eravate così buffi...”
biascicò, mentre si frugava in tasca e si asciugava un occhio
contemporaneamente, “ecco qua, il vostro 27 gennaio,”
concesse, ilare, lanciando il giorno mancante ad Agosto. Giugno tornò
in cucina scuotendo la testa, divertito, mentre Maggio nascose il suo
sghignazzare sulla spalla di Luglio.
Quando Agosto passò in
mezzo al salotto, Novembre aprì il portone, gelandolo sul
posto.
“Che è successo? ...Apriluccio, datti un
contegno,” disse, con la sua solita severità paterna,
facendo sgattaiolare Aprile nuovamente in bagno.
“Il cretino
ha fatto un'altra cretinata!” urlò Febbraio da camera
sua e Marzo mandò un sms indignato.
“Ehy, ti fidi di
uno a cui mancano i giorni?” celiò Ottobre visibilmente
poco toccato dall'occhiataccia di Gennaio.
Novembre sospirò,
stanco.
“Ragazzi, io ero a fare la spesa... Poi non si fanno
scherzi del genere: se saltiamo un giorno, saltiamo un compleanno, un
onomastico e solo il cielo sa quale festività potremmo
accidentalmente oscurare,” li riprese, mentre si riagganciava
il giacchetto per tornare al supermercato.
“Io lo punirei,
quello lì,” disse Gennaio, indicando la linguaccia che
gli fece Ottobre.
Novembre sospirò, accogliendo con
incredibile pazienza la ciabatta scagliata dalla poltrona e i
risolini che provenivano dal divano, ora che Agosto aveva scacciato
Maggio e quello si era appallottolato vicino a Luglio.
“Io
invece vorrei sapere cosa ti hanno fatto quelli del 27, Gennaio,”
chiese Novembre.
“Niente,” rispose lui, sulla
difensiva.
“Allora cosa aspetti a consegnare i
regali?”
Settembre rise, sguaiato, da camera sua.
Vorrei dire che è colpa di qualcuno - wari mi ha abituata male, in questo senso - ma la verità è che sono io che son di fuori e questa cosa mi è venuta in mente il 25, più o meno alle tre di mattina. L'ho fatta betare il pomeriggio, però, altrimenti sarei incappata nel solito problema di pochi e sonnacchiosi neuroni anche nel soggetto betante. Spero davvero che ti piaccia, altrimenti puoi fare un cambio, come nei migliori negozi! XD (Messaggio scritto da 'la donna delle mille risorse', questo messaggio si autocancellerà bla bla bla)
Un grazie anche alla beta Aya88! ^^
Be', a parte i nomi il resto mi appartiene, direi.