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Autore: GlassOnion    27/01/2012    4 recensioni
"Spencer ha undici anni ma ne dimostra venti". Reid ricorda ancora con orrore quello che gli accadde alle scuole superiori, ma non l'aveva mai raccontato a nessuno. Ecco un excursus in quello che reputo uno degli episodi più toccanti del passato di Reid, accompagnato dall'aiuto di una canzone altrettanto toccante.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Spencer Reid
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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NdA#
Ok, ecco qua la seconda parte della storia su Spencer Reid. Questa volta il capitolo è più "attivo", finalmente si snodano le vicende della storia.
La storia ha vari PoV, mio malgrado, e per farvi capire la differenza ho cambiato anche font di scrittura.
Spero che la cosa non vi crei troppi problemi. 
Per quanto riguarda la storia, la volta scorsa ho dimenticato di dirvi che questa, essendo nata come SongFic, si basa su una canzone (che vi consiglio caldamente di ascoltare durante la lettura, link:
http://www.youtube.com/watch?v=CKbVFeLw4fA - "Me" - Morgan).
Infine, ringranzio tutti coloro a cui la storia è piaciuta e che hanno recensito. Grazie, grazie, grazie spero che anche questo capitolo vi soddisfi.
Mi raccomando recensite se leggete, mi fa piacere leggere cosa ne pensate.
BUONA LETTURA


“Papà.
Non posso credere che te ne sia andato. Perché mi hai lasciato? Non sono sicuro di essere pronto a cavarmela senza di te.
Mamma sta soffrendo. La sento piangere ogni giorno da quando sei andato via. Ci hai lasciato soli, proprio quando ne avevamo più bisogno.
Non ce la farò ad aiutare la mamma. La sua malattia è incontrollabile, io troppo piccolo.
Mi hai negato l’affetto paterno e mi hai lasciato solo. Ho solo undici anni. Perché?”

 
«Spencer si alza e inizia a incamminarsi verso la biblioteca, senza distogliere lo sguardo da libro.
Qui, una ragazza, vistosamente più grande di Spencer, sorride vedendolo arrivare e, spinta dal suo migliore amico, gli corre incontro.
I capelli, legati in una coda di cavallo, ondeggiano nell’aria, seguendo il ritmo dei passi veloci e affrettati di lei.
È arrivata a pochi passi da Spencer, la ragazza. Spencer non si accorge della sua presenza e fissa imperterrito il libro di fisica, rimuginando ancora sui suoi pensieri.
“Ciao Reid.” sussurra una voce dolce e melodiosa nell’orecchio di Spencer.
Il ragazzo sobbalza, spaventato dalla comparsa improvvisa di quella che per lui era una perfetta sconosciuta.
“Spencer giusto? Credo di non essermi mai presentata ufficialmente: sono Harper Hillman, della quinta H.”
Quel nome non era assolutamente nuovo a Spencer.
Sapeva che era la migliore amica della ragazza più bella della scuola, ma mai aveva osato parlarle.
Quante speranze poteva avere un ragazzo di undici anni, secchione e con gli occhiali con la più bella di tutte?
“Ciao … Harper ehm … piacere.” balbetta Spencer. Era la prima volta che una ragazza si trovava così vicino a lui.

“Papà diceva sempre di essere spigliato con le ragazze. Ho paura di sbagliare” pensa Spencer.
“Ascolto volentieri da chi mi sa spiegare, quello che poi uso per comunicare. Non voglio fare del male … vengo costretto.”»
“Sono qui per conto di Alexa Lisbon, penso tu abbia già sentito il suo nome. È una mia amica sai? Ti ha notato.
Mi ha chiesto di dirti che ti aspetta nel pomeriggio dietro l’impianto sportivo dove si allena la squadra di football della scuola. Allora? Cosa le dico? Si? No?”
Alexa è la ragazza più bella della scuola.

“L’aspetto esteriore, forse, non è tutto” pensa Spencer, “c’è ancora qualche speranza”.
“Puoi dirle che l’aspetto al campo. Ci sarò sicuramente.”
Spencer sorride, c’era gioia sul suo volto, qualcosa iniziava finalmente ad andare per il verso giusto.
“Perfetto, le riferirò il messaggio. Ne sarà felice.”
Harper se ne va, salutando Spencer con la mano, rimasto solo, il libro ancora tra le mani.
Harper si allontana, fino a raggiungere una ragazza alta con i capelli lunghi e rossi.
“Allora Harper? Che ti ha detto?” chiede Alexa.
La ragazza sorride, cinicamente. “Missione compiuta. Ha abboccato”.
Un sorriso malizioso compare sulle labbra di Alexa.
“Bene. Questo pomeriggio sarà molto interessante.”
   
 
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